Maturità 2023, compensi per presidente e commissari: da 1200 euro a 400 euro (lordi). Nessuna cifra per segretario verbalizzante. Le info utili

da OrizzonteScuola

Di redazione

Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione a.s. 2022-23, quali compensi spettano ai commissari e al presidente. Cos’è previsto per il vicepresidente. Ecco le info utili.

È il decreto interministeriale del 24 maggio 2007, cui è seguita la nota n. 7054 del 2 luglio 2007, a disciplinare e quantificare i compensi dei commissari e dei presidenti delle commissioni degli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione. Allegata al Decreto è la Tabella 1, dove sono indicate le quote dei compensi riferiti alla funzione, alla trasferta e agli esami preliminari.

Quota trasferta

Relativamente ai compensi riferiti alla trasferta, ricordiamo quanto di seguito indicato:

  • gli stessi sono costituiti da una quota forfettaria determinata in base ai tempi di percorrenza tra la sede di servizio o residenza (dichiarate dagli interessati) e la sede d’esame; tra la sede di servizio e di residenza si considera quella più vicina (sempre in termini di tempo di percorrenza) alla sede d’esame;
  • per l’individuazione dei tempi di percorrenza si fa riferimento agli orari ufficiali dei mezzi di linea extra-urbani più veloci, in vigore all’inizio delle operazioni d’esame. In caso di sedi d’esame raggiungibili solo con la combinazione di più mezzi di trasporto extra-urbani, il tempo di percorrenza è dato dalla somma dei tempi risultanti dagli orari ufficiali. Qualora manchi il collegamento che consenta di raggiungere la sede d’esame in tempo utile, si fa riferimento al collegamento più veloce esistente nell’arco della giornata.

I compensi correlati alla funzione sono così stabiliti:

  • Presidente: € 1.249,00 (in una commissione con due classi; è ridotto alla metà in una commissione con una classe sola)
  • Commissario esterno: € 911,00 (in una commissione con due classi; è ridotto alla metà in una commissione con una classe sola).
  • Commissario interno: € 399,00 (per una classe; se opera su più classi e/o commissioni, spetta una sola quota aggiuntiva)
  • Commissario sostituto del presidente: maggiorazione del 10% del compenso spettante
  • Segretario della sottocommissione: nessun compenso
  • Docente di sostegno, esperto liceo musicale, esperto esterno: nessun compenso
  • Docente in sorveglianza durante le prove scritte: nessun compenso.

Vicepresidente

Al commissario delegato a sostituire il presidente, il cosiddetto vicepresidente, è attribuita una maggiorazione del 10% del compenso previsto per la funzione di commissario.

Segretario 

Sottolineiamo che nessun riconoscimento economico aggiuntivo è previsto per il segretario verbalizzante della sottocommissione che, nel corso dell’esame, potrebbe avere un carico di lavoro maggiore rispetto ai colleghi della commissione/sottocommissione. Siamo a conoscenza però di numerosi casi virtuosi in cui la redazione del verbale non è “fatto personale” del segretario e del Presidente, ma c’è una collaborazione proficua.

Quota compensi

Questi, secondo quanto indicato nella succitata Tabella 1 – quadro A, i compensi legati alla funzione:

  • Commissari (interni): euro 399,00 (più eventuali compensi aggiuntivi secondo quanto indicato nella note del 2014)
  • Presidente: euro 1.249,00
  • Vicepresidente: euro 399,00 (più il 10% del compenso previsto per la funzione di commissario)

Ai compensi suddetti va aggiunta la quota di compenso legata alla trasferta (Tabella 1 – quadro B).

Quota di trasferta:

  1. personale nominato, nel comune di servizio o residenza o fuori degli stessi, in sede d’esame raggiungibile in non più di 30 minuti con i mezzi di linea extraurbani più veloci: euro 171,00
  2. personale nominato fuori del proprio comune di servizio o di residenza in sede d’esame raggiungibile in un tempo compreso tra 31 e 60 minuti con i mezzi di linea extraurbani più veloci: euro 568,00
  3. personale nominato fuori del proprio comune di servizio o di residenza in sede d’esame raggiungibile in un tempo compreso tra 61 e 100 minuti con i mezzi di linea extraurbani più veloci: euro 908,00
  4. personale nominato fuori del proprio comune di servizio o di residenza in sede d’esame raggiungibile in un tempo superiore a 100 minuti con i mezzi di linea extraurbani più veloci:  euro 2.270,00

Evidenziamo che i sopra riportati compensi sono al lordo.

Parere del CSPI su disposizioni correttive del PEI previsto dal decreto n° 182/2020, prevedendo il passaggio dal PEI differenziato al PEI semplificato

da La Tecnica della Scuola

Di Salvatore Pappalardo

Il CSPI, nella seduta plenaria del 20 marzo 2023 ha espresso il proprio parere sull’art. 7 dello schema di decreto interministeriale concernente le disposizioni correttive al decreto interministeriale 29 dicembre 2020, prot. 182, recante «Adozione del modello nazionale di piano educativo individualizzato e delle correlate linee guida, nonché modalità di assegnazione delle misure di sostegno agli alunni con disabilità, ai sensi dell’articolo 7, comma 2-ter del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66»

Contenuto del parere

Il CSPI ha condivido la scelta di voler regolare il passaggio, nella Scuola Secondaria di II Grado, dal PEI differenziato al PEI semplificato, in quanto tale richiesta da parte delle famiglie, in molti casi nell’ultimo anno del percorso, è stata spesso causa di disagio se non di contrapposizione tra la scuola e le famiglie stesse. Per questo motivo, il CSPI ritiene che debbano essere definite in modo ancora più esplicito le conseguenze, in merito allo svolgimento delle prove integrative, di un eventuale parere favorevole non assunto all’unanimità da parte del consiglio di classe.

Apprezzamento del CSPI

In riscontro a quanto su espresso il CSPI, pur apprezzando l’invio della documentazione completa relativa allo schema di decreto interministeriale in discussione, nella misura in cui ciò ha consentito di avere un quadro chiaro dei vari passaggi formali e di rilevare come siano state recepite le proposte contenute nel precedente parere del CSPI, espresso sullo stesso argomento il 13 ottobre 2022.

Aspetti evidenziati dal CSPI

Il CSPI pur esprimendo parere favorevole ha ritenuto chiarire i seguenti aspetti:
a) la necessità di chiarire meglio, nell’articolo indicato, le condizioni indicate nei punti a) e b) in quanto, così formulato, il testo prevede che le prove integrative per il rientro in un percorso didattico personalizzato siano richieste nel caso di parere contrario del consiglio di classe (maggioranza dei voti contrari), mentre il rientro senza prove integrative è possibile solo con decisione assunta all’unanimità (tutti favorevoli). Non si tiene conto evidentemente della possibilità che il consiglio di classe possa esprimere, a maggioranza dei voti, parere favorevole al rientro richiesto dalla famiglia, determinando una situazione paradossale: il consiglio di classe non è contrario al rientro, quindi l’alunno non sarebbe obbligato a sostenere prove integrative, ma le prove devono svolgersi comunque perché la decisione del consiglio non è stata unanime.
b) in caso di passaggio, nell’ultimo anno di corso, da PEI differenziato a PEI semplificato – sarebbe opportuno esplicitare nell’art. 7 del decreto che le eventuali prove integrative debbano svolgersi necessariamente prima dell’avvio dell’anno scolastico

Bandi Ministero Difesa 21 marzo 2023

MINISTERO DELLA DIFESA
DIREZIONE GENERALE PER IL PERSONALE CIVILE

Concorso per il conferimento di n. 2 cattedre di insegnamento presso la Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli a decorrere dall’anno scolastico 2023 – 2024

Concorso per il conferimento di n. 1 cattedra di insegnamento presso la Scuola Militare “Teuliè” di Milano a decorrere dall’anno scolastico 2023 – 2024

Personalizzazione e Orientamento

“Con l’istituzione del tutor e del docente orientatore comincia la grande rivoluzione del merito”: così il Ministro Giuseppe Valditara dopo l’incontro del 21 marzo fra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e i Sindacati di categoria, in cui è stato presentato lo schema di decreto che prevede, con uno stanziamento di 150 milioni di euro nel 2023, l’istituzione di due figure professionali dedicate una a sviluppare la personalizzazione dell’istruzione nelle Scuole secondarie di II grado e l’altra a concretizzare l’attività di orientamento: il docente tutor e il docente orientatore. Ecco i tratti principali del provvedimento, che dopo il confronto di ieri sarà sottoposto al parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Il decreto va nella direzione di una scuola che faccia emergere i talenti di ogni studente innescando un percorso virtuoso, volto anche al superamento delle difficoltà frutto di diseguaglianze di natura sociale e territoriale e favorendo le scelte consapevoli per il percorso di studi e di lavoro.

Nello specifico, a partire dall’anno scolastico 2023/2024, il docente tutor avrà il compito di coordinare e sviluppare le attività didattiche a favore di una personalizzazione dell’istruzione nelle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado, favorendo il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà e consentendo a quelli che hanno particolari talenti di potenziarli. Il docente orientatore dovrà invece favorire le attività di orientamento per consentire ai ragazzi di fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, nella consapevolezza dei diversi percorsi di studi e/o di lavoro e della varietà di offerte dei territori, del mondo produttivo e universitario. Un approccio, questo, che deve avvenire nel rispetto dell’autonomia dei singoli istituti, degli studenti e delle loro famiglie.

“Un modello di scuola virtuoso – ha detto Valditara – deve mettere in luce i talenti di ogni singolo studente. Per questo – ha aggiunto Valditara –, con un significativo stanziamento di risorse, come Ministero abbiamo deciso di puntare su figure professionali specializzate che saranno adeguatamente formate, selezionate e pagate. Il tutto in un confronto costante con le parti sindacali”.

I 150 milioni di euro previsti come dotazione iniziale per l’anno 2023 sono destinati a remunerare le circa 40.000 figure di docente tutor a cui vanno ad aggiungersi quelle di docente orientatore, una per ogni istituto scolastico; saranno distribuiti nelle scuole in maniera proporzionale al numero degli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado (anno scolastico 2023/2024). Saranno poi le scuole a organizzare il servizio nella loro autonomia.

Le istituzioni scolastiche inoltre potranno accedere ai finanziamenti derivanti dal PNRR e dal PON per remunerare attività didattiche di potenziamento sulle discipline e attività innovative per l’orientamento. Le azioni già previste nel PNRR, che saranno oggetto nei prossimi giorni di riparto tra tutte le istituzioni scolastiche, ammontano a circa 600 milioni, con particolare riferimento all’orientamento verso le discipline STEM e con metodologie innovative, alle quali si aggiungono le attività che riguardano l’orientamento come misura di contrasto alla dispersione scolastica, per un importo di ulteriori 1,5 miliardi di euro. Le scuole potranno utilizzare anche le risorse del PON della nuova programmazione 2021-2027 per remunerare attività extracurricolari sull’orientamento didattico per circa 300 milioni.

REQUISITI PER LA FORMAZIONE

Il Ministero comunicherà a ogni istituto il numero minimo di docenti tutor da formare attraverso un percorso definito sull’apposita piattaforma in collaborazione con INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), che avrà la durata di 20 ore e che si concluderà con un esame.

LA CONTRATTAZIONE D’ISTITUTO

Ciascuna scuola, nell’ambito della sua autonomia, individuerà i docenti che parteciperanno alle 20 ore di formazione, preferibilmente nell’ambito di coloro che sono in possesso di alcuni requisiti indicati dal decreto ministeriale, e definisce mediante contrattazione integrativa d’istituto i relativi compensi.

In coerenza con le linee guida sull’orientamento varate prima di Natale 2022, questo è il primo passo di un percorso di sempre maggiore personalizzazione della didattica che coinvolgerà nei prossimi anni tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado.

Come detto, la proposta è stata presentata ieri alle organizzazioni sindacali, con le quali perseguirà nei prossimi giorni un approfondimento, e trasmessa per parere al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, nell’ottica della grande alleanza per la scuola e del necessario confronto istituzionale.

Giornata Mondiale della Sindrome di Down

21 MARZO, GIORNATA MONDIALE DELLA SINDROME DI DOWN: 
“CON NOI, NON PER NOI” 

INCLUSIONE, ADEGUATI SOSTEGNI, PROGETTO DI VITA, RISPETTO DEI DESIDERI: QUESTO E TANTO ALTRO È NECESSARIO PER LA MIGLIORE QUALITÀ DI VITA POSSIBILE

Il 21 marzo ricorre la Giornata Mondiale della Sindrome di Down – indetta, nel dicembre 2011, dall’Assemblea Generale con Risoluzione A/RES/66/149 al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla Sindrome di Down – e quest’anno l’ONU riporta, attraverso un messaggio riportato sul proprio sito, che il tema della Giornata sarà incentrato su: “With Us Not For Us”, cioè“Con Noi, Non Per Noi”, accogliendo così il focus lanciato da Down Syndrome International- l’organizzazione rappresentativa, a livello internazionale, delle persone con Sindrome di Down.

Questo temaviene indicato come la chiave per un approccio alla disabilità basato sui diritti umani che possa concorrere a superare il modello obsoleto di “carità della disabilità”, in cui le persone con disabilità sono trattate appunto come “oggetti di carità”, meritevoli di pietà e da affidare agli altri per avere supporto. 

Un approccio basato sui diritti umani vede, infatti, le persone con disabilità come aventi il ​​diritto ad essere trattate in modo equo e avere le stesse opportunità di tutti gli altri, lavorando CON gli altri per migliorare le loro vite. 

Anffas, in tale ottica, auspica che questa Giornata possa contribuire a rafforzare la consapevolezza sui seguenti punti: 

  • assicurare alle persone con Sindrome di Down i necessari supporti per vivere una vita di qualità, in tutte le stagioni della loro vita
  • godere di tutti i necessari supporti per essere pienamente incluse nei vari contesti e, soprattutto, avere maggiori opportunità per accedere al mondo del lavoro vero
  • supportare in modo adeguato e continuativo i genitori e familiari che se prendono cura, nelle varie fasi di vita, nel durante noi anche in vista di un “Dopo di Noi”
  • fare in modo che le persone con Sindrome di Down possano sempre disporre di un proprio progetto di vita personalizzato e partecipato,corredato da un budget di progetto, anche autogestito, che gli consenta di potere scegliere liberamente come, dove e con chi vivere e disporre delle necessarie ed adeguate risorse ed opportunità
  • disporre di adeguati sostegni, anche ad elevata intensità, ma mai totalmente sostitutivi, per poter esprimere i propri desideri, aspettative e preferenze
  • sostenere la ricerca e garantire adeguata presa in carico da parte dei servizi sanitari, sia per tutti gli aspetti che riguardano la prevenzione che quelli legati alle prestazioni abilitative/riabilitative nonché, anche in relazione dell’avanzare dell’età,quelle legate all’invecchiamento precoce e connesse patologie,superando l’attuale assurda ed inidonea collocazione, da parte del sistema sanitario, nella sola area delle malattie cronico-degenerative
  • potenziare, anche all’interno delle organizzazioni il diritto al protagonismoalla partecipazione attiva, all’autoderminazione ed autorappresentanza delle persone con Sindrome di Down
  • garantire alle organizzazioni maggiormente rappresentative di poter partecipare attivamente e fattivamente ai luoghi di co-programmazione e coprogettazione, riguardanti le persone con Sindrome di Down e loro familiari

Quelli in elenco non sono richieste ma diritti di tutte le persone con Sindrome di Down e di tutte le persone con disabilitàche non dovrebbero più essere evidenziati, per la loro mancanza, in Giornate apposite ma che dovrebbero essere invece la realtà concreta nella loro vita quotidiana, nel pieno rispetto di quanto sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e in una reale società di pari diritti e opportunità.