Le specializzazioni sul sostegno conseguite all’estero sono compatibili con la scuola italiana?

Le specializzazioni sul sostegno conseguite all’estero sono compatibili con la scuola italiana?
Disabili.com del 05/05/2023

Torna il dibattito sulle specializzazioni sul sostegno conseguite all’estero. Si chiede il direttivo della Rete SupeRare: quali sono le conseguenze di una attività didattica da parte di chi ha conseguito una specializzazione sul sostegno in uno stato dove esistono ancora le classi speciali, quindi dove l’inclusione non è di certo ai livelli della nostra scuola? Che tipo di insegnanti possono approcciarsi in un sistema così differente, e quale può essere il loro fattivo contributo a fianco degli alunni e studenti con disabilità?

Prima di lasciare spazio alla riflessione del gruppo, facciamo una piccola premessa ricordando cosa si prevede in Italia sulla equipollenza dei titoli conseguiti in altri Paesi dell’Unione Europea. 

EQUIPOLLENZA DEI TITOLI: COSA E’ PREVISTO IN ITALIA
La normativa italiana si è allineata a quanto stabilito a livello comunitario, prevedendo che un titolo rilasciato in uno stato facente parte dell’unione Europea venga riconosciuto anche negli altri stati dell’Unione. E’, in sostanza, assicurato il reciproco riconoscimento dei titoli professionali conseguiti nei vari stati dell’UE. Il riferimento normativo è la 2005/36/CE, recepita con D.Lgs. n. 206/2007 – Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, e della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell’adesione di Bulgaria e Romania.

Come per gli altri titoli, quindi, anche per le specializzazioni legate all’insegnamento vale tale reciprocità. Tuttavia, per i titoli legati all’istruzione la trafila in Italia per ottenere l’attestazione di equipollenza non è velocissima: bisogna presentare un’apposita istanza al Ministero, che spesso allunga i tempi tale riconoscimento: da qui il ricorso in molti casi al TAR, da parte dei diretti interessati. Per far fronte ai ritardi del Ministero, il Giudice Amministrativo aveva cominciato a nominare dei “Commissari ad acta” incaricati di eseguire le sentenze sulle quali l’Amministrazione ometteva di provvedere. Ma infine il Consiglio di Stato ha chiarito che deve essere il Ministero a valutare le domande, anche richiedendo ulteriori integrazioni ai fini di giungere ad una totale equipollenza. Questa, quindi, la cornice normativa nella quale va insertio il dibattito che si è acceso di recente. 

IL COMMENTO DELLA RETE SUPERARE
A tale proposito, pubblichiamo di seguito il contributo della Rete SupeRare, sul tema. 

Ci scrive un papà per raccontarci una delle tante difficili quotidianità vissute nella scuola italiana e, in conclusione della missiva afferma: “sono ormai rassegnato, anche quest’ anno è finito, chissà chi arriverà il prossimo come docente di sostegno, chissà se sarà formato, chissà, dove e come, avrà eventualmente ottenuto la specializzazione sul sostegno, viviamo ormai esclusivamente di sorprese oltre che di incertezze, cosa possiamo aspettarci in questa situazione?” La domanda era circostanziata, non potevamo omettere di chiederci: si può e si deve sempre riconoscere come valido un titolo di specializzazione sul sostegno se rilasciato in un Paese estero? E se rilasciato in un paese (vedasi Romania o Bulgaria) in cui esistono ancora le classi speciali?
È stato automatico chiederci: Secondo quali principi d’inclusione queste persone sono state formate? Da chi? 

La valutazione dei titoli esteri
Il Consiglio di Stato ha deferito, di fatto, allo Stato la valutazione dell’equipollenza di questi titoli e la verifica delle competenze e delle conoscenze, in linea con quanto descritto dalla normativa nazionale. Sembra che per raggiungere lo scopo, in Italia sia stato assegnato il compito ad una apposita commissione di valutazione. L’ulteriore domanda che ci siamo posti era d’obbligo: Quali strumenti utilizzerebbe ( in pochissimi giorni) una commissione di valutazione, composta da 40 persone, per attestare la validità del titolo di abilitazione all’insegnamento rilasciato a più di 11.000 persone ( di cui 9500 sul sostegno), in Paesi in cui esistono ancora le scuole speciali? 
Se questi corsi si sono tenuti on-line, dove avrebbero svolto il tirocinio formativo queste persone?   

Scuola inclusiva in Italia: Excursus storico
Per circostanziare quello che è il nostro pensiero sul tema, forse occorre tornare indietro negli anni, a quasi 50 anni fa: correva l’anno 1975 quando, con atto di civiltà storica, la Commissione parlamentare guidata dalla senatrice Franca Falcucci pubblicò una relazione che affermava come: la scuola dovesse “rapportare l’azione educativa alle potenzialità individuali di ogni allievo” e apparisse “la struttura più appropriata per far superare la condizione di emarginazione in cui altrimenti sarebbero condannati i bambini handicappati”. La stessa Commissione affermava altresì come: deve considerarsi coessenziale una organizzazione dei servizi sanitari e sociali finalizzati all’identico obiettivo. Nasceva la prima bozza del Progetto di Vita di cui ancora oggi si stanno cercando di tracciare i contorni.

Gli atti di quella Commissione Falcucci, ancora oggi possono essere definiti come la magna charta dell’integrazione degli alunni disabili ed hanno ispirato la Legge 517/1977 (abolizione delle classi differenziali ed inserimento dell’insegnante di sostegno) e la stessa Legge 104/1992.

Scuola e Legge 104
Per quanto concerne nello specifico il diritto all’istruzione e all’educazione, la legge 104/92 agli articoli 12,13, 14, 15 e 16 rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il raggiungimento della qualità dell’integrazione scolastica e per la definizione del ruolo e delle competenze degli insegnanti di sostegno specializzati, definisce altresì, come meglio dettagliato da altre norme, ruoli, funzioni e competenze delle altre figure che operano nella scuola e che, insieme agli enti locali e sanitari ed al terzo settore, concorrono alla piena attuazione di quel progetto di vita individuale che, ad ognuno, indipendentemente dalla sua condizione, andrebbe garantito .

Interventi legislativi recenti
Sui presupposti fissati dalla Commissione parlamentare Falcucci 48 anni orsono, sono state edificate le politiche di inclusione scolastica negli anni, di acqua ne è passata da allora sotto i ponti, negli ultimi periodi però, dal nostro punto di vista, si stanno innestando pericolose retromarce in termini di vera inclusione scolastica, solo per citare qualche esempio: la specializzazione sul sostegno acquisita con un corso online e tenuto da docenti provenienti da paesi dove ci sono ancora le classi speciali, in Parlamento si presenta un ddl (236/22 incardinato al senato) che, con un colpo di spugna e la massima scioltezza, porta a cancellare un articolo fondamentale della legge 104/92 ( art 13) e al tempo stesso rafforza ancor più quel pericoloso percorso di autoreferenzialità di cui si veste spesso la scuola negli ultimi anni e che la sta allontanando sempre più dal progetto di vita. Non dimentichiamo che in Italia il docente di sostegno è un insegnante che si è formato sulla sua materia e si è specializzato sul sostegno didattico, parliamo di un docente della classe al pari dei colleghi e non di un appannaggio del discente disabile. La formazione offerta dal nostro paese in materia è rispettosa di quelle che sono le norme vigenti e, non dimentichiamo mai che in Italia di buone norme sull’inclusione scolastica ne abbiamo, il problema è che queste norme non sono sempre esigibili; proviamo a focalizzarci solo su quelle norme esistenti, proviamo a garantire davvero continuita’ e docenti tutti formati, bypassiamo tutti questi strani tentativi di riforma che possono solo arrecare danno ai nostri ragazzi. Lavoriamo per rafforzare la necessaria corresponsabilità educativa del corpo docente, facciamo in modo che la scuola, le famiglie, i servizi sanitari e sociali, gli enti del terzo settore presenti sul territorio etc etc collaborino e si attivino tutti per la miglior realizzazione di quel necessario progetto di vita. 
Evitiamo che la scuola continui ad avere sempre più quel ruolo di cattedrale nel deserto e completamente scissa da quanto sancito dall’art 14 della legge 328, fa male sentire ogni giorno racconti di genitori che riportano le grandi difficoltà di comunicazione con questa o quella scuola, fa male sentire che è discrezione o gentile concessione di una scuola autorizzare un’osservazione clinica in classe se necessaria, portiamo il mondo che è dentro quel cancello a dialogare con quello che è all’esterno, per costruire insieme un presente e, soprattutto, un futuro rispettoso della persona che c’è in quello studente con disabilita’ che ogni giorno varca quel cancello, facciamogli sentire il suo essere parte di un contesto e non una parte a sé!

di Direttivo Rete SupeRare

Autonomia differenziata, soddisfazione dei sindacati scuola: superate le 50mila firme necessarie al progetto di legge contro la regionalizzazione

Autonomia differenziata, soddisfazione dei sindacati scuola: superate le 50mila firme necessarie al progetto di legge contro la regionalizzazione

Roma, 5 maggio – Obiettivo 50mila firme raggiunto: la proposta di legge di iniziativa popolare in difesa dell’unitarietà della scuola italiana ha ora tutte le carte in regola per poter essere presentata in Parlamento. Il risultato di oggi – 64.681 firme – premia lo straordinario impegno che da novembre scorso ha visto coinvolti in prima linea i sindacati FLC CGIL, UIL Scuola RUA e Federazione Gilda Unams. Sei mesi intensi di iniziative, tra manifestazioni, assemblee, campagne di comunicazione e appelli alla cittadinanza, per fermare il disegno di legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata la cui attuazione rischierebbe di disgregare il carattere nazionale del sistema di istruzione e di alimentare le disuguaglianze territoriali.

Per Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL: “Con il superamento delle 50mila firme abbiamo raggiunto l’obiettivo più importante: portare in Parlamento la legge di iniziativa popolare. E’ evidente che il mondo della scuola, che abbiamo incontrato nelle tante iniziative di questi mesi, ha sentito forte la minaccia disgregatrice del progetto di Autonomia differenziata per il sistema nazionale di Istruzione. Questa attenzione non deve calare nei prossimi giorni, c’è possibilità a sottoscrivere il progetto di legge fino al 9 maggio per continuare a dimostrare che la Scuola vuole essere fuori da ogni progetto di regionalizzazione”.

“È un grande risultato – sottolinea Giuseppe D’Aprile, Segretario generale Uil Scuola Rua – frutto di tante assemblee e incontri con migliaia di lavoratori che conoscono davvero la scuola italiana, che la fanno funzionare tutti i giorni con passione e responsabilità, in ogni istituto del nostro Paese. Per questo voglio ringraziare l’impegno di questi mesi, di tutti”.

“Abbiamo fatto un buon lavoro – commenta Rino Di Meglio, Coordinatore Nazionale della Federazione Gilda Unams – e ci auguriamo che questa proposta di legge possa mettere il Parlamento di fronte alle proprie responsabilità”.

Migliaia di cittadini hanno dato il loro sostegno alla raccolta firme, dimostrando così quanto la scuola rappresenti un bene comune e l’importanza fondamentale che riveste per tutto il Paese. Fino al 9 maggio sarà ancora possibile sottoscrivere online la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare “Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato” collegandosi al link https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=CDC muniti di SPID.

Notte del liceo classico, Campionati della matematica e Festival dantesco: i tanti eventi culturali di questo weekend

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Sono moltissimi gli eventi organizzati dalle scuole o per le scuole che avranno luogo questo weekend, da venerdì 5 maggio a domenica 7: dalla celebre Notte del liceo classico, alle serate finali del 13° Festival Dantesco fino alle finali nazionali dei Campionati della matematica organizzati dall’UMI. Ecco di cosa si tratta.

Notte Nazionale del Liceo Classico, il programma del liceo Pitagora

Il Liceo Pitagora di Crotone aprirà le porte e accoglierà il pubblico venerdì 05 maggio in contemporanea con 376 licei classici in tutta Italia e anche all’estero.

Tutta la comunità del Pitagora accoglierà il pubblico in uno spazio multifunzionale in cui si potrà assistere a performances a cura di docenti e studenti: dal musical al teatro, dalla musica alla danza, e ancora caffè letterari, reading, poesia, stand espositivi, esperienze immersive e momenti di condivisione di attività svolte durante l’anno. La serata prenderà l’avvio dal celebre verso di Dante “e quindi uscimmo a riveder le stelle” come immagine del desiderio di libertà di cui ci si è riappropriati dopo tempi complicati dovuti alla pandemia.

Al via le finali nazionali dei Campionati della Matematica

Dal 5 al 7 maggio a Cesenatico si tengono le finali nazionali dei Campionati della matematica organizzati dall’Unione Matematica Italiana. 

Si tratta di gare di soluzione di problemi matematici elementari rivolte ai ragazzi delle scuole superiori (scuole secondarie di secondo grado) i cui partecipanti si cimentano a individuare tecniche creative per affrontare problemi inediti e ideare nuove dimostrazioni.

Lo scopo della manifestazione, le cui varie fasi italiane sono curate dall’Unione Matematica Italiana (UMI) su mandato del Ministero dell’Istruzione e del Merito, è quello di avvicinare gli studenti al tipo di problem solving che un matematico di professione incontra nel suo lavoro, e di mostrare ai ragazzi una matematica diversa e più interessante di quella in cui bisogna applicare meccanicamente formule. Questa iniziativa si svolge regolarmente in Italia dal 1985, ed è quindi la più antica e seguita tra le olimpiadi scientifiche a livello nazionale. I migliori sei studenti andranno poi a formare la squadra italiana alle Olimpiadi Internazionali della Matematica (IMO), che vengono organizzate ogni anno in una nazione diversa, a partire dal 1959, e vedono la partecipazione di più di 100 nazioni.

Festival dantesco, questo weekend le serate finali

Prosegue inoltre il 13° Festival Dantesco, incontro diffuso tra arti performative e opera Dantesco, caratterizzato da incontri, tavole rotonde, teatro, cinema e visioni in streaming. Proseguono sul canale youtube e Facebook di Festival Dantesco le proiezioni dei corti in concorso nati dalla attività di formazione all’Audiovisivo per docenti e studenti dai 3 ai 30 anni.

Sabato 6 e domenica 7 maggio alle ore 15.00 appuntamento a Roma al Teatro Palladium per le finali. Sabato 6 maggio avrà luogo la serata trecentesca con canzoni anche di David Riondino, mentre domenica 7 maggio la finale dei concorsi con proiezione dei corti e video finalisti ed esibizioni sul palcoscenico degli universitari in concorso per interpretazione.

Sarà presente il presidente della giuria, Pupi Avati. La serata finale prevede anche la presentazione del film “Mirabile visione” di Matteo Gagliardi che interverrà dopo la proiezione del trailer.

Il Festival Dantesco, dalla sua nascita, è stato patrocinato dalla Società Dante Alighieri e realizzato con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura e del MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito, della Regione Lazio, della Regione Toscana, del Comune di Roma e di numerose altre istituzioni. In particolare, il “13° Festival Dantesco – Concorso video” è risultato tra i vincitori del finanziamento MIC e MIM previsto dal Piano Nazionale Cinema per la Scuola. Per il progetto, Xenia ha costituito una Rete di 7 scuole partner in Italia.

Il Festival, che dal 2010 propone l’incontro tra arti performative e opera dantesca, offre un ricco programma di proiezioni di film e video, tavole rotonde, incontri, spettacoli-canzone e pièce teatrali, e si sviluppa attorno a tre concorsi, diretti da Agnese Ciaffei: il Concorso video, realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso e finanziato da MIC – Ministero della Cultura / Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e da MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito (https://cinemaperlascuola.istruzione.it/); il Concorso Universitario, teatrale e video, per interpreti under 35 dell’opera dantesca, realizzato in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, DAMS e DSU dell’Università degli Studi Roma Tre; e il tradizionale Concorso teatrale under 20.


Maturità 2023, Curriculum dello studente e Supplemento Europass al diploma: cosa sono e come si scaricano

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Anche per l’a.s. 2022/23 le scuole secondarie di secondo grado e gli studenti della classe quinta dovranno compilare il Curriculum dello studente, documento di riferimento importante per l’esame di Stato e per l’orientamento, che è allegato al diploma e deve essere rilasciato ai candidati sia interni sia esterni.

Il Curriculum viene collegato in maniera univoca al diploma tramite il riferimento al numero identificativo di quest’ultimo. Tale collegamento avviene prima del consolidamento post-esame, tramite l’inserimento del numero identificativo del diploma nell’area SIDI Alunni- Gestione alunni – Esami di Stato – Adempimenti finali. Sul frontespizio del Curriculum, una volta effettuato il consolidamento post-esame, compare la dicitura “Allegato al diploma n.” seguito dal numero univoco di collegamento.

Una volta effettuato il consolidamento post- esame, il Curriculum viene messo a disposizione dello studente diplomato direttamente nella piattaforma Curriculum dello studente. Non è necessaria alcun’altra azione a carico delle segreterie.

Assieme al diploma e al Curriculum dello studente, le istituzioni scolastiche rilasciano, ai sensi della normativa U.E., anche il Supplemento Europass al certificato, anch’esso collegato in maniera univoca al diploma tramite il riferimento al numero identificativo di quest’ultimo e contenente informazioni in parte già presenti nella sezione “Titolo di studio” del Curriculum. Anche il Supplemento Europass al certificato è reso direttamente disponibile agli studenti all’interno della piattaforma “Curriculum dello studente”, senza più la necessità di procedere alla stampa e alla consegna del documento assieme al diploma.

Per l’a.s. 2022/23 è confermato il modello del Curriculum dello studente già adottato, in attesa della definizione della Piattaforma digitale unica e dell’E-portfolio orientativo personale delle competenze previsti dalle Linee guida per l’orientamento adottate con D.M. 22 dicembre 2022, n. 328, che potrebbero portare ad eventuali modifiche e implementazioni.

Sul sito dedicato curriculumstudente.istruzione.it, punto di accesso a tutte le funzioni predisposte per le scuole e per gli studenti, sono già attive le funzioni per la compilazione.

Si ricorda che ai sensi del D.M. n. 11/2023, “nello svolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente”. Quindi il Curriculum può avere un ruolo anche nella predisposizione e nell’assegnazione dei materiali da sottoporre ai candidati, effettuate dalla sottocommissione tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto e con riguardo anche alle iniziative di individualizzazione e personalizzazione eventualmente intraprese nel percorso di studi. A seguito dell’operazione di consolidamento pre-esame da parte delle segreterie, il Curriculum viene messo direttamente a disposizione delle commissioni d’esame tramite l’applicativo “Commissione web”.

Queste le tempistiche previste:

LA NOTA

Segreterie scolastiche cariche di lavoro e senza personale

da Tuttoscuola

Nelle scuole esistono meccanismi che ingolfano il sistema, uno per esempio è il grande peso che grava sulle segreterie, nonostante non sia definito né per legge, né per via contrattuale: l’ormai famoso applicativo Passweb per  gestire le cessazioni del personale, lavoro che fino a qualche anno fa era dell’INPS. Come noto, il carico è stato “scaricato” da tempo dall’Inps alle segreterie delle scuole – senza  il previsto confronto con le organizzazioni sindacali, come invece prevede il CCNL 2016/2018.  E le scuole, pur essendo questo lavoro fuori dai loro compiti istituzionali – dato che non c’è alcun collegamento con l’offerta formativa – lo stanno portando avanti con grande peso. Un carico difficilmente sostenibile, considerata la carenza di personale e la mancanza di competenze professionali specifiche in tale materia.

In sostanza, le segreterie si stanno sobbarcando il compito di ricostruire l’intera vita lavorativa di ogni dipendente, sia per le esperienze fatte nel pubblico che nel privato: nelle diverse scuole che abbiamo ascoltato, tutti convergono sul lunghissimo tempo passato sulla procedura online da utilizzare per la gestione della posizione assicurativa delle persone che lavorano a scuola. Nonostante i vari corsi di formazione dell’Inps, il personale Ata si trova spesso a dover passare ore e ore nelle ricostruzioni dato che, come ovvio, ogni persona ha una esperienza unica e quindi sono potenzialmente infinite le casistiche che si possono incontrare nel mettere in linea tutti i contributi versati. Tra l’altro l‘accertamento e il caricamento dei dati assicurativi  sono già conosciuti e già certificati dal MEF ma sono necessari ai fini della certificazione del diritto a pensione dei lavoratori.  A ciò si aggiunge il fatto che l’assunzione delle responsabilità delegate in materia dei diritti pensionistici non trova riscontro nelle mansioni di competenza del personale amministrativo. La difficoltà nel reperire le certificazioni aumenta quando si tratta di ricostruire periodo di servizio in scuole private che sono state chiuse.

Nonostante le lamentele di migliaia di scuole ed anche le prese di posizione dei sindacati, di fatto, le segreterie sono ingolfate dalla questione delle pratiche pensionistiche, che non sono compito della scuola, tant’è che la competenza per questo lavoro prima era in carico agli ambiti territoriali che hanno personale formato per questo. Come è finito questo lavoro sulle scuole quindi? Con una comunicazione dell’Inps agli Uffici Scolastici Regionali circa l’obbligo di frequentare corsi Inps per imparare l’applicativo Passweb. Di fatto, non tutti gli Usr hanno spinto le scuole a seguire questi corsi di formazione, motivo per cui nei monitoraggi del Ministero sulle pratiche di pensione è emersa una significativa differenza tra le scuole di regioni diverse nell’uso di Passweb.

Ricapitolando: un ente esterno al mondo scuola, l’Inps, si rivolge direttamente alle scuole scaricando loro un gravoso compito, il Ministero non interviene, le segreterie scoppiano di lavoro e i sindacati sostengono che gli Ata e i Dsga possono legittimamente rifiutarsi di usare Passweb e limitarsi all’inserimento dei dati assicurativi dei dipendenti sulla piattaforma informatica centrale del Ministero, il famoso SIDI. Di fatto però, dato che il lavoro si deve fare, il personale Ata lo fa.  Come si dice, è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve fare. Chi? I “poveri” Ata, ovviamente. “Poveri” nel senso che su di loro ricadono compiti pesanti senza una retribuzione adeguata.

Assunzione personale docente, Valditara: ‘Da settembre in cattedra 56mila nuovi insegnanti’

da Tuttoscuola

Affianchiamo alle “misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) un assai rilevante piano di assunzioni di personale docente, per un totale di circa 56 mila insegnanti, per il prossimo anno scolastico 2023/2024″. La notizia era nell’aria, ma a confermarla nelle scorse ore è stato il ministro dellì’Istruzione e del merito in persona, Giuseppe Valditara, nel corso del Question Time.

Con questo piano intendiamo dare, anzitutto, una risposta significativa e tempestiva alle esigenze degli studenti con disabilità – ha dichiarato il Ministro -, garantendo maggiore qualità dell’insegnamento e continuità didattica e riducendo, al contempo, il fenomeno del precariato degli insegnanti di sostegno. Si tratta, infatti, della più rilevante immissione in ruolo su posti di sostegno degli ultimi anni, pari a circa 19mila unità, destinata ad aspiranti docenti in possesso del titolo di specializzazione. Di questi  circa 17mila saranno reclutati attraverso una procedura straordinaria di assunzione dalla prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze, in esito al superamento dell’anno di prova e di una prova finale che comprenderà anche una lezione simulata e che sarà valutata da una commissione con la presenza – a differenza del passato – anche di commissari esterni alla scuola di assegnazione”.

Valditara si è poi soffermato sui restanti posti. “Nel piano straordinario previsto per il prossimo anno scolastico sono altresì ricomprese le assunzioni personale docente mediante lo scorrimento delle graduatorie vigenti – in massima parte su posto comune – per oltre 38mila unità, di cui 36mila quali idonei dei concorsi di merito e 2.000 dalle Graduatorie ad Esaurimento”.

Siamo consapevoli degli obiettivi che ci impone il Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede l’assunzione di 70mila docenti entro dicembre 2024 – ha poi detto ancora Valditara -. Tuttavia, quanto fin qui illustrato dimostra che, nonostante i ritardi maturati dal precedente Governo – i quali, peraltro, ci stanno imponendo una continua interlocuzione con la Commissione Europea per concordare gli adeguamenti necessari ad assicurare l’attuazione della riforma – siamo riusciti a costruire un ulteriore percorso di reclutamento del personale docente, dando risposte a chi insegna da tempo, ma soprattutto ai nostri ragazzi, che hanno il diritto di avere docenti qualificati e in cattedra sin dal primo giorno di scuola. Sono complessivamente quasi 100.000 docenti che andremo ad assumere”.

Decreto Ministeriale 5 maggio 2023, AOOGABMI 80

Ministero dell’istruzione e del merito

Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle sezioni con opzione internazionale tedesca funzionanti presso istituti statali e paritari – a.s. 2022/2023

Decreto Ministeriale 5 maggio 2023, AOOGABMI 79

Ministero dell’istruzione e del merito

Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle sezioni con opzione internazionale spagnola funzionanti presso istituti statali e paritari – a.s. 2022/2023

Decreto Ministeriale 5 maggio 2023, AOOGABMI 78

Ministero dell’istruzione e del merito

Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato nelle sezioni con opzione internazionale cinese funzionanti presso il Convitto nazionale “Vittorio Emanuele Il” di Roma, il Convitto nazionale “Umberto I” di Torino e il Convitto nazionale “Cicognini” di Prato”, presso l’Educandato statale “Collegio Uccellis” di Udine, presso il Convitto nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari e presso il Convitto nazionale “Canopoleno” di Sassari – a.s. 2022/2023

Decreto Ministeriale 5 maggio 2023, AOOGABMI 76

Ministero dell’istruzione e del merito

Disposizioni per lo svolgimento dell’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie con progetti EsaBac ed EsaBac techno – a.s. 2022/2023

Nota 5 maggio 2023, AOODGPOC 701

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per la progettazione organizzativa, l’innovazione dei processi dell’amministrazione, la comunicazione e i contratti

Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale
di istruzione
e, p.c. Agli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta

OGGETTO: Celebrazioni per la Festa della Repubblica – 02 Giugno 2023 – INTEGRAZIONE

Monitoraggio delle politiche locali: PNRR e Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASVIS.

PNRR e Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, UNICEF Italia e Università Roma Tre organizzano Seminario sul “Monitoraggio delle politiche locali”. Presentata pubblicazione sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

  •        Appuntamento il prossimo 5 maggio alle 14.30, a Roma, presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre, in via Chiabrera 199 a Roma.
  •        Agenda 2030: diffusa la pubblicazione realizzata dall’UNICEF Italia “Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: come monitorarli a livello locale.”

Il 5 maggio alle 14.30, a Roma, presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Roma Tre, l’UNICEF Italia organizza il seminario “Monitoraggio delle politiche locali: PNRR e Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASVIS.

Il seminario, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Roma Tre, ha l’obiettivo di collegare la lettura della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, a partire dai risultati di una mappatura realizzata dall’UNICEF. Si procederà poi con un approfondimento della dimensione locale, in linea con le opportunità e gli interventi – già realizzati o da mettere in campo – previsti nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dando particolare attenzione alla valenza trasversale della componente delle giovani generazioni in tutte le Missioni in cui il Piano stesso si articola. 

Dopo i saluti di Antonio Iannuzzi, Vicedirettore del Dipartimento di Scienze Politiche, Università Roma Tre e di Paolo Rozera, Direttore Generale Comitato Italiano per l’UNICEF, al Convegno – moderato da Cinzia Conti, Ricercatrice, Direzione centrale delle statistiche demografiche e del censimento della popolazione, ISTAT- interverranno: Cristiana Carletti, Professoressa associata di Diritto internazionale, Dipartimento di Scienze Politiche, Università Roma Tre, Marco Marsili, Dirigente del Servizio Registro della popolazione, statistiche demografiche e condizioni di vita, Istat, Enrica Maria Martino, Dirigente Unità di Missione NG-EU, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Donata Bianchi, Responsabile Servizio Ricerca e Monitoraggio, Istituto degli Innocenti, Elena de Filippo, Presidente, Cooperativa Sociale Dedalus, Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli, delegata ANCI. Concluderà i lavori Federica Aguiari, Responsabile del Programma “Città amiche dei bambini e degli adolescenti”, Comitato italiano per l’UNICEF.  

In questa occasione verrà diffusa la pubblicazione realizzata dall’UNICEF Italia, “Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: come monitorarli a livello locale?” che raccoglie gli interventi e i risultati dell’ultimo seminario organizzato nell’ambito dello stesso ciclo di incontri, nell’ottobre 2022. La pubblicazione, la cui introduzione è curata dalla Presidente dell’UNICEF Italia Carmela Pace – promuove la necessità di monitorare e valutare, anche a livello locale, l’impatto delle politiche pubbliche nella program­mazione dei servizi per i minorenni affinché siano elaborate a partire da un approccio basato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con il fine di contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo dell’Agenda 2030. Gli autori dei contributi della pubblicazione sono: Monica Pratesi, Direttrice del Dipartimento per la produzione statistica di Istat, Sabrina Prati, Direttrice della Direzione centrale per l’analisi e la valorizzazione nell’area delle statistiche sociali e demografiche e per i fabbisogni informativi del PNRR di Istat, Enrico Moretti, Statistico esperto dell’Istituto degli Innocenti di Firenze e Marco Accorinti, Professore Associato di Sociologia generale, Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre.

Il seminario rientra fra le attività di formazione del Programma UNICEF Città amiche dei bambini e degli adolescenti ed è realizzato in continuità con il ciclo di incontri che da tre anni sono organizzati sul tema dell’identificazione e dell’utilizzo di indicatori per il monitoraggio e la valutazione d’impatto delle politiche locali in materia di infanzia e adolescenza, elemento essenziale per garantire che i diritti dei minorenni siano effettivamente garantiti e promossi. Sarà possibile seguire i lavori in presenza presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre, in via Chiabrera 199, a Roma, o online. Le info sul seminario e link per seguire da remoto, sono disponibili alla pagina https://www.unicef.it/media/seminario2023/.

Sia il seminario che la pubblicazione, vogliono essere uno stimolo per avviare futuri confronti su questi temi, coinvolgendo esperti e amministratori locali.

Per maggiori info sul Programma UNICEF Città amiche dei bambini e degli adolescenti visitare la pagina www.unicef.it/cittamiche

Per leggere/scaricare la pubblicazione:

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