Opzione donna, occasione per pensione anticipata delle lavoratrici della scuola. Mozione dell’opposizione per ripristinarla

da OrizzonteScuola

Di redazione

L’opzione donna, che permetteva alle donne con almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età di andare in pensione anticipata, è stata fortemente ridimensionata con l’ultima Legge di Bilancio. Nonostante fosse stata offerta negli ultimi anni, l’opzione non aveva mai preso il volo a causa della riduzione dell’assegno di quiescenza, che poteva diminuire anche del 30% rispetto all’uscita dal lavoro a 67 anni.

Il governo Meloni ha limitato l’opzione donna solo a determinate categorie, come le lavoratrici disoccupate, le dipendenti che assistono persone con handicap gravi, e le lavoratrici con riconoscimento di invalidità civile pari almeno al 74%. Inoltre, il requisito anagrafico è stato elevato ad almeno 60 anni, con la possibilità di ridurlo di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due anni.

La scuola è una delle poche opzioni rimaste per l’uscita anticipata dal lavoro grazie all’Ape Sociale, ma solo per le maestre d’infanzia e della primaria, le cui mansioni sono state ritenute usuranti. L’Ape Sociale permette alle donne di andare in pensione a 62-63 anni con una riduzione minima dell’assegno pensionistico (in media solo 40-50 euro) rispetto ai contributi versati fino a quel momento.

ieri si è tenuta nell’Aula della Camera la discussione generale sulle mozioni presentate dalle opposizioni e relative alle iniziative volte a ripristinare l’istituto “opzione donna”. Molte le critiche all’azione di Governo da parte del PD e del Movimento 5 Stelle.

M5S Arnaldo Lomuti

“Con l’intervento del governo in legge di Bilancio, con cui Opzione Donna è stata di fatto cancellata, per la prima volta l’età della pensione viene collegata alla presenza o meno di figli. In questo modo, è stata ridotta drasticamente la platea delle lavoratrici che avrebbero potuto accedere a questa forma di uscita flessibile, trasformando tale disciplina in una ‘Opzione cassa’ volta a finanziare altre misure. Nonostante i nostri appelli, a cui si sono uniti quelli dei sindacati e dei movimenti di lavoratrici che avevano maturato il diritto di andare in pensione con Opzione Donna, in questi mesi l’esecutivo non ha fatto nulla. Ancora nel Def non si intravede alcuna prospettiva di risoluzione della vicenda. La mozione del M5S, a prima firma Appendino, intende impegnare il Governo non solo a ripristinare quanto prima Opzione Donna con le regole vigenti fino al 31 dicembre 2022, ma anche a mettere in campo misure per ridurre le disparità di genere nel mercato del lavoro. La maggioranza la voti, chiudendo finalmente questa brutta pagina”.

Malavisi (Pd)

“Nonostante gli impegni elettorali – puntualmente smentiti dai fatti – e nonostante le successive promesse, il governo Meloni ha cancellato Opzione Donna. È un tema che seguo ormai da mesi, in contatto con tante donne e associazioni che mi hanno raccontato le loro storie e le loro difficoltà. Ho firmato e sottoscritto, dunque, la mozione PD, a prima firma Andrea Orlando, chiedendo nuovamente che venga ripristinata Opzione Donna, così come era prima del suo incredibile taglio. Ora, infatti, possono accedere a Opzione Donna solo tre categorie di lavoratrici: caregiver, invalide civili in misura pari o superiore al 74% e chi è stata licenziata o è dipendente in imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale”. Così Ilenia Malavasi, deputata del Pd, in un post su Facebook. “Tra l’altro, – prosegue Malavisi – il sacrificio di Opzione Donna ha generato risorse che non sono nemmeno state reinvestite a favore delle donne stesse, delle famiglie e del lavoro, caricando le stesse donne che sono state escluse da questa possibilità – una platea numerosissima – anche di un carico familiare che non vede alcun riconoscimento. Per non parlare, poi, della discriminazione legata all’accessibilità a questa residua possibilità solo sulla base dei figli avuti. Si tratta di condizioni umilianti. Esatto: questo governo umilia continuamente le donne, nel loro ruolo di lavoratrici e di persone con sogni e desideri da realizzare, proponendo il solo e inaccettabile modello di “angelo del focolare. Tutto questo, grazie a un governo guidato per la prima volta da una donna” conclude.

Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd

“L’intervento del governo su opzione donna mostra un vero e proprio accanimento. Ed esiste un accanimento contro tutti i pensionati a quali era stato promesso in campagna elettorale di tutto, dalle pensioni minime a 1000 euro all’aumento delle possibilità di pensionamento anticipato. L’unica cosa che hanno ottenuto, invece, è stato il taglio delle pensioni. Pensavamo che il governo avrebbe convocato il tavolo con le opposizioni su questioni come il salario minimo o la situazione della sanità pubblica o della scuola o della natalità oppure delle infrastrutture e invece il solo tavolo di confronto con le opposizioni è quello sulle riforme. Sia chiaro, le riforme costituzionali sono straordinariamente importanti, ma ci domandiamo se il tavolo non venga fatto per nascondere le priorità più importanti e urgenti che riguardano la vita concreta delle persone e su cui il governo è assente. Noi oggi interveniamo su Opzione donna e non ci stancheremo di tornare su questa questione fino a quando non vedremo ristabiliti i diritti di chi ha lavorato per una vita intera”.

Scutellà (M5s)

“In campagna elettorale c’era chi nella maggioranza prometteva di rinnovare Opzione Donna, sto parlando di Fratelli d’Italia, e chi come, come la Lega, diceva di volerla rendere addirittura strutturale. Il risultato è che la cancellazione di fatto di tale misura con la legge di Bilancio ha ridotto a 870 le lavoratrici che ora possono accedervi. Quel che è peggio, dall’inizio del 2023 hanno iniziato a rincorrersi le voci sulla possibilità di tornare alla misura originale, almeno per sei mesi, forse per otto. Poi non se n’è fatto nulla. Sono 20mila le donne che attendono una vostra pronuncia, un vostro dietrofront. Vi rendete conto che esse non sono numeri ma vite reali, e hanno acquisito il diritto di andare in pensione non per una gentile concessione di qualcuno? Quel diritto voi glielo state togliendo nonostante in campagna elettorale vi siate impegnati a prorogare Opzione Donna. È inaccettabile”.

“Con la nostra mozione a firma di Chiara Appendino – ha proseguito – vogliamo darvi una mano, per far sì che almeno per Opzione Donna non dobbiate rimangiarvi tutto ciò che avete promesso, dando finalmente un taglio a questa pantomima sul ‘faremo, diremo’. Auspico pertanto che accettiate il nostro aiuto contrariamente a quanto avete fatto con il Pnrr, viste le allarmanti difficoltà che state riscontrando e il serio rischio di perdere i 200 miliardi di euro faticosamente ottenuti in Europa da Giuseppe Conte. Questa volta accettate l’assist che vi abbiamo offerto e consentite a 20mila donne di poter andare in pensione”, ha concluso Scutellà.

Torna la Legge Fornero, la pensione anticipata diventa un miraggio: addio a Opzione donna che volevano in poche, Pd e M5s la rimpiangono

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Altro che abbattimento della Legge Fornero: il nuovo Governo FdI, Lega, Forza Italia – che tanto aveva criticato la riforma previdenziale del 2011 con Mario Monti capo del governo tecnico – in poche settimane ha prodotto una sostanziale riduzione delle deroghe introdotte negli ultimi anni. Una di queste è sicuramente quella del ridimensionamento (con l’ultima Legge di Bilancio) di Opzione donna, l’opportunità che è stata data negli ultimi anni alle donne che hanno accumulato almeno 35 anni di contributi e 58 di età.

Sebbene non fosse numericamente mai decollata, per via della forte riduzione dell’assegno di quiescenza (fino ad oltre il 30% rispetto all’uscita dal lavoro a 67 anni), l’opzione è stata di fatto fortemente limitata dal Governo Meloni a determinate categorie: le lavoratrici disoccupate; le dipendenti che assistono persone con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104; le lavoratrici con riconoscimento invalidità civile di grado almeno pari al 74%. Inoltre, il requisito minimo anagrafico per l’accesso è stato elevato ad almeno 60 anni e ridotto “di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni”.

L’Ape Social

Questo significa che nella scuola una delle poche opportunità rimaste in vita per lasciare anticipatamente il lavoro è ad oggi la cosiddetta Ape Sociale: l’uscita anticipata possibile però solo per le maestre d’infanzia e della primaria, il cui lavoro è stato considerato usurante (dalla commissione di esporti nominata ad hoc).

Una facoltà che dà facoltà di andare in pensione, solo alle donne, a 62-63 anni e con una riduzione minima (in media appena 40-50 euro) rispetto ai contributi sino a quel momento versati.

Le mozioni delle opposizioni

L’8 maggio si è tenuta nell’Aula della Camera la discussione generale sulle mozioni presentate dalle opposizioni – tra cui quelle di Andrea Orlando, Pd, e Chiara Appendino del M5s – e relative alle iniziative volte a ripristinarla, allargandola a tutte le donne con almeno 35 anni di contributi.

I parlamentari promotori delle mozioni hanno quindi spiegato il motivo delle richieste, che verranno votate in un’altra seduta.

Le spiegazioni dei deputati

Nel corso dell’intervento in Aula, la deputata del gruppo Pd-Idp, Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria dem, ha detto che “Opzione donna non era un regalo, chi vi accedeva sopportava un taglio fino al 30% della propria pensione, eppure, come ci dicono i dati Inps, rappresentava una opzione per le donne in difficoltà per motivi economici e per motivi familiari”.

Intervenendo in Aula alla Camera, il deputato del M5S Arnaldo Lomuti ha detto che legando Opzione donna “alla presenza o meno di figli è stata ridotta drasticamente la platea delle lavoratrici che avrebbero potuto accedere a questa forma di uscita flessibile, trasformando tale disciplina in una ‘Opzione cassa’ volta a finanziare altre misure”.

“In questi mesi l’esecutivo non ha fatto nulla. Ancora nel Def non si intravede alcuna prospettiva di risoluzione della vicenda. La mozione del M5S, a prima firma Appendino, intende impegnare il Governo non solo a ripristinare quanto prima Opzione Donna con le regole vigenti fino al 31 dicembre 2022, ma anche a mettere in campo misure per ridurre le disparità di genere nel mercato del lavoro”.

Oggi, ha detto Ilenia Malavasi, deputata del Pd, “possono accedere a Opzione Donna solo tre categorie di lavoratrici: caregiver, invalide civili in misura pari o superiore al 74% e chi è stata licenziata o è dipendente in imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale”.

“Questo governo umilia continuamente le donne, nel loro ruolo di lavoratrici e di persone con sogni e desideri da realizzare, proponendo il solo e inaccettabile modello di “angelo del focolare. Tutto questo, grazie a un governo guidato per la prima volta da una donna”, ha concluso Malavasi.

Secondo Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd, “l’intervento del governo su opzione donna mostra un vero e proprio accanimento. Ed esiste un accanimento contro tutti i pensionati a quali era stato promesso in campagna elettorale di tutto, dalle pensioni minime a 1.000 euro all’aumento delle possibilità di pensionamento anticipato. L’unica cosa che hanno ottenuto, invece, è stato il taglio delle pensioni”.

“Pensavamo – ha continuato la dem intervenendo alla Camera – che il governo avrebbe convocato il tavolo con le opposizioni su questioni come il salario minimo o la situazione della sanità pubblica o della scuola o della natalità oppure delle infrastrutture e invece il solo tavolo di confronto con le opposizioni è quello sulle riforme”.

“Noi oggi interveniamo su Opzione donna e non ci stancheremo di tornare su questa questione fino a quando non vedremo ristabiliti i diritti di chi ha lavorato per una vita intera”, ha concluso Serracchiani.

Assenze per visite mediche, terapie ed esami: quali permessi spettano? Si possono fruire a ore?

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il CCNL “Istruzione e Ricerca”, siglato il 19 aprile 2018, al pari dei contratti di altri Comparti, ha introdotto, tra le varie novità, anche disposizioni specifiche riguardanti le assenze per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici.

Precisiamo subito che l’articolo 33 si riferisce al personale ATA, al quale sono riconosciuti specifici permessi per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici, fruibili su base sia giornaliera che oraria, nella misura massima di 18 ore per anno scolastico, comprensive anche dei tempi di percorrenza da e per la sede di lavoro.

Tali permessi sono assimilati alle assenze per malattia ai fini del computo del periodo di comporto, sono sottoposti al medesimo regime economico delle stesse e non sono assoggettati alla decurtazione del trattamento economico accessorio prevista per le assenze per malattia nei primi 10 giorni.

I permessi orari possono essere fruiti anche cumulativamente per la durata dell’intera giornata lavorativa.

La domanda

Per poter richiedere questi permessi, è necessario produrre una domanda al dirigente scolastico con un preavviso di almeno tre giorni. Nei casi di particolare e comprovata urgenza o necessità, la domanda può essere presentata anche nelle 24 ore precedenti la fruizione e, comunque, non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente intende fruire del periodo di permesso giornaliero od orario.

Come giustificare l’assenza

L’assenza per questi permessi è giustificata mediante attestazione, anche in ordine all’orario, redatta dal medico o dal personale amministrativo della struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione. L’attestazione viene inoltrata all’amministrazione dal dipendente oppure è trasmessa direttamente a quest’ultima, anche per via telematica, a cura del medico o della struttura.

Fruzione oraria

Al riguardo, proponiamo di seguito un orientamento applicativo ARAN (CIRS29).

Come si concilia il nuovo art. 33 del CCNL Istruzione e Ricerca del 19.04.2018, che prevede la possibilità di utilizzare fino a 18 ore annuali, fruibili sia su base oraria che giornaliera, per effettuare visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, con l’istituto della malattia disciplinato dall’art. 17 del CCNL del 29.11.2007? Vi rientrano anche i tempi di percorrenza o di viaggio necessari per recarsi a visita specialistica?

La citata disciplina contrattuale introduce per il personale ATA una nuova tipologia di permessi per effettuare visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, prima non prevista dai CCNL. Tali assenze si differenziano dalla malattia, pur essendo a questa assimilabili, in quanto non sono caratterizzate da una patologia in atto o da incapacità lavorativa. L’effettuazione di una terapia, di una visita o di un esame diagnostico, come pure il ricorso a prestazioni specialistiche, anche con finalità di mera prevenzione, vengono quindi a costituire il titolo che determina l’insorgenza del diritto all’assenza in oggetto, che va pertanto giustificata solo con la relativa attestazione di presenza. Per tale prima tipologia di assenza, riconducibile più propriamente alla nozione di “permesso”, viene previsto un contingente annuo di 18 ore, nell’ambito del quale vanno anche computati i tempi di percorrenza da e verso la sede di lavoro. Peraltro, i tempi di percorrenza o di viaggio, che devono essere correlati all’effettuazione della visita, della terapia, dell’esame diagnostico o della prestazione specialistica, non rilevano nel caso in cui il permesso venga fruito su base giornaliera.

Per regolare organicamente tutte le possibili fattispecie di assenze per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, l’articolo in questione disciplina anche una diversa e ulteriore casistica riguardante la possibilità di imputare le visite, terapie, prestazioni o esami a malattia, in talune specifiche e tassative ipotesi, espressamente indicate nella citata disposizione contrattuale. Si tratta, in particolare:

– del caso in cui la visita, l’esame o la terapia siano concomitanti ad una situazione di incapacità lavorativa conseguente ad una patologia in atto (comma 11);

– del caso in cui l’incapacità lavorativa sia determinata dalle caratteristiche di esecuzione e di impegno organico di visite, accertamenti, esami o terapie (comma 12);

– del caso in cui, a causa della patologia sofferta, il dipendente debba sottoporsi, anche per lunghi periodi, ad un ciclo di terapie implicanti incapacità lavorativa (comma 14).

Tutte e tre le ipotesi in questione sono caratterizzate da uno stato di incapacità lavorativa e, per questo specifico aspetto, esse si differenziano dai permessi regolati negli altri commi in quanto, presentando una più diretta riconducibilità alla nozione di malattia, possono essere attribuiti a tale ultimo istituto, come specificatamente previsto nel CCNL (“la relativa assenza è imputata a malattia”). Conseguentemente, in tali casi l’assenza non è fruibile ad ore e non vi è la riduzione del contingente di 18 ore annue.

Infine, relativamente agli istituti da utilizzare in alternativa alla disciplina fin qui delineata, occorre fare riferimento a quanto stabilito dal comma 15 del medesimo art. 33, ove si prevede espressamente che, per le finalità in oggetto, possono essere utilizzati, sulla base delle modalità applicative previste dal CCNL, anche i permessi orari a recupero, i permessi per motivi personali e familiari, i riposi connessi alla banca delle ore, i riposi compensativi per le prestazioni rese per lavoro straordinario. A tali permessi e riposi il dipendente può ricorrere sia in base ad una sua specifica scelta, sia anche nell’ipotesi in cui lo stesso abbia la necessità di assentarsi per visite, terapie, prestazione od esami in misura superiore al monte ore sopraindicato e non sussistano le condizioni per il ricorso all’istituto della malattia stabilite dai sopraindicati commi 11, 12 e 14 dello stesso art. 33.

Piano semplificazione della scuola, Valditara: ‘Rendere più facile la vita di studenti, famiglie e personale grazie all’Intelligenza Artificiale’

da Tuttoscuola

Vogliamo rendere la vita più facile ai docenti che si sentono dei burocrati. Vogliamo abolire la carta, la documentazione da compilare, semplificare e automatizzare l’attività di ricostruzione della carriera, in modo che non si dovrà più produrre documentazione, che sarà del tutto telematica, ci penserà l’amministrazione”. In una parola, il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, parla di “semplificazione”, o meglio, di come funzionerà concretamente il suo Piano semplificazione della scuola presentato nelle scorse settimane. E lo fa nel corso della terza puntata della videorubrica “Il Ministro risponde”, intervistato dalla giornalista Maria Latella. Tra i temi dell’intervista la presentazione del Piano triennale di semplificazione del Ministero per snellire la burocrazia ed erogare servizi più efficienti a studenti, personale e famiglie.

Guarda l’intervista integrale

“Un piano di sburocratizzazione utilizza l’intelligenza artificiale per semplificare la vita di famiglie, studenti e personale scolastico. Intendiamo concepire un’unica piattaforma per mettere a disposizione delle famiglie una serie di dati – ha spiegato il Ministro. Qui si potrà fruire in modo organico e personalizzato di tutti i servizi digitali per tutta la carriera scolastica con un unico log in, in modo sicuro, rispettando la privacy”.

Valditara parla poi “di velocizzazione dell’erogazione dei contributi e l’accesso semplificato ai libri di testo. Poi c’è il tema della copertura delle cattedre: più cattedre saranno coperte all’inizio dell’anno scolastico, accelerando le procedure di assegnazione dei docenti, realizzando una gestione più omogenea su tutto il territorio nazionale, favorendo una maggiore trasparenza nelle assegnazioni anche grazie, ancora una volta, all’Intelligenza Artificiale”.

Latella chiede quindi quanto tempo ci vorrà: “Il Piano è triennale, ma vogliamo che a fine anno alcune di queste operazioni a disposizione. Riguarda anche i pagamenti dei supplenti, per cui ci vogliamo a volte quattro mesi o più per i pagamenti. Vogliamo ridurre questi tempi e monitorare la spesa complessiva. Poi c’è l’intenzione di velocizzare le attività propedeutiche al pensionamento. Vogliamo introdurre un fascicolo digitale del personale che sostituirà la documentazione cartacea”, ha detto Valditara.

Nota 9 maggio 2023, AOODGOSV 14970

Ministero della Giustizia

Ministero dell’Istruzione e del Merito

Agli Uffici scolastici regionali
Ai Provveditorati regionali del Ministero della Giustizia
Ai Centri per la giustizia minorile del Ministero della Giustizia
e.p.c. Al Dipartimento per il Sistema educativo di Istruzione e Formazione del Ministero dell’istruzione e del merito
AI Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria AI Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità Ministero della Giustizia

Oggetto: Trasmissione Documento “ISTRUZIONE ED ESECUZIONE PENALE – Sinergie – Condivisioni – Criticità – Riflessioni e Proposte su Protocolli d’Intesa Regionali e Formazione Congiunta in attuazione del Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Giustizia: “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari e nei servizi minorili della giustizia”

ISTRUZIONE ED ESECUZIONE PENALE
Sinergie – Condivisioni – Criticità
Riflessioni e Proposte su Protocolli d’Intesa Regionali e Formazione Congiunta in attuazione del Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Giustizia: “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari e nei servizi minorili della giustizia” firmato il 19 ottobre 2020

Indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica

Il 9 maggio, presso la 7a Commissione del Senato, si svolge l’audizione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica, del Ministro dell’Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara

Giornata dell’Europa 2023

Il 9 maggio si celebra la Giornata dell’Europa, nell’anniversario della dichiarazione del Ministro degli Esteri francese Robert Schuman che è considerata l’atto di nascita dell’Unione Europea.

il Ministero dell’Istruzione e del Merito si unirà alle celebrazioni della Giornata dell’Europa 2023, con un evento che vedrà la partecipazione di 80 tra studenti e docenti in arrivo da tutta Italia, protagonisti di un laboratorio di tre giorni, che si concluderà proprio domani, dedicato alle competenze e all’orientamento al futuro. All’incontro, che si svolgerà dalle ore 16.00 in Sala “Aldo Moro”, sarà presente il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Sono previsti anche i contributi del Capo unità Responsabile per Italia, Danimarca e Svezia nella Direzione generale per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione Europea, Adelina Dos Reis, e dell’astronauta Samantha Cristoforetti.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha aderito alle iniziative previste a livello europeo in occasione della Giornata dell’Europa 2023, che quest’anno coincide con l’apertura dell’Anno europeo delle competenze. Nello specifico, il Ministero ha promosso e organizzato un ciclo di laboratori di orientamento ispirati alle competenze del futuro, in linea con quanto previsto dall’Agenda per le competenze per l’Europa e le linee di investimento del PNRR Istruzione, con l’obiettivo di migliorare il livello delle competenze degli studenti, con uno sguardo rivolto al mondo del lavoro e alle sfide del futuro.

Gli studenti (80, provenienti da 15 Scuole secondarie di I e II grado di tutto il territorio nazionale) presenteranno al Ministro le competenze che ritengono necessarie per affrontare le sfide del futuro: ogni squadra, utilizzando la tecnologia della realtà virtuale, ha progettato ambienti in 3D per un più efficace apprendimento delle nuove competenze.

Quali competenze per il futuro?

Giovani, quali competenze per il futuro in Europa?

A Firenze, evento Erasmus+ per il lancio dell’Anno europeo delle Competenze

Firenze, 8 maggio 2023 – Nella Giornata dell’Europa il 9 maggio, in occasione del lancio dell’Anno europeo delle competenze, lo Spazio Erasmus+ in Piazza della Repubblica a Firenze, ospita uno dei momenti chiave del Festival d’Europa, edizione 2023: l’evento “Quali competenze per il futuro?”. L’incontro è in programma dalle 10.00 alle 13.00 e mira a stimolare un dibattito aperto tra giovani su alcune delle tematiche che l’Anno europeo mette al centro, dalle abilità necessarie per posti di lavoro di qualità al riconoscimento delle qualifiche oltre confine, dall’apprendimento permanente alle opportunità europee finanziate attraverso programmi e iniziative.

L’evento è organizzato dall’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIREin collaborazione con l’Università degli Studi di Firenzeel’Alleanza universitaria europea EUniWellcon la partecipazionedellAgenzia nazionale per la Gioventùe dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Inappe dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana.

“L’idea – spiega Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE – è quella di favorire il confronto tra studenti universitari e studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado, giovani inseriti in percorsi di formazione o con esperienze di volontariato e animazione giovanile, e far conoscere le opportunità Erasmus+a partire dalle testimonianze dirette nei vari settori del Programma, con un accento sul valore delle esperienze di mobilità transnazionale per l’acquisizione di abilità e competenze”.

“Con questa iniziativa abbiamo voluto raccogliere la sfida dell’anno europeo delle competenze dando la parola direttamente ai giovani – spiega la delegata ai rapporti internazionali dell’Università di FirenzeGiorgia Giovannetti – Ci aspettiamo che gli studenti ci indichino le competenze che ritengono essenziali per essere competitivi su un mercato del lavoro in rapido cambiamento e magari anche competenze che già hanno, come ad esempio spesso quelle digitali e che l’università potrebbe certificare. Il nostro compito in questa fase è prestare attenzione alle esigenze degli studenti per costruire nuovi percorsi formativi che permettano loro di diventare cittadini europei e essere attrattivi per il mercato del lavoro”.

“Attraverso l’iniziativa dell’Anno europeo delle competenze – come dichiara Ismene Tramontano, direttrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ INAPP – la Commissione europea intende dare nuovo slancio all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e promuovere l’importanza di possedere le competenze giuste per posti di lavoro di qualità. In tale contesto, il settore dell’istruzione e della formazione professionale, rappresentato dalla nostra Agenzia, è chiamato a svolgere, ancora di più, un ruolo di prima linea per offrire ai giovani di tutt’Europa nuove prospettive e opportunità di cambiare la vita, contribuendo allo sviluppo di quelle competenze richieste da un mercato del lavoro in continua evoluzione”.

 

“Nella cornice dell’Anno europeo delle competenze, –spiega Serena Angioli, dirigente dell’Area Direzione Generale della Agenzia Italia per la Gioventù, delegata dal Commissario Straordinario – è importante riflettere con i giovani sul ruolo che i Programmi europei per la gioventù svolgono per favorire l’acquisizione di competenze trasversali da parte dei giovani partecipanti alle iniziative. Coinvolgendo i giovani in esperienze di mobilità, volontariato e solidarietà, Erasmus+ e Corpo europeo di solidarietà sono i Programmi europei che maggiormente contribuiscono a formare una generazione di cittadini europei, partecipi e impegnati a costruire un’Europa sempre più unita e solidale.  Nella Giornata dell’Europa, l’Agenzia Italiana per la Gioventù partecipa al Festival d’Europa 2023 per promuovere la cittadinanza e i valori europei, stimolando la riflessione e la condivisione di idee tra i giovani”.

La discussione sarà animata da vari contributi con storie, esperienze e riflessioni degli studenti dell’Università degli Studi di Firenze rispetto a competenze, abilità, conoscenze acquisite o che il percorso di studi dovrebbe fornire per una preparazione al mondo del lavoro. Ci sarà spazio anche per esplorare il ruolo della mobilità Erasmus+ per l’acquisizione e il potenziamento di competenze e soft skills, con testimonianze e contributi anche da parte di giovani volontari, alunni della scuola secondaria, giovani in formazione professionale.

Moderano l’evento Alessia Tripodi, giornalista de Il Sole 24 ore e Francesco Spaccini, PH.D Università degli Studi di Perugia e speaker di RadioPhonica.

In parallelo, durante la giornata sono in programma brevi videointerviste ai partecipanti e ai passanti, sul tema dell’identità europea.

L’evento è aperto a tutti e la partecipazione è gradita. Lo stand Erasmus+ può ospitare fino a 100 persone. Info e contatti: comunicazione@indire.it Agenzia Erasmus+ Indire Unità comunicazione

Anno europeo delle competenze

Presso la Sala del Concistoro dell’Istituto Secondario di Istruzione Superiore “Alfonso Casanova”, l’evento promosso dalla DG EFID.

Al via il 9 maggio 2023 l’Anno europeo delle competenze per promuovere la parità di accesso allo sviluppo delle competenze riducendo le disuguaglianze e la segregazione nell’istruzione.
In tale cornice la Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale (DGEFID) ha organizzato un confronto con i docenti e i dirigenti scolastici sul ruolo e sul contributo delle politiche in materia di competenze al fine di conseguire una crescita economica competitiva e sostenibile alla luce dei cambiamenti demografici, delle transizioni verde e digitale.
L’evento si potrà seguire a partire dalle ore 10,00 in diretta sul canale Youtube del Ministero.
Segui la diretta YouTube link

Programma

Anno europeo delle competenze
comprendere, sviluppare e gestire la transizione digitale
Napoli, 9 maggio 2023
Istituto Secondario Istruzione Superiore “Alfonso Casanova” – Sala del Concistoro

9.30 Arrivo e registrazione dei partecipanti – Welcome coffe
Modera: Lello Savonardo Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Pubblica, Sociale Politica, Università di Napoli Federico II
10.00 Palmira Masillo, Dirigente scolastica, Istituto Secondario Istruzione Superiore “Alfonso Casanova” saluti di benvenuto
10.15 Francesco Corato, Docente referente del progetto Make it Virtual, presentazione dei risultati
10.30 Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito
10.45 Ettore Acerra, Direzione generale USR per la Campania
11.00 Gianna Barbieri, Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale
11.15 Roberto Ricci, Presidente INVALSI
11.30 Annalisa Buffardi, Prima ricercatrice Indire
11.45 Elisabetta Giustini, Dirigente scolastica dell’ITIS G:Galilei di Roma e Alessia Cecchetto, Amministratore unico di Edutech
12.00 Alessandro Brolpito, Esperto in competenze digitali ed uso delle tecnologie nell’istruzione presso the European Training Foundation (ETF)
12.15 Agostino Santoni, Vice presidente Confindustria con delega al digitale
12.30 Giuseppe De Pietro, Direttore dell’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni
del CNR
12.45 Gabriele Gori, Direttore Generale Fondazione CR Firenze 13.00 Roberto Curtolo, Dirigente Ufficio III USR per la Toscana

Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale. Ufficio VI – Innovazione didattica e digitale

I.S.I.S. “Alfonso Casanova” – Piazzetta Casanova 4, 80134 NAPOLI – pbx 081451038
Web: www.istitutocasanova.edu.it – e-mail nais051002@istruzione.it

Festival d’Europa 2023

Erasmus+ INDIRE al Festival d’Europa 2023

A Firenze, dal 5 al 9 maggio workshop, seminari performance, animazione,

giochi, djset per studenti universitari, docenti, scuole e giovani

Firenze, 18 aprile 2023 – Dal 4 al 9 maggio Firenze ospita la nuova edizione del Festival d’Europa. La manifestazione dal 2011 anima la città con iniziative che promuovono l’incontro tra cittadini, la condivisione e una riflessione sull’Unione europea per valorizzare la partecipazione attiva e democratica e comunicare i valori e le politiche europee.

L’Agenzia Erasmus+ Indire è tra i promotori ufficiali dell’iniziativa, insieme a Comune di Firenze, Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze, Istituto Universitario Europeo, Università degli Studi di Firenze, Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

State of the Union e SOU4YOU, per i giovani cittadini europei, Badia Fiesolana, San Domenico, Fiesole – Palazzo Vecchio – Firenze

L’apertura ufficiale è in programma il 4 maggio alla Badia Fiesolana, con la Conferenza dell’Istituto universitario europeo sullo Stato dell’Unione – Building Europe in times of uncertainty – e prosegue in Palazzo Vecchio con l’evento, venerdì 5 maggionel pomeriggio, SOU4YOU, The State of the Union per i giovani cittadini europei. #SOU4YOU si propone di stimolare un dialogo interattivo sul presente e sul futuro dei giovani in Europa, con un focus sulla formazione delle nuove generazioni attraverso l’incontro con esperti sui temi della sostenibilità e delle competenze. Partecipano circa 450 giovanitra i 12 ed i 25 anni; tra i relatori anche Alumni Erasmus, che racconteranno le loro esperienze di mobilità. Interviene anche la Presidente di INDIRE, Cristina Grieco, in apertura dei lavori, mentre la chiusura dell’evento è affidata alle note dell’Orchestra Erasmus.

LO SPAZIO ERASMUS+ INDIRE DAL 5 AL 9 MAGGIO, PIAZZA DELLA REPUBBLICA, FIRENZE

Uno dei luoghi centrali della manifestazione è rappresentato dallo Spazio Erasmus+ INDIRE: un grande stand aperto a tutti che dal 5 al 9 maggioospita un variegato programma di attività, con workshop, seminari tecnici rivolti ai beneficiari di finanziamenti europei ed eventi informali in cui si alternano momenti di confronto con i protagonisti del Programma, performance artistiche, animazione, giochi, per esplorare Erasmus+ da tante diverse angolazioni, insieme a scuole, studenti universitari, docenti, giovani, stakeholders e cittadini interessati.
In questa edizione del Festival, lo Spazio Erasmus+ diventa hub per istituzioni, associazioni che lavorano in dimensione europea sul territorio, a testimonianza delle sinergie che il Festival mette in moto. Come ogni anno lo staff delle Agenzie Erasmus+ Indire, Inapp e Ang sarà a disposizione per informazioni su tutte le opportunità Erasmus+.

Venerdì 5 maggio
Le attività si aprono con “Fai un passo avanti, Europa!” un gioco di ruolo organizzato dalla Fondazione R. Kennedy Human Rights Italia per alunni della scuola secondaria. A seguire, un evento dedicato ai Partenariati di cooperazione nel settore Istruzione Superiore a cura dell’Agenzia Indire. Nel pomeriggio, l’inaugurazione dello spazio Erasmus+ alla presenza delle autorità.

Sabato 6 maggio
Un gruppo di artisti internazionali della Fondazione Teatro della Toscana in collaborazione con il Théâtre de la Ville de Paris porta in piazza la poesia con le Consultazioni poetiche. La piazza sarà animata inoltre da laboratori di arti circensi per bambini, a cura di educatori e operatori di TenRock, un progetto finanziato con il Programma Erasmus+ che propone il circo come leva di inclusione sociale e consapevolezza. In agenda, anche la nomina ufficiale da parte dell’Agenzia Indire dei 120 Ambasciatori Erasmus+ per l’Educazione degli Adulti per la promozione del Programma Erasmus+ sul territorio.

Domenica 7 maggio
Dalla mattina “Play with Europe“, un puzzle da costruire insieme una grande mappa dell’Europa, giochi, quiz animazione a tema per bambini a cura della Fondazione GaragErasmus; continuano in parallelo le Consultazioni poetiche e i laboratori di arti circensi con TenRock. Dalle ore 12.00, Vita da Erasmus in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e con il Progetto EUniWellSwap Party, il Mercatino di scambio-baratto a cura degli studenti Erasmus, seguito da un confronto su alcuni temi chiave dell’esperienza Erasmus, quali la ricerca di alloggio, l’ansia da esame, la salute, l’ambientarsi in città, con la partecipazione di Destination FlorencePolitecnico di MilanoGaragErasmus che presentano progetti buone pratiche sul tema, per concludere con lo Speed date Incontra gli Erasmus in città.

Lunedì 8 maggio
La mattinata è dedicata ai progetti di mobilità ai fini di apprendimento realizzati in ambito Scuola ed Educazione degli Adulti. A seguire, il Tavolo di lavoro “Inclusioni ed esclusioni nei contesti educativi” con gli studenti della Consulta regionale toscana, organizzato dall’Agenzia INDIRE, in collaborazione l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (IRPPS) del CNR e Ufficio scolastico regionale per la Toscana.

Martedì 9 maggio
Il Giorno dell’Europa, in occasione dell’Anno europeo delle Competenze, lo Spazio Erasmus+ diventa il centro di un dibattito aperto tra studenti universitari e delle scuole secondarie con l’evento “Quali competenze per il futuro?” organizzato dall’Agenzia Erasmus+ Indire, in collaborazione con l’Università di Firenze e progetto EUniWell e con la partecipazione delle Agenzie nazionali per i Giovani e Inapp. Il Festival d’Europa 2023 si conclude con un momento di festa, con un djset in piazza.

Orchestra Erasmus in concerto
Teatro Niccolini, Firenze – Sabato 6 maggio, ore 19.00

Torna anche il concerto dell’Orchestra Erasmusun appuntamento imperdibile al Festival d’Europa!
L’Orchestra è nata infatti nel 2017, per i 30 anni di Erasmus, e si è esibita per la prima volta proprio al Festival d’Europa. Più di 50 giovani musicisti provenienti da Conservatori e Istituti musicali italiani, in Erasmus in Italia o con un’esperienza Erasmus vissuta o in programma a breve, si esibiranno diretti dal Maestro Elio Orciuolo, docente del Conservatorio Nino Rota di Monopoli, Bari.

Info: www.erasmusplus.it