Consiglio dei Ministri dell’Istruzione UE

Nella riunione del Consiglio dei Ministri dell’Istruzione dell’UE che si è svolto oggi a Bruxelles, l’Italia – rappresentata dal Ministro Valditara – ha approvato la Risoluzione per la realizzazione dello Spazio Europeo dell’Istruzione entro il 2025. Inoltre, sono state adottate le Conclusioni del Consiglio su ulteriori misure per tradurre in realtà il riconoscimento reciproco automatico dei titoli di studio, delle qualifiche e dei periodi di studio all’estero, nell’istruzione secondaria di II grado e nell’istruzione superiore, nonché in quella tecnica e professionale.

Il Ministro Valditara è intervenuto attivamente nel dibattito politico del Consiglio dei Ministri dell’Istruzione dell’Unione europea, in corso a Bruxelles, sul tema dell’importanza della lettura per l’apprendimento, la crescita personale dei giovani, la loro partecipazione nella società e la loro realizzazione professionale. Il Ministro ha posto l’accento sull’importanza di rafforzare le iniziative, sia a livello nazionale che europeo per garantire a ogni studente la possibilità di sviluppare competenze di lettura e comprensione dei testi. Si tratta di una questione fondamentale per la costruzione di uno Spazio Europeo dell’Istruzione veramente inclusivo. A tal fine in Italia stiamo investendo nella costruzione di ambienti innovativi per la lettura e in biblioteche innovative, per riaffermare il libro quale strumento fondamentale per l’apprendimento.

Incontro con il Coordinamento degli Uffici delle Regioni e delle Province autonome italiane

Il Ministro: “Confronto stimolante e operativo. Proficua convergenza su collaborazione tra istruzione, lavoro e industria”

Si è tenuto questa mattina, presso la sede dalla delegazione UE della Regione Lombardia, l’incontro tra il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Coordinamento degli Uffici delle Regioni e delle Province autonome italiane presenti a Bruxelles. “È stato un confronto molto stimolante e operativo. Tra i temi chiave trattati, su cui si è registrata una proficua convergenza, la collaborazione tra mondo dell’istruzione e della formazione e il mondo del lavoro e dell’industria”, ha commentato Valditara.

Il Ministro ha invitato i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome a presentare proposte concrete per stimolare un uso mirato dei finanziamenti europei per i settori dell’istruzione e della formazione, in particolare il Fondo europeo per gli investimenti e il Fondo per una transizione giusta. Il confronto ha fatto emergere temi strategici su cui gli interessi di Regioni e Province autonome e mondo dell’istruzione convergono, come la formazione dei docenti e dei formatori, lo sviluppo di competenze per accompagnare le transizioni ecologica e digitale, soprattutto nei settori industriali in cui si registrano le maggiori carenze, gli investimenti del PNRR sull’istruzione.

Un caso di presunta corruzione non può comportare generalizzazioni

Consiglio Nazionale ANDIS: un caso di presunta corruzione non può comportare generalizzazioni

““La scuola ha la responsabilità di trasmettere attraverso comportamenti esemplari i principi riferiti all’etica pubblica essenziali per costruire il senso di cittadinanza”

Roma, 16 maggio 2023. In merito al caso che ha suscitato grande rilevanza mediatica delle indagini coordinate dalla Procura Europea sull’operato di una dirigente scolastica e di alcuni suoi collaboratori per presunta accusa di corruzione e peculato, il Consiglio Nazionale di ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) “rimette l’eventuale espressione di colpa alle autorità giudiziarie, nel pieno rispetto del dettato costituzionale”, e “sostiene che l’esistenza di un’indagine in corso non debba assolutamente comportare un’ingiusta generalizzazione a danno dei dirigenti scolastici, né intaccare in alcun modo i comportamenti professionali agiti nel segno della legalità”.

L’ANDIS, esprimendo “agli studenti e alle famiglie la vicinanza in questa vicenda che ha scosso l’opinione pubblica, ma anche la comunità scolastica impegnata a difendere la legalità e la trasparenza”, “ribadisce con forza che la scuola resta ferma nel suo mandato, come definito negli incarichi conferiti ai dirigenti scolastici dai Direttori degli Uffici Regionali, finalizzati a garantire un servizio scolastico di qualità, aderente ai bisogni degli studenti e capace di promuovere il successo formativo di tutti e di ciascuno”.

Oltre ad esprimere “sostegno e incoraggiamento ai dirigenti scolastici, che ogni giorno adempiono con diligenza e puntualità ai propri compiti, andando ben oltre i meri obblighi burocratici, concretizzando i principi dell’equità di trattamento, dell’inclusione, del buon andamento, della valorizzazione delle risorse”, l’ANDIS riafferma l’articolo 13 del proprio Codice Etico: “La scuola ha la responsabilità di trasmettere attraverso comportamenti esemplari i principi riferiti all’etica pubblica essenziali per costruire il senso di cittadinanza. Perseguire il bene comune significa contemperare il criterio della convenienza individuale con la costruzione dell’interesse della collettività”.

Ripetizioni, 1 studente su 4 ha svolto lezioni private: 400 euro la spesa media

da Il Sole 24 Ore

Matematica, Scienze, Latino e Greco le discipline più richieste. Oltre un quinto (21%) ha avuto bisogno di pprofondire lo studio delle Lingue straniere
di Redazione Scuola

Circa 400 euro: è questo il budget che le famiglie italiane hanno investito, mediamente, su ogni studente per fargli fare uno o più cicli di ripetizioni a pagamento. E non è una tassa sullo scarso rendimento scolastico: anche chi non ha la pagella macchiata di rosso spesso ricorre all’aiuto del “prof da casa”. Contribuendo alla spinta di un settore che ogni anno coinvolge sempre più ragazzi. Basti pensare che, solamente da settembre ad oggi, ben 1 alunno su 4 – indipendentemente dai propri voti – ha fatto ricorso alle lezioni private. Eccola la fotografia di questo mondo, così come scattata dal tradizionale “Osservatorio Ripetizioni Private” di Ripetizioni.it – piattaforma italiana di riferimento per le lezioni private online e in presenza – costruito attraverso le testimonianze di un campione di 10.000 alunni di scuole medie e superiori.
Un contingente, quello delle ripetizioni, che ragionando in modo più estensivo può addirittura ingrossarsi ulteriormente. Basta aggiungere quanti, per ragioni varie (soprattutto economiche), al posto delle lezioni a pagamento riescono a ottenere un supporto pro bono da parte di genitori, amici, parenti e conoscenti: una truppa di cui fa parte 1 alunno su 5 tra coloro che sono stati intervistati. Quindi, tirando le somme, la metà degli studenti delle scuole secondarie, perlomeno nell’anno scolastico che si avvia a conclusione, ha avuto bisogno di una mano nello studio individuale, gratis o a pagamento.

Dalle pagelle di fine quadrimestre la volata alle ripetizioni

Ma i dati più interessanti emergono dall’analisi di alcune platee specifiche di alunni. Se ci si concentra solo sui ragazzi più grandi, infatti, si sale ancora, con le lezioni con un docente professionista dedicato che arrivano a coinvolgere circa 3 studenti su 10. E non è tutto: se si isolano quanti hanno ricevuto il temuto “debito” al termine del primo quadrimestre – circostanza che riguarda solo chi frequenta le superiori – si raggiunge un ulteriore picco, con oltre 4 su 10 che hanno preso ripetizioni a pagamento (e stanno continuando a farlo) soprattutto per tentare di salvare l’anno.

Il costo (medio) delle lezioni private

Una fortissima richiesta di lezioni private che, però, si traduce in un notevole esborso a carico delle famiglie, per ingaggiare docenti che riescano a portare i figli dritti all’obiettivo. È la legge della domanda e dell’offerta. Così, volendo fare una stima di quanto sarà la spesa in ripetizioni nel corso dell’anno scolastico che sta per finire, come detto, ci si dovrebbe aggirare attorno ai 400 euro a persona.Ovviamente, questo è un dato medio. Dipende dall’entità delle lacune da colmare. C’è, infatti, chi prevede di restare sotto i 100 euro totali (18%), chi sotto i 200 euro (17%), chi sotto i 300 euro (16%). Ma, di contro, c’è anche chi pensa che non se la caverà con meno di 500 euro: stiamo parlando di circa 1 studente su 5. Quando le lacune sono profonde, poi, le ripetizioni si prendono tutto l’anno scolastico. Il che comporta un esborso paragonabile a un mese di uno stipendio medio/basso: 1 su 10 arriva a spendere oltre 1.000 euro all’anno, con punte che sconfinano, in rari (ma non troppo) casi, la soglia psicologica dei 2.000 euro.
A incidere sull’ammontare della voce di bilancio “ripetizioni”, però, è anche un altro parametro: il costo delle singole lezioni. Anche qui, dipende molto dalla materia e dal livello scolastico richiesto: una lezione per un alunno delle medie quasi sempre costa meno di una per un collega delle superiori. Ma, volendo generalizzare, un’ora di ripetizioni per le scuole medie e superiori, in Italia, mediamente oggi supera tranquillamente i 17 euro (più precisamente 17,30 euro).

Le materie più richieste: Matematica bestia nera, insieme alle altre Scienze e alle Lingue

Un prezzo decisamente elevato che, per un meccanismo “a cascata”, è generato dalle materie più prenotate. Che, guarda caso, sono quelle che nel listino delle ripetizioni sono tra le più care in assoluto. Al primo posto, come di consueto quando si fanno indagini del genere, c’è la Matematica: ben 6 studenti su 10 – tra quanti hanno svolto lezioni private – hanno avuto bisogno di un mano in questa materia, da sempre ostica per tanti ragazzi.E a seguire, sebbene molto staccate, troviamo le Scienze: ha usufruito di un supporto per Chimica, Fisica, Biologia e similari oltre 1 alunno su 4. Al terzo posto, distanziate di pochi punti percentuali dal secondo posto, si piazzano le materie classiche – Latino e Greco – per le quali ha richiesto aiuto il 24% del campione: un dato da non sottovalutare, visto che si tratta di una platea più piccola, composta solo da studenti dei licei. Tra le discipline più impattanti, anche le Lingue straniere: oltre un quinto (21%) ha avuto bisogno di ripetizioni in Inglese, Francese, Spagnolo, ecc.

Pandemia e inefficienza del sistema scolastico alla base dell’alta domanda

Ma come spiegare questo massiccio ricorso alle ripetizioni private? Di sicuro la pandemia ha giocato un ruolo fondamentale. Infatti, come osserva Marco Sbardella, founder e head of Marketing & Business Development di Skuola.net, «solo una minima parte degli studenti delle scuole secondarie che oggi devono ricorrere alle ripetizioni private, circa il 20%, sta recuperando lacune che si sono venute a produrre prima dello scoppio della pandemia. Tutti gli altri stanno scontando le difficoltà di apprendimento che si sono prodotte durante questo periodo ma soprattutto dopo, quando la scuola è ritornata al consueto ritmo della didattica. E il fatto che solo il 54% degli studenti delle scuole secondarie abbia studiato fuori dal tempo scuola prevalentemente in autonomia, senza bisogno di aiuto di terzi, gratis o a pagamento, fa comprendere come l’istruzione in Italia abbia un grave problema di efficienza negli apprendimenti che riesce a generare. Che non può più essere derubricato a un problema di chi non ha voglia di studiare, come spesso viene additato chi ricorre alle ripetizioni».

Il “borsino” delle ripetizioni nelle principali città d’Italia

Sin qui la situazione nazionale. Ma, come sappiamo, l’Italia spesso si muove con dinamiche diverse a seconda del territorio. Per questo, l’indagine di Ripetizioni.it ha voluto anche osservare la situazione in alcune grandi città, rappresentative delle varie specificità del nostro Paese. Arrivando a stilare una sorta di “borsino locale” delle lezioni private. Concentrandosi su costo orario medio, spesa complessiva media, materie più gettonate. Scoprendo che le differenze non mancano affatto.

Milano

Non stupisce che il capoluogo lombardo sia quello che si contraddistingue per i prezzi orari più alti per le lezioni private. Il borsino delle ripetizioni a Milano segnala che le famiglie, qui, sono infatti costrette a sborsare in media quasi diciotto euro, più precisamente 17,88 euro. Ma circa 1 studente su 5 in genere non se la cava con meno di 25 euro. Contribuendo a far schizzare alle stelle il costo complessivo medio: 510,50 euro, unico caso in Italia in cui si sfonda quota cinquecento euro. Milano dunque, come in altri settori, si conferma non molto accessibile a chi non ha grandi disponibilità economiche. Il podio delle materie più gettonate, invece, è molto simile a quello registrato nelle città più grandi: prima è la Matematica (richiesta dal 60% degli utenti), al secondo posto ci sono Latino e Greco (33%), al terzo le Scienze (26%).

Roma

Come spesso accade quando si parla di costo della vita, segue la Capitale. L’Osservatorio di Ripetizioni.it sulle lezioni private a Roma rileva un costo medio per un’ora di ripetizioni che arriva a 17,57 euro. Ma, anche qui, è molto frequente che si superi la soglia dei 25 euro: ciò accade, in media, per il 14% degli studenti. Il che si traduce in una spesa complessiva che, però, non sfora di troppo quella generale: nel corso di quest’anno scolastico, ci si attesta a 403,50 euro di media. Tendenze simili a quelle riscontrate in contesti come Torino e Firenze. Sul fronte materie, la Matematica si conferma nettamente prima ma con una richiesta leggermente inferiore al dato nazionale: ha chiesto aiuto il 56% degli studenti che hanno svolto ripetizioni. Cambia, invece, la seconda posizione: a Roma troviamo Latino e Greco, addirittura al 38%. Terza piazza per le Scienze (20%).

Firenze

Così come in tutto il Centro-Nord, anche per le ripetizioni a Firenze, Ripetizioni.it segnala che il costo medio per un’ora di ripetizioni è un po’ più alto che altrove: 17,54 euro, attestandosi sui livelli di città come Roma e Torino. Diverso, però, è il discorso se ci si concentra sui costi totali: qui la media di spesa delle famiglie, nell’ultimo anno scolastico, è stata di 389 euro, una decina di euro meno rispetto al dato generale. Per quel che attiene alle materie su cui gli studenti vanno più in difficoltà, non è una sorpresa che in testa ci sia la Matematica, ma con una diffusione molto inferiore rispetto al resto d’Italia (vi ha ricorso il 40% degli interessati, il venti per cento in meno della media nazionale). Le Scienze e Latino/Greco si dividono, invece, la seconda piazza (33%). Ottimo il riscontro anche per le Lingue straniere (quarte con il 25% delle preferenze).

Torino

Il prezzo da pagare, in media, per un’ora di ripetizioni è leggermente sopra il dato nazionale anche nella città di sabauda: secondo Ripetizioni.it, per le lezioni private a Torino ci si attesta a 17,49 euro, più o meno come Roma e Firenze. Anche il costo complessivo annuo sfora il budget medio, seppur limitatamente: da settembre ad oggi, includendo anche un piccola proiezione a fine anno scolastico, si sale fino a 406,50 euro. Passando alle materie, il capoluogo piemontese è un altro di quei contesti in cui le discipline classiche sono molto richieste: a svolgere lezioni di recupero in Latino e Greco, infatti, è stato il 42% degli studenti interessati dalle ripetizioni, quasi il doppio rispetto al dato generale. Anche se la regina, seppur con uno dei tassi più bassi d’Italia, rimane la Matematica (52%). Il terzo posto, invece, è appannaggio delle Lingue straniere (35%), che scalzano per poco dal podio le Scienze (33%).

Bologna

La “dotta” è la città in cui la Matematica è la materia padrona assoluta del mercato delle ripetizioni, coinvolgendo addirittura l’86% degli studenti che si sono rivolti a un docente privato (è il primato nazionale). Al secondo posto, a confermare il trend “tecnico”, le altre Scienze, seppur staccatissime (38%). In terza posizione, invece, troviamo Latino e Greco (28%). Per quel che riguarda invece i costi, in base alle informazioni raccolte da Ripetizioni.it per le lezioni a Bologna, qui le famiglie non si possono lamentare: il prezzo medio di un’ora di ripetizioni è di 17,10 euro, leggermente sotto lo standard nazionale. Così come è apprezzabile il risparmio complessivo, con il costo totale annuo affrontato che resta sotto la soglia psicologica dei quattrocento euro: facendo la media, si ottiene un risultato di 389 euro tondi tondi spesi nel corso di quest’anno scolastico.

Genova

All’ombra della Lanterna, parlando di ripetizioni, si assiste a un fenomeno particolare. Il costo medio di un’ora di ripetizioni è decisamente più basso della media, circa un euro in meno rispetto al dato nazionale: 16,41 euro. Ma poi, tirando le somme per quanto riguarda le ripetizioni Genova si presenta come una delle città più care: 420 gli euro complessivi spesi in media dalle famiglie nell’anno scolastico in corso. Potrebbe essere il frutto di una maggior quantità di lezioni? Forse. Anche se, va detto, il campione di intervistati raggiunto è meno rappresentativo che altrove. Il podio delle materie, invece, è in linea col resto d’Italia: Matematica prima (50%), Scienze seconde (40%, il dato più alto in assoluto), Latino e Greco terze (al 25%).

Bari

Il capoluogo pugliese si posiziona sul trend in atto in quasi tutto il Mezzogiorno d’Italia, con i costi delle ripetizioni che, probabilmente, si adeguano alla capacità di spesa della maggior parte delle famiglie. Secondo Ripetizioni.it, infatti, il costo medio di un’ora di lezione privata a Bari è inferiore a quello “nazionale”: 13,25 euro, quattro euro in meno. Solo che, a differenza di contesti come quello di Napoli, l’esborso complessivo affrontato dalle famiglie in quest’anno scolastico è stato abbastanza oneroso: 421,11 euro, superiore addirittura a molte città del Centro-Nord. A incidere, però, anche qui potrebbe esserci lo zampino della scarsa rappresentatività del campione. Sul fronte materie, qui i prof di Matematica sono gettonatissimi (li ha scelti il 69% dei ragazzi che hanno svolto ripetizioni), a seguire quelli di Scienze e di Latino/Greco (33%).

Napoli

Nella città partenopea il mercato delle ripetizioni sembra seguire regole tutte sue. Con costi notevolmente più bassi che nel resto d’Italia. In base alle rilevazioni di per quanto riguarda le ripetizioni a Napoli, qui il prezzo medio per un’ora di lezione si attesta sui 12,60 euro (oltre quattro euro in meno rispetto al dato nazionale). E poi c’è l’ammontare complessivo medio del monte ripetizioni, che per quest’anno scolastico è stato di soli 305,65 euro (quasi cento euro in meno rispetto al totale medio nazionale). In entrambi i casi, si tratta del picco inferiore mai registrato. Le materie più gettonate, al contrario, seguono l’andamento riscontrato un po’ dappertutto: al primo posto c’è la Matematica (scelta dal 63% degli studenti), seguita da Latino/Greco (30%) e dalle Scienze (28%).

Palermo

Nella città di riferimento per la Sicilia, va in scena qualcosa di già visto in altre parti del Sud Italia. Il prezzo medio orario delle ripetizioni è decisamente basso. Anzi, è il più basso registrato: 12,30 euro (cinque euro sotto il dato generale). Ma, poi, come succede in altre zone – vedi Bari – ciò non si traduce in un risparmio effettivo quando si va a calcolare il totale delle ripetizioni prese dallo studente medio in quest’anno scolastico: qui siamo in linea con quanto si spende nel resto d’Italia: 398,24 euro (a fronte di un dato nazionale di 401 euro). A essere perfettamente omogenea col resto del Paese, per le lezioni private a Palermo, è infine anche la classifica delle materie più scelte, con posizioni e numeri simili alla media: prima Matematica (60%), secondo le Scienze (30%), terze Latino e Greco (25%).

Concorso dirigenti scolastici. Modalità di svolgimento per i candidati che hanno un ricorso giurisdizionale

da La Tecnica della Scuola

Di Salvatore Pappalardo

Oggi 15 maggio 2023 nel tardo pomeriggio, presso la sede del MIM, si è concluso l’incontro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali, durante la quale, oltre a trattare della rotazione dei dirigenti titolari di sede è stata illustrata la bozza del decreto prevista dalla legge n° 14 del 23 febbraio 2023.

Modalità di svolgimento

Nel sito della UIL SCUOLA RUA, è stato pubblicato un comunicato nel quale sono riportate le modalità di svolgimento di un concorso riservato – prova di accesso e partecipazione a un corso intensivo di formazione e relativa prova finale –ai soggetti che abbiano sostenuto almeno la prova scritta della procedura concorsuale (DDG del 23 novembre 2017, n. 1259) e, alla data del 28 febbraio 2023, abbiano in corso un ricorso giurisdizionale, presentato nei termini di legge per:
• mancato superamento della prova scritta;
• aver superato la prova scritta e la prova orale dopo essere stati ammessi a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se in seguito caducato
• mancato superamento della prova orale.

Presentazione della domanda

Fermo restante che la bozza dovrà ricevere il parere del CSPI , la domanda avverrà esclusivamente in modalità online i cui termini saranno resi noti con successivo avviso da parte del Ministero.

Contribuito previsti

La bozza del decreto prevede che i candidati dovranno versare, per partecipare alla prima prova selettiva, una prima quota pari a 350,00 € e per i candidati che supereranno la suddetta prova per poter accedere alla frequenza del corso una somma pari a 1.500,00 € . I candidati che non dovessero rinunciare al corso o dovessero ritirarsi durante il percorso o non lo dovessero completare per qualsiasi causa, non hanno diritto ad alcun rimborso.

Requisiti richiesti

I candidati ricorrenti nella domanda dovranno dichiarare i titoli valutabili ai sensi della tabella A allegata al D.M. n° 138/2017 posseduti alla data del 29 dicembre 2017

Prove preselettive

La bozza prevede, secondo quando sancito dalla legge n° 14 del 23 febbraio 2023
a) una prova scritta basata su sistemi informatizzati, a risposta chiusa per i candidati che
• abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta
• abbiano superato la prova scritta e la prova orale cui siano stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se successivamente caducato:
b) una prova orale per i candidati che
• abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale:

a) Valutazione e tempi della prova scritta

La prova scritta ha la durata di 120 minuti e consiste in cento quesitiquindici per ciascuna delle materie indicate dal decreto, cinque per la verifica della conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta, cinque per la verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche. Ciascun quesito ha quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta. Per ogni risposta corretta è attribuito 1 punto; per ciascuna risposta errata o non data è attribuito il punteggio 0.

b) Valutazione e tempi della prova orale

La prova orale della durata minima di 60 minuti consiste in un colloquio su quesiti predisposti dalla Commissione prima dell’inizio della prova orale, proposti al candidato previa estrazione a sorte. I quesiti sono predisposti in maniera da accertare per ogni candidato la preparazione professionale in ciascuna delle materie indicate dal decreto e la conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta e degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche.

Corso intensivo

All’esito della prova di accesso i candidati che hanno conseguito un punteggio pari o superiore a sei decimi, sono ammessi a partecipare al corso intensivo di formazione per la durata di 120 ore, il suddetto corso si compone di quattro moduli formativi secondo quanto indicato nell’art. 17, comma 3 del decreto 138 /2017. Il corso può prevedere sessioni di formazione erogabili anche a distanza.

Prova finale:

Al termine del corso i candidati che hanno frequentato per almeno 90 ore sulle 120 ore previste, sono sottoposti ad una prova finale dinanzi ad una Commissione composta da docenti del corso frequentato dal candidato consistente in una relazione scritta sulle attività formative svolte e in un elaborato di carattere teorico-pratico sulle materie oggetto dei moduli formativi previsti dallo stesso corso.

Graduatoria

I candidati che sostengono la prova finale sono inseriti in un elenco graduato sulla base del punteggio ottenuto nella prova di accesso al corso intensivo di formazione e dei titoli valutabili posseduti alla data del 29 dicembre 2017 e dei titoli di precedenza. Tale elenco graduato è inserito in coda alla graduatoria di merito del concorso del 2017. I soggetti inseriti nella graduatoria sono immessi in ruolo successivamente agli iscritti nelle graduatorie concorsuali precedentemente vigenti.

Immissioni in ruolo:

Le immissioni in ruolo sono effettuate fino al 40 per cento dei posti a tal fine annualmente assegnabili attingendo alla graduatoria, successivamente a quelli effettuati dalla graduatoria del concorso ordinario (decreto del Ministro dell’istruzione 13 ottobre 2022, n. 194) fino al suo esaurimento.

La scuola a prova di privacy, il vademecum del Garante aggiornato

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Trattamento dei dati, nuove tecnologie e videosorveglianza: sono alcuni degli argomenti affrontati nela versione aggiornata al 2023 del vademecum “Scuola a prova di privacy”, realizzato dal Garante per la protezione dei dati personali.

La nuova versione tiene conto delle modifiche introdotte in materia di privacy dal Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (GDPR).

Il documento raccoglie anche i casi affrontati dal Garante con maggiore frequenza, in modo da offrire elementi di riflessione e di approfondimento per tutti coloro che interagiscono con l’ambiente scolastico a partire dalle scuole e dai loro Responsabili della protezione dei dati, anche alla luce dei tanti quesiti che vengono posti da studenti, famiglie, docenti, personale e istituzioni scolastiche.

Particolare attenzione è dedicata alle innovazioni normative e al corretto utilizzo delle nuove tecnologie (didattica (registro elettronico, didattica a distanza, registrazione delle lezioni, ecc.), sempre più presenti nella dimensione scolastica.

Nel vademecum è presente anche un focus su alcuni fenomeni preoccupanti che possono coinvolgere i più giovani (come il cyberbullismo, il revenge porn e il sexting) e alle buone prassi di educazione digitale (dallo sharenting alla corretta gestione dei video e delle foto realizzate in occasione di feste e gite scolastiche).

SCARICA IL VADEMECUM

Concorso DS: i candidati riammessi allo straordinario dovrebbero pagare quasi 2mila euro

da Tuttoscuola

Nei giorni scorsi il MIM ha sottoposto al parere del CSPI la bozza di decreto che regolamenta il concorso straordinario riservato ai candidati dell’ultimo concorso DS che hanno impugnato la loro esclusione per il mancato superamento delle prove.

Il recupero di questi candidati a cui viene offerta una nuova possibilità di accedere ai ruoli DS è stato voluto da un emendamento del DL Milleproroghe (legge 14/2023) proposto dai parlamentari della Lega, condiviso e approvato dalla maggioranza che sostiene il Governo.

Il traguardo finale sarà per loro un corso intensivo di formazione che la bozza di decreto, se confermata, ha definito in complessive 120 ore, in parte erogabili anche a distanza, prevedendo una frequenza almeno di 90 ore per rendere valido il corso.

Nella bozza del decreto sembra ci sia una spiacevole sorpresa per i candidati.

Per accedere al corso intensivo, infatti, i candidati dovrebbero affrontare, a seconda del livello di prove precedentemente non concluse, una prova scritta o una prova orale.

In entrambi i casi, dovrebbero preventivamente versare un primo contributo di segreteria dell’importo di 350 euro, non rimborsabili nel caso di non effettuazione della prova.

Se le prove saranno superate con una votazione di almeno 6/10, potranno accedere al corso intensivo.

Ma per l’iscrizione al corso di formazione dovrebbero, sempre preventivamente, versare un secondo contributo di segreteria di 1.500 euro.

Anche in questo caso il contributo non dovrebbe essere rimborsabile, nel caso in cui il candidato non partecipi al corso o abbia una frequenza inferiore alle 90 ore, minimo richiesto per rendere valido il corso e accedere alla prova finale.

Poiché quel contributo di 1.850 euro complessivi dovrà servire alla copertura completa delle procedure del concorso, potrebbe essere necessario un conguaglio ulteriore del contributo che potrebbe portare l’ammontare complessivo finale intorno ai 2mila euro.

Se il testo del decreto non sarà modificato, quel pesante contributo potrebbe costituire un dissuasore per molti candidati.

Nota 16 maggio 2023, AOODGFIESD 2976

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale

Ai Direttori Generali e dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali
e, per loro tramite, ai Dirigenti Scolastici di ogni ordine e grado, ai docenti, ai DSGA
Ai Referenti Regionali PNSD
E p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Dott.ssa Carmela Palumbo

OGGETTO: Aggiornamento Piano Nazionale Scuola Digitale: lancio della consultazione pubblica

Nota 16 maggio 2023, AOOGABMI 74061

Il Ministro dell’istruzione e del merito

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento TRENTO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua Ladina BOLZANO
Al Sovrintendente per gli Studi della Regione Valle d’Aosta AOSTA
Ai Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche statali e paritarie LORO SEDI
e p.c. Al Capo di Gabinetto
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

OGGETTO: 17 maggio – Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.