936 mln di risorse PNRR per l’edilizia scolastica

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato oggi l’elenco di 399 interventi di edilizia scolastica indicati dalle Regioni a seguito dello stanziamento di risorse aggiuntive avvenuto con decreto del Ministro del 7 dicembre 2022 e finanziati con circa 936 mln di risorse nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che Comuni e Province potranno immediatamente attuare. Il 40% dei finanziamenti è stato riservato al Mezzogiorno.

Gli interventi sono dedicati a messa in sicurezza degli istituti, riqualificazione, adeguamento sismico e antincendio, eliminazione delle barriere architettoniche e sono stati individuati nei Piani presentati dalle Regioni entro lo scorso 17 febbraio.

I Comuni e le Province possono avviare subito la definizione delle progettazioni e le procedure per l’appalto dei lavori. Con successivo decreto verranno autorizzati alcuni ulteriori interventi, utilizzando i residui della programmazione.

La tabella con il numero di interventi autorizzato per Regione e le percentuali delle tipologie di intervento.

L’elenco

Sostegno scolastico: cattedra dedicata

Sostegno scolastico, Falabella (Fish): “Non sia un trampolino, ma cattedra dedicata”
Redattore Sociale del 15/03/2023

ROMA. Istituire “una cattedra apposita sul sostegno in modo tale che chi, nel nostro Paese, decide di fare l’insegnante di sostegno lo faccia con la consapevolezza di amare gli alunni e le alunne con disabilità e non di utilizzare quel posto come un trampolino di lancio per arrivare all’insegnamento delle materie curriculari”. A dirlo è Vincenzo Falabella, presidente nazionale Fish, commentando i dati del ministero dell’Istruzione che evidenziano un vero e proprio allarme precariato in Italia.

Secondo una recente ricerca, infatti, nel nostro Paese ben un docente su quattro è precario e a farne le spese sono soprattutto gli alunni con disabilità: in quest’anno scolastico ben il 59% di loro ha cambiato insegnante di sostegno. “Abbiamo più volte posto l’accento su questo tema all’interno del ministero dell’Istruzione- ha evidenziato ancora Falabella- e adesso stiamo sollecitando un confronto diretto col ministro Valditara, abbiamo già in atto una serie di proposte migliorative e una di queste è proprio quella di istituire una cattedra apposita”.

M. Bussola, La vita fino a te

Matteo Bussola tra i giovani innamorati

di Antonio Stanca

   A Febbraio c’è stata un’edizione speciale, per conto di Mondadori Libri su licenza di Giulio Einaudi Editore, de La vita fino a te di Matteo Bussola. Non un romanzo, un saggio ma una serie interminabile, infinita di piccole note, di brevi appunti divisi in quattro sezioni e dedicati ognuno ad una riflessione, una meditazione, un pensiero, un’azione, un evento, un ricordo, un sogno, un segno circa il fenomeno, il processo dell’amore, del primo amore, quello tra adolescenti, tra ragazzi, tra giovani.

   Non è la prima volta che Bussola si presenta così, cioè “frazionato”, “diviso” nel suo procedere. Lo ha fatto nei romanzi, li ha divisi in racconti: dal primo nel 2016, Notti in bianco, baci a colazione, diventato subito famoso anche all’estero, all’altro pure noto Il rosmarino non capisce l’inverno dell’anno scorso. Anche un libro per ragazzi ha scritto, anche una trasmissione radiofonica conduce, anche una rubrica su F>> cura, anche l’inviato speciale fa.

   Nato a Verona nel 1971, ha esordito come fumettista intorno al 2006, a trentacinque anni, ha lavorato con successo per edizioni italiane e straniere, si è distinto con disegni, vignette che gli provenivano dall’osservazione, dalla valutazione di fenomeni quali il consumismo, la massificazione dei costumi, dei linguaggi, della cultura, la globalizzazione, la violenza, la guerra e ogni altra grave conseguenza della modernità. Verranno poi i romanzi e nei racconti che li comporranno Bussola procederà come con le vignette, in maniera separata. Gli sembrerà la migliore per poter dire dei tanti, infiniti aspetti che ha assunto l’attualità. Non si distinguerà tra le vignette del fumettista, che pur continueranno, e i racconti dello scrittore: multiplo vorrà essere Bussola perché così crederà di riuscire meglio. Essendo diventate tante le parti del problema da trattare si dividerà tra loro, si concederà ad ognuna di loro.

  Anche in La vita fino a te succede così. Qui argomento specifico è l’amore tra giovani, tra adolescenti, quello dei primi tempi e dei risvolti nel familiare, nel sociale, a scuola. Ad ogni frangente, ad ogni aspetto del fenomeno lo scrittore dedicherà un’attenzione, un pensiero sicché nessuno sembrerà che gli sia sfuggito. Anche di lui adolescente, di lui giovane, di lui innamorato, dirà e al punto da non far capire quante situazioni, quante esperienze di quelle dette siano state veramente sue. Completa di sé e degli altri, di passato e presente, di anima e corpo, risulterà la conoscenza dei giovani e dei loro amori una volta finita la lettura dell’opera. E a renderla ancor più interessante interverrà il linguaggio dell’autore, sempre sicuro, sempre chiaro, sempre appropriato e con le solite punte di umorismo.

   Bussola è un abile scrittore. Non è solo l’intellettuale impegnato, il giornalista, il personaggio pubblico che s’immerge nella vita, nella storia, che le vuole cogliere tutte. Rimane da esse distinto, intende salvarsi dalle loro crisi. E a salvarlo c’è quella scrittura che non fa scadere l’opera nella cronaca, che le conserva una posizione, una distanza tale da permetterle di essere pure aspirazione, evasione, trascendenza, arte.

L’ars educandi

L’ars educandi

di Margherita Marzario

Abstract: Il contributo propone una riflessione sugli strumenti da utilizzare nella relazione educativa in termini pedagogici e giuridici

Nel XXI secolo si parla di “emergenza educativa”, “crisi educativa”, “disagio educativo”, ma cos’è o cosa deve o può essere l’educazione oggi?

“I giusti, i grandi di ogni tempo, hanno il dovere di perpetuare la stirpe e i valori, trasmettendo ai figli gli ideali che li hanno resi giusti e grandi” (da “La selva oscura” dello scrittore Francesco Fioretti). L’educazione è relazione e tradizione. Una delle parole ripetute nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia è “spirito”, quel soffio, quell’energia, quell’anelito che unisce le generazioni, che aleggia nella vita e che, purtroppo, spesso manca in quegli adulti che dovrebbero essere responsabili dei più piccoli, quali genitori e educatori.

Educare è essere testimoni del passato, passare il testimone del presente, è una relazione generativa e rigenerante tra generazioni, di generazione in generazione, di emozione in emozione, che contribuisce anche alla sostenibilità e all’equità intragenerazionale e intergenerazionale, è una forma di solidarietà doverosa ai sensi dell’art. 2 della Costituzione. “Un vuoto che va riempito: non di cose, ma di persone, di senso, di relazioni, di speranze e di ideali più grandi di una semplice vacanza, di un oggetto o di denaro facile. […] La speranza ci insegna a guardare avanti, a continuare a cercare e a credere che un cambiamento è possibile. A patto, però, che anziché preoccuparci tanto delle cose dei nostri ragazzi, ci si occupi di più del loro «dove» sono, del senso e dei valori da costruire con loro e da testimoniare (non solo «trasmettere»)” (don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele). Testimoniare è “affermare qualcosa per diretta conoscenza” e i bambini ed i ragazzi hanno bisogno di testimoni di vita vissuta, così si riesce ad “inculcare” in loro quello che veramente vale, come previsto negli obiettivi dell’educazione secondo l’art. 29 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia (lettere b, c ed e).

“Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, a prescindere dalle frontiere, sia verbalmente che per iscritto o a mezzo stampa o in forma artistica o mediante qualsiasi altro mezzo scelto dal fanciullo” (dall’art. 13 par. 1 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia). Ricercare, ricevere: cominciano con il prefisso “ri”, che indica un ritorno ad una fase anteriore, una ripetizione di un’azione, ovvero feedback, una circolazione, che è quello che avviene in ogni relazione: così l’educazione favorisce la libertà di espressione ed è essa stessa libertà di espressione, essere ed esserci. Perché l’esprimersi presuppone un “io” che si rivolge ad un altro “io”, come nell’arte, ovvero nell’arte della vita.

“Dillo a parole tue! Se gli occhi potessero parlare, cosa direbbero?” (Max a Liesel, la bambina protagonista del film “Storia di una ladra di libri”). La libera espressione (da “premere per far uscire”) può cominciare dall’educazione dello sguardo, dall’educazione allo sguardo.

Un’altra indicazione pedagogica la si ricava dall’art. 14 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia: il diritto e il dovere di guidare i fanciulli. Questa era, è e sarà l’essenza dell’educazione senza bisogno di alcuna qualificazione (alla legalità, alla convivenza, …). L’educazione è diventata un’emergenza non per gli educandi, ma per la fuga degli educatori e in particolare la resa incondizionata dei genitori che devono essere “genitori”, generare, non solo nel concepimento della vita ma anche nella concezione della vita.

Una delle competenze auspicabili per gli educatori è l’empatia, ma è necessario prima saper ri-conoscersi e sincronizzarsi con se stessi, come si legge nelle parole del bioeticista Paolo Marino Cattorini: “Esercitiamo empatia con soggetti morali sconosciuti o addirittura prima disprezzati. […] Ebbene, questa scoperta rimbalza su di noi: impariamo a perdonarci ciò che non potevamo controllare e prendiamo il coraggio di criticare le nostre velenose omissioni, l’apatia, il silenzio complice”. Per sane relazioni è necessario educare all’empatia, empatizzare l’educazione. L’educazione (e pure l’istruzione) è efficace se si entra nel cuore dell’educando e si prende a cuore l’educando.

Un’altra competenza educativa di cui si parla anche a sproposito è l’autorevolezza. “L’autorevolezza del genitore non va mai confusa con l’autorità. La persona autorevole è capace di accogliere l’altro, di mettersi in discussione senza però perdere di vista il proprio ruolo conferitogli dall’età e dall’esperienza; l’autorevolezza si testimonia nell’incontro e mai nello scontro” (Elisa Mazzola, psicologa e psicoterapeuta). Brandendo sempre e solo l’autorevolezza e bandendo l’autorità si è esautorata la figura genitoriale. Bisognerebbe, invece, recuperare l’autorità genitoriale come espressione massima di adultità per inculcare il rispetto nei confronti di ogni autorità e in generale dell’altro da sé. Rispettare l’altro è rispecchiarsi nell’altro ed è uno degli obiettivi dell’educazione come si ricava, tra l’altro, dall’art. 29 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia.

Lo psicologo e psicoterapeuta Fulvio Scaparro scrive: “Perché un’ora sia diversa dall’altra, perché i giorni non si assomiglino tutti, perché la festa sia una festa, il lutto un lutto, la regola una regola e la trasgressione una trasgressione, la nostra esistenza deve avere un ritmo, dei riti e dei rituali. Solo con l’esempio riusciremo a trasmettere ai nostri figli che ordine e disciplina, quando non sono concetti plumbei, inspiegabili e imposti in forma autoritaria, possono diventare, invece, la nostra forza in ogni circostanza, anche quella più avversa. Partendo anche dal dare una mano alla mamma nel tenere pulita e in ordine la nostra stanza”. Come confermato anche dallo psichiatra Daniel Siegel e dalla consulente genitoriale Tina Payne Bryson: “Non deve punire, ma mira a insegnare. La disciplina è uno dei doni più grandi che un genitore può fare al proprio figlio. Perché aiuta a crescere e a diventare persone migliori” (in “La sfida della disciplina”). Etimologicamente “disciplina” ha la stessa origine di “discepolo”: c’è chi insegna e chi impara. Il bambino deve essere messo alla scuola della vita perché sappia imparare continuamente. È quanto si ricava anche dal Preambolo della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, in cui si usa il verbo “preparare” ripetuto, poi, nella lettera d dell’art. 29 relativo all’educazione. “Solo con una disciplina sempre vigile è possibile educare correttamente il proprio pensiero, che è comunque ciò che abbiamo di più prezioso. Che dovremmo avere di più prezioso. Ma la gente vuole aumentare la propria memoria, le conoscenze e le parole, e non coltivare l’intelligenza. Cerca di ragionare correttamente, non di pensare correttamente. Confonde” (Antoine de Saint-Exupéry in “Lettere di giovinezza all’amica inventata”).

È vietato il lavoro minorile, ma è sempre più necessaria l’educazione al lavoro, a ri-cominciare dagli adulti, in primo luogo i genitori (e non sempre e solo la scuola). Il mestiere (etimologicamente da “servo”, come l’etimo di “famiglia”) dei genitori è come quello dei carpentieri: cominciare dal basso in maniera graduale e procedere verso l’alto; usare le mani; affrontare difficoltà e rischi; l’essere esposti allo sguardo altrui; seguire un progetto; avvalersi dell’aiuto di altri; rispettare la normativa di sicurezza; realizzare un’opera per altri. Smontate le impalcature rimane l’opera ultimata cui fare dei ritocchi se e quando necessario. Questo è costruire la vita e educare al lavoro della vita.

“L’autostima è come la foresta pluviale, una volta abbattuta ci vuole un’eternità perché ricresca” (lo psicoanalista Murray Stein, 1994). Dall’educazione dipende la costruzione o la distruzione della persona, quindi occorrono più attenzione e dedizione e così si favoriscono prevenzione, protezione e promozione. Educare è anche educare alla salute: “È essenziale mettere in grado le persone di imparare durante tutta la vita, di prepararsi ad affrontare le sue diverse tappe e di sapere fronteggiare le lesioni e le malattie croniche. Ciò deve essere reso possibile a scuola, in famiglia, nei luoghi di lavoro e in tutti gli ambienti organizzativi della comunità. È necessaria un’azione che coinvolga gli organismi educativi, professionali, commerciali e del volontariato, ma anche le stesse istituzioni” (dal paragrafo “Sviluppare le abilità personali” della Carta di Ottawa per la promozione della salute, 1986).

“Cos’è, dunque, l’uomo? Domandiamocelo ancora. È un essere che decide sempre ciò che è” (Victor Frankl, psichiatra e filosofo austriaco). Educare: educazione dell’uomo, educazione all’uomo.

Conto consuntivo 2022, tutti i termini sono prorogati di trenta giorni

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

In considerazione dell’aumento dei carichi di lavoro delle segreterie scolastiche impegnate nella progettazione delle proposte progettuali e nelle connesse attività per l’attuazione delle azioni del PNRR, il MIM ha disposto la proroga delle tempistiche previste nel DI 129/2018, per la predisposizione e approvazione del Conto consuntivo 2022.

Pertanto, le nuove scadenze sono le seguenti:

  • entro il 14 aprile 2022, la predisposizione del Conto consuntivo e la relazione illustrativa da sottoporre all’esame dei revisori dei conti;
  •  entro il 15 maggio 2022, i revisori dei conti esprimono il parere di regolarità amministrativo contabile;
  • entro il 30 maggio 2022, le scuole provvedono all’approvazione del Conto consuntivo.

LA NOTA

Chatgpt sempre più usata dai giovani tra i 15 e i 24 anni

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Sembra che le visualizzazioni abbiano superato quelle dedicate ai sito porno e pure a onlyfans, dal momento che, secondo i numeri elaborati da elaborata da Comscore, Chatgpt (e la sua casa madre OpenAI) continua  a crescere, raggiungendo più di nove milioni di interazioni nel solo mese di gennaio (il 330% in più rispetto al quarto trimestre del 2022).

Con una media di visita di 13 minuti, nella fascia 15-24 anni, significativamente meno delle 23 ore al mese trascorse su Tiktok o delle 11 ore al mese trascorse sul sito di YouTube ma più di siti come Wikipedia (11,2 minuti) e OnlyFans (4,2 minuti), il servizio di contenuti hard o espliciti a pagamento.

Per meglio rendere l’idea, le interazioni contate in Italia a gennaio sono state 9,2 milioni mentre nello stesso periodo OpenAI.com ha registrato oltre 1,4 milioni di visitatori unici in Italia (905mila visitatori unici attraverso mobile e i restanti 523mila da desktop).

La fascia d’età dei visitatori è ben definibile: maschi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni sono  il più rappresentato. Il numero totale di persone che hanno visto i contenuti di OpenAI all’interno di questo gruppo è 3,23 volte superiore rispetto alla media su Internet.

Numeri che collocano OpenAI.com tra i primi 150 siti e app più visitati in Italia.

Ma cos’è ChatGpt?

Si tratta di uno strumento di intelligenza artificiale conversazionale, acronimo di Generative Pretrained Transformer, per elaborazione del linguaggio naturale, utilizzando algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.

Realizzata da OpenAI con l’obiettivo di ottimizzare la conversazione e facilitare l’utilizzo da parte degli utenti, questa tecnologia ha il potenziale per migliorare notevolmente il modo in cui interagiamo con le macchine in una vasta gamma di applicazioni, dal servizio clienti alla traduzione linguistica fino alla scrittura creativa.

Uno dei principali vantaggi della Chat GPT è la sua capacità di“imparare” dalle conversazioni che ha con gli utenti. In questo modo, il sistema è in grado di adattarsi ai diversi stili di interazione e di offrire risposte sempre più personalizzate.

Molti dirigenti non riusciranno a tornare nella propria regione: sit-in di protesta della Flc-Cgil Sicilia

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Il segretario della Flc-Cgil Sicilia, Adriano Rizza, durante il sit-in di protesta predisposto dalle organizzazioni sindacali davanti la sede del Ministero dell’istruzione, ha espresso tutta la sua disapprovazione nei confronti della Legge di bilancio che accorpa gli Istituti scolastici: “Si fa sempre più remota la possibilità di tornare nella propria regione di residenza per i dirigenti scolastici immessi in ruolo in altre regioni. Il colpo di grazia è stato dato dall’ultima legge di bilancio che prevede l’accorpamento degli istituti scolastici con meno di 900 studenti”.

“In Sicilia oltre 500 scuole, delle attuali 812, sono sotto la soglia dei 900 iscritti. Questo comporterà la scomparsa di oltre 100 istituzioni e le province più colpite saranno quelle delle aree interne. Un taglio che oltre a comportare una perdita drastica di personale dirigente ed amministrativo, rischia di compromettere il buon funzionamento delle attività”.

“Dal punto di vista della mobilità interregionale dei dirigenti, inoltre, quest’ultima scure si va ad aggiungere ai forti limiti imposti dal contratto collettivo. Tali limiti, pensati per i concorsi regionali, sono rimasti validi anche per i dirigenti assunti con contratto nazionale. Una vera e propria beffa, se si considera che il mancato avvio della trattativa per il rinnovo del contratto ha impedito di rimediare a questa stortura”.

“Infine, come se non bastasse – continua – una norma recente ha portato il limite della mobilità interregionale per il triennio 2022-25 al 60 per cento dei posti vacanti in ciascuna regione. Una percentuale insufficiente per le esigenze di quasi 1200 dirigenti in tutta Italia”.

“Tutto questo è inaccettabile  perché rappresenta un colpo subdolo alla macchina organizzativa, dettato solo ed esclusivamente dall’obiettivo di tagliare risorse”.

Prove Invalsi 2023, pubblicate le domande interattive per le classi seconde delle superiori

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Sul sito INVALSIopen, nella sezione Mettiamoci alla Prova, sono disponibili gli esempi di domande interattive delle Prove INVALSI di Italiano e Matematica per il grado 10, ovvero il secondo anno di Scuola secondaria di secondo grado.

Gli insegnanti possono utilizzarle per costruire attività didattiche da sottoporre ai propri studenti, dando loro un feedback immediato sulle risposte fornite.

Prova di Italiano

Le Prove di Italiano possono richiedere agli studenti di leggere e rispondere ad alcune domande legate a un testo, che viene scelto in base ad alcune caratteristiche specifiche allo scopo di misurare la competenza di comprensione nella lettura.

Per il grado 10 ci sono due attività didattiche con esempi di domande sulla comprensione del testo, ciascuna delle quali contiene:

  • il testo da leggere
  • le domande interattive a risposta multipla

L’allievo dopo aver risposto e cliccato il tasto invia, riceve un feedback immediato e potrà sapere subito se la risposta scelta è corretta o sbagliata.

Oltre a questo, per ciascuna unità è possibile conoscere ulteriori aspetti che arricchiscono l’attività, come:

  • il Macro-aspetto del Quadro di Riferimento di Italiano al quale si lega la domanda
  • una breve descrizione che esplicita le operazioni da compiere per rispondere correttamente e a quale livello di competenza corrisponde la domanda.
    Per Italiano i livelli INVALSI vanno dal non adeguato (livello 1) al molto buono (livello 5)

LE PROVE DI ITALIANO

Prova di Matematica

Le Prove di Matematica richiedono agli studenti di rispondere ad alcune domande legate a uno dei quattro ambiti di contenuto previsti dal Quadro di Riferimento (Spazio e Figure, Numeri, Dati e Previsioni, Relazioni e Funzioni).

Per ciascuna domanda, lo studente riceve un feedback immediato sulla risposta fornita e per ciascuna domanda vengono rilasciati:

  • l’ambito matematico (Numeri, Spazio e Figure, Relazioni e Funzioni, Dati e Previsioni)
  • la dimensione che si riferisce al possibile processo messo in atto per rispondere alla domanda, come specificato nel Quadro di Riferimento

LE PROVE DI MATEMATICA

Nota 15 marzo 2023, AOODGSIP 1163

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Al Dipartimento istruzione della Provincia Autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Località Ladine di Bolzano
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
Ai Dirigenti scolastici
e, p.c Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Oggetto: Atlante – Italian Teacher Award – Premio nazionale insegnanti.

PNRR e Istruzione


936 mln di risorse PNRR per l’edilizia scolastica
399 interventi richiesti dalle Regioni



Il Consiglio dei Ministri del 16 febbraio 2023 approva un Decreto-Legge per l’Attuazione del PNRR

  • Decreto-Legge 24 febbraio 2023, n. 13
    Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune

Nota 14 febbraio 2023, AOODGCASIS 809
Scuola digitale 2022-2026 – Proroga scadenza Avviso pubblico 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA locali” Scuole (dicembre 2022)


Tutorial Piattaforma Futura

Chiarimenti e FAQ 14 gennaio 2023, AOOGABMI 4302
PNRR – Missione 4 – Componente 1 – Investimento 3.2: Scuola 4.0

Istruzioni operative 21 dicembre 2022, AOOGABMI 107624
PNRR – Missione 4 – Componente 1 – Investimento 3.2: Scuola 4.0

Le sintesi delle Istruzioni operative per l’attuazione delle misure “Scuola 4.0” e delle “Azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica”, presentate nel corso dell’incontro con il tavolo partenariale svoltosi il 14 dicembre 2022.


FAQ 20 febbraio 2023, AOOGABMI 21092
Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica (D.M. 170/2022) – CHIARIMENTI E F.A.Q


Istruzioni operative 30 dicembre 2022, AOOGABMi 109799
Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica (D.M. 170/2022)



Dimensionamento scolastico


Linee guida per l’Orientamento


Piano Edilizia scolastica


Nota 31 ottobre 2022. AOOGABMI 91698
Progetti in essere del PNRR. Articolo 1, comma 512, della legge 30 dicembre 2020, n. 178. Decreto del Ministro dell’istruzione 11 agosto 2022, n. 222, articolo 2 – Azioni di coinvolgimento degli animatori digitali nell’ambito della linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” di cui alla Missione 4 – Componente 1 – del PNRR. Trasmissione del codice unico di progetto (CUP) e invio del progetto per gli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024


Decreto Direttoriale 8 settembre 2022, AOOGABM 57
Approvazione delle graduatorie per il raggiungimento dei target e milestone nell’ambito dell’Investimento 1.1 del PNRR: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia


Decreto Ministeriale 8 agosto 2022, AOOGABMI 218
Decreto di riparto delle risorse tra le istituzioni scolastiche in attuazione del Piano “Scuola 4.0” di cui alla Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


PNRR per l’Istruzione: campagna social per spiegare risorse e investimenti per la scuola

Una campagna social per far conoscere meglio, con post dedicati e approfondimenti, le linee di investimento per l’istruzione previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
La campagna “#PnrrIstruzione quanto ne sai?” parte dal 20 settembre sui canali social del Ministero con l’obiettivo di informare e raggiungere la più ampia platea possibile. Dodici appuntamenti, due a settimana, ogni martedì e venerdì, per scoprire, attraverso grafiche, video e quiz, in cosa consistono, ad esempio, il Piano scuola 4.0, gli interventi di riqualifica degli edifici scolastici, il potenziamento di laboratori, mense e palestre e dell’attività sportiva a scuola.
Testi in pillole e per conoscere in modo semplice e immediato come saranno impiegati i 17,59 miliardi del Pnrr destinati all’istruzione e come sarà la scuola del futuro.


PNRR, su nidi e infanzia rispettate le scadenze

(Ministero Istruzione, 6 ottobre 2022) Con riferimento a notizie di stampa secondo cui ci sarebbero dei ritardi nelle procedure del PNRR che riguardano scuole dell’infanzia e nidi, si precisa che le scadenze previste sono state rispettate e che il lavoro procede secondo gli obiettivi prefissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Premesso che il target è fissato a marzo 2023 e non a dicembre 2022, si rappresenta comunque che sono già state attivate le procedure progressive per la sottoscrizione degli accordi di concessione con gli enti locali. Le uniche procedure ancora in via di definizione riguardano esclusivamente i comuni “ammessi con riserva” per i quali è in corso la conclusione dell’istruttoria.


Nuove scuole: concluso il primo grado del concorso di progettazione

Si è concluso venerdì 7 ottobre il primo grado del concorso di progettazione. Grazie al lavoro delle Commissioni sono stati selezionati i progetti che accedono al secondo grado, che è possibile consultare nella pagina dedicata.

Dal 10 al 21 ottobre i progettisti possono presentare le proprie richieste di chiarimento, le cui risposte saranno pubblicate entro il 28 ottobre.

Fino al 14 novembre si potranno inviare gli elaborati tecnici per il 2° grado, che saranno valutati dalle Commissioni entro il 16 dicembre.


PNRR, valorizzazione del personale docente: il Ministro firma il decreto con i nuovi criteri


PNRR, via libera nel Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2022 alla Riforma Tecnici e Professionali in CdM


Sono 1.737 le proposte ideative e progettuali arrivate alla chiusura del bando di concorso per la progettazione e la realizzazione di 212 nuove scuole finanziate con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il 25 agosto è scaduto il termine per la presentazione delle proposte. Il concorso di idee è stato indetto dal Ministero dell’Istruzione con il supporto e l’utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Le aree, tra le 212 già individuate, che hanno ottenuto più candidature di proposte ideative delle nuove scuole sono i comuni di Piove di Sacco, Lugagnano Val D’Arda, Alfonsine e Fidenza.

“La grande partecipazione registrata testimonia la voglia che c’è, nel Paese, di partecipare ai processi di innovazione e alla grande opportunità riformista offerta dal Pnrr – sottolinea il Ministro Bianchi -. Ringrazio il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per il contributo prezioso e tutte e tutti i progettisti che si sono messi in gioco immaginando le scuole del futuro insieme a noi: innovative, aperte al territorio, sicure, accoglienti, pensate per una nuova didattica”. 

Il Ministero dell’Istruzione ha provveduto, inoltre, alla nomina delle 20 commissioni giudicatrici, suddivise su base regionale, che valuteranno le 1.737 candidature pervenute per le 212 aree: si apre, così, la fase di valutazione del bando di concorso. Le commissioni sono composte da architetti, ingegneri, iscritti ai rispettivi ordini professionali, docenti universitari e ricercatori di enti di ricerca e fondazioni che si occupano di scuola, professionisti e dirigenti di pubbliche amministrazioni. Dal 1° settembre 2022 tutti i componenti potranno accedere al sistema informativo e iniziare la valutazione delle proposte candidate sulle singole aree.   

I criteri di valutazione del primo grado del concorso sono la qualità architettonica della proposta (con riferimento alla didattica e alla relazione tra ambiente esterno e interno alla scuola); la funzionalità e flessibilità nella definizione e distribuzione degli spazi scolastici, con riferimento alle metodologie didattiche innovative; la sicurezza, con particolare riferimento agli aspetti anti sismici; la sostenibilità ambientale ed economica; l’accessibilità e il dimensionamento dell’edificio per il relativo grado di istruzione, considerato il numero delle studentesse e degli studenti beneficiari dell’intervento.  

Le commissioni avranno tempo fino al 7 ottobre 2022, data in cui dovranno essere pubblicati, da parte del Ministero dell’Istruzione, i codici dei progettisti ammessi al secondo grado del concorso di progettazione. Possono essere ammessi al secondo grado del concorso al massimo 5 progetti per ciascuna area.   

Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori. Gli interventi previsti riguardano scuole dei diversi ordini grazie a uno stanziamento complessivo di un miliardo e 189 milioni di euro. Al Mezzogiorno è stato assegnato il 42,4% dei fondi. Le scuole verranno edificate a partire dai principi contenuti nel documento “Progettare, costruire e abitare la scuola”, elaborato da un gruppo di lavoro, composto da grandi architetti, pedagogisti ed esperti della scuola, voluto e istituto dal Ministro Patrizio Bianchi.


Dal 23 agosto scadono i termini di presentazione degli elaborati e della documentazione amministrativa per la partecipazione al Concorso di progettazione per la realizzazione di nuove scuole, mediante sostituzione edilizia. Obiettivo del concorso è la costruzione di edifici scolastici innovativi, sostenibili, sicuri e inclusivi.

Di seguito le scadenze:

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO I entro le ore 15.00 del 23/08/2022

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO II entro le ore 15.00 del 24/08/2022

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO III entro le ore 15.00 del 25/08/2022

Il bando


Pubblicate le graduatorie degli avvisi pubblici relativi ad asili nido e scuole dell’infanzia con i progetti di investimento che verranno finanziati con le risorse europee Next Generation EU, stanziate nell’ambito delle azioni per il potenziamento dei servizi d’istruzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ai 3 miliardi di risorse PNRR si aggiungono ulteriori oltre 108 milioni integrati dal Ministero dell’Istruzione, per un totale di 3.108.496.490,50 euro che andranno a finanziare 2.190 interventi: 333 per scuole dell’infanzia e 1.857 per asili nido e poli dell’infanzia per l’intera fascia di età 0-6 anni. La pubblicazione delle graduatorie conclude la prima fase dell’azione del PNRR per gli asili nido e le scuole e i servizi educativi per l’infanzia. Anche grazie alle risorse del Ministero, sono stati finanziati ulteriori 66 interventi, compresi i progetti con punteggio pari merito.

In particolare, alle regioni del Mezzogiorno andrà il 54,98% delle risorse per gli asili nido e il 40,85% di quelle per le scuole dell’infanzia. Lo stanziamento aggiuntivo del Ministero ha permesso di finanziare: 19 interventi in più con punteggio pari merito nella graduatoria degli asili nido e 18 interventi in più con punteggio pari merito nella graduatoria delle scuole dell’infanzia e, nella stessa graduatoria, ulteriori 18 interventi negli istituti del Mezzogiorno. È stato possibile finanziare inoltre anche ulteriori 11 progetti di asili nido nelle regioni del Mezzogiorno, candidati a seguito della riapertura dei termini.

Contestualmente, è stato disposto anche lo scorrimento delle graduatorie dell’avviso pubblico del 2021, da 700 milioni, su asili nido e centri polifunzionali per la famiglia che prevede l’autorizzazione di 234 nuovi interventi per un importo di 381 milioni. Questo avviso pubblico contribuisce al raggiungimento dei target del PNRR relativi all’attivazione di nuovi posti per servizi educativi nella fascia 0-6 anni e rientra tra i c.d. “progetti in essere” del PNRR.  

“Si tratta del più grande Piano mai realizzato sul tema dell’istruzione per la fascia 0-6 anni, con un investimento complessivo di 4,6 miliardi di euro – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – Il governo ha lavorato in questi mesi e sta ancora lavorando affinché il Piano sia attuato, rispettando tutte le scadenze previste. Siamo particolarmente orgogliosi del risultato raggiunto sugli asili nido: siamo riusciti ad allocare tutte le risorse disponibili, con una quota ingente di finanziamenti destinata al Sud. Assicurare il diritto all’istruzione per i più piccoli, su tutto il territorio nazionale, è un elemento fondamentale per colmare il divario tra nord e sud, per rimuovere gli ostacoli al lavoro femminile e sostenere le famiglie con azioni concrete”.  

Un programma di innovazione didattica per avere lezioni più interattive e studentesse e studenti più coinvolti. È il “Piano Scuola 4.0”, uno stanziamento di 2,1 miliardi di euro per trasformare 100.000 classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e creare laboratori per le professioni digitali del futuro negli istituti scolastici del secondo ciclo. Spazi di apprendimento flessibili e tecnologici per favorire la collaborazione e l’inclusione. In tutte le scuole italiane e in linea con le esigenze di crescita di bambini e ragazzi.  

“Si tratta di un intervento trasformativo concreto della nostra scuola che stiamo realizzando nell’ambito del PNRR – afferma il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -, il più grande di questo tipo mai realizzato, con risorse e tempi certi. Le ricerche educative ci dicono che gli ambienti influiscono sul processo di apprendimento e sulle metodologie della didattica. L’intervento mette al centro le studentesse e gli studenti, utilizzando la tecnologia come risorsa per l’innovazione e alleata dell’apprendimento. In questi mesi abbiamo investito molto sul digitale. Fra risorse PNRR e altri fondi europei si tratta di 4,9 miliardi messi a disposizione per cablare aule, formare docenti, portare la banda ultra larga a scuola, sostenere la digitalizzazione di segreterie e pagamenti legati alle attività scolastiche, innovare gli spazi didattici. Un lavoro che deve andare avanti per garantire una scuola al passo con i tempi a studenti e famiglie”.  

Da oggi, dunque, sul sito del PNRR Istruzione sono pubblicate le risorse disponibili per ciascuna scuola che sono state assegnate attraverso un piano di riparto nazionale dei fondi, sulla base del numero delle classi di ciascuna scuola, con una riserva del 40% a favore degli istituti scolastici delle Regioni del Mezzogiorno. A disposizione di ogni istituto ci saranno strumenti di accompagnamento, come il Gruppo di supporto al PNRR, costituito al Ministero dell’Istruzione e negli Uffici Scolastici Regionali, oltre che la Task force scuole, gestita in collaborazione con l’Agenzia per la coesione territoriale.  

Next generation classrooms, 100.000 classi innovative  
Grazie alle risorse del “Piano Scuola 4.0”, ciascuna istituzione scolastica del primo e del secondo ciclo potrà trasformare almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi ambienti e una nuova didattica secondo le proprie esigenze. Un finanziamento di 1 miliardo e 296 milioni per la creazione di spazi fisici e digitali di apprendimento innovativi negli arredi e nelle attrezzature. Metodologie e tecniche di insegnamento in linea con la trasformazione degli ambienti, per potenziare l’apprendimento e lo sviluppo di competenze cognitive, sociali, emotive di studentesse e studenti.  

Il minimo comune denominatore saranno arredi facilmente posizionabili, attrezzature digitali versatili, la rete wireless o cablata. Ma a scegliere come saranno disposti o articolati saranno le scuole: il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione, potrà costituire un gruppo di progettazione che coinvolgerà progettisti, docenti e studenti per il disegno degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali, per la progettazione didattica basata su metodologie innovative adatte ai nuovi ambienti, per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli spazi didattici modificati.  

Next generation labs, gli spazi per le professioni digitali del futuro  
Questa azione si rivolge nello specifico alle scuole secondarie di secondo grado. Obiettivo è la realizzazione di laboratori in cui studentesse e studenti possano sviluppare competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati (come robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, comunicazione digitale), anche attraverso attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni.  

I laboratori sono un’opportunità per ampliare l’offerta formativa della scuola e devono essere disegnati coinvolgendo studenti, famiglie, docenti, imprese, università e Istituti tecnici superiori e integrandosi con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).  

A questa azione sono destinati 424 milioni, ripartiti in 124.044,57 euro per i licei e in 166.455,50 euro per le scuole del secondo ciclo che abbiano attivo almeno un indirizzo di istituto tecnico o professionale.  

Gli altri interventi sul digitale  
Le misure del “Piano Scuola 4.0” richiamano anche altri interventi, per un totale di 2 miliardi e 443 milioni, previsti e predisposti per favorire l’innovazione del sistema di istruzione, come la didattica digitale integrata (379 milioni di progetti in essere), come il potenziamento delle reti locali, cablate e wireless delle scuole (445 milioni di fondi React EU), l’installazione di schermi interattivi nelle aule (455 milioni di fondi React EU); la creazione di ambienti STEM (99 milioni); il Piano per la Banda Larga (600 milioni in parte a valere sul PNRR); il Piano PagoPA-SPID-CIE (60 milioni a valere sul PNRR); migrazione cloud e siti internet delle scuole (155 milioni PNRR in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri); ambienti innovativi per la scuola dell’infanzia (circa 250 milioni). 

A queste risorse si aggiungono, infine, 800 milioni destinati alla formazione digitale del personale scolastico finanziati con il PNRR, per un totale complessivo di circa 4,9 miliardi.  

Next Generation Classrooms

L’azione “Next Generation Classrooms” ha l’obiettivo di trasformare almeno 100.000 aule delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, in ambienti innovativi di apprendimento. Ciascuna istituzione scolastica ha la possibilità di trasformare la metà delle attuali classi/aule grazie ai finanziamenti del PNRR.

Il Piano fornisce precise indicazioni sulle modalità di progettazione e di trasformazione delle aule esistenti. In particolare

  • Il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale, il team per l’innovazione e le altre figure strumentali, costituisce un gruppo di progettazione, coinvolgendo i docenti e gli studenti
  • La progettazione riguarda almeno 3 aspetti fondamentali
    • il disegno (design) degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali
    • la progettazione didattica e l’aggiornamento degli strumenti di pianificazione
    • la previsione delle misure di accompagnamento per l’utilizzo efficace dei nuovi spazi didattici.

Nella prima fase di progettazione occorre stabilire, se la scuola intenda adottare un sistema basato

  • su aule “fisse” assegnate a ciascuna classe per l’intera durata dell’anno scolastico,
  • oppure su ambienti di apprendimento dedicati per disciplina, facendo ruotare le classi in tali ambienti durante la giornata di scuola e nel passaggio da una disciplina all’altra,
  • oppure un sistema ibrido che comprende entrambe le soluzioni.

Le nuove classi, oltre ad avere uno schermo digitale, dispositivi per la fruizione delle lezioni che vi si possono svolgere anche in videoconferenza e dispositivi digitali individuali o di gruppo (notebook, tablet, etc.), dovranno avere a disposizione, anche in rete fra più aule, dispositivi

  • per la comunicazione digitale,
  • per la promozione della scrittura e della lettura con le tecnologie digitali,
  • per lo studio delle STEM,
  • per la creatività digitale,
  • per l’apprendimento del pensiero computazionale, dell’intelligenza artificiale e della robotica,
  • per la fruizione di contenuti attraverso la realtà virtuale e aumentata.

Le classi ricomprese nel progetto di trasformazione dovranno essere connesse in modalità cablata e/o wireless.

Next Generation Labs

L’azione “Next Generation Labs” ha la finalità di realizzare laboratori per le professioni digitali del futuro nelle scuole secondarie di secondo grado, dotandole di spazi e di attrezzature digitali avanzate per l’apprendimento di competenze sulla base degli indirizzi di studio presenti nella scuola e nei seguenti, non esaustivi, ambiti tecnologici:

  • robotica e automazione;
  • intelligenza artificiale;
  • cloud computing;
  • cybersicurezza;
  • Internet delle cose;
  • making e modellazione e stampa 3D/4D;
  • creazione di prodotti e servizi digitali;
  • creazione e fruizione di servizi in realtà virtuale e aumentata;
  • comunicazione digitale;
  • elaborazione, analisi e studio dei big data;
  • economia digitale, e-commerce e blockchain.

I licei e gli istituti tecnici e professionali possono realizzare nuovi spazi laboratoriali sulle professioni digitali del futuro oppure trasformare, aggiornare e adeguare i laboratori già esistenti dotandoli delle tecnologie più avanzate, consentendo anche la gestione di curricoli flessibili orientati alle nuove professionalità che necessitano di competenze digitali più avanzate.


Concorso per la progettazione e la realizzazione di nuove scuole

Venti giorni in più per la presentazione delle candidature per la prima fase del concorso per la progettazione e la realizzazione di 212 nuove scuole finanziate con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ingegneri e architetti iscritti ai rispettivi Ordini professionali – grazie a un avviso di proroga emesso dal Ministero dell’Istruzione – avranno tempo per presentare le loro proposte fino alle ore 15 del 23, 24 e 25 agosto (inizialmente i termini previsti erano il 3, 4, 5 agosto, in base alle categorie delle aree individuate e previste dal bando).

Il concorso è indetto dal Ministero dell’Istruzione mediante l’utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ed è finalizzato all’acquisizione di proposte ideative e progettuali per la realizzazione di edifici innovativi dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico.    

Il concorso è articolato in due fasi. Nella prima, i partecipanti dovranno elaborare proposte ideative per la costruzione delle nuove scuole connesse a una o più aree tra le 212 già individuate. Le commissioni giudicatrici sceglieranno, per ciascuna area, le migliori 5 proposte, che accederanno così alla fase successiva. La seconda fase prevede, invece, la realizzazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica. A valutare i progetti saranno fino a un massimo di 20 commissioni. Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori.   

Gli interventi previsti riguardano scuole dei diversi ordini grazie a uno stanziamento complessivo di un miliardo e 189 milioni di euro. Al Mezzogiorno è stato assegnato il 42,4% dei fondi. Le scuole verranno edificate a partire dai principi contenuti nel documento “Progettare, costruire e abitare la scuola”, elaborato da un gruppo di lavoro, composto da grandi architetti, pedagogisti ed esperti della scuola, voluto e istituto dal Ministro Patrizio Bianchi.   


Riparto risorse risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica

Disponibile il riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di I e II grado nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Primo stanziamento.

Il decreto sarà pubblicato dopo la registrazione, attualmente in corso, da parte degli organi di controllo.


Lettera del Ministro ed “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole” nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica

Decreto Ministeriale 24 giugno 2022, AOOGABMI 170
Definizione dei criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Lettera Ministro 13 luglio 2022, AOOGABMI 60586
Riduzione dei divari territoriali e contrasto alla dispersione scolastica: orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole


Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, come già annunciato nei giorni scorsi, ha scritto ai dirigenti scolastici degli Istituti beneficiari dei primi 500 milioni stanziati nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La lettera del Ministro accompagna gli “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole”, un documento pensato per guidare le scuole nell’utilizzo strategico delle risorse a disposizione.

“La sfida comune – scrive il Ministro – è quella di riuscire a superare i divari di lungo periodo e a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alto livello di conoscenza che, partendo dalle criticità attuali, possa essere in grado di investire sulle competenze delle studentesse e degli studenti. Gli orientamenti chiave per l’attuazione degli interventi nelle scuole forniscono le prime indicazioni operative, le finalità dell’investimento, le tempistiche e le principali misure attivabili, per iniziare a progettare azioni efficaci, partendo da un’analisi di contesto della scuola e dalle maggiori criticità sulle quali è necessario intervenire, anche attraverso progetti di rete con altre istituzioni scolastiche in modo da creare sinergie territoriali, collaborazioni e scambi”.

Coinvolte in questa prima fase di attuazione del Piano, che mette a disposizione complessivamente 1,5 miliardi di euro, 3.198 scuole secondarie di primo e secondo grado con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni, selezionate sulla base di indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico, alle quali le risorse saranno assegnate direttamente. I progetti pluriennali dovranno partire con il prossimo anno scolastico.

Il documento inviato oggi definisce gli orientamenti chiave per la progettazione degli interventi da parte delle scuole, delinea alcune tipologie di azioni che possono essere messe in campo, scandisce un cronoprogramma ed evidenzia gli strumenti a supporto degli istituti in tutte le fasi del Piano.

“Nell’ambito della loro autonomia – spiega Bianchi – le scuole sono chiamate a sviluppare, anche in rete e in raccordo con gli altri soggetti del territorio, una progettualità pluriennale di ampio respiro per il miglioramento e l’arricchimento dell’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari, anche prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti per la prevenzione della dispersione scolastica”.

Gli orientamenti
Le scuole dovranno predisporre azioni che abbiano una visione articolata in piani pluriennali, con l’obiettivo di costruire reti e rendere più forti i legami col territorio. Dovranno favorire sinergie, collaborazioni sistematiche e continuative e coinvolgere tutta la comunità educante – comprese le famiglie e il Terzo settore – anche tramite patti educativi. Le attività non dovranno essere circoscritte all’offerta curricolare: importante sarà la progettazione di percorsi di apprendimento extracurricolari, in un’ottica di apertura e di potenziamento delle competenze di ragazze e ragazzi. Centrale, nella definizione degli interventi, sarà l’orientamento soprattutto nella transizione tra scuola secondaria di primo e secondo grado. Nei casi di maggiore fragilità, si potranno prevedere percorsi di personalizzazione degli apprendimenti, oltre che attività di tutoraggio e una maggiore didattica laboratoriale. I progetti delle scuole dovranno essere strutturati anche per affrontare in modo preventivo eventuali segnali di disagio e situazioni di rischio.

Le tipologie di azioni e il cronoprogramma
I percorsi che le scuole dovranno definire potranno essere organizzati per singoli studenti, nel caso di attività di mentoring, o per gruppi, per il potenziamento delle competenze, per l’orientamento, anche con il coinvolgimento attivo delle famiglie, per la realizzazione di attività laboratoriali extracurriculari (disciplinari o riguardanti cinema, teatro, sport, musica, ad esempio). Dopo una fase di analisi del contesto, i progetti dovranno essere predisposti entro ottobre del 2022 ed essere realizzati nel corso del biennio, entro dicembre 2024.

Il team per la prevenzione della dispersione scolastica
All’interno di ciascuna scuola è prevista la costituzione di un team composto da docenti e tutor esperti per sostenere nell’individuazione delle studentesse e degli studenti a maggior rischio di abbandono e nella progettazione e nella gestione degli interventi. Gli istituti scolastici avranno a disposizione anche Gruppi di supporto, attivati negli Uffici Scolastici Regionali, le équipe formative territoriali e la “Task force scuole”, che assicurerà il supporto tecnico-amministrativo, nonché la raccolta di dati e il monitoraggio delle attività.


Un Piano da 1,5 miliardi contro la dispersione scolastica e le povertà educative e per superare i divari territoriali. È quanto prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Istruzione che, dopo una prima fase dedicata all’edilizia scolastica e agli Avvisi per gli Enti locali, entra ora nella seconda, quella dedicata alle scuole, con fondi che arriveranno direttamente agli Istituti scolastici per migliorare i risultati negli apprendimenti di studentesse e studenti.

“In questi giorni ho firmato la prima tranche di risorse del Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali che andrà avanti fino al 2026. Abbiamo 1,5 miliardi a disposizione. I primi 500 milioni serviranno a finanziare progetti in 3.198 scuole con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni. Sono risorse che assegniamo direttamente alle istituzioni scolastiche, sulla base di precisi indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico”, spiega il Ministro Patrizio Bianchi.

“Si tratta di un finanziamento molto importante, un progetto nazionale che mette al centro i più fragili. Questa linea di finanziamento si aggiunge alla riforma degli istituti tecnici e professionali e alla riforma dell’orientamento, alle quali stiamo lavorando, misure altrettanto importanti sul fronte del contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico – prosegue Bianchi –. Prenderemo per mano le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà nella prosecuzione del loro percorso di studi e per questo rischiano di lasciare precocemente o, purtroppo, lo fanno. Saremo al fianco delle scuole lungo tutto il percorso”.

Il decreto, in via di registrazione, sarà disponibile nei prossimi giorni. Già disponibile l’elenco delle scuole che riceveranno le risorse. Oltre il 50% dei fondi è destinato al Sud.

Le scuole coinvolte in questo primo step riceveranno, nei prossimi giorni, la comunicazione del finanziamento, ma anche la convenzione con le indicazioni sulla base delle quali potranno realizzare la loro progettazione. Questo primo intervento si pone l’obiettivo di raggiungere almeno 420mila studentesse e studenti. I progetti partiranno con il prossimo anno scolastico e avranno durata biennale.

A questo primo step faranno seguito altre due tranche di finanziamento, la prima dedicata a favorire l’acquisizione di un diploma ai giovani, anche tra i 18-24 anni, che hanno abbandonato precocemente gli studi, mentre con la seconda saranno attivati progetti per il potenziamento delle competenze di base per superare i divari territoriali e anche alcuni progetti nazionali nelle aree più periferiche delle città e del Paese.


Pubblicate le graduatorie dell’Avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola.
Riaperti i termini dell’Avviso per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche

Sono state pubblicate sul sito del Ministero dell’Istruzione le graduatorie dell’Avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per le palestre (nuove costruzioni o interventi per la messa in sicurezza di quelle esistenti) lo stanziamento previsto dal PNRR è di 300 milioni. Con questi fondi e con ulteriori circa 31 milioni stanziati con decreto del Ministro dell’Istruzione, saranno finanziati a livello nazionale 444 interventi, 298 su strutture già esistenti e 146 per le nuove costruzioni.

Le quattro Regioni con il numero più alto di interventi finanziati sono del Mezzogiorno: Campania (70), Sicilia (54), Basilicata (48), Calabria (42).

Le risorse sono ripartite su base regionale e rispettando il criterio che prevede almeno il 40% dello stanziamento destinato alle regioni del Mezzogiorno: le Regioni del Sud hanno ottenuto oltre il 52% dei fondi, per un totale di 174.747.786,12 euro.

Le domande pervenute alla scadenza dell’Avviso, lo scorso 28 febbraio, erano 2.859, per un totale di finanziamenti richiesti oltre i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili.

“L’incremento delle palestre e delle infrastrutture per le nostre ragazze e i nostri ragazzi rappresenta uno strumento importante per costruire quella scuola aperta, inclusiva e affettuosa che vogliamo – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. Lo sport è un grande alleato della scuola”.

Inoltre, sono stati riaperti i termini dell’Avviso per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche, sempre nell’ambito del PNRR. Sono risultate già ammissibili 600 candidature. Adesso, grazie a un ulteriore stanziamento di 200 milioni di euro, i Comuni avranno la possibilità di presentare la propria domanda fino alle ore 15 del 22 agosto 2022.


Le graduatorie:
https://pnrr.istruzione.it/avviso/potenziamento-delle-infrastrutture-per-lo-sport-a-scuola/

L’Avviso sulle mense scolastiche:
https://pnrr.istruzione.it/news/mense-scolastiche-bando-riaperto-fino-al-22-agosto-2022/


Conclusi i termini dell’Avviso per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno

Si è concluso il 31 maggio l’ulteriore Avviso per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, con priorità per le Regioni Basilicata, Molise e Sicilia, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per circa 70 mln residui. Viene così definitivamente conclusa la procedura del PNRR per l’Istruzione 0-2 anni, con l’utilizzo completo dei 2,4 mld disponibili, e rispettando la percentuale del 55,29% di risorse prevista per il Sud. Con l’aggiunta dei fondi per Poli dell’infanzia e Scuole dell’infanzia, verranno impiegati per intero i 3 mld messi a disposizione dal PNRR. Per l’Avviso chiuso a fine maggio sono arrivate complessivamente ulteriori 74 domande, per un totale di richieste di finanziamento per 81.199.333,64 euro. Il maggior numero di candidature è arrivato dalla Sicilia (22), seguita da Campania (10), Abruzzo, Basilicata, Molise (9 ciascuna), Calabria (7), Puglia e Sardegna (4 ciascuna).

“Siamo riusciti a utilizzare per intero le risorse del PNRR per gli asili nido – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. Un lavoro di squadra che ci rende orgogliosi, condotto con l’Agenzia per la coesione, le Prefetture, l’ANCI, la struttura ministeriale per il PNRR. Un’azione che ha permesso anche di rinsaldare e ricucire rapporti istituzionali con il territorio, con il costante supporto fornito ai Comuni per poter partecipare ai bandi. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a conseguire questo importante risultato”.

Si procederà ora all’elaborazione e, nelle prossime settimane, alla pubblicazione delle graduatorie di quest’ultimo bando e di quello precedente, concluso a fine marzo.


Più 76% di domande presentate dai Comuni per l’avviso pubblico sugli asili nido del Pnrr Istruzione nel mese di marzo. Questo il risultato della proroga dei termini, dal 28 febbraio al 1° aprile, decisa dal Ministero dell’Istruzione, in accordo con quello del Sud e della Famiglia, per consentire una maggiore adesione da parte degli Enti locali al bando del valore complessivo di 2,4 miliardi di euro.

“In questo mese abbiamo avuto una risposta molto positiva grazie al lavoro fatto con gli altri Ministeri coinvolti, con l’Agenzia per la coesione, con le Prefetture, con l’Associazione dei Comuni – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Abbiamo organizzato seminari, incontri, aperto linee di supporto dedicate e previsto una campagna di comunicazione specifica. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione senza precedenti: possiamo realizzare dei cambiamenti significativi del nostro sistema scolastico. Ma è un’azione collettiva per la quale c’è bisogno del contributo e della partecipazione di tutti”.

Alla chiusura del bando asili, lo scorso 1° aprile, risultano 1.676 le candidature presentate per la fascia da 0 a 2 anni, a fronte delle 953 arrivate il 28 febbraio, alla prima scadenza (+76% a livello nazionale). Le quattro regioni con più domande presentate in termini assoluti sono: Campania (196), Lombardia (157), Lazio (138), Calabria (137).

La quantità di risorse richieste ammonta a un totale di circa 2 miliardi di euro sui 2,4 disponibili. I 400 milioni residui andranno immediatamente ricollocati. Con un decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, il Ministro per il Sud, la Coesione territoriale e il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie saranno destinati all’ulteriore finanziamento delle candidature già pervenute nell’ambito del bando PNRR per l’incremento dei poli dell’infanzia per la fascia 0-6 anni. In seguito a questa prima operazione, circa 70 milioni ancora residui saranno oggetto di un nuovo bando per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, con priorità a Basilicata, Molise, Sicilia, che hanno presentato meno candidature rispetto al budget che poteva essere loro assegnato in base alle risorse disponibili nel Pnrr. Per loro ci sarà un ulteriore avviso con scadenza a fine maggio, e i comuni saranno accompagnati nella presentazione delle proposte con specifiche azioni di supporto.

Tutte le risorse del Pnrr Istruzione previste per il segmento educativo da 0 a 6 anni saranno utilizzate garantendo la quota pari al 55,29% dei fondi a favore del Mezzogiorno, superiore al 40% previsto dai bandi del Pnrr nazionale.

In particolare, vengono coperte tutte le candidature presentate dai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, sia per gli asili nido (fascia 0-2 anni) sia per i poli dell’infanzia (fascia 0-6 anni).

“Con il decreto che abbiamo predisposto all’esito dei bandi le risorse disponibili saranno destinate al potenziamento del sistema educativo, mantenendo la quota del 55,29% nel Mezzogiorno, dove più alto è il bisogno. Rispettiamo gli impegni presi con l’Europa: tutte le risorse disponibili vengono utilizzate. Aumentare il numero di posti negli asili nido significa dare più opportunità educative per le bambine e i bambini su tutto il territorio, sostenere le famiglie e l’occupazione femminile”, ha concluso il Ministro.


PNRR, chiusi gli avvisi. Proroga per i nidi fino al 31 marzo 2022

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la scuola prosegue il suo cammino. Si sono infatti chiusi i termini per le candidature, inviate da parte degli Enti locali, per ottenere i fondi PNRR destinati a mense, palestre, asili e scuole dell’infanzia e per ospitare una delle 195 scuole nuove previste dal Piano. Vi è stata un’alta adesione degli Enti locali agli avvisi pubblicati dal Ministero dell’Istruzione. Per i soli nidi le richieste pervenute sono inferiori al budget disponibile, pertanto l’avviso sarà prorogato fino al prossimo 31 marzo.

“Nel complesso abbiamo registrato un’ottima partecipazione – sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Dagli Enti locali è arrivata una risposta molto positiva per quanto riguarda in particolare la costruzione di nuove scuole, mense e palestre. Anche per le scuole dell’infanzia abbiamo riscontrato un forte interesse dei territori, in particolare per la costruzione di poli integrati 0-6 anni. Abbiamo deciso di prorogare i termini del bando sugli asili nido per consentire una maggiore adesione. Ci sono 2,4 miliardi di risorse a disposizione, un investimento eccezionale che abbiamo voluto con forza per potenziare, soprattutto nelle regioni del Sud, un segmento educativo in cui l’Italia mostra un ritardo rispetto agli altri Paesi Ue. Nelle scorse settimane abbiamo già siglato dei Protocolli d’intesa con la Coesione territoriale, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), il Gestore Servizi Energetici (GSE) e Sport e Salute per sostenere scuole ed Enti locali e rendere più rapido il processo di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Continueremo nei prossimi giorni, coordinando il potenziamento delle azioni della task force dell’Agenzia per la Coesione a sostegno dei Comuni”.

I dati:
Per la costruzione delle nuove scuole il finanziamento previsto dal Piano è di 800 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 543. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Campania (95), Lombardia (61), Veneto (47), Emilia-Romagna (45), Toscana (42). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 3 miliardi. L’avviso si è chiuso lo scorso 8 febbraio. Ora è prevista una fase di individuazione delle 195 aree dove andranno costruite le nuove scuole e successivamente ci sarà l’indizione del concorso di progettazione. 

Per le mense (nuove costruzioni o miglioramento di quelle esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 400 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 1.088. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Lombardia (162), Emilia-Romagna (96), Campania (88), Veneto (87). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 581 milioni. L’avviso si è chiuso lo scorso 28 febbraio.

Per le palestre (nuove costruzioni o miglioramento di quelle esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 300 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 2.859. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Lombardia (392), Campania (297), Veneto (221), Piemonte (199), Calabria (187). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili. L’avviso si è chiuso lo scorso 28 febbraio.

Per nidi e scuole dell’infanzia il Piano mette a disposizione 3 miliardi complessivi suddivisi in: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni e 600 milioni per la fascia 3-5 anni.
Per scuole dell’infanzia e poli dell’infanzia(questi ultimi ricomprendono anche lo 0-2) sono arrivate 1.223 domande. Le regioni che hanno inoltrato più domande sono: Lombardia (163), Emilia-Romagna (134), Campania (113), Toscana (108), Piemonte (92). Per questo segmento sono stati richiesti finanziamenti per oltre 2,1 miliardi sui 600 milioni disponibili.

Per i nidi sono giunte richieste pari a circa 1,2 miliardi sul totale di 2,4 miliardi disponibili. Per consentire di utilizzare tutte le risorse, i termini del bando saranno riaperti fino al prossimo 31 marzo. Il Ministero sosterrà la partecipazione dei Comuni con webinar e attraverso la task force di esperti dell’Agenzia per la Coesione, anche assicurando ai Comuni più tempo per le verifiche di vulnerabilità.


Martedì 30 novembre, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, insieme alla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, e alla Ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, presenterà alla stampa le prime misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) relative al settore Istruzione.

La conferenza stampa si svolge nella Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione a partire dalle ore 12.00.


La conferenza con i Ministri Bianchi, Bonetti e Carfagna
Almeno il 40% delle risorse al Sud
Per gli Enti locali semplificazioni e strumenti
di supporto per la realizzazione delle opere

Oltre cinque miliardi (5,2) per la realizzazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanziaper la costruzione di scuole innovative, per l’incremento di mense e palestre, per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico. Sono le risorsedel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentate oggi, in conferenza stampa, dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchiinsieme alla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. Un pacchetto di interventi che mette subito a disposizione un terzo dei fondi complessivi previsti nel PNRR per il sistema di Istruzione che ammontano, in tutto, a 17,59 miliardi.

“Il PNRR è un’azione di sistema che affronta i nodi del Paese. Con gli investimenti nell’istruzione ridurremo l’attuale divario tra Nord e Sud nei servizi educativi, in particolare nello 0-6. Garantire un maggiore accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia significa anche affrontare il tema della denatalità e dare un sostegno concreto all’occupazione femminile. Con queste risorse avviamo, poi, il processo di innovazione della scuola sia sotto il profilo delle infrastrutture che della didattica”, dichiara il Ministro Bianchi.

In conferenza stampa Bianchi ha presentato i contenuti del decreto con cui vengono stabiliti i criteri di riparto delle risorse. Particolare attenzione viene data al Sud, con l’obiettivo di colmare i divari esistenti: almeno il 40% dei fondi messi a bando sarà destinato al Mezzogiorno per dare ai territori che ne hanno maggiore carenza mense scolastiche per il tempo pieno, servizi educativi per l’infanzia, palestre, scuole nuove ed efficienti. Più in generale, nell’attribuzione delle risorse peseranno la scarsità attuale di infrastrutture nei territori, la densità della popolazione studentesca e, ad esempio, nel caso di mense e palestre, conteranno anche i dati relativi alle difficoltà negli apprendimenti e alla dispersione scolastica.

In occasione della conferenza sono stati poi presentati i singoli bandi e un sito in continuo aggiornamento (pnrr.istruzione.it) attraverso il quale Istituzioni, scuole, cittadini ed Enti locali potranno accedere agilmente alle informazioni generali sul PNRR Istruzione, ai dati relativi ai finanziamenti (anche in versione open data), ai singoli bandi, ai servizi disponibili per chi dovrà effettuare le opere. Futura, la scuola per l’Italia di domani, questo il nome scelto per il PNRR Istruzione, a sottolineare l’importanza strategica di queste risorse per la costruzione di una nuova scuola.

Quello di oggi è un grande risultato. Comincia il cammino del PNRR, comincia la costruzione della nuova scuola che vogliamo per i nostri bambini e ragazzi, inclusiva, innovativa, accogliente, sostenibile – prosegue il Ministro -. È un percorso che faremo insieme ai territori e alle scuole, mettendo a disposizione degli Enti locali semplificazioni e strumenti per agevolare il loro lavoro nella partecipazione ai bandi e nella realizzazione delle opere. Per questo stiamo realizzando una serie di convenzioni con Cassa depositi e prestiti, Agenzia per la coesione, Consip, Autorità nazionale anticorruzione, Sogei, Gse. Daremo il massimo supporto”.

“Il Pnrr rende possibile un investimento storico per portare finalmente la copertura di asili nido e servizi educativi per l’infanzia al livello degli altri paesi dell’Unione Europea – dichiara la Ministra Bonetti -. Assicurare il diritto all’educazione vuol dire tutelare sin dall’infanzia quelle pari opportunità che a tutte le bambine e i bambini vanno assicurate per la loro crescita di cittadine e cittadini già oggi. Il Governo lo fa con una visione integrata, quella del Family Act, che è riforma di accompagnamento del Pnrr e che investe al tempo stesso in servizi educativi, nel lavoro femminile e nell’empowerment delle nuove generazioni: è da questa alleanza tra generi e generazioni che il Paese può crescere e ripartire”.

“La scuola è il primo, grande banco di prova con cui ci siamo cimentati nell’azione di recupero dei divari tra Nord e Sud – dichiara la Ministra Carfagna – e sono pienamente soddisfatta del risultato ottenuto. Il lavoro di squadra col collega Patrizio Bianchi ha prodotto uno schema di bandi che vincola alle regioni del Mezzogiorno, nei diversi capitoli, quote dal 40 al 57,68 per cento. Abbiamo introdotto anche una specifica clausola di salvaguardia: se qualche Regione meridionale non riuscirà ad assorbire tutte le cifre disponibili, il residuo sarà comunque redistribuito al Sud. L’abbattimento del ‘muro invisibile’ che divide i cittadini del Sud da quelli del Nord, fin dall’età scolastica, non è più la richiesta inascoltata di una periferia del Paese ma una ‘missione nazionale’ in cui tutti sono impegnati”.

I bandi e il sito

Oggi sono stati presentati quattro avvisi pubblici e il Piano di riparto alle Regioni di risorse per la messa in sicurezza delle scuole per un totale di 5,2 miliardi.

In particolare, sono previsti:

· 3 miliardi di euro per il Piano per gli asili nido e le Scuole dell’infanzia: l’obiettivo è ridurre il divario esistente nei servizi educativi per la prima infanzia e potenziarli su tutto il territorio nella fascia di età 0-6 anni. I 3 miliardi saranno così divisi: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni (il 55,29% di queste risorse andrà al Mezzogiorno) e 600 mln per la fascia 3-5 (40% al Mezzogiorno). Si tratta della seconda tranche di uno stanziamento complessivo di 4,6 miliardi previsti nel PNRR per questo capitolo, grazie ai quali si realizzeranno complessivamente 1.800 interventi di edilizia scolastica e saranno creati 264.480 nuovi posti per accogliere bambine e bambini, migliorando il servizio offerto alle famiglie a supporto, anche, dell’occupazione femminile.

· 800 milioni di euro per il Piano di costruzione di 195 nuove scuole che sostituiranno vecchi edifici (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Si tratterà di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie innovative e su una piena fruibilità degli ambienti didattici. Una volta individuate le aree per la costruzione delle scuole, il Ministero dell’Istruzione bandirà un concorso di progettazione.

· 400 milioni di euro per il potenziamento del tempo pieno attraverso l’incremento delle mense scolastiche (il 57,68% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Lo stanziamento consentirà di realizzare circa mille interventi, costruendo nuovi spazi o riqualificando quelli esistenti.

· 300 milioni di euro (il 54,29% delle risorse andrà al Mezzogiorno) per aumentare l’offerta di attività sportive attraverso la costruzione di palestre o la riqualificazione di quelle esistenti, per un totale di 230.400 metri quadrati da realizzare o riqualificare.

· 710 milioni di euro per il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno): le Regioni individuano gli Enti da ammettere a finanziamento sulla base delle programmazioni regionali per garantire la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente.

In occasione della presentazione dei 5,2 miliardi per l’edilizia scolastica, il Ministro Bianchi ha anche lanciato il sito del PNRR per l’Istruzione, un portale unico che consentirà al mondo scuola, agli stakeholder, agli Enti locali, ai cittadini, di trovare, dati, informazioni, schede sintetiche, avvisi pubblici e anche di verificare lo stato di avanzamento di lavori e investimenti anche attraverso il racconto delle scuole coinvolte.

I link ai video:
https://www.youtube.com/watch?v=foWBqL_Nmy8
https://www.youtube.com/watch?v=aTGhIh25Kc0