Aldo Moro e l’Italia Repubblicana

Aldo Moro, un volume INDIRE che attraversa la storia dell’Italia repubblicana

A 45 anni dalla strage di via Fani, è disponibile gratuitamente uno strumento didattico e innovativo

Roma, 16 marzo 2023 – È disponibile sul sito di INDIRE il nuovo volume ALDO MORO E L’ITALIA REPUBBLICANA. Itinerari di storia, didattica e pedagogia. Il testo, scaricabile gratuitamente in E-pub e Pdf, è realizzato da INDIRE e curato da Fausto Benedetti, dirigente di ricerca, e Giovanni Iannuzzi, con un’appendice di Gloria Bernardi. Il progetto raccoglie i contenuti emersi da un percorso formativo rivolto agli insegnanti promosso dall’Istituto, con il supporto dell’Università Telematica degli Studi IUL.

Il volume si propone ai docenti come uno strumento di formazione in grado di coniugare l’insegnamento della storia e la biografia di un protagonista della Repubblica italiana, a nozioni pedagogiche, a processi di ricerca, all’innovazione digitale, alle competenze e, nel complesso, alle nuove metodologie didattiche. 

Una delle fasi centrali della ricerca è stata dedicata al «fare» e «narrare» la storia lavorando con diverse tipologie di fonti. Si tratta di una strategia didattica che ha permesso di aprire nuovi orizzonti di analisi nello studio del passato per un apprendimento basato sulla ricognizione critica, la valorizzazione della cittadinanza attiva e l’insegnamento dell’educazione civica.  

Dalla progettazione di queste attività formative sono emerse le esperienze degli insegnanti che hanno coinvolto in modo attivo i loro discendi. In questo contesto, le strategie didattiche messe in atto o prefigurate richiamano gli spunti sperimentali attraverso le diverse e-tivity svolte per ciascun modulo, con particolare riferimento alla metodologia del webquest, che molto bene si presta a sviluppare un lavoro di gruppo in rete su tematiche di storia contemporanea e di attualità. È apparso naturale offrire al lettore alcuni esempi nei quali si evidenzia l’intreccio tra storia e didattica che si è venuto sviluppando all’interno del percorso che, per quanto riguarda i suoi aspetti più squisitamente pedagogici, è in linea con il pensiero di Aldo Moro che, rivolgendosi ai giovani, si esprimeva dicendo: «Prendete allora nelle vostre mani il destino del nostro Paese. Fate vostra la storia nazionale». 

Il lavoro di documentazione consente, infine, di ripercorrere l’evoluzione storiografica in Italia. Sulla base di queste premesse, è possibile tracciare le implicazioni pedagogiche e didattiche del fare esperienza educativa dove, in questo caso, la storia di una figura tanto significativa si offra come un’occasione esperienziale coinvolgente e didatticamente efficace. 

La linea di ricerca INDIRE che ha sostenuto questo progetto di conoscenza e comunicazione storica si caratterizza per la tendenza a voler tenere insieme un approccio di trasversalità disciplinare, privilegiando le diverse azioni strategiche di insegnamento: dalla didattica modulare al Service Learning, dalla didattica della memoria alla storia attiva, sino alla didattica breve. Molte di queste metodologie sono state particolarmente utilizzate durante i lunghi mesi di lockdown e di DAD che hanno accelerato i processi di acculturazione tecnologica sia negli adulti che negli studenti. 

La ricerca, che viene presentata oggi, in occasione del 45° anniversario della strage di via Fani e del rapimento di Moro, vuole realizzare un modello replicabile e una buona prassi per lo studio di altri casi o di progetti simili per migliorare la qualità dell’offerta formativa, nell’ottica dell’innovazione didattica e culturale. 

Qui il link E-pub e Pdf per scaricare gratuitamente il volume.

Concorso dirigenti scolastici 2017: ancora un emendamento per “ripescare” 30 concorrenti che già lavorano da 3 anni

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

E’ in corso al Senato l’esame del decreto legge n. 13 del 24 febbraio, il cosiddetto “decreto PNRR”.
Come quasi sempre accade, in questa fase l’attenzione delle forze politiche è tutta centrata sulla possibilità di inserire nel provvedimento emendamenti che possano dare risposta ai problemi di questa fase.
Per la verità però, almeno per il momento, le proposte di modifica sembrano ancora piuttosto marginali.
Intanto va segnalato l’emendamento a firma della senatrice Ella Bucalo che prevede testualmente quanto segue: “Al fine di tutelare le esperienze professionali già positivamente formate e impiegate e garantire il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, i dirigenti scolastici che, a seguito di decisioni cautelari del giudice amministrativo, hanno partecipato con riserva al corso intensivo di formazione e hanno superato la prova scritta finale sostenuta nella sessione straordinaria dell’1 agosto 2018, ai sensi dell’art. 1 commi 87 e 88, della legge 13 luglio 2015, n. 107, con il successivo superamento del periodo di formazione e del periodo di prova, e che alla data di entrata in vigore  della presente legge, hanno prestato almeno tre anni di servizio con contratto a tempo indeterminato, sono confermati nel ruolo”.
“Per le finalità di cui al comma 1 – si legge ancora nel testo dell’emendamento – è disposto l’annullamento dei provvedimenti di revoca della nomina o di risoluzione del contratto eventualmente adottato dall’amministrazione scolastica in esecuzione della decisione giurisdizionale di merito”.
Nel concreto con questa modifica, vengono confermati in ruolo i concorrenti (una trentina in tutta Italia) che avevano superato tutte le prove e che avevano già anche iniziato a svolgere la funzione di dirigenti tanto da essere arrivati addirittura a mettere insieme 3 anni di servizio.
Già con la conversione in legge del decreto milleproroghe era stata prevista una disposizione analoga che però non era stato approvata.

Un altro emendamento importante è quello a firma di alcuni senatori di Forza Italia finalizzato a ridurre il numero minimo e massimo di alunni delle istituzioni scolastiche con un tasso di dispersione scolastica superiore al 10%.

Per ora non ci sono notizie di disposizioni finalizzate a eliminare o anche solo ridurre i vincoli della mobilità che tutti quanti, in campagna elettorale, si erano impegnati ad adottare.

Ma la “battaglia” degli emendamenti è solo all’inizio perché per il momento il provvedimento è ancora all’esame della Commissione Bilancio; nelle prossime settimane si andrà in aula e lì potrebbe ancora cambiare qualcosa.


Valditara in difesa dei docenti aggrediti: mano pesante, ma gli studenti-bulli non vanno sospesi. Negli ultimi giorni 4 denunce al Ministero

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Chi aggredisce i docenti compie un reato grave ed è giusto portarlo in tribunale, dove troverà l’Avvocatura di Stato, ma la strada per migliorare l’escalation di casi di violenza verso gli insegnanti non può essere il pugno duro con gli studenti e il loro allontanamento da scuola: ciò che è necessario è “un grande patto di corresponsabilità che coinvolga innanzitutto le famiglie”. A sostenerlo è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha espresso questi concetti il 15 marzo durante un’audizione alla commissione Cultura del Senato sugli episodi di violenze su insegnanti e personale scolastico.

Il ministro ha detto di avere ricevuto al ministero quattro segnalazioni. Valditara ha detto di avere “assunto il compito di ridare autorevolezza ai docenti, di riportare la cultura del rispetto nelle aule, e un principio di serenità all’interno delle scuole: abbiamo necessità che siano luoghi di studio e di lavoro senza tensioni”.

Quindi, il ministro ha ricordato di aver istituito “un tavolo di confronto con le associazioni dei genitori e degli studenti, un tavolo di consulenza. Stimolerò le loro risposte e interventi per costruire un percorso nell’ambito di quella grande alleanza“.

Sarà anche necessario, ha detto il ministro, un censimento degli episodi. L’8 febbraio è stata emanata una circolare sulla rappresentanza da parte dell’Avvocatura dello Stato agli insegnanti vittime di violenze, da allora – ha spiegato – “al ministero sono arrivate ben quattro segnalazioni di episodi di violenza ai danni di insegnanti“.

Se a commettere violenza nei loro confronti fossero stati degli studenti, per Valditara però probabilmente non dovrebbero essere sospesi dalle lezioni.

Dinanzi a chi compie atti di bullismo, il ministro ha detto di non essere “favorevole all’istituto della sospensione: meno scuola non è uno strumento che serve a recuperare lo studente che compie atti di questo tipo”.

Il concetto, tra l’altro, era già stato espresso qualche settimana fa durante un intervento ad un convegno dell’Anp sul docente in Europa.

“Ho chiesto ai miei uffici – ha aggiunto Valditara – di avviare un monitoraggio generalizzato su ogni episodio di violenza e bullismo che si verifica nelle istituzioni scolastiche”.

Il ministro del dicastero bianco ha quindi citato Giorgio La Pira: “Quest’anno è il 75esimo dall’entrata in vigore della nostra Costituzione e non possiamo non ricordare quella bellissima introduzione di La Pira, destinata a inquadrare quelli che sarebbero poi stati i principi fondamentali”.

“La Pira sottolineava – ha continuato Valditara – come nella risposta alle dittature nazi-fasciste che avevano violentato l’umanità nei decenni precedenti occorreva ribaltare l’impostazione valoriale: non più lo Stato al centro, ma la persona al centro, che significa avere a cura la cultura del rispetto verso chiunque. Bisogna far sì che la violenza venga bandita da ogni classe e che i docenti e studenti godano di quel rispetto che ogni persona deve vedersi garantito”.

L’intervento integrale del ministro Valditara

“Innanzitutto voglio fare un inquadramento di carattere generale: quello della violenza all’interno delle scuole è un tema che sta molto a cuore anche alla Commissione europea. Quest’ultima si è soffermata più volte sul tema della violenza e in particolare del bullismo (perché quest’ultimo ne è una fattispecie). Quello del bullismo nelle classi – nei confronti dei docenti e degli studenti – è un tema molto serio, ai quali ho voluto dare particolare rilievo fin dall’inizio del mio incarico ministeriale.

Da Ministro mi sono assunto il compito di ridare autorevolezza ai docenti, di riportare la cultura del rispetto nelle aule, di riportare un principio di serenità all’interno delle scuole perché abbiamo bisogno che esse siano luoghi di studio e di lavoro, dove si possa passare il proprio tempo lavorativo e di studio in totale serenità, senza subire pressioni che in qualche caso possono essere di carattere violento. Da questo punto di vista, ritengo sia necessario un grande “patto di corresponsabilità” che coinvolga innanzitutto le famiglie. A questo proposito, voglio qui ricordare che, dopo avere incontrato le associazioni dei genitori e degli studenti,  ho istituito un tavolo di confronto per coinvolgere direttamente tali associazioni. Nell’istituire questo tavolo, ho detto loro molto chiaramente che non soltanto recepirò le loro istanze ma chiederò loro consiglio sollecitando risposte, suggerimenti e interventi, per costruire un percorso all’interno di quella grande alleanza che io immagino fra famiglie, studenti, docenti, parti sociali che necessariamente deve vedere un ruolo attivo di genitori, studenti e docenti.

All’interno di questo percorso voglio porre la “famosa” circolare sui cellulari, che in realtà definisce un uso proprio e un uso improprio del cellulare. L’uso proprio è quello con finalità didattiche, all’interno della cittadinanza digitale e di un percorso guidato dallo stesso docente; l’uso improprio è quello che trasforma il cellulare (come è accaduto nel caso di Rovigo) in uno strumento di offesa nei confronti del docente stesso.

L’altro intervento che voglio ricordare è quello con cui abbiamo messo a disposizione del personale della scuola l’Avvocatura dello Stato. La nostra circolare poggia su due argomenti significativi: innanzitutto la disponibilità alla tutela legale; in secondo luogo la raccolta di informazioni, per quantificare in maniera precisa gli episodi di violenza che coinvolgono il personale scolastico e gli insegnanti. A questo proposito posso già fornirvi un dato estremamente interessante perché al Ministero sono arrivati, nei pochi giorni successivi all’emissione della circolare, ben quattro segnalazioni di episodi di violenza ai danni di insegnanti. Questo dato testimonia l’entità del fenomeno che stiamo affrontando tutti assieme. Credo sia importante censire questi episodi, in modo da avere contezza del loro numero effettivo. Voglio altresì ricordare l’importanza della legge n.71 del 2017, che promuove un ruolo attivo degli studenti e anche degli ex studenti in una sorta di peer education, ovvero di educazione fra pari, che ritengo sia un notevole passo avanti sotto il profilo della civiltà e dei rapporti interpersonali.

Oggi voglio ricordare anche l’apporto positivo della piattaforma Elisa, che si sviluppa su due azioni: la formazione e-learning rivolta ai docenti e ai dirigenti scolastici per contrastare tutte le forme di violenza, di bullismo e di cyberbullismo; e il monitoraggio degli episodi di questa fattispecie.

Aggiungo anche che nell’ultima legge di Bilancio il Governo ha stanziato 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025: risorse dedicate in maniera specifica al contrasto del cyberbullismo nelle scuole. Voglio anche ricordare l’importanza della legge n.92 del 2019, che ha introdotto negli istituti scolastici l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, dell’educazione alla legalità, dell’educazione alla conoscenza dei valori costituzionali e voglio infine ricordare che proprio qui, in Senato, è stata avviata un’importante iniziativa per trasmettere i valori della nostra Costituzione agli studenti. Da questo punto di vista – e sempre all’interno di quel grande patto di corresponsabilità da me citato poc’anzi -, abbiamo istituito al Ministero un tavolo intitolato “Autorevolezza e rispetto” che ha messo insieme diversi esperti (psicologi, pedagogisti, giuristi, magistrati di vari orientamenti culturali) per individuare delle iniziative significative a contrasto del fenomeno della violenza nei confronti dei docenti e, più in generale, del fenomeno del bullismo. Voglio inoltre evidenziare un elemento che ritengo particolarmente importante: parlando con alcuni degli esperti che fanno parte di questo tavolo, ritengo ci si debba orientare verso soluzioni che impongano più scuola (e non meno scuola) nei confronti di chi commette atti di bullismo. Personalmente non sono particolarmente favorevole all’istituto della sospensione, perché il “meno scuola” non è un provvedimento utile a recuperare lo studente che commette atti di questo tipo.

Voglio anche aggiungere che ho dato disposizione ai miei uffici di avviare un monitoraggio generalizzato – coinvolgendo gli Uffici Scolastici Regionali e, a cascata, le singole scuole – su ogni episodio di bullismo o di violenza che si verifichi all’interno delle mura scolastiche. Da questo punto di vista sarà importantissimo il contributo della vostra Commissione, perché i lavori da voi avviati potranno integrarsi molto bene con le riflessioni che saranno oggetto del tavolo ministeriale.

In questa sede, ritengo doveroso sottolineare il valore costituzionale più importante: questo è il 75esimo anno dall’entrata in vigore della Costituzione; a maggior ragione, non possiamo non ricordare quella bellissima introduzione di Giorgio La Pira destinata a inquadrare quelli che sarebbero stati i principi fondamentali della nostra Carta. In risposta alle dittature nazifasciste che avevano violentato l’umanità nei decenni precedenti, La Pira affermava la necessità di ribaltarne l’impostazione valoriale: non più lo Stato al centro ma la persona. Mettere la persona al centro (come fa la nostra Costituzione, in particolare in alcuni fondamentali articoli: il 2, il 3 e non solo) significa avere a cuore la cultura del rispetto. La cultura del rispetto verso chiunque e in primis – dato che in questa sede si parla di scuola – verso gli insegnanti e verso tutti coloro che dedicano le loro energie a garantire un futuro per i nostri ragazzi. Personalmente, ritengo che avere a cuore la centralità della persona significhi far sì che la violenza venga bandita da ogni classe, da ogni scuola e, auspicabilmente, dalla nostra società. Iniziamo a mettere in atto questo progetto virtuoso nelle nostre scuole, per far sì che docenti e studenti godano di quel rispetto che deve essere garantito a ogni persona”.


“La Dad è una sconfitta per tutti, serve lo psicologo a scuola”: l’allarme degli esperti

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Le notizie di aggressioni di e tra studenti, docenti e personale della scuola sono quasi quotidiane. L’ultima è quella della rissa avvenuta davanti all’istituto alberghiero Buontalenti di Firenze dove dei ragazzi sono stati pestati per motivi sentimentali, di gelosia.

Ma cosa sta succedendo nel mondo della scuola? A provare a dare una risposta è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, che ha affermato: “Da tempo ripetiamo che c’è bisogno del supporto psicologico a scuola perché non accadano questi fatti, e quando si verificano ci deve essere la presenza dello psicologo in classe per aiutare i ragazzi ad elaborare e a confrontarsi. I fatti di violenza e di aggressione fanno male al singolo come a tutta la classe e diventano situazioni difficili da gestire per un dirigente scolastico – spiega la presidente Gulino – La tutela e la protezione sono importanti, ma è anche importante creare le condizioni affinché queste situazioni non si ripresentino. La Dad, utilizzata nel periodo pandemico, non può diventare una scelta per risolvere certe emergenze della scuola. Le emergenze vanno risolte in classe con gli studenti, gli insegnanti, confrontandosi con lo psicologo per aiutare a capire cosa si cela dietro a determinati episodi di rabbia, cosa bisogna fare per dare valore ai propri comportamenti ed al rispetto dell’altro”.

E inoltre aggiunge: “Quella della preside dell’alberghiero Buontalenti – che ha messo tutta la classe in DID per l’incolumità dei ragazzi – è stata un scelta sofferta perché, comunque, a rimetterci è la scuola. A breve come Ordine degli Psicologi incontreremo l’Ufficio scolastico regionale per parlare di varie questioni che riguardano la scuola. La Dad diventa, ancora una volta, una situazione di emergenza ma a scuola non ci dovrebbero essere situazioni di emergenza. La strada auspicabile da seguire sarebbe quella di mettere uno psicologo a disposizione dei processi relazioni e formativi”.

Arretrati CCNL scuola, saranno liquidati il 17 marzo per i supplenti brevi e saltuari

da La Tecnica della Scuola

Con un avviso appena pubblicato, NoiPA fa sapere che venerdì 17 marzo saranno liquidati gli arretrati del CCNL Istruzione e Ricerca (2019 – 2021) per il personale della scuola titolare di contratti di supplenza breve e saltuaria.

L’emissione riguarderà 491.653 amministrati per un totale di 4.075.591 contratti.

L’esigibilità delle somme è prevista entro la fine del mese di marzo.

TABELLE DEGLI INCREMENTI MENSILI (CCNL 2019-2021)

Mense scolastiche, da controlli Nas irregolare 1 su 3

da Tuttoscuola

Secondo quanto riporta Ansa, una serie di controlli operati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, in 1.058 aziende di ristorazione di tutta Italia operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dagli asili nido fino agli istituti superiori, avrebbe evidenziato irregolarità in circa un terzo di esse (341), accertando 482 violazioni penali e amministrative, con sanzioni pecuniarie per 240 mila euro, contestate a causa di violazioni nella gestione degli alimenti e nelle condizioni igieniche nei locali di preparazione dei pasti.

Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 22 gestori dei servizi-mensa ritenuti responsabili dei reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, alla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli accertamenti del Nas hanno rilevato “l’impiego fraudolento di ingredienti di minore qualità” rispetto a quella pattuita nei contratti di fornitura stipulati con i Comuni, come il Parmigiano DOP sostituito con altri formaggi, uova convenzionali anziché da agricoltura biologica e prodotti congelati al posto di quelli freschi.

La maggioranza delle infrazioni, pari all’ 85%, ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.

Vincoli che impediscono la mobilità da regione a regione, sit in dei presidi davanti al Mim. I sindacati: ‘Eliminarli subito’

da Tuttoscuola

Continua la battaglia dei dirigenti scolastici contri i vincoli che impediscono la mobilità da regione a regione e che fanno sì che i dirigenti assunti in una regione diversa da quella in cui risiedono si vedano negata la possibilità di tornarvi, anche se ci sono posti disponibili da coprire. Lo scorso 14 marzo sit in di protesta dei presidi davanti al Ministero dell’Istruzione.

Una situazione che crea un disagio assai difficilmente sostenibile per le persone e le loro famiglie – hanno spiegato Roberta Fanfarillo, Paola Serafin, Rosa Cirillo e Giovanni De Rosa, responsabili dei dirigenti scolastici aderenti a FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal – e che nasce dall’applicazione di disposizioni nate in un contesto molto diverso da quello attuale. I limiti alla mobilità interregionale, infatti, erano stati introdotti dal contratto quando i concorsi si effettuavano su base regionale. Oggi che i concorsi sono nazionali, la norma va rivista e adeguata alla nuova situazione. Ciò è reso impossibile – aggiungono i rappresentanti dei sindacati promotori della manifestazione – dal mancato avvio del negoziato per il rinnovo del contratto, che impedisce fra l’altro di intervenire su una questione per la quale intendiamo sollecitare il Ministro ad assumere con urgenza un’iniziativa in sede legislativa”.

Con un recente provvedimento di legge, il limite alla mobilità interregionale è stato portato per il triennio 2022-2025 al 60% dei posti vacanti e disponibili in ciascuna regione, ma si tratta di una percentuale insufficiente: sono infatti quasi 1.200 i dirigenti scolastici che con le operazioni di mobilità interregionale per l’a.s. 2023/2024 chiederanno di rientrare nella regione di residenza.

Per i sindacati è quindi necessario che si intervenga per eliminare immediatamente ogni vincolo alla mobilità interregionale. 

Come riporta Tecnica della Scuola, il segretario della Flc-Cgil Sicilia, Adriano Rizza, durante il sit-in di protesta predisposto dalle organizzazioni sindacali davanti la sede del Mim, ha inoltre espresso tutta la sua disapprovazione nei confronti della Legge di bilancio che accorpa gli Istituti scolastici: “Si fa sempre più remota la possibilità di tornare nella propria regione di residenza per i dirigenti scolastici immessi in ruolo in altre regioni. Il colpo di grazia è stato dato dall’ultima legge di bilancio che prevede l’accorpamento degli istituti scolastici con meno di 900 studenti. Dal punto di vista della mobilità interregionale dei dirigenti, inoltre, quest’ultima scure si va ad aggiungere ai forti limiti imposti dal contratto collettivo. Tali limiti, pensati per i concorsi regionali, sono rimasti validi anche per i dirigenti assunti con contratto nazionale. Una vera e propria beffa, se si considera che il mancato avvio della trattativa per il rinnovo del contratto ha impedito di rimediare a questa stortura”. 

Adozione libri di testo nelle scuole, modello di circolare

da Tuttoscuola

Come devono regolarsi le scuole per l’adozione libri di testo è indicato nelle istruzioni della nota prot. 2581 del 9 aprile 2014 che precisa la determinazione dei prezzi nella scuola primaria e dei tetti di spesa nella scuola secondaria (D.M. n. 781/2013) nel rispetto dei diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore, tenendo conto della riduzione dei costi dell’intera dotazione libraria derivanti dal passaggio al digitale e della disponibilità dei supporti tecnologici.

Adozione libri di testo: i tetti di spesa

Ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 27 settembre 2013, n. 781, i tetti di spesa sono ridotti del 10 % se nella classe considerata tutti i testi adottati sono stati realizzati nella versione cartacea e digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità mista di tipo b – punto 2 dell’allegato al decreto ministeriale n.781/2013); gli stessi tetti di spesa sono ridotti del 30 % se nella classe considerata tutti i testi adottati sono stati realizzati nella versione digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità digitale di tipo c – punto 2 dell’allegato al decreto ministeriale n. 781/2013). Il collegio dei docenti motiva l’eventuale superamento del tetto di spesa consentito entro il limite massimo del 10%.

Adozione libri di testo: come funzionano

L’adozione libri di testo scolastici, è deliberata dal collegio dei docenti, per l’a.s. 2022/2023, entro la seconda decade di maggio per tutti gli ordini e gradi di scuola. Le riunioni degli organi collegiali, come ricorda la circolare, sino al 31 marzo 2022  possono continuare a essere svolte con modalità a distanza (articolo 16, comma 1, del decreto legge 24 dicembre 2021, n. 221 e relativo allegato A, punto 4 che proroga i termini delle previsioni di cui all’articolo 73, comma 2 bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27). Ai sensi dell’articolo 15, comma 2, del decreto legge 25 giugno 2008, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e ss.mm., i collegi dei docenti possono confermare i testi scolastici già in uso, ovvero procedere a nuova adozione libri di testo per le classi prime e quarte della scuola primaria, per le classi prime della scuola secondaria di primo grado, per le classi prime e terze e, per le sole specifiche discipline in esse previste, per le classi quinte della scuola secondaria di secondo grado.

Nelle istituzioni scolastiche in cui sono presenti alunni non vedenti o ipovedenti i dirigenti scolastici devono richiedere tempestivamente ai centri specializzati la riproduzione dei libri di testo relativi alle classi interessate dalla scelta adozionale e alle successive classi di passaggio, nonchè dei materiali didattici protetti dalla legge o l’utilizzazione della comunicazione al pubblico degli stessi. In base all’articolo 1, comma 2, del decreto del Ministero per i beni e le attività culturali del 14 novembre 2007, n. 69, la riproduzione e l’utilizzazione della comunicazione al pubblico si effettuano attraverso la registrazione audio delle opere su qualsiasi tipo di supporto, l’impiego di dispositivi di lettura idonei per gli ipovedenti, la sottotitolazione delle opere e dei materiali protetti visualizzabili e comunque la trasformazione in un formato elettronico accessibile con le tecnologie assistite, secondo quanto previsto dalla legge 9 gennaio 2004, n. 4, recante disposizioni per favorire l’accesso alle persone con disabilità agli strumenti informatici.

Adozione libri di testo: la nota ministeriale

La nota ministeriale ricorda ai dirigenti scolastici di esercitare la necessaria vigilanza affinché l’adozione libri di testo di tutte le discipline sia deliberata nel rispetto dei vincoli normativi, assicurando che le scelte siano espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia professionale dei docenti. Al fine di disporre di un quadro esauriente di informazioni sulla produzione editoriale, la nota invita i dirigenti scolastici a consentire gli incontri tra i docenti e gli operatori editoriali scolastici accreditati dalle case editrici o dall’associazione nazionale agenti rappresentanti promotori editoriali (ANARPE), nel rispetto dei protocolli di sicurezza e delle norme igienico sanitarie appositamente emanate, ferme restando le esigenze di servizio e il regolare svolgimento delle lezioni. A tal fine, per agevolare i predetti incontri, appare utile rendere preventivamente noto ai suddetti operatori le condizioni per l’accesso all’istituzione scolastica. Com’è noto ai sensi della normativa vigente chiunque acceda alle strutture delle istituzioni scolastiche deve possedere ed e’ tenuto a esibire la certificazione verde COVID-19, pertanto tale obbligo grava anche in capo agli operatori editoriali scolastici.

Con riguardo alla scuola primaria, ove ciò sia possibile, la circolare ministeriale consiglia di individuare un locale dove i docenti possano consultare le proposte editoriali; i dirigenti scolastici avranno cura di consentire il ritiro, da parte dei promotori editoriali, delle copie dei testi non adottati entro il prossimo mese di settembre. Nel caso in cui l’evolversi della situazione epidemiologica in alcuni contesti territoriali non consenta la promozione editoriale in presenza, la nota invita le istituzioni scolastiche a far conoscere ai docenti le opportunità di consultazione online delle proposte editoriali, appositamente comunicate dagli operatori editoriali scolastici alle suddette istituzioni.

Infine, il Ministero  rammenta il divieto di commercio dei libri di testo ad opera del personale scolastico (art.157 del d.lgs. 16 aprile 1994, n. 297) La comunicazione dei dati adozionali va effettuata, da parte delle istituzioni scolastiche, on line, tramite l’utilizzo della piattaforma presente sul sito www.adozioniaie.it o in locale, off line, entro il 7 giugno. Le istituzioni scolastiche che hanno deciso di non adottare libri di testo accedono alla piattaforma specificando che si avvalgono di strumenti alternativi ai libri di testo.  A tal fine, e considerato che molti studenti acquistano i libri di testo prima dell’avvio delle lezioni, la circolare ricorda che non è consentito modificare, ad anno scolastico iniziato, le scelte adozionali deliberate nel mese di maggio.

Per aiutare le scuole, di seguito un modello di circolare adozione libri di testo per la scuola Secondaria di I grado

Ai Sigg. docenti di scuola Secondaria di I grado
Al DSGA
Al personale ATA – profilo professionale Assistente Amministrativo
Al sito web dell’Istituto
OGGETTO: Adempimenti adozione libri di testo a.s. 2022/2023 – Scuola secondaria di primo grado
VISTO l’art. 25 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165
VISTO il D. Lgs. 16 aprile 1994, n. 297 ed in particolar modo l’art. 7, comma 2, lettera e l’art. 157
VISTO il D.M. del 27 settembre 2013, n. 781
VISTA la Nota MIUR del 9 aprile 2014, prot. n. 2581 che disciplina le istruzioni per l’adozione dei libri di testo
VISTA la Nota MIUR del 30 marzo 2016 prot. n. 3503
VISTA la nota MIUR del del 6 maggio 2017, prot. n.5371
VISTO il D.M del 7 agosto 2014 prot.n. 609
VISTA la Legge 8 novembre 2013, n. 128, (articolo 6)
VISTO il D.M. 13 maggio 2020, n. 2
VISTA la nota del Ministero dell’Istruzione del 28 febbraio 2022, prot. n. 5022 “Adozione dei libri di testo nelle scuole di ogni ordine e grado – anno scolastico 2022/2023”
CONSIDERATA la situazione emergenziale da COVID-19
CONSIDERATO che ai sensi dell’articolo 15, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e successive modificazioni, con decreto ministeriale di natura non regolamentare sono fissati il prezzo dei libri di testo della scuola primaria e i tetti di
spesa dell’intera dotazione libraria necessaria per ciascun anno della scuola secondaria di primo e secondo grado, nel rispetto dei diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore, tenendo conto della riduzione dei costi dell’intera dotazione libraria derivanti dal passaggio al digitale e della disponibilità dei supporti tecnologici
CONSIDERATO che ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca del 27 settembre 2013, n. 781, i citati tetti di spesa sono ridotti del 10% se nella classe considerata tutti i testi adottati sono stati realizzati nella versione cartacea e digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità mista di tipo b – punto 2 dell’allegato al decreto ministeriale n. 781/2013); gli stessi tetti di spesa sono ridotti del 30 % se nella classe considerata tutti i testi adottati sono stati realizzati nella versione digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità digitale di tipo c – punto 2 dell’allegato al decreto ministeriale n. 781/2013)
CONSIDERATO che eventuali sforamenti degli importi relativi ai tetti di spesa della dotazione libraria obbligatoria delle classi di scuola secondaria di primo grado devono essere contenuti entro il limite massimo del 10 per cento (rientra in tale fattispecie l’adozione di testi per discipline di nuova istituzione), si forniscono, di seguito, le indicazioni circa gli adempimenti connessi all’adozione dei libri di testo per il prossimo anno scolastico.
Il libro di testo rappresenta nell’ambito dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, uno strumento che accompagna i percorsi di apprendimento e contribuisce ad assicurare sistematicità e coerenza all’insegnamento tenendo in considerazione il piano dell’Offerta Formativa, i Piani di Studio e le innovazioni derivanti dall’uso delle tecnologie digitali.
In applicazione della citata nota del 12 marzo 2021, prot. n. 5272, le attività connesse alle diverse fasi di lavoro per l’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2021/22, sono soggette ai “vincoli” stabiliti con C.M. n. 16/2009 e chiariti con D.M. 26/03/2013 n. 209 (per quanto riguarda le classi seconde e terze di scuola Media), nonché alle prescrizioni contenute nel DM 781/13 per quanto riguarda i testi in formato digitale ed i limiti di spesa (relativi alle classi prime di Scuola Media). Le classi che si attiveranno per l’analisi e l’adozione sono le classi terze di Scuola secondaria per le classi prime dell’A.S. 2022/23.
I tetti di spesa vigenti per la Scuola secondaria, in mancanza di aggiornamenti, rimangono rispettivamente a 294,00 euro per la prima classe, 117,00 euro per la classe seconda e 132,00 euro per la terza classe.
Dovendo porre in essere il piano con i vincoli e le prescrizioni sopra esplicitati, anche quest’anno si procederà ad analisi di testi scritti e/o illustrati per le classi prime, verificando che i testi abbiano una versione in formato digitale accompagnato da contenuti digitali integrativi (modalità mista di tipo b – Allegato 1 DM 781/2013). Per i testi di Religione Cattolica occorre verificare che quelli attualmente in uso siano conformi alle nuove disposizioni in merito ed aderenti alle indicazioni di cui al DPR 11 febbraio 2010.
Le operazioni per il corrente anno scolastico si sintetizzano in due adempimenti:
– Conferma di adozione dei testi già in uso per le classi seconde e terze per le quali non si procede a nuova adozione
– Analisi per deliberare l’adozione, in seno al Collegio dei Docenti, dei testi soggetti a nuova scelta per le classi prime.
Per la scuola secondaria una buona adozione è il frutto di un ponderato equilibrio tra la qualità dei libri di testo e il loro costo, con l’applicazione dei limiti di spesa contenuti nelle norme, come sopra esplicitati. I docenti sono tenuti, anche e comunque, a verificare, per quanto possibile, che il peso
dei libri sia contenuto.
Al fine di ottemperare al rispetto dei tetti di spesa, i docenti verificano, con i colleghi della stessa classe, se l’ammontare della spesa complessiva risulta compatibile con il tetto, apportando le opportune modifiche in modo collegiale all’interno del consiglio di classe e sottoponendo alla
scrivente le risultanze per la verifica del tetto di spesa. Tali limiti di spesa vanno rispettati per tutte le classi. Va, pertanto, calcolata la spesa anche in proiezione per gli alunni che frequenteranno nei prossimi due anni le classi seconde e le classi terze
 
Deve essere privilegiato, inoltre, il sistema di adozione che proceda nell’adottare un unico testo per tutti gli alunni delle classi dell’Istituto, anche per permettere ad alunni appartenenti a corsi diversi di usufruire di testi di parenti e/o amici. È importante che i testi tengano conto dei programmi di insegnamento, degli obiettivi del P.T.O.F. di Istituto, del complessivo itinerario della progettazione didattica e dei più recenti indirizzi in materia di curricolo della scuola di base. Per consentire il rispetto dei tempi, si invitano sin da ora, i Signori Docenti a discutere, nei Consigli di classe, la proposta di adozione libri di testo per l’anno scolastico 2022-2023. Si sottolinea l’importanza dell’operazione di adozione, fase finale di un processo che vede tutti i docenti impegnati in valutazioni relative alla difficoltà che i diversi testi presentano, ai contenuti proposti e alla metodologia utilizzata, alle attività laboratoriali presentate e, non per ultimo, al prezzo al pubblico.
Al fine di una scelta consapevole, i docenti si doteranno di un quadro chiaro e completo delle proposte editoriali presentate, esaminando le diverse proposte che gli operatori editoriali scolastici vorranno far pervenire seguendo le modalità in allegato che saranno rese note agli stessi tramite
avviso sul sito web di istituto. I docenti, porteranno, al termine del percorso le loro scelte nei consigli di classe presentando ai rappresentanti dei genitori i libri individuati e dunque al Collegio dei docenti, organo deputato a deliberare in merito durante la seduta di maggio 2022.
Si affida ai docenti coordinatori di classe il compito di raccogliere le proposte e formalizzare le relazioni in base alle quali si procederà alle operazioni di competenza del Collegio e di compilare i modelli allegati alla presente.
I testi della scuola secondaria saranno custoditi presso le sedi scolastiche di scuola secondaria e potranno essere consultati nel rispetto delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Eventuali richieste di adozione/variazione devono essere segnalate compilando l’apposito modello allegato che dovrà essere inviato, entro e non oltre le ore le ore 13:00 del 06 maggio 2022, tramite e-mail istituzionale, all’indirizzo
—-, al personale amministrativo per i successivi adempimenti.
Prima dell’invio e della chiusura delle operazioni, la scheda contenente l’elenco dei libri, scaricata dalla piattaforma AIE, sarà consegnata ai docenti per una verifica finale dei dati.
Gli elenchi dei testi adottati saranno pubblicati sul sito web della scuola nonché sul portale ministeriale “Scuola in chiaro”, suddividendo i libri tra obbligatori e consigliati (questi ultimi senza vincolo di acquisto da parte delle famiglie degli studenti).
Si rammenta, infine, che:
 non è consentito modificare, ad anno scolastico iniziato, le scelte adozionali deliberate;
 è vietato il commercio dei libri di testo ad opera del personale scolastico ai sensi dell’art.157 del d.lgs. 16 aprile 1994 n. 297. In caso di violazione da parte dei destinatari del divieto, che è rivolto “ai docenti, ai direttori didattici, agli ispettori tecnici ed, in genere, a tutti i funzionari preposti ai servizi dell’istruzione elementare”, la richiamata norma minaccia provvedimenti disciplinari.
Si ringrazia per la consueta e fattiva collaborazione.

Inclusione: perché la gita scolastica è un’opportunità da non perdere

da Tuttoscuola

In Italia il diritto a frequentare la scuola di tutti è garantito da una serie di norme che negli anni Settanta hanno progressivamente aperto le porte della scuola agli alunni con disabilità (legge 119/71, legge 517/77). Nel corso del tempo ogni scuola ha costruito prassi, esperienze e pratiche in grado di dare qualità alla dimensione inclusiva, ma spesso di fianco a buone pratiche convivono realtà poco accoglienti o nei peggiori dei casi, contesti completamente incompetenti.

Le gite scolastiche che finalmente possiamo tornare a organizzare costituiscono un momento molto atteso da parte di tutti gli studenti, nel quale è possibile conoscere il mondo attraverso l’osservazione diretta e contemporaneamente divertirsi, conoscere posti e crescere insieme. In ottica inclusiva il viaggio di istruzione può diventare l’occasione per una vera e propria crescita personale e di gruppo, attraverso la quale è possibile estendere l’ambito di conoscenza reciproca.

La gita d’istruzione può acquisire un vero e proprio valore didattico se diventa essa stessa parte di una programmazione più ampia. Soprattutto nei casi in cui la compromissione è più grave e la distanza con la didattica del gruppo classe maggiormente ampia, la preparazione alla gita può essere l’occasione per un lavoro interdisciplinare in grado di coinvolgere non solo l’alunno con disabilità, ma anche il resto del gruppo classe, attraverso lavori strutturati e non, di piccolo e medio gruppo. L’utilizzo di diversi linguaggi (la fotografia, le immagini, i video, la musica, etc.) può anche facilitare il percorso di avvicinamento alla gita anche di alunni con pluridisabilità o con disabilità intellettive particolarmente severe. Questi lavori possono entrare a pieno titolo nell’ambito del Piano Educativo Individualizzato, lo strumento principale di programmazione in ottica inclusiva.

Così come le gite scolastiche possono costituire un’opportunità didattica di crescita e di inclusione, possono però anche trasformarsi in un’occasione persa. Spesso molte famiglie lamentano scarsa accoglienza da parte delle scuole in questo senso e puntualmente, con l’avvicinarsi delle gite, sorgono problemi, difficoltà e nei casi peggiori vere e proprie esclusioni. Può un’insegnante di sostegno rifiutarsi di partecipare alla gita scolastica? Possono le scuole chiedere la presenza di un genitore come accompagnatore? Con chi dormirà l’alunno con disabilità? Queste e molte altre sono le questioni aperte che caratterizzano le settimane precedenti al periodo delle gite di istruzione.

Per evitare la creazione di pericolosi circoli viziosi di esclusione e cattive prassi, riteniamo sia utile condividere alcune tra le principali questioni che le famiglie pongono agli esperti, con l’augurio che l’inclusione degli alunni con disabilità diventi per tutta la scuola un’occasione di crescita e di sviluppo di buone prassi didattiche.

Di seguito intendiamo riportare alcune tra le questioni che più frequentemente vengono poste agli esperti del servizio scuola dell’Associazione Italiana Persone Down (www.aipd.it) e che potranno costituire un utile strumenti per docenti, dirigenti, famiglie e associazioni.

Gli alunni con disabilità hanno diritto a partecipare alle gite scolastiche?

Sì. Nel caso di partecipazione a gite scolastiche di uno o più alunni con disabilità, se ritenuto necessario, occorre designare un qualificato accompagnatore, che non deve essere necessariamente il docente per il sostegno, ma può essere un qualunque membro della comunità scolastica (docenti, personale ausiliario, ecc…).

Nel secondo ciclo (ex scuola superiore) può essere anche un compagno maggiorenne che offre la propria disponibilità. Il Dirigente Scolastico deve comunque garantire la realizzazione della gita e la partecipazione di tutti. Può chiedere collaborazione alla famiglia per individuare l’accompagnatore.

(da Vademecum scuola, Coordown, 2014)

Chi deve farsi carico delle spese per eventuali accompagnatori?

Il costo del viaggio dell’Accompagnatore (anche se familiare dell’alunno) non deve gravare sulla famiglia. Né debbono gravare sulla famiglia eventuali richieste di compenso da parte di un accompagnatore lavoratore (Assistente privato o educativo o socio di una cooperativa sociale degli enti locali che chiedano lo straordinario per le ore in più di servizio). Tutto questo in virtù del principio di eguaglianza di fatto di cui all’art. 3 comma 2 della Costituzione e della legge sulla “non discriminazione sociale delle persone con disabilità”1. Nel caso la scuola non disponga di risorse economiche per sostenere questa spesa, può ricorrere ad uno sponsor esterno oppure deve ripartire il costo dell’accompagnatore tra tutti i ragazzi della classe, compreso l’alunno con disabilità.

(da Vademecum scuola, Coordown, 2014)

Se l’alunno non autosufficiente necessita di assistenza igienica durante la gita, chi deve provvedere?

Non essendo tale compito né del docente né dell’assistente per l’autonomia o la comunicazione, la scuola deve garantire a tale assistenza con un collaboratore o una collaboratrice scolastica (ex bidelli), tenuta a ciò dal CCNL, che può anche essere l’accompagnatore per tutta la durata della gita.

Può la scuola rifiutare la partecipazione di un alunno a causa delle complicazioni organizzative imposte dalla sua gravità?

Lo vieta la Legge n. 67 del 2006 perché sarebbe un palese caso di discriminazione nei confronti di tali alunni. Il Dirigente Scolastico quando stipula un contratto con l’agenzia di viaggi deve accertarsi che i mezzi di trasporto ed il percorso della gita siano accessibili (Nota n. 645 dell’11/04/ 2002).

Nota 16 marzo 2023, AOODGOSV 9260

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

OGGETTO: Formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2022/2023

  1. Configurazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione
  2. Elenco dei presidenti di commissioni
  3. Nomina dei componenti le commissioni di esame di Stato
  4. Casi particolari

Nota 16 marzo 2023, AOODGOSV. 9246

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio IV

All’att.ne dei Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

Oggetto: Progetto italo-tedesco “ConnActions”

Nota 16 marzo 2023, AOODGSIP 1176

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado statali e paritarie
Al Dipartimento Istruzione e Cultura della Provincia Autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia Autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Scuole in lingua tedesca – Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Località Ladine – Bolzano
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
Ai Coordinatori regionali di Educazione Fisica e Sportiva
Alle Federazioni sportive e Discipline sportive associate

Oggetto: Progetto sperimentale Studente-atleta di alto livello.

Decreto Ministeriale 3 marzo 2023, AOOGABMI 43
Sperimentazione didattica per una formazione di tipo innovativo, anche supportata dalle tecnologie digitali, destinata agli Studenti-atleti di alto livello

Integrazione CCNL Comparto Istruzione e Ricerca

Su proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito è stato integrato l’Atto di indirizzo dell’accordo sottoscritto con i Sindacati lo scorso 10 novembre in tema di aumento delle retribuzioni del personale scolastico. Tale integrazione mette ulteriori 300 milioni di euro circa, stanziati dalla legge di bilancio 2022 sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), a disposizione della contrattazione tra ARAN e Organizzazioni sindacali per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto Istruzione e Ricerca. Questi 300 mln saranno destinati all’incremento della componente fissa della retribuzione del personale della scuola.

Si tratta di un nuovo atto concreto del Governo in coerenza con l’impegno politico a reperire nella legge finanziaria nuove risorse per l’istruzione: dopo aver conseguito, alla fine dell’anno scorso, lo sblocco degli arretrati (in media 2.000 euro per dipendente), con queste nuove risorse l’aumento medio degli stipendi, già approvato a fine 2022, salirà da 100 a 124 euro per mensilità. L’obiettivo è, dopo tanti anni di immobilismo, avviare un progressivo miglioramento delle retribuzioni nel comparto scuola e sostenere specifiche politiche del personale finalizzate a rafforzare l’orientamento e a contrastare la dispersione, nell’ambito di un nuovo modello di scuola incentrato sul merito.

Inoltre, viene affidata alla contrattazione anche la definizione dei criteri di distribuzione delle risorse per la valorizzazione dei docenti, al fine di garantire la continuità didattica per gli studenti, con una specifica attenzione per gli istituti statali delle piccole isole.

“Abbiamo portato a compimento l’impegno che avevamo assunto in sede politica e con il personale scolastico. La valorizzazione dei lavoratori della scuola è una delle nostre missioni, perché non può esserci Merito senza Dignità, che va salvaguardata anche tramite l’incremento delle risorse destinate a migliorare le retribuzioni in tutto il comparto scuola”, ha commentato il Ministro Giuseppe Valditara. “Questo risultato è il frutto di un rapporto sano fra il Governo e le Organizzazioni Sindacali, fondato su un confronto costruttivo e pragmatico: è questo che intendo come Grande Alleanza, la collaborazione fra istituzioni, parti sociali, lavoratori della scuola, studenti e famiglie”.