G. Schiralli, Passione per la polis

Guglielmo Schiralli (Corato 1860 – Roma 1920). Passione per la polis. Antologia di testi poetici in prosa articoli – saggi – studi

GUGLIELMO SCHIRALLI E LA PASSIONE PER LA POLIS COME “SCELTA DI VITA”

di CARLO DE NITTI

PREMESSA BIO-BIBLIOGRAFICA

E’ con un’emozione particolare che mi avvicino al testo curato da Vincenzo Tota e Vito Di Chio, Guglielmo Schiralli (Corato 1860 – Roma 1920) . Passione per la polis. Antologia di testi poetici in prosa articoli – saggi – studi, edito recentissimamente, nel 2023, da Peppino Piacente con la sua SECOP edizioni, meritoriamente operante in Corato.

L’emozione riviene dall’essere il volume su Guglielmo Schiralli, l’ultima fatica editoriale di Vincenzo Tota (Corato, 1929 – Bari, 2022) – che ad esso ha dedicato gli ultimi anni della sua lunga e feconda vita di studi, dedicata alla sua città natale, alla germanistica, alla filosofia ed alla critica letteraria – che ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere di persona, in quanto era uno dei fratelli di mio suocero, Cataldo Franco Tota (Corato, 1931 – Bari, 2006), raffinatoeconomista, Dirigente Superiore del Ministero del Tesoro,illustre esponente della “Scuola barese del Tesoro”, in qualità di Direttore della Ragioneria Provinciale dello Statodi Bari. 

Invero, ho conosciuto Vincenzo Tota ben prima che di persona, per fama, all’inizio dei miei studi universitari di filosofia, alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, come curatore per la casa editrice Laterza del volume di Karl-Heinz Ilting, Hegel diverso, alla cui lettura sono stato indirizzato. al pari dei miei condiscepoli, dalle lezioni di Giuseppe Semerari.

La conoscenza per fama e quella personale di Enzo Tota, ça va sans dire, sono state assolutamente irrelate.

GUGLIELMO SCHIRALLI ED IL SUO MONDO POLITICOE POETICO

<<Dedichiamo questa antologia di testi schiralliani al Prof. Vincenzo Tota (1926 – 2022), al suo amore per Corato, “Corsine labe doli”, e alla sua dedizione nella ricerca del patrimonio culturale, politico e poetico di questa città>>: è questo, prima del frontespizio, l’abbrivo di questo volume.

In esso, i curatori, Vincenzo Tota e Vito Di Chio, coinvolgendo altri qualificati studiosi quali Giovanni Capurso, Grazia Talia Calvi e Pasquale Giaquinto presentano la nobile figura di Guglielmo Schiralli – nato a Corato nel 1860, figlio di  don Giuseppe, benestante proprietario terriero – che compie una vera e propria “scelta di vita” (come chiamò, quasi cinquanta anni fa, Giorgio Amendola la propria adesione, nel 1929, al Partito Comunista, allora clandestino), con una ricerca storica e d’archivio considerevolissima per quantità e qualità.

Vito Di Chio – co-curatore del volume insieme a Vincenzo Tota – esordisce con una bellissima citazione di Joseph Conrad (1857 – 1924) per spiegare lo spirito del volume presentato e la passione per la polis di Guglielmo Schiralli, citando Aristotele Τά πολιτικά (1253 a): “si possono trarre due conseguenze […] La prima: che coloro che non vivono nella polis non sono completamente umani. Acuta e sempre sorprendente è la sua percezione delle condizioni di vita ai margini della società della grande massa sfruttata dei braccianti, dei giornalieri, degli operai, del popolo senza una visione del futuro. La seconda: che la comunità della polisnon è data automaticamente, ma che è da costruirsi nella lotta per i diritti primordiali della gente, ma ancor più nella solidarietà delle persone concrete e nell’amicizia” (p. 7).

Giovanni Capurso, nel suo saggio, contestualizza da par suo – da docente e saggista – l’opera politica di Guglielmo Schiralli allargando lo sguardo prospettico alle lotte sociali e politiche di fine Ottocento in Puglia ed in Italia: al panorama anarchico e radicale che in Puglia si incarnava nelle due figure fondamentali del barlettano Carlo Cafiero (1846 – 1992) e del tranese Giovanni Bovio (1837 – 1903), alla nascita ed ai primi decenni di vita del Partito Socialista, di cui fu, nel 1892, al Congresso di Genova, uno dei fondatori.In particolare, a Corato, Guglielmo Schiralli fu consigliere comunale, provinciale di Bari (per il mandamento di Corato)e primo sindaco socialista della città negli anni 1914-15, precedentemente dello scoppio della prima guerra mondiale.

Grazia Talia Calvi, nel suo contributo, indaga, invece, sul mondo poetico di Guglielmo Schiralli, che a quello politico è intimamente collegato., anzi il mondo poetico ispira l’azione politica. Nella produzione poetica schiralliana, “c’è lo slancio colmo di fede laica, gusto passionale ed eroico; scetticismo attivo ed erosivo che reca in sé i presagi di altra fede e altre credenze, di vivide speranze. C’è la pena umana, un dolore che vibra palpitante. La sua poesia è un atto di fede, non una elaborazione della realtà, ma una forma immediata di partecipazione ad essa. E’ palpito umano, un sentire nella vita e nel ritmo della storia e coglierla nel suo fluire” (p. 40). 

Pasquale Giaquinto, nel suo lavoro, si sofferma sulla poliedrica attività pubblicistica di Guglielmo Schiralli, che collaborò a numerose testate giornalistiche tra cui Il Popolo d’Italia, fondato, nel 1914, da un famoso socialista dissidente perchè interventista, Benito Mussolini. Il saggio tematizza, in modo particolare, gli articoli pubblicati da Schiralli su Il Giornale del Popolo nel biennio 1918 – 1920. Essi “costituiscono, quindi, un piccolo tassello luminoso che getta una luce sulla comprensione della fase finale della sua vita, restituendoci, almeno in parte, l’ultimo Schiralli, che […] rappresenta un punto di approdo alla maturata transizione di un giovanile radicalismo verso una prospettiva gradatamente riformista, , osservando, però, la medesima attenzione al grande leitmotiv che fa da collante a tutta la sua azione: la questione meridionale” (p. 116).

L’ampia antologia schiralliana (pp. 187 – 277) fa conoscerein modo significativo a noi lettori del XXI secolo una figura centrale per lo sviluppo delle idee di democrazia e di uguaglianza nel ‘profondo Sud’. Guglielmo Schiralli fu sempre vicino alle condizioni di vita dei contadini pugliesi ed alle loro lotte per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro e per porre fine (o limitare) lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo di cui erano vittime, in assoluto dispregio dei diritti inalienabili della persona che, soltanto circa cinquanta anni dopo, sarebbero stati riconosciuti dalla neonata Repubblica. 

L’intensa esperienza politica, poetica e culturale di Guglielmo Schiralli  – a Corato prima ed a Roma, dopo il suo interventismo di ispirazione garibaldina che lo aveva reso inviso sia ai “signori” che ai socialisti, poi – fu tragicamente stroncata da un incidente d’auto che pose termine ai suoi operosissimi giorni.

Il pregio maggiore del volume qui recensito è riportare al centro dell’attenzione politica e culturale della Città, e non solo, un protagonista assoluto di importanti battaglie politiche, riscattandolo da una forma di damnatio memoriaea cui lo aveva condannato non l’iniuria temporis ma l’iniuriahominis, o, meglio, degli uomini che si autocondannano ad un eterno presentismo astorico ed atemporale.

EPILOGO

Mi piace di concludere queste righe sull’antologiaschiralliana, tornando sulla figura di Vincenzo Tota che, forse, con questo ‘suo‘ volume, cui ha atteso negli ultimi anni della sua vita, lascia a tutti i lettori, coratini e non, un testamento spirituale che si sostanzia, credo di intendere, in una fedeltà critica alle proprie origini – Heimat, certamente non nel significato heideggeriano deteriore -, alla propria storia – nel senso di Nietzsche della Zweite Unzeitgemässe Betrachtung – ed alla connessa (e condivisa con il fratello Franco) “militanza” culturale/professionale, intesa, alla maniera di Max Weber, come Beruf. Non a caso, tre intellettuali tedeschi. Forse.

Murlo, il museo inclusivo che racconta la civiltà etrusca

Murlo, il museo inclusivo che racconta la civiltà etrusca
Il Sole 24 Ore del 28/04/2023

MURLO. Il museo archeologico di Murlo, un piccolo borgo tra le splendide colline della Val di Merse in Toscana, è diverso dagli altri musei sulla civiltà etrusca, che espongono reperti delle necropoli, perché conserva al suo interno oggetti che provengono da abitazioni dell’epoca, il vicino insediamento di Poggio Civitate.

Il museo è strutturato per essere apprezzato anche dai più piccoli, grazie all’iniziativa “Vietato non toccare”, ma sarà presto ancora più inclusivo. Ne parla il direttore Folco Biagi: “A maggio inaugureremo un nuovo percorso dedicato a persone non vedenti ed ipovedenti, e attraverso una serie di pannelli tattili come questo, copriremo la narrazione di tutto il museo e di tutto quello che c’è all’interno del museo.

Ci sarà la possibilità attraverso l’utilizzo di Qrcode anche di avere visite Lis, quindi per persone che non sentono. E poi lo stesso percorso sarà reso disponibile per i bambini, perché i bambini amano molto i pannelli tattili, si divertono a toccarli, attraverso il tatto esplorano, scoprono e capiscono tante cose. Insieme a questi abbiamo anche le scatole tattili, all’interno delle quali facciamo dei laboratori, e facciamo scoprire le ceramiche, le materie con cui venivano creati gli oggetti in epoca antica, bendati, in modo che oro possano scoprire attraverso il tatto, e anche l’olfatto in certi casi”. Se i bambini toccano gli oggetti, memorizzano più facilmente e imparano più velocemente.

Che cosa scopriranno? “Nel museo troviamo oltre alle decorazioni architettoniche che abbellivano i tetti di questi signori molto ricchi e molto particolari, uniche in certi casi, come nel caso del famoso cappellone, che è una statua che ha un grande cappello tipo sombrero sulla testa, che rappresentava un antenato che proteggeva la famiglia e la comunità, abbiamo molti degli oggetti che stavano all’interno delle case: oggetti di prestigio, oggetti di lusso, oggetti d’oro, d’avorio, di ambra, che venivano prodotti in parte anche qui per arricchire i signori e per essere usati come oggetti di scambio”. Il museo di Murlo è uno dei luoghi più particolari da visitare per la scoperta della civiltà etrusca, con le sue decorazioni dei tetti, gli arredi, gli oggetti all’interno di una residenza principesca che risale al periodo tra la fine del settimo e la prima metà del sesto secolo avanti Cristo.Il progetto di accessibilità per rendere la struttura un “Museo per tutti” è partito nel 2020 con contributi pubblici ed è stato finanziato lo scorso anno anche da una raccolta fondi in crowdfunding.

Decreto tariffe, un successo delle associazioni

Decreto tariffe, un successo delle associazioni
Vita del 28/04/2023

Finalmente, dopo anni di attesa, siamo giunti all’approvazione del Decreto tariffe. Siamo certi che le misure introdotte porteranno dei benefici alla nostra comunità di persone con malattie neuromuscolari perché finalmente verrà dato il via ai nuovi nomenclatori delle protesi e degli ausili e a quello relativo alla specialistica ambulatoriale.

Questo risultato è frutto del lavoro delle Istituzioni e di tutti i soggetti che hanno portato il loro contributo di riflessione e di azione su questi temi. Tra questi cito il ruolo rilevante del mondo associativo che ha sempre agito da pungolo e da coscienza critica per aiutare la comunità a fare passi in avanti.

Tutti noi siamo testimoni di come la tecnologia e la ricerca campo medico-scientifico abbiano avuto un rapidissimo sviluppo in questi ultimi anni, introducendo percorsi all’avanguardia in fatto di diagnosi e presa in carico della persona. Traguardi inaspettati, impensabili fino a qualche anno fa non solo nell’ambito delle malattie neuromuscolari. Grazie a questi risultati è notevole il miglioramento della qualità di vita di ciascuno di noi.

Oggi più che mai siamo consapevoli che il nostro Sistema Sanitario Nazionale è un patrimonio da salvaguardare, e per questo guardiamo al futuro a far sì che dei nuovi Livelli essenziali di assistenza – LEA vengano applicati.
Il primo passo è lavorare per eliminare le diseguaglianze che esistono a livello regionale nella presa in carico delle persone. Il nostro senso civico ci dice che dobbiamo crescere tutti insieme, senza lasciare nessuno indietro. Il divario all’interno dei nostri territori è ampio, e più che in un Paese a due velocità ci sembra di vivere in uno a 50 velocità diverse. Attraverso i LEA vogliamo permettere a tutti di avere accesso alle pari opportunità.

Inoltre ci preme ribadire che i LEA e i relativi nomenclatori non devono essere pensati come strumenti statistici, ma devono diventare agili, adattabili. Queste misure devono essere sottoposte ad un continuo lavoro di riflessione, adeguamento e cambiamento per poter rispondere ai bisogni delle persone del nostro tempo. Solo così possono diventare strumenti di apertura e non ulteriori barriere.

Per noi, persone con disabilità, la carrozzina e altri ausili sono strumenti di libertà perché ci permettono di muoverci, studiare, lavorare, fare sport, avere una vita di relazione. Perciò l’aggiornamento del nomenclatore delle protesi e degli ausili è un passo importante perché crediamo che l’accesso a protesi e ausili costruiti su misura della persona, su misura dei suoi bisogni e del suo progetto di vita, non può dipendere solo da questioni economiche.

I LEA sono un diritto per ciascuno di noi e, allo stesso tempo, sono un impegno che ci assumiamo come comunità. Impattano sul nostro modo di prenderci cura delle persone, permettono di lavorare sul quotidiano, prevenendo le acuzie e ottenendo un certo risparmio in termini economici e di sforzi, che possono essere investiti ulteriormente per far crescere il nostro Sistema Sanitario Nazionale.

È importante continuare a impegnarci su questi aspetti, a partire dall’accesso alle cure, l’abbattimento delle barriere, la costruzione di percorsi di autonomia personale, con un solo obiettivo: la persona al centro, della sua vita, delle sue scelte, dei suoi percorsi.

di Marco Rasconi,
presidente nazionale Unione italiana lotta alla distrofia muscolare – UILDM

ATTUARE FAMILY ACT E PNRR INSIEME A NOI

LA FISM AL GOVERNO: “ATTUARE FAMILY ACT E PNRR INSIEME A NOI”

Le scuole paritarie dell’infanzia – 9000 realtà educative no profit – ribadiscono il loro ruolo indispensabile nel sostegno a natalità, genitorialità, lavoro femminile. E chiedono un confronto con la premier Giorgia Meloni

La FISM, Federazione Italiana Scuole Materne, alla quale nel nostro Paese fanno riferimento circa novemila realtà educative no profit frequentate da quasi mezzo milione di bambini, “apprezza l’interesse strategico del Governo per il potenziamento dei servizi educativi per l’infanzia – espresso nel documento di Economia e Finanza 2023 nel capitolo sullo sviluppo demografico e la famiglia – ma vuole fare la sua parte anche attraverso proposte concrete ed immediate”.  Lo scrive in una nota il presidente nazionale Giampiero Redaelli nella quale chiede di “poter presentare alla premier Giorgio Meloni alcune linee per un piano di intervento immediato a sostegno delle famiglie che hanno figli nell’area zero-sei anni”.

Nella consapevolezza del suo ruolo essenziale in questo settore (le paritarie dell’infanzia coprono il 35% del servizio 3-6 anni a livello nazionale e in alcune regioni oltre il 50%; inoltre da anni hanno aggregato servizi di asili nido zero-tre anni e le cosiddette “sezioni primavera”), FISM intende dunque essere coinvolta nel potenziamento dei servizi educativi per l’infanzia. Nelle iniziative di conciliazione famiglia-lavoro, nell’accesso alle risorse del PNRR, vedendosi riconosciuto quel ruolo che, continuando a restare inattuata la legge sulla parità, porta avanti con gravi difficoltà economiche non da tutte sopportabili.

Non solo. Prendendo atto della bomba demografica ormai scoppiata (nel 2003 nascevano in Italia 560.000 bambini, lo scorso anno meno di 400.000) chiede che “anche per il tramite della legge delega sulla famiglia – il “Family Act” (L. 32/2022) si rafforzi l’intervento in questo settore non solo da parte di Stato, Regioni e Comuni, ma anche di tutte le organizzazioni non profit che svolgono una funzione pubblica nel quadro del sistema integrato di educazione ed istruzione”.  

“Il segmento Zero-Sei fondamentale per la crescita e lo sviluppo dei bambini è altrettanto fondamentale per il sostegno alla natalità, alla genitorialità, al lavoro femminile” – si legge nella nota di Redaelli – “obiettivi che potrebbero rimanere solo parole se non si cominciasse davvero a garantire e ad avvalersi dei Servizi Educativi esistenti che da anni consentono un servizio riconosciuto come pubblico su tutto il territorio”. Senza dimenticare “la possibilità offerta in questo modo a circa 500.000 madri di impegnarsi in un’occupazione stabile” e “a quasi 50.000 persone – educatori, insegnanti, addetti vari – di avere un posto di lavoro”. Con una missione in più: “contribuire a soddisfare quell’invisibile ma fondamentale bisogno di crescita educativa, sociale, culturale, espresso sin dai primissimi anni di vita in ogni bambino”.

1923-2023 I cento anni della Riforma Gentile (II)

1923-2023 I cento anni della Riforma Gentile (II)

di Gabriele Boselli

Parte seconda: la pedagogia di Gentile

Riassunto della puntata precedente (Educazione&Scuola, Febbraio 2023, n. 1146, XXVIII Anno) – Giovanni Gentile agisce ancora nel deep school ma non conserva più evidenza pubblica al suo immenso patrimonio ideale. La prima puntata ha illustrato i nuclei essenziali della filosofia di Giovanni Gentile e in particolare la teoria dell’atto: atto non della conoscenza ma del conoscere, apertura al lasciar essere e alla problematicità dialettica, espressione senza fine della soggettualità trascendentale costituente la dottrina della scienza.

Pedagogia come scienza…..

E’ almeno dalla Crisi delle scienze europee di Husserl, autore stimato da Gentile e da lui invitato come direttore dell’ Enciclopedia Italiana a far conoscere in Europa il suo pensiero, che le scienze sono in tensione per il loro irrisolto essere del mondo e del soggetto insieme. E stanno infelicemente bene. Sul fatto che la pedagogia abbia tutti i titoli per esser ritenuta una scienza non dovrebbero esservi dubbi, anche se molti studi dichiarati di pedagogia legittimerebbero il dubbio difettando o di riferimenti anche mediati all’esperienza o di un rigoroso quadro teoretico o di entrambi questi vettori. Certo, in troppi casi la costruzione della credibilità e della deferenza è oggi frutto del rispetto del galateo accademico: citazioni (spesso incrociate), pubblicazione su riviste accreditate per ingegnerie referenziali, soprattutto per diritto di stagionatura, garantito di solito dall’aver comunque l’autore ottenuto l’ingresso in qualche graduatoria. A volte bastano pochi articoli anche se non del livello del celebre articolo sull’arco riflesso di Dewey, autore che ha in comune con Gentile un forte riferimento ad Hegel. Ad alimentare il sospetto sulla dignità epistemica della pedagogia lavorano peraltro alacremente gli psicologi, i quali avendo quasi tutti abbandonato completamente la radice filosofica, accusano di ascientificità tutte quelle scienze che non l’hanno ancora fatto e ne occupano le posizioni di lavoro e di potere.

Penso però che insieme a soggetti indegni i quali comunque prosperano in tutte le forme della professionalità scientifica, esistano anche molti studiosi di grande valore, capaci di costruire in pedagogia forme di autentico (rigoroso) sapere scientifico. Ove l’autentico rigore non significa specialismo ma -Gentile sorride- riferimento all’intero dei campi dell’esperienza. Senza che lo possano dichiarare (pregiudicherebbe la loro carriera), costruiscono scienza seguendo magari le indicazioni gentiliane di rigore teoretico e costante riferimento all’esperienza complessiva del mondo nel suo insieme, degli universi disciplinari nella loro globalità e nei mondi dell’educazione e dell’istruzione.

……….filosofica

Se l’uomo non è un fatto, ma un farsi (autoctisi, nel linguaggio gentiliano) le scienze non sono sull’uomo ma, come ancor dice la denominazione ufficiale per una santa svista nel mai interrotto lavoro centenario degli “esperti” transteverini, scienze umane, non del fatto ma della ricerca dialettica del farsi degli enti e delle scienze con essi.La pedagogia è scienza con saggezza, come la filosofia, è filosofia.

L’epoca in cui Gentile scriveva quello che sarà il manifesto ideale della riforma del 1923 ovvero il Sommario di pedagogia come scienza filosofica (prima stesura 1912) presentava importanti analogie con l’attuale: elementi di stanchezza verso il positivismo, allora quello tardo-ottocentesco, oggi i residui del neopositivismo; insofferenza diffusa per le ormai semisecolari paroline d’ordine della retorica ministeriale, finalizzazione dell’educazione a un’idea (retriva) dello sviluppo economico. In compenso si manifestavano in quel tempo importanti fermenti culturali e scientifici: teoria della relatività ristretta e generale (1906 – 1916) il superamento della meccanica classica, il nascere della fenomenologia e il rivivere dell’idealismo. Anche oggi la filosofia e le scienze del mondo fisico attraversano un momento pre-rivoluzionario e la filosofia (v. N.Maxwell, bibl.) sta riguadagnando terreno specie nei territori ove la scienza avverte la necessità di farsi strumento di saggezza.

Il Sommario di pedagogia e più chiaramente la Teoria generale della spirito come atto puro avvertono profondamente il senso di un forte cambiamento della cultura, di un’inquietudine sociale e politica che, con molti altri fattori, aveva portato allo scoppio della I guerra mondiale. Qualcosa di simile coglie noi oggi, anche nel mondo dell’istruzione, pensando all’eventualità di una terza. Se la dignità scientifica della pedagogia generale è seriamente insidiata, ormai persa è almeno in Italia la speranza di sua affermazione come scienza filosofica. Può dirsi di essa quel che scriveva Kant nella prefazione del 1781 alla KRW scrivendo della metafisica: “olim maxima rerum, tot generis natisque potens, nunc trahor exul e inops”. I giovani studiosi che articolino filosoficamente questioni pedagogiche possono dire addio alla speranza di poter rimanere a far ricerca nell’università. Potranno coltivare la loro passione privatamente. Molti dei meno giovani temono per il loro prestigio accademico o per le loro relazioni politiche essendo Gentile tuttora maledetto da parte della sinistra e assolutamente dimenticato dalla destra. La potenza del genio gentiliano continua comunque ad agire e continuerà, almeno per un altro secolo. Mi dispiace di non poter esserci, nel 2123.

G.Gentile Sommario di pedagogia come scienza filosofica, 1912, ried. presso Le lettere, 2003

G. Gentile Teoria generale della spirito come atto puro, 1916, ora in Opere filosofiche , Garzanti, 1991

S. Natoli Giovanni Gentile filosofo europeo, Torino, Bollati Boringhieri, 1988

A.Erbetta L’eredità inquieta di Giovanni Gentile Milano, Marzorati, 1988

G.Boselli Riflessioni gentiliane. Per una teoria dell’atto in educazione, in AAVV Pedagogia al passato prossimo Firenze, La Nuova Italia, 1991

A. Melucci Innovare in politica e in pedagogia in A.Erbetta (a cura di) Senso della politica e fatica di pensare, CLUEB, 2002

G.Boselli-N.Serio (a cura di) Fondazioni culturali delle riforme scolastiche, Armando, 2005

R.Corvi Frontiere aperte. Verso un’epistemologia transdisciplinare, Scholè,2023

N.Maxwell Does Philosophy Matter? The Urgent Need for a Philosophical Revolution

in pubblicazione su Qeios

La prossima puntata sui tratti essenziali della Riforma del 1923

Docenti, Ata e alunni privi di competenze digitali: il Pnrr farà formare 650 mila prof e amministrativi, più tutti gli allievi sul coding

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Il Pnrr sta portando oltre un miliardo di euro per migliorare le nuove competenze e i linguaggi innovativi: lo stanziamento, di 1,1 miliardi di euro, servirà per la promozione delle discipline Stem, il potenziamento del multilinguismo, la promozione dell’internazionalizzazione.

Tra le misure nel Pnrr è previsto anche un corso obbligatorio di coding, ovvero di programmazione informatica, per tutti gli studenti nell’arco del loro ciclo scolastico.

Per la formazione sul digitale del personale scolastico, sempre il Pnrr prevede un finanziamento di 800 milioni che interesserà circa 650.000 docenti e personale Ata, con l’obiettivo svilupparne le competenze digitali per favorire un approccio accessibile, inclusivo e intelligente all’educazione digitale.

I numeri sono stati comunicati il 27 aprile dal ministero dell’Istruzione e del Merito ai sindacati rappresentativi per l’avvio della discussione su riparto delle risorse Pnrr per nuove competenze, nuovi linguaggi e formazione del personale e piano di semplificazione amministrativa.

Il sindacato Anief ha chiesto, in una nota, di accompagnare “uno snellimento delle procedure di reclutamento con un ripristino del doppio canale, l’utilizzo delle graduatorie di tutti i concorsi incluso lo straordinario bis e la conferma in ruolo degli assunti con riserva; l’alleggerimento della burocrazia prevista per i docenti che rischia di compromettere l’azione didattica; la creazione di un unico fascicolo digitale dei dipendenti; l’istituzione di un tavolo tecnico per la semplificazione scolastica”.

“Le procedure dovranno interessare anche una semplificazione dell’attività amministrativa delle segreterie e particolarmente riguardo a gestione assenze, ricostruzione di carriera, congedi, pratiche che comportano tempi lunghissimi sia per ragioni burocratiche che tecniche.

È sulla questione del pagamento dei supplenti brevi – sottolinea la segretaria generale Daniela Rosano – che l’azione della semplificazione dovrà operare quanto prima: è inaccettabile che ci siano ancora ritardi di mesi nel pagamento dei lavoratori”.

Il sindacato ha infine chiesto incontri costanti con l’Amministrazione per il monitoraggio delle linee di azione così decisive per il futuro dell’istruzione.

Assunzioni da GPS prima fascia anche per l’a. s. 2023/2024, tutte le novità

da La Tecnica della Scuola

Di Francesco Di Palma

L’art. 5 del decreto 44 pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 23 aprile 2023, nell’introdurre delle innovazioni nel mondo della scuola, affronta il tema concernente le assunzioni del personale docente sui posti di sostegno.

Assunzioni anno scolastico 2023/2024

I posti di sostegno vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo dalle graduatorie dei concorsi e dalle GAE, saranno assegnati, esclusivamente nella provincia nella quale il docente è incluso, con contratto a tempo determinato, ai docenti inclusi nelle GPS prima fascia per i posti di sostegno o negli elenchi aggiuntivi alla prima fascia cui possono iscriversi chi consegue il titolo di specializzazione entro il 30 giugno 2023.

Modalità assunzioni e prove

Sarà un decreto del Ministro dell’istruzione e del merito a disciplinare le modalità di attribuzione del contratto a tempo determinato ai docenti iscritti nelle graduatorie provinciali per le supplenze e nei relativi elenchi aggiuntivi e le modalità di svolgimento delle prove previste nell’anno di prova.

Percorso annuale di formazione e prova

Nel corso dell’anno scolastico con contratto a tempo determinato i docenti svolgono il percorso annuale di formazione e prova, al termine del quale una lezione simulata dinanzi al comitato di valutazione integrato da un membro esterno individuato, dal dirigente titolare dell’Ufficio scolastico regionale, tra una delle seguenti categorie: dirigenti scolastici, tecnici o amministrativi.

Superamento delle prove previste

In caso di positiva valutazione delle prove, il docente é assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo con decorrenza giuridica dalla data di inizio del servizio con contratto a tempo determinato nella medesima istituzione scolastica presso cui ha prestato servizio a tempo determinato. Nella suddetta istituzione il docente è obbligato a restare per tre anni scolastici, tranne che dovessero verificarsi situazioni di esubero o soprannumero.

Modalità sottoscrizione contratto docenti iscritti con riserva

I soggetti inclusi nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze con riserva di riconoscimento del titolo di abilitazione ovvero di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero, sottoscriveranno il contratto a tempo determinato con clausola risolutiva espressa, fermo restante che se il titolo é riconosciuto nel corso della durata del contratto, il medesimo contratto prosegue sino al termine della sua durata, se invece dovesse intervenire il non riconoscimento del titolo il contratto sarebbe risolto immediatamente.

Il Covid sembra sparito ma i DS ricevono ancora i certificati

da Tuttoscuola

Anche se scomparso dall’agenda setting italiana, dai telegiornali e dai giornali, riceviamo segnalazione che le scuole si trovano ancora ad avere a che fare con il Covid. Trattato ormai come una influenza, non sta creando più i problemi di tracciamento che hanno trasformato le scuole in ospedale ma non possiamo, per onor del vero, non segnalare che la malattia ancora esiste tra i banchi di scuola.

Non se ne sente più parlare a tal punto che non ricordiamo neanche più quanti sono i giorni di isolamento da dover tenere. Sembra incredibile, se pensiamo a ciò che è stata la nostra vita per oltre due anni, a quanti DPCM e circolari abbiamo imparato a memoria per gestire l’emergenze, a quante tabelle di sopravvivenza abbiamo fatto girare tra di noi per cercare di capire e schematizzare regole complesse e a volte difficili da comprendere, che cambiavano di settimana in settimana.

Ai colleghi che sono ancora alle prese con certificati medici di Covid ricordiamo che le disposizioni in vigore risalgono alla  Circolare del 31 dicembre 2022:  chi risulta positivo ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 deve stare in isolamento secondo il seguente schema:

  • per i casi che sono sempre stati asintomatici e per coloro che non presentano comunque sintomi da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare; per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo
  • per i casi in soggetti immunodepressi, l’isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo
  • E’ obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare

A partire dal 1° maggio ci saranno nuove regole anti-covid in ospedali e Rsa.

Asili nido, progetti PNRR in ritardo. Fitto: ‘Corsa del governo per salvarli’

da Tuttoscuola

“Il governo sta cercando di salvare gli asili, salvaguardarli nell’obiettivo finale perché ad oggi sono stati accumulati grossi ritardi, ci sono comuni che riescono a raggiungere il target del 30 giugno e altri non ce la fanno. Noi stiamo trattando con la Commissione Ue per salvare l’obiettivo che cuba 4,6 miliardi di finanziamenti“. Così, secondo quanto riporta Agi.it, il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto nella sua informativa alla Camera volendo smentire chi accusa il governo di voler rinunciare agli interventi del Pnrr sugli asili nido.

Il tema è caldo, numerose le polemiche. Le opposizioni, in particolare il Pd, non credono infatti alle promesse di Fitto: “Viene giù la maschera da parte del governo. Non indicano le criticità, non credono nella funzione della sanità pubblica e a rischio ci sono anche gli asilo nido. Insomma, la vita delle persone”, attacca il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia, secondo quanto riporta SkyTg24. “Abbiamo l’opportunità di realizzarne più di 260 mila nuovi entro il 2025: gettare la spugna sarebbe molto grave“, dichiara anche la responsabile scuola e povertà educativa del Pd, Irene Manzi.

Molto critico anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro: “Abbiamo ascoltato con attenzione le parole con le quali il ministro Fitto ha illustrato alla Camera lo stato di avanzamento della misura del Pnrr destinata a garantire alle famiglie italiane 264mila nuovi posti negli asili nido. È un obiettivo che l’Italia non può mancare e al quale i Comuni non sono disposti a rinunciare. Per questo prendiamo atto dell‘impegno assunto oggi dal governo davanti al Parlamento di ‘salvare gli asili nido’, come ha detto il ministro. Fin dal primo giorno – ha aggiunto Decaro – l’Anci ha segnalato le criticità che potevano mettere a rischio la realizzazione di questo importante piano. Non ci risulta ci sia un particolare allarme in merito alle scadenze, quindi chiediamo nel dialogo costruttivo con il governo, di verificare le attività dei singoli comuni e di gestire con flessibilità le date intermedie del cronoprogramma”.

Molto preoccupata Save the Children per le difficoltà nel raggiungere l’obiettivo di giugno sugli asili nido del Pnrr“, annunciate da Fitto. “Il mancato raggiungimento di questo importante obiettivo del Pnrr – dice Raffaela Milano, direttrice Programma Italia-Ee di Save the Children Italia – è un campanello d’allarme di assoluta priorità per il nostro Paese, dove l’offerta di asili nido pubblici e di servizi per la prima infanzia è una delle più basse dell’Unione Europea. Nel negoziare più tempo per il raggiungimento di questi obiettivi, si intensifichi il sostegno alle amministrazioni locali in maggiore difficoltà e, nel frattempo, si attivino percorsi di formazione per almeno 30.000 educatori ed educatrici che sono necessari per attivare concretamente i nuovi servizi previsti dal Pnrr soprattutto nelle regioni del Sud”.

Trasferimento per assistenza genitori

SCUOLA-PROCEDURE DI MOBILITÀ

Il sistema on line del Ministero dell’Istruzione e del Merito impediva il trasferimento per assistere i genitori gravemente malati.

Maestro di Sant’Agata di Militello fa ricorso, e il giudice di Patti gli dà ragione

Il diritto all’assistenza del genitore con disabilità grave è prioritario senza differenze geografiche o di categoria. Il Giudice del Lavoro di Patti trova la quadra fra i diversi orientamenti giurisprudenziali e ordina al Ministero dell’Istruzione e del Merito di disapplicare la contrattazione di mobilità per le operazioni dell’anno scolastico 2023/24.

PATTI – Il Giudice del Tribunale di Patti, Sezione Lavoro, ha accolto il ricorso presentato da un insegnante della scuola primaria contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito per la mancata concessione della “precedenza” nelle procedure di mobilità riconosciuta per legge ai lavoratori che assistono (secondo la Legge 104 del ’92) un familiare con disabilità grave. Una questione che riguarda tanti insegnanti siciliani costretti a lavorare a centinaia di chilometri di distanza pur di lavorare e accumulare punteggio in graduatoria.

In questo caso particolare il docente, nel tentativo di trasferirsi dalla provincia di Milano a quella di Messina dove risiedono i genitori, entrambi molto malati, si era visto negare a priori la possibilità, consentita ad altri insegnanti residenti nella medesima provincia dei genitori da assistere, di vedere gestita dall’algoritmo la domanda di trasferimento per l’anno scolastico 2023/2024 con precedenza di legge, in quanto la piattaforma “Istanze OnLine” del MIM non consente di segnare nel modulo telematico un requisito come il suo, cioè il diritto al trasferimento prioritario per potere assistere il padre.

Per l’anno scolastico in corso l’insegnante è riuscito ad ottenere l’assegnazione provvisoria in una scuola della provincia di Messina, fino al prossimo 31 agosto, senza alcuna certezza del rinnovo per la prossima stagione scolastica. Non potendosi permettere di viaggiare periodicamente tra Milano e Messina, né di assumere badanti e/o infermieri per l’assistenza dei genitori, il maestro ha presentato ricorso contro il mancato riconoscimento della precedenza nelle operazioni di mobilità, i cui esiti saranno pubblicati il prossimo 24 maggio.

Il nodo principale della questione, che si presenta annualmente nelle procedure di mobilità scolastica, riguarda il trasferimento da provincia a provincia dei docenti che devono prestare assistenza ai genitori con handicap grave (art. 3 comma 3 L.104/92), in quanto la contrattazione nazionale 2022/25 riconosce ed applica il beneficio dello spostamento prioritario solo per i movimenti all’interno di uno stesso Comune o di una stessa provincia.

Di qui il ricorso presentato al Giudice del Lavoro di Patti dall’insegnante siciliano.

Il Tribunale di Patti, accertata la gravità della situazione, con un provvedimento “inaudita altera parte”, cioè senza attendere l’esito dell’udienza di comparizione delle parti, gli ha dato ragione mettendo un punto al contrasto giurisprudenziale tra l’orientamento della Cassazione, secondo cui la limitazione al riconoscimento della precedenza di legge per i soli figli che chiedono di trasferirsi tra province diverse per assistere genitori con handicap grave può essere soddisfatta anno per anno con le procedure di assegnazione provvisoria, e quello del Consiglio di Stato in base a quale non si possono creare categorie di disabili gravi meritevoli di assistenza per il solo fatto che i figli che la devono prestare lavorano fuori provincia, in quanto il bilanciamento di interessi tra Pubblica Amministrazione e assistenza deve considerare la tutela della salute.

“Il Tribunale di Patti è andato oltre – ha spiegato l’avvocato Massimiliano Fabio del foro di Patti che assiste l’insegnante – perché ha ordinato al Ministero dell’Istruzione e del Merito di disapplicare la contrattazione di mobilità e di processare la domanda di trasferimento tra province diverse con il riconoscimento della precedenza di legge in tutte le fasi di mobilità, quindi senza alcun assoggettamento a categorie o collocamenti geografici dei docenti, riportando tutto nel dettato normativo della L.104/92, in quanto la mobilità interprovinciale per il personale dipendente della pubblica amministrazione deve avvenire nel rispetto dei principi costituzionali di uguaglianza e non discriminazione e, dunque, non può essere subordinata a criteri di graduazione basati su differenze non razionalmente giustificabili”.

Il ricorso incardinato davanti al Tribunale di Patti proseguirà per la conferma, modifica o revoca del provvedimento inaudita altera parte, ma nel frattempo l’algoritmo di mobilità del MIM dovrà essere reimpostato secondo quanto ordinato dal giudice del lavoro che ha salvaguardato il diritto del docente messinese al trasferimento prioritario, necessario per garantire l’assistenza al padre gravemente malato.

Nota 28 aprile 2023, AOODGOSV 13908

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici, la Valutazione e l’Internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione
Struttura Tecnica Esame di Stato

Ai Referenti degli UU.SS.RR. per gli Esami di Stato LORO SEDI

Oggetto: Gestione plico telematico

Esposizione libri per l’Anniversario della Liberazione

L’iniziativa è promossa dalla Biblioteca del MIM per “Il libro del mese”.

Tra i libri esposti il saggio “Disegno della Liberazione italiana” di Carlo Ludovico Ragghianti e il romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino nel centenario dalla nascita

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito celebra il 25 aprile con un’esposizione di saggi, biografie e romanzi legati alla storia della Liberazione, custoditi presso la Biblioteca “Luigi De Gregori”. I testi saranno esposti dal 13 al 28 aprile, nella Sala dell’Emeroteca della Biblioteca. L’evento rientra nell’ambito dell’iniziativa “Il libro del mese”, avviata a gennaio dalla Biblioteca del MIM per celebrare ricorrenze nazionali e internazionali valorizzando il patrimonio librario del Ministero.
La mostra, organizzata in occasione del 78° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, si unisce alle celebrazioni della ricorrenza, istituita con decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, e istituzionalizzata quale giorno festivo il 27 maggio 1949, con l’art. 2 della Legge n. 260 “Disposizioni in materia di ricorrenze festive”.
Al centro del quarto appuntamento con “Il libro del mese”, c’è il volume “Disegno della Liberazione italiana” di Carlo Ludovico Ragghianti, professore e Sottosegretario alla Pubblica Istruzione con delega alle Belle Arti e allo Spettacolo nel 1945. L’edizione in visione, pubblicata nel 1954 dalla casa editrice Nistri-Lischi di Pisa, è impreziosita dalla dedica dell’autore a Benedetto Croce e Ferruccio Parri. Oltre al libro del mese, il percorso espositivo allestito al Ministero offre un ricco excursus su numerosi altri testi, molti dei quali scritti dai principali autori della nostra letteratura che si sono occupati del drammatico periodo dei totalitarismi.
Tra i romanzi sulla Resistenza esposti, uno spazio particolare è dedicato a Italo Calvino, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita. Dell’autore sarà posto in visione “Il sentiero dei nidi di ragno” contenuto nella raccolta “Romanzi e racconti volume primo”, Arnoldo Mondadori Editore, Verona, 2001.
Saranno inoltre presentate opere di Natalia Ginzburg e Primo Levi e alcuni testi biografici dedicati alle figure degli autori Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Elio Vittorini e Carlo Levi.
Con taglio più documentaristico, è organizzata un’apposita sezione in cui è raccolta una serie di decreti storici, relativi a docenti e al personale del Ministero datati 1943 -1944 -1945, anch’essi conservati dalla Biblioteca, che offrono un importante spaccato su episodi di rastrellamenti tedeschi e sugli sfollamenti causati dalla guerra. Sempre in questa parte rientrano inoltre alcuni decreti di reintegro dei professori antifascisti dopo la Liberazione.
Tra questi figurano quelli del prof. Gaetano De Sanctis e del prof. Giorgio Levi della Vida, due docenti che rifiutarono di prestare il giuramento di fedeltà al regime nel 1931. Sarà mostrato infine il decreto di reintegro nella cattedra di Diritto costituzionale del prof. Vittorio Emanuele Orlando, già Presidente del Consiglio e futuro padre costituente, che si legge nel testo «chiese il collocamento a riposo per non prestare il giuramento al regime fascista».
L’esposizione sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 15:00, presso la Sala dell’Emeroteca della Biblioteca, collocata al piano terreno del Palazzo dell’Istruzione, in Viale di Trastevere 76/A.
Nella vicina Sala della Legislazione Scolastica, sarà ancora possibile visitare l’esposizione “100 anni di aeronautica: i pionieri del volo, le prime aviatrici, il grande precursore Leonardo da Vinci”, dedicata nel mese di marzo al Centenario dell’Aeronautica militare, prorogata fino al 28 aprile. Qui, sempre in collegamento con il 25 aprile, fra i volumi esposti, potranno essere visionati alcuni documenti sull’Aeronautica italiana nella guerra di Liberazione.
Per il personale del Ministero dell’Istruzione e del Merito non occorre prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a biblioteca@istruzione.it.

Esposizione libri per il Centenario dell’Aeronautica Militare

Proseguirà fino alla fine di aprile l’esposizione de “Il libro del mese” dedicata al Centenario dell’Aeronautica Militare.

Dopo il riscontro ottenuto nelle prime tre settimane, con oltre 630 visitatori, la mostra, inaugurata lo scorso 14 marzo alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, sarà visitabile fino al prossimo 28 aprile presso la Sala della Legislazione Scolastica del Ministero.

Nel corso del mese di marzo la mostra ha visto la partecipazione di scuole provenienti da tutta Italia. Tra queste, l’Istituto Tecnico Statale Trasporti e Logistica “Francesco de Pinedo” di Roma, ospite il giorno dell’inaugurazione, l’Istituto Comprensivo “Regina Margherita-Leonardo da Vinci” di Avellino, l’Istituto di Istruzione Superiore “Sandro Pertini” di Alatri (FR), l’Istituto di Istruzione Superiore “Mattei – Fortunato”, indirizzo Trasporti e Logistica di Eboli (SA),
la Scuola Primaria “F. Cesana” – Istituto Comprensivo Via Fabiola di Roma e il Liceo scientifico “Federigo Enriques” di Lissone (MB).

L’esposizione è stata visitata anche da una delegazione di uditori francesi, accompagnata da funzionari dell’Ambasciata di Francia. Il percorso espositivo contempla oltre un centinaio di materiali tra foto, libri e riviste su personaggi ed eventi che hanno segnato la storia del volo. Fra i volumi esposti vi è inoltre una sezione dedicata a volumi e testimonianze sull’Aeronautica italiana nella guerra di Liberazione (1943-1945). E proprio al 25 aprile sarà dedicata la prossima tappa de “Il libro del mese”, che verrà allestita presso la Sala dell’Emeroteca.

L’esposizione sarà aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 15:00.

Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a biblioteca@istruzione.it.

Per il personale del Ministero dell’Istruzione e del Merito non occorre prenotazione.

Al MIM un’esposizione di volumi storici dedicata agli studenti inaugurata dal Ministro Valditara

È stata inaugurata, al Ministero dell’Istruzione e del Merito, alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara e del Generale Ispettore Capo Basilio Di Martino, Presidente del Gruppo di progetto per il Centenario dell’Aeronautica Militare, un’esposizione di libri dedicata al Centenario dell’Aeronautica Militare, che cade il prossimo 28 marzo.

La mostra, organizzata dalla Biblioteca del MIM “Luigi De Gregori” con la collaborazione dell’Aeronautica Militare, rientra nell’ambito dell’iniziativa “Il libro del mese”, avviata a gennaio per celebrare ricorrenze nazionali e internazionali valorizzando il patrimonio librario del Ministero.

Questa mattina erano presenti anche le studentesse e gli studenti dell’Istituto Tecnico Statale Trasporti e Logistica “Francesco de Pinedo”, già Istituto Tecnico Aeronautico, intitolato all’aviatore italiano che fu autore del volume “Il mio volo attraverso l’Atlantico e le due Americhe”. Proprio da quest’ultimo parte il percorso espositivo del MIM che contempla oltre un centinaio di materiali tra foto, libri e riviste su personaggi ed eventi che hanno segnato la storia del volo e dell’aeronautica.

I volumi, in parte provenienti dalle collezioni della Biblioteca del Ministero, in parte selezionati dall’Aeronautica Militare, saranno esposti fino al 7 aprile 2023 presso la Sala della Legislazione Scolastica e la Sala dell’Emeroteca, site al piano terra del Palazzo dell’Istruzione, in Viale di Trastevere 76/A, a Roma.

Si spazia dai volumi su Leonardo da Vinci e i suoi studi sul volo, alle opere di Galileo Galilei. La mostra prosegue con i testi che ripercorrono le vicende dei grandi pionieri del volo, tra cui, oltre a De Pinedo, i fratelli Wright, Mario Calderara, Francesco Baracca, Arturo Ferrarin, Alessandro Guidoni e Umberto Nobile, quest’ultimo famoso per i due voli in dirigibile che condusse sopra al Polo Nord, l’ultimo dei quali finì, purtroppo, in tragedia.

Si va avanti con le testimonianze sull’impegno delle aviatrici Rosina Ferraris, Gaby Angelini e Carina Massone Negrone, precorritrici dell’importante contributo delle donne nel settore dell’aviazione. Una sezione è riservata a testi didattici degli Istituti tecnici che erogano percorsi della filiera aeronautica. Fra i volumi esposti, anche testimonianze sull’Aeronautica italiana nella guerra di Liberazione.

Pensando ai più piccoli, sono esposti alcuni numeri del settimanale di aeronautica per i giovani “L’Aquilone” e una versione de “Il Piccolo Principe”, di Antoine de Saint-Exupéry, autore famoso in tutto il mondo.

L’incessante ricerca dell’uomo nel superare i propri limiti, realizzare i propri sogni è uno dei temi portanti dell’iniziativa che viene declinato anche in chiave di inclusività. Con l’aereo, combinato di scienza e tecnologia, l’uomo ha avuto, infatti, accesso al cielo. Con l’alfabeto Braille le persone non vedenti hanno avuto accesso alla cultura. A questo è legata la scelta di inserire in visione il periodico “Gennariello”, della Stamperia Nazionale Braille di Firenze, sempre conservato al MIM, rivista che prese il nome dall’idrovolante con cui de Pinedo raggiunse i luoghi più remoti del pianeta e che aveva l’obiettivo di diffondere tra i non vedenti le notizie sui fatti italiani.

Sarà visionabile, inoltre, una nutrita selezione di volumi di aerodinamica, costruzioni aeronautiche e idroaviazione, presentati in ordine cronologico, per anno di pubblicazione, e suddivisi per argomento.

L’esposizione è arricchita di volumi sul Centenario, in particolare i libri per ragazze e ragazzi appartenenti al patrimonio librario dall’Aeronautica Militare. È prevista la proiezione di documenti e immagini tratti dal materiale di repertorio della Biblioteca e dell’Archivio dell’Aeronautica Militare.

L’esposizione sarà aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 15:00. L’accesso per il pubblico esterno è in via Dandolo 3.

Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a biblioteca@istruzione.it.

Per il personale del Ministero dell’Istruzione e del Merito non occorre prenotazione.