Continuità di servizio: rischio o investimento

Continuità di servizio: rischio o investimento Rischio trasferimento in altra sede per molti dirigenti scolastici dal 1 settembre 2023.

E’ allarme nella categoria a seguito di un dispositivo previsto dal codice anticorruzione che la corte dei conti impone di applicare dal prossimo a.s., pena non vistare I contratti dei dirigenti che fossero confermati nello stesso istituto scolastico al termine di un periodo contrattuale.

Una norma finora non rigidamente applicata dai Direttori generali dei diversi Uffici Scolastici Regionali, a loro volta guidati, per il trasferimento in altra sede dei dirigenti scolastici, da criteri condivisi nelle contrattazioni integrative e trutto di valutazioni legate alla valorizzazione delle professionalità.

Un dispositivo che, per il fatto di essere chiamati a gestire appalti, affidamenti e acquisto di beni, equipara i dirigenti scolastici, a salvaguardia di un presunto rischio corruttivo, agli altri funzionari
delle stazioni appaltanti della Pubblica Amministrazione.

DiSAL esprime forte dissenso all’ipotesi di rotazioni forzate che, oltre a ulteriormente snaturarne il ruolo ed il profilo, insinua una non fiducia da parte dell’Amministrazione nei riguardi delle persone
messe da essa stessa alla guida di ambiti formativi nei diversi contesti territoriali.

Un’ulteriore ‘molestia’ che viene a limitare l’esplicazione della responsabilità professionale del dirigente scolastico la cui funzione è oggi già altamente provata dall’applicazione di norme burocratiche e carichi di responsabilità non adeguati all’esercizio di un ruolo che deve essere prioritariamente curvato a compiti culturali, organizzativi e gestionali.

Senza contare che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha quotato la scuola come “settore a basso rischio corruttivo” essendo che i bilanci delle istituzioni scolastiche sono già vagliati da revisori nominati dai ministeri dell’istruzione e dell’economia e che la gestione delle risorse finanziarie è regolata non da un organo monocratico, ma dalle deliberazioni di organi collegiali di cui il dirigente scolastico non è che uno dei componenti.

La direzione delle scuole persegue risultati non esclusivamente quantitativi, ma propriamente qualitativi che, essendo esito di co-progettazioni e collaborazioni tra professionisti all’interno delle
scuole, richiedono una gestione lungo un arco di tempo adeguato per il loro raggiungimento. «La possibilita di esercitare la continuita di servizio da parte del dirigente scolastico – precisa Ezio Deltino, presidente nazionale di DISAL – e un tattore che deve, anzi, rappresentare per l’Amministrazione pubblica un investmento, perche consente a chi ne rappresenta il punto terminale a capo di un autonomia scolastica di giocare la propria protessionalita secondo tempi e modalita propri degli ambin formativi, caratterizzati da forte corresponsabilita educativa, alta progettualità didattica e intenzionalita relazionale condivisa».

DiSAL auspica che le prossime decretazioni del Parlamento e le fasi di contrattazione sindacale di comparto attuino correttivi ai previsti automatismi di rotazione degli incarichi, garantendo ai dirigenti scolastici la possibilità di richiedere la continuita di servizio, necessaria e decisiva anche per esplicare nei prossimi anni nei rispettivi istituti di titolarità le proprie competenze per l’attuazione delle azioni del PNRR e delle programmazioni organizzative.

RAV, PdM, PTOF, Rendicontazione sociale

Con la Nota 19 settembre 2022, AOODGOSV 23940, sono fornite indicazioni operative in merito ai documenti strategici delle istituzioni scolastiche per il triennio 2022-2025 (Rapporto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell’offerta formativa, Rendicontazione sociale).
Le Piattaforme per la predisposizione e la pubblicazione di tali documenti sono aperte in contemporanea a partire dal 19 settembre 2022 e fino alla data di inizio della fase delle iscrizioni.
Questa la sequenza delle azioni suggerita:
1) Rendicontazione sociale relativa al triennio 2019-2022 al fine di rilevare i risultati effettivamente raggiunti e le prospettive di sviluppo per la triennalità 2022-2025;
2) Rapporto di autovalutazione (RAV) per il triennio 2022-2025 con cui, tenendo conto dei risultati rendicontati e delle nuove analisi interne al RAV, si individuano le priorità e i traguardi che si intendono raggiungere al termine del triennio;
3) Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) per il triennio 2022-2025 che, partendo dall’analisi del contesto e delle priorità definite nel RAV, tenendo conto degli obiettivi formativi prioritari previsti per norma (art. 1, comma 7, legge 107/2015), “esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”. Nel PTOF, per norma, deve essere riportato il Piano di miglioramento (art. 1, comma 14, legge n. 107/2015)


Come previsto dall’art.1, c. 12, della Legge 13 luglio 2015, n. 107, il Piano Triennale dell’Offerta Formativa “può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre“.


Prorogate le funzioni per la compilazione del Questionario scuola RAV fino al 9 settembre 2022.

Come previsto dalla Nota 24 maggio 2022, AOODGOSV 13483, per poter procedere alla raccolta di dati di diretta competenza della scuola la prima operazione richiesta ai fini della predisposizione del RAV è la compilazione del Questionario Scuola, che avviene direttamente all’interno della piattaforma RAV a partire dal 25 maggio 2022 e fino al 31 agosto 2022. A settembre 2022 i dati così raccolti, una volta elaborati, saranno resi disponibili nella piattaforma RAV unitamente ai valori di riferimento esterni, allo scopo di supportare le istituzioni scolastiche nel processo di autovalutazione.