F. Corradini, Manzoni per bambini (e per genitori curiosi). I promessi sposi

I PROMESSI SPOSI “POP” PER BAMBINI E GENITORI CURIOSI

Per celebrare il 150° anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, la casa editrice milanese racconta ai piccoli lettori le storie, i personaggi e i luoghi manzoniani coinvolgendoli in una nuova lettura, immersiva e divertente


Milano, 13 marzo 2023 – Leggere Manzoni non è mai stato così “pop”. A 150 anni dalla morte di uno degli autori simbolo della letteratura italiana, Prometeica – casa editrice indipendente specializzata in libri prescolari e classici per l’infanzia – propone una rilettura de I promessi sposi, l’opera maestra di Alessandro Manzoni, in una chiave moderna e creativa.

Il volume è intitolato Manzoni per bambini (e per genitori curiosi). I promessi sposi e si rivolge ai bambini, a partire dai 6 anni, e ai loro genitori, i quali nella lettura condivisa coi figli riscoprono la bellezza di un classico senza tempo. Il testo è anche un supporto didattico per gli insegnanti che possono avvicinare in maniera divertente e originale i loro piccoli alunni alla letteratura italiana, senza il peso delle imposizioni didattiche convenzionali.

Il libro contiene venticinque storie che rievocano le vicende, i personaggi e i luoghi più conosciuti dell’opera del Manzoni: una raccolta accessibile ai bambini per introdurli al mondo dei classici in maniera facile e coinvolgente. Ogni capitolo è corredato da una tavola a colori che richiama i protagonisti e le tematiche della storia narrata. Inoltre, al termine di ogni racconto, c’è un disegno da colorare destinato ai piccoli creativi, per liberare la fantasia, e ai loro genitori, come momento rilassante e di condivisione.

Le vicende di Renzo e Lucia sono la storia più letta in Italia da un secolo e mezzo e, per celebrare il 150° anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, Federico Corradini ha ideato un volume col duplice obiettivo di far rivivere le avventure de I promessi sposi ai piccoli lettori – e ai loro genitori curiosi – e raccontare Milano e il territorio lombardo al fine di costruire un legame empatico tra gli spazi fisici della città e i luoghi raccontati nel testo.

Il Manzoni per bambini (e per genitori curiosi) si aggiunge alle collane su Dante e Virgilio, realizzate dalla casa editrice indipendente e vendute in oltre tredicimila copie. L’Eneide, la Divina Commedia e i Promessi Sposi vanno a ricreare un percorso attraverso gli eroi senza tempo della nostra letteratura, personaggi riproposti dall’autore in chiave “pop”: un’avventura per adulti e bambini tra lettura condivisa, interazione e curiosità.

“‘I promessi sposi’ è il romanzo più famoso nel nostro Paese, il più amato e il più odiato dagli italiani. Allo stesso tempo, la vicenda narra circostanze senza tempo in cui si confrontano amore e violenza. Manzoni racconta, infatti, la storia di due ragazzi innamorati che nel loro percorso verso il matrimonio sono intralciati dai prepotenti, dei bulli proprio come quelli di oggi; tuttavia, l’opera mostra che ci sarà sempre qualcuno che ha il coraggio di aiutare i più deboli e che l’amore può diventare spirito battagliero. Ecco perché l’attenzione che Prometeica riserva ai luoghi e ai personaggi, ancora attuali e affascinanti, de ‘I promessi sposi’ regala a chi legge la possibilità di vivere una vera e propria avventura attraverso un’esperienza di lettura totalmente immersiva e formativa.” – così commenta Federico Corradini, Founder di Prometeica.

Domanda part time docenti e ATA entro il 15 marzo: modalità di presentazione dell’istanza con allegato da scaricare

da OrizzonteScuola

Di Davide Scalisi

Previsto dalle OO.MM. n. 446/97 e n. 55/98, il passaggio al rapporto di lavoro a tempo parziale è un’ottima possibilità per coloro che vogliono gestire meglio i propri ritmi vita-lavoro, specialmente – e l’Ordinanza prevede una disciplina ad hoc – per chi vive condizioni di disagio dovute a particolari patologie oncologiche o in presenza di soggetti disabili.
Facciamo, dunque, una breve disamina normativa, vedendo, infine, come inoltrare la richiesta.

Chi può presentare l’istanza?

La fattispecie è disciplinata dall’O.M. n. 446 del 22 luglio 1997, successivamente modificata ed integrata dall’O.M. n. 55 del 13 febbraio 1998. L’Ordinanza n. 446, all’art. 1, disciplina la trasformazione da full-time a part-time “del personale di ruolo statale delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative […]”. Sono esclusi dal rapporto di lavoro a tempo parziale i Dirigenti scolastici ed i Direttori S.G.A.

Hanno, dunque, titolo per richiedere tale trasformazione le seguenti categorie di personale di ruolo:

  • docenti di ogni ordine e grado;
  • personale ATA;
  • personale educativo dei convitti nazionali, degli educandati femminili dello Stato, dei convitti annessi agli istituti tecnici e professionali e delle altre istituzioni educative;
  • personale della scuola utilizzato in altri compiti ex art. 23 C.C.N.L. 4 agosto 1995, nonché il personale a qualsiasi titolo comandato o distaccato presso enti od istituzioni diversi da quelli di titolarità;

Le eccezioni

L’art. 7 dell’O.M. n. 446/97 prescrive che:

  1. non è consentito l’impiego di personale a tempo parziale nelle classi delle scuole primarie o nelle sezioni di scuola dell’infanzia ove l’insegnamento debba essere interamente svolto da un unico docente;
  2. quanto ai docenti di scuola secondaria di I e II grado, titolari su classi di concorso comprendenti più discipline, la fruizione del part-time deve essere raccordata alla scindibilità del monte orario di ciascun insegnamento della classe di concorso stessa. Comunque sia, per consentire la maggiore estensione dei rapporti di lavoro a tempo parziale, i Dirigenti, sentito il Collegio docenti, individuano le modalità più opportune di assegnazione su cattedre e posti compatibili con la riduzione di orario. In ogni caso, la realizzazione del part-time deve essere compatibile con l’articolazione oraria delle cattedre nell’ambito dell’organizzazione didattica delle scuole garantendo l’unicità del docente in ciascuna classe e in uno o più degli insegnamenti di cui è composta ciascuna cattedra, in base agli ordinamenti didattici vigenti;
  3. i docenti di sostegno in regime di part-time non possono essere utilizzati su posti che comportino interventi di sostegno su singoli alunni di durata superiore alla metà dell’orario settimanale obbligatorio d’insegnamento stabilito per ciascun grado di scuola;
  4. gli insegnanti di scuola dell’infanzia part-time non possono essere assegnati alle sezioni funzionanti con il solo turno antimeridiano, in quanto occorre assicurare l’unicità dell’insegnante per sezione. Per le sezioni funzionanti dalle 8 alle 10 ore giornaliere è possibile prevedere l’applicazione della disciplina del tempo parziale limitatamente ad una delle due insegnanti assegnate alle sezioni;

Restano, inoltre, esclusi dal rapporto di lavoro part-time, gli insegnanti, assistenti, accompagnatori al pianoforte, pianisti accompagnatori dei Conservatori di musica e delle Accademie.

L’articolazione oraria nel part-time

L’art. 8 dell’Ordinanza in argomento prevede un orario settimanale di 12 ore per l’attività educativa, ivi compresa l’assistenza notturna, più 3 ore per gli impegni funzionali all’attività educativa con riferimento al rapporto di servizio a tempo parziale del personale educativo.

Il rapporto part-time del personale educativo dovrà articolarsi in almeno 3 giorni lavorativi settimanali e in almeno due giorni lavorativi settimanali, quando è compreso il servizio di assistenza notturna ai convittori.

Quanto al Personale ATA, il successivo art. 9 prescrive che il part-time non potrà prevedere una prestazione di servizio inferiore alle 18 ore settimanali. Il rapporto di servizio a tempo parziale si attuerà, di norma, secondo articolazioni su base settimanale, con riduzione della prestazione in tutti i giorni lavorativi, ovvero secondo articolazioni che prevedano la prestazione continuativa di 6 ore giornaliere per tre giorni settimanali, anche pomeridiane.

Va sottolineato che il personale con rapporto di lavoro part-time dovrà permanere in tale articolazione oraria per almeno due anni. Prima della scadenza del biennio, eventuali domande di trasformazione in rapporto a tempo pieno possono essere accolte sulla base di motivate esigenze ed in relazione alla situazione della dotazione organica complessiva della provincia per l’anno scolastico cui si riferisce la richiesta.

Presentazione della domanda

La domanda di trasformazione del rapporto di lavoro deve essere presentata, per il tramite del DS, all’Ambito territoriale di riferimento entro il 15 Marzo di ogni anno, salvo diverse previsioni del Ministero. La domanda, redatta in carta semplice, deve contenere:

  • nome, cognome, luogo e data di nascita;
  • per il personale docente, ruolo di appartenenza, classe di concorso e/o tipo di posto, sede di titolarità;
  • per il personale educativo, sede di titolarità;
  • per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, il profilo professionale e la sede di titolarità.
  • esplicita richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale;
  • la tipologia di part-time e la durata della prestazione lavorativa richiesta come da artt. 7, 8 e 9 dell’O.M. 446/97;

Nella domanda devono, altresì, essere dichiarati:

  • l’anzianità complessiva di servizio di ruolo e non di ruolo riconosciuto o riconoscibile agli effetti della progressione di carriera;
  • l’eventuale possesso di uno o più dei titoli di precedenza, previsti dall’art. 7, comma 4 del D.P.C.M. n. 117/89, ulteriormente integrato dall’art. 1, comma 64, L. n. 662/96, da documentare (li elenchiamo nel modello allegato).

Il richiedente che ottenga il trasferimento o passaggio, dovrà provvedere, qualora abbia già presentato la domanda di trasformazione del rapporto di lavoro, a rettificare i dati relativi alla sede di titolarità e/o alla classe di concorso e a confermare la domanda di tempo parziale.

Scarica la domanda di richiesta part time


Esami di stato alunni disabili. Compiti spettanti ai diversi organi

da La Tecnica della Scuola

Di Salvatore Pappalardo

L’O.M. n°45 del 9 marzo 2023 nel disciplinare gli esami di stato del secondo ciclo d’istruzione, all’art. 24 detta disposizioni specifiche in merito alle procedure previste per gli studenti disabili.

Compiti del consiglio di classe

Il consiglio di classe in sede di scrutinio finale, nel valutare gli studenti con disabilità e ammetterli agli esami di stato, attribuisce per il terzultimo e penultimo anno un credito scolastico sulla base della votazione riferita al PEI e contemporaneamente stabilisce la tipologia delle prove d’esame, se con valore equipollente o non equipollente.

Compiti della commissione d’esame

La commissione d’esame sulla base degli interventi educativi – didattici effettuati e sui criteri di valutazione adottati dai docenti durante l’anno, predispone delle prove differenziate avvalendosi, ove lo ritenesse opportuno, del supporto del docente di sostegno che ha seguito lo studente durante l’anno scolastico e un tempo più lungo per l’effettuazione delle prove scritte senza che ciò comporti un aumento dei giorni stabiliti dal calendario.
In casi eccezionali e tenuto conto della gravità della disabilità, sulla base della relazione del consiglio di classe e delle modalità di svolgimento delle prove durante l’anno scolastico è possibile allungare i giorni degli esami.

Compiti del presidente di commissione

Il presidente di commissione, sentiti i componenti la commissione e acquisite il loro parere, viste le indicazioni del consiglio di classe, procede alla nomina del docente di sostegno e di eventuali altre figure quali supporto al soggetto disabile nell’espletamento delle prove previste.

Compiti delle scuole

Le singole scuole, ove agli esami dovesse partecipare uno studente non vedente, hanno il compito di richiedere al ministero i testi delle prime due prove scritte in codice Braille o se necessario in formati diversi (audio e/o testo). La commissione è autorizzata a provvedere alla trascrizione del testo ministeriale su supporto informatico, mediante scanner fornito dalla scuola e in ogni caso anche a utilizzare altri ausili idonei; mentre per eventuali candidati ipovedenti le scuole dovranno avanzare richiesta su apposita funzione SIDI indicando la tipologia, la dimensione del carattere e l’impostazione interlinea del testo.

Prove non equipollenti

Nel caso in cui per gli studenti con disabilità fossero state predisposte prove d’esame non equipollenti, o che non partecipano agli esami o che non sostengono una o più prove, è rilasciato l’attestato di credito formativo con l’indicazione dell’effettuazione delle prove d’esame non equipollenti solo nell’attestazione e non nei tabelloni dell’istituto, né nell’area documentale riservata del registro elettronico, cui accedono tutti gli studenti della classe di riferimento.


Un prof su 4 è precario

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Sembra un vortice che non debba mai smettere, il ciclone precariato che da troppi anni ormai sta infuriando sulla scuola e che non pare possa definitivamente cessare.  Anzi, con gli anni si avviluppa sempre di più, tanto da sembrare fuori controllo come del resto la ricerca effettuata da Tuttoscuola sembra suggerire, basandosi sui dati ufficiali del ministero.

Pare infatti che i posti assegnati ai docenti precari dal 2015 abbiano raggiunto la soglia del più 224% , 225 mila su un totale di circa 900 mila posti, con una inevitabili ricaduta non positiva sugli apprendimenti degli studenti, in particolar modo su quelli fragili, oltre che sulla vita dei docenti, riconfermati di anno in anno, spesso in scuole diverse, sempre in attesa e sempre in ansia.

Si parla dunque di un tasso di precarietà che avrebbe raggiunto il  25%, parti cioè a un docente precario su quattro, mentre i tentativi di risolvere questa orribile piaga si susseguono  da anni.

Oggi Giuseppe Valditara ha in mente un piano di reclutamento per 70 mila posti di docenza per il 2024, di cui circa 20 mila per il prossimo settembre, e in parte riservati ai docenti precari. Tuttavia, sulla base dei numeri elaborati, sembrano reclutamenti del tutto inefficaci per risolvere il problema.

Infatti, secondo quanto riporta Tuttoscuola, esaminando i  dati ufficiali pubblicati dal ministero per il 2021/22 , quei 70 mila posti – ammesso che alla fine vengano tutti coperti da vincitori dei prossimi concorsi (come purtroppo non è avvenuto negli ultimi anni) – copriranno meno di un terzo del fabbisogno.

Le 70 mila assunzioni copriranno infatti a malapena i 67.467 posti registrati dal Ministero e assegnati a precari con contratto annuale su posti vacanti.

Questo senza considerare che, nel frattempo, altri 25mila posti circa rimarranno disponibili a settembre a seguito dei pensionamenti. A questo gap si aggiungono altri 157.461 posti coperti l’anno scorso da docenti con contratto fino al 30 giugno. A farne le spese saranno prima di tutto gli studenti, soprattutto quelli con disabilità: nell’anno scolastico in corso la percentuale di alunni con disabilità che si sono visti cambiare l’insegnante di sostegno è salita addirittura al 59%.

Su questo versante, emergono i posti di sostegno in deroga che non hanno mai registrato flessioni dal 2015/16 quando erano poco più di 35 mila; l’anno scorso hanno sfiorato le 96mila unità, per cui tutto fa supporre che i posti di sostegno aumenteranno e i posti in deroga potrebbero sfiorare la punta record di centomila.

Nota 13 marzo 2023, AOODGOSV 8393

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio II

OGGETTO: Adozione dei libri di testo nelle scuole di ogni ordine e grado – anno scolastico 2023/2024.

Dati adesione sciopero 24 e 25 febbraio 2023

COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA

Settore scuola

Sciopero dell’intera intera giornata del 24 e 25 febbraio 2023 indetto da CSLE

Dati di adesione definitivi

In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 46/90 e successive modifiche e integrazioni, si comunicano i dati di adesione agli scioperi riguardanti le istituzioni scolastiche statali e digitati dalle stesse nell’appositoprogramma di rilevazione presente sul portale SIDI.

A tal proposito risulta che i dati definitivi dello sciopero in questione sono i seguenti:

intera giornata 24 febbraio 2023:

• le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state 6.435 su un totale di 8.333 (77,22%);

• per quanto attiene il personale gli aderenti allo sciopero sono stati 5.019, cioè lo 0,6% delle 841.728 unità di personale tenuto al servizio. Questo numero non comprende le 98.161 unità di personale assente per altri motivi (es:, malattia, ferie, permesso, etc…).

intera giornata 25 febbraio 2023:

• le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state 4.095 su un totale di 8.333 (49,14%);

• per quanto attiene il personale gli aderenti allo sciopero sono stati 1.832 cioè lo 0,34% delle 542.939 unità di personale tenuto al servizio. Questo numero non comprende le 72.933 unità di personale assente per altri motivi (es:,malattia, ferie, permesso, etc…).