Concorso nazionale “Matteotti per le scuole”

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico, la Fondazione “Giacomo Matteotti” – ETS e la Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” hanno indetto, per l’anno scolastico 2022/2023, l’ottava edizione del concorso nazionale “Matteotti per le scuole”, rivolto agli alunni della Scuola secondaria di I e II grado.

L’iniziativa si inserisce in un piano di interventi complessivo che il MIM promuove da anni per la formazione dei giovani alla cittadinanza attiva e alla conoscenza delle istituzioni democratiche. Il concorso si colloca, peraltro, nell’ambito delle attività culturali e di promozione della formazione civile del cittadino che la Fondazione “Giacomo Matteotti” – ETS e la Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” – Onlus promuovono da tempo per i giovani, congiuntamente e in stretta collaborazione con il Ministero, e mira, grazie al coinvolgimento delle Scuole secondarie di tutta Italia, a favorire la cultura della cittadinanza attiva e della conoscenza e del rispetto delle Istituzioni e dei valori fondanti di una società civile.

Da questa edizione, per poter allargare la platea dei partecipanti e il coinvolgimento dei giovani, l’adesione al concorso è stata aperta anche agli studenti della Secondaria di I grado.

All’esito di un attento esame dei lavori presentati, la Commissione ha selezionato i seguenti elaborati meritevoli di premio o di menzione.

Categoria testi

Il premio Matteotti per le scuole categoria testi, ex aequo, va a:

• “Dimmi, Tevere fatale”, degli studenti della classe IV a del Liceo classico “Chris Cappell” di Anzio (RM).

• “Dove la terra è comune”, della classe V a del Liceo classico “Pantini-Pudente” di Vasto (CH).

Una menzione per la categoria testi va a:

• “Lettera a Gino Pieri”, degli studenti della classe IV a dell’IIS “Galileo Galilei” di Canicattì (AG).

Categoria grafica

Il premio Matteotti per le scuole categoria grafica va, ex aequo, a:

• “Lux e lex”, della classe IV b dell’Istituto Tecnico Professionale “Polo3” di Fano (PU).

• “Impegno sociale senza fine”, della classe V b dell’Istituto “Ferrari-Buccini” di Marcianise (CE).

Una menzione per la categoria grafica va a:

• “Mai più la guerra”, classe IV b dell’Istituto grafico “Seneca”/“Polo3” di Fano (PU).

Categoria prodotti multimediali 

Il premio Matteotti per le scuole categoria prodotti multimediali va, ex aequo, a: 

• “Matteotti, il ponte”, delle classi V b e IV – V e dell’Istituto “Via Roma” di Guidonia Montecelio (RM).  

• “Contro la guerra, contro ogni guerra”. L’irriducibile pacifismo di Matteotti, delle classi III – V a del Liceo classico “Alessandro Manzoni” di Mistretta (ME). 

La Prima Menzione per la categoria prodotti multimediali va a:  

• “Una voce fuori dal coro”, della classe V CT – Turismo dell’Istituto “Martino Bassi” di Seregno (MN).  

La Seconda Menzione per la categoria prodotti multimediali va a: 

• “Uniti per la pace”, della classe II a dell’Istituto “Santorre di Santarosa” di Torino.  

La Terza Menzione per la categoria prodotti multimediali va a: 

• “Intervista speciale a Giacomo Matteotti”, della classe III d dell’Istituto comprensivo “Michele Purrello” di San Gregorio di Catania (CT). 

La Quarta Menzione per la categoria prodotti multimediali va a: 

• “Giacomo Matteotti. Un uomo di pace, uomo per la pace, un esempio per tutti noi”, della classe III b dell’Istituto comprensivo “Andrea Zanzotto” di Caneva e Polcenigo (PN).  

Cerimonia di premiazione

La cerimonia di premiazione dell’VIII edizione del Concorso nazionale “Matteotti nelle scuole” si terrà in videoconferenza il 23 maggio 2023, dalle ore 10.00, sulla piattaforma Zoom Pro della Fondazione “Matteotti”.  Il link per il collegamento sarà tempestivamente comunicato a tutti gli interessati. 

Si segnala, infine, che il bando di concorso per l’anno scolastico 2024/2025 propone per la IX edizione del Concorso nazionale “Matteotti nelle scuole” il seguente tema: “1924-2024: la testimonianza e l’eredità di Giacomo Matteotti a cento anni dalla morte”. 

Anche questa edizione sarà aperta agli studenti della Secondaria di I grado. 

Gli elaborati, realizzati a scelta dei concorrenti in forma di testo (fino a un massimo di 5.000 battute), elaborazione grafica o produzione audiovisiva (della durata massima di 3’), dovranno pervenire ai recapiti indicati nel bando entro il 29 febbraio 2024.

Scuola primaria: Italia sesta al mondo per capacità di lettura e comprensione testi

“Motivo di soddisfazione in occasione del Salone del Libro.
Leggere un testo cartaceo significa confrontarsi
con un autore e riflettere profondamente”

“Nella giornata di apertura del Salone del Libro di Torino è motivo di grande soddisfazione citare quanto riporta la più recente indagine dell’Associazione internazionale per la valutazione del rendimento scolastico”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “L’Italia è al sesto posto nel mondo (dopo Singapore, Hong Kong, Finlandia, Polonia e Svezia) per capacità di lettura e comprensione del testo negli alunni al quarto anno della Scuola primaria.
Questo dato testimonia lo straordinario ruolo della scuola italiana spesso bistrattata, ma anche il grande interesse verso il libro che caratterizza i giovani nel nostro Paese”. Ha continuato il Ministro: “In un momento in cui l’intelligenza artificiale e il digitale svolgono un ruolo sempre più importante, che deve ovviamente essere valorizzato e governato, non possiamo dimenticare l’apporto fondamentale che il libro dà alla formazione di ogni giovane.
Leggere un libro significa confrontarsi con un autore: il documento cartaceo ci costringe a una riflessione e a un pensare profondo che stimola la nostra immaginazione in un confronto fecondo con le idee dell’altro. Di fronte al navigare nell’oceano di Internet, il libro è un punto fermo irrinunciabile per la formazione dei nostri ragazzi”.

DIRITTI IN COMUNE

INFANZIA – UNICEF e ANCI insieme per la campagna “DIRITTI IN COMUNE”

Il 27 Maggio ricorre il 32° anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia – #dirittiincomune27maggio

18 maggio 2023- L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e l’UNICEF Italia lanciano, per il terzo anno consecutivo, l’iniziativa di sensibilizzazione “DIRITTI IN COMUNE– Nelle politiche comunali ogni bambino e adolescente conta” per ricordare e celebrare il 32° anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Con questa iniziativa i Comuni sono chiamati a compiere gesti simbolici per diffondere la conoscenza dei diritti dei bambini e dei ragazzi fra i cittadini e rinnovare l’impegno delle amministrazioni comunali per garantire l’attuazione della Convenzione ONU. Quest’anno l’iniziativa, oltre a sensibilizzare sui diritti sanciti dalla Convenzione ONU, avrà un focus sull’importanza della valorizzazione dei dati sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, per sostenere che i bambini e gli adolescenti contano e possono contare su amministrazioni comunali impegnate per offrire servizi a loro misura.

“Le ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini – ha commentato Antonio Decaro, presidente dell’ANCI– sono il nostro futuro e ogni sforzo va fatto perché queste giovani generazioni crescano nella sicurezza, nella consapevolezza, vedendo pienamente tutelati i propri diritti. Questa missione rientra pienamente nella missione dei sindaci e nella loro responsabilità verso le comunità. La rete dell’ANCI si è sempre impegnata affinché le esigenze delle giovani generazioni fossero centrali negli atti di programmazione, negli investimenti, nelle scelte politiche e amministrative dei Comuni, con particolare attenzione alle situazioni più difficili: i minorenni affidati ai servizi sociali, e quelli la cui giovane esistenza è già segnata da esclusione, povertà, sfruttamento, violenza.

“Rilanciamo oggi l’azione che ANCI conduce ormai da anni sulla base del protocollo sottoscritto con UNICEF Italia: una collaborazione molto positiva che sostiene le amministrazioni comunali nell’attività di scambio di informazioni e di esperienze, e che aiuta noi sindaci a pensare e mettere in cantiere iniziative concrete dalla parte dell’infanzia”.

“DIRITTIINCOMUNE’ è rivolta a tutte le amministrazioni comunali e ha l’obiettivo di valorizzare il ruolo fondamentale che i Comuni sono chiamati a svolgere perché i diritti dell’infanzia e l’adolescenza non rimangano solo principi ma trovino attuazione concreta nelle azioni e nelle politiche che i Comuni adottano quotidianamente” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia “Quest’anno l’iniziativa è dedicata all’importanza di affiancare alla preziosa conoscenza diretta che ogni amministratore ha del territorio in cui opera, anche una conoscenza analitica della condizione di vita di tutti i minorenni presenti nel Comune, in modo che si possano programmare politiche basate su evidenze che permettano di rispondere con i servizi più adatti ai reali bisogni e alle aspettative, della popolazione più giovane “.

I Comuni sono invitati a dedicare una seduta di Giunta o di Consiglio all’anniversario, a diffondere i materiali realizzati per l’iniziativa in tutti i luoghi e gli uffici pubblici e a promuovere l’iniziativa con l’hashtag #dirittincomune27maggio attraverso l’attività sui social, o sul web dedicando una pagina del proprio sito all’iniziativa.

“DIRITTI IN COMUNE” è l’attività che ANCI e UNICEF hanno promosso insieme negli ultimi anni, grazie al Protocollo siglato nell’ambito del Programma UNICEF Città amiche dei bambini e degli adolescenti, volto a valorizzare il ruolo strategico che le amministrazioni locali hanno nel dare piena attuazione alla Convenzione ONU. 

Tutte le informazioni per aderire e i materiali sono disponibili alla pagina www.unicef.it/diritti-in-comune dove sarà presente anche l’elenco aggiornato delle Città che aderiranno promuovendo le azioni suggerite.

VIDEO  Diritti in Comune – Ogni bambino conta

Mancano le competenze, per metà aziende è difficile riuscire ad assumere

da Il Sole 24 Ore 

I ministri Valditara e Calderone con Giovanni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria per il capitale umano, alla manifestazione svoltasi a Frosinone
di Redazione Scuola

Parla chiaro il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ai quattromila studenti chiamati da Confindustria al primo evento di orientamento organizzato in uno stadio: «Molti di voi rischiano di non trovare lavoro. Questo modello di scuola- purtroppo non è in grado di offrire quella formazione che il mondo delle imprese richiede e questo purtroppo danneggia i nostri ragazzi». E’ un divario che si allarga: un «mismatch drammatico», sottolinea Giovanni Brugnoli, il vicepresidente di Confindustria per il capitale umano che negli ultimi anni ha sviluppato il progetto di orientamento dell’associazione degli industriali.

I dati

I dati – di Excelsior-Unioncamere – indicano che rispetto al periodo pre-covid sono raddoppiate, passate dal 25 al 46%, le imprese in difficoltà nel trovare persone da assumere che abbiano le competenze di cui hanno bisogno. Il danno per le imprese è altissimo: la perdita di valore aggiunto è stata stimata pari a 38 miliardi l’anno. «Nei prossimi 5 anni serviranno 3,8 milioni di nuovi occupati. 2,7 per sostituire chi va in pensione ma c’è anche la previsione di una fase di espansione. Ce le avremo queste risorse?» si domanda, illustrando i dati, il vicesegretario generale di Unioncamere Claudio Gagliardi. «Il dato è impressionante. Se noi abbiamo a cuore veramente il futuro dei nostri ragazzi non possiamo accettare che 1.200.000 posti di lavoro in Italia non vengano coperti, perché il sistema scolastico attuale non è in grado di fornire le qualifiche richieste dal mercato del lavoro», dice ancora Valditara, che accetta «la sfida di riformare la scuola», di «aprire la scuola al mondo delle imprese».
«Non possiamo permetterci di lasciare una generazione alla finestra, di non avere dei giovani inseriti nella società ma in una situazione di esclusione», dice la ministra del Lavoro, Marina Calderone, anche lei allo stadio Benito Stirpe di Frosinone per l’iniziativa di Confindustria, gli “Stadi” Generali dell’Orientamento.
«E’ la prima volta che Confindustria riunisce quattromila studenti in uno stadio», a partire dalle scuole elementari e arrivati da tutt’Italia, sottolinea la dg di Confindustria, Francesca Mariotti.

Iniezione di energia

L’atmosfera è una iniezione di energia, con artisti, imprenditori, sportivi. «Dovete avere il coraggio di sognare», dice ai ragazzi l’imprenditore Brunello Cucinelli. Il tema è anche tecnico. Ed è politico perché è un lavoro che «per scelta, per il sistema Paese» si vuol portare avanti con il sistema pubblico dell’istruzione e non con iniziative private, sottolineano gli industriali.
«In Italia un problema c’è: governi e politica, in questi anni, hanno perso di vista i giovani. E la scuola è sempre al centro dei programmi elettorali per poi essere dimenticata», denuncia Giovanni Brugnoli. Il gap scuola-lavoro peggiora perchè «questi due mondi non si sono parlati. Cambiare in sette anni undici ministri è una problematica ulteriore. Decisamente ha rallentato».

Post-Covid

E c’è un mondo che cambia: la fase del post-Covid è anche quelle transizioni, di una accelerazione dell’innovazione, ed il sistema della formazione che era già in ritardo – viene fatto notare – arranca e per quanto possa fare passi avanti resta sempre più indietro. Cosa fare? «L’Italia deve “far decollare gli Its che sfiorano il 90% di placement. E – dice ancora il vicepresidente di Confindustria – c’è il Pnrr che destina 19,44 miliardi al potenziamento dell’istruzione. Una quantità di risorse senza precedenti che dobbiamo spendere e, soprattutto, farlo bene: sulla formazione, sull’edilizia scolastica, sui collegamenti con il mondo del lavoro. La scuola è il vero investimento sul futuro. Non sprechiamo questa opportunità».

Istruzione adulti, iscrizioni all’a.s. 2023/24 entro il 31 maggio

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Gli adulti che intendono iscriversi per l’anno scolastico 2023/2024 ai percorsi di istruzione di primo livello, ovvero ai percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, presentano domanda di iscrizione direttamente alla sede dell’unità amministrativa dei CPIA, anche per il tramite delle “sedi associate”.

Gli adulti, invece, che intendono iscriversi ai percorsi di istruzione di secondo livello, presentano domanda direttamente alle sedi dell’unità didattica dei CPIA (punti di erogazione di secondo livello), vale a dire alle Istituzioni scolastiche di secondo grado presso le quali sono incardinati i percorsi di secondo livello; le suddette Istituzioni scolastiche provvedono tempestivamente a trasmettere in copia le domande ricevute alla sede centrale del CPIA con il quale hanno stipulato l’accordo di rete.

Il termine di scadenza per le iscrizioni ai percorsi di istruzione degli adulti è fissato al 31 maggio 2023 e, comunque, entro il 16 ottobre 2023.

Il Patto Formativo Individuale, ad esito degli specifici interventi di accoglienza e orientamento e della procedura di riconoscimento dei crediti, deve essere formalizzato entro il 15 novembre 2023.

Tutte le informazioni sono contenute nella nota 16358 del 17 maggio 2023.

LA NOTA

Forum Pa 2023, Valditara: “Motivare i docenti che stanno facendo un lavoro incredibile con il senso della missione”

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Oggi, 17 maggio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presenziato al Forum Pa 2023, nel corso della seconda giornata del tradizionale evento dedicato alla Pubblica Amministrazione, al Palazzo dei Congressi di Roma, all’interno di una tre giorni di dialogo e riflessione sui temi che richiedono la collaborazione di tutte le parti pubblico-privato per affrontare le sfide legate all’attuazione del PNRR e della programmazione europea.

Ecco le parole del ministro, che ha discusso innanzitutto a proposito del Piano di Semplificazione: “Si tratta di un tema doveroso. Tutto è iniziato a febbraio, con il tema dei fondi del Pnrr e degli asili, per facilitare il tutto. I sindaci sembra siano convinti di poter raggiungere gli obiettivi prefissi”.

“La semplificazione riguarda temi strategici per la scuola, come la regolarizzazione dell’avvio dell’anno scolastico, quindi più docenti in cattedra a settembre, riduzione dei tempi di pagamento dei supplenti. I docenti sono oberati da adempimenti. La Pa sa e ha già tutto ed è inutile molestare il docente. A questo servirà il fascicolo elettronico. Tutto nasce da un confronto positivo con i sindacati”.

E, sull’orientamento: “La personalizzazione degli insegnamenti è la vera rivoluzione del merito. Valorizzare i talenti. Il docente tutor non è un superiore, ma un collega che organizza e coordina. Saranno coinvolti anche gli altri docenti per attività extracurriculari, che saranno retribuiti. Bisogna tirar fuori i talenti e metterli in collegamento con il percorso futuro. I genitori devono essere consapevoli per scegliere per i figli un percorso coerente con i propri talenti. La scuola deve saper formare i giovani affinchè possano trovare un lavoro e realizzarsi nella vita”.

“Spesso non si trovano le qualifiche e vanno in fumo vari posti di lavoro: questo è un delitto nei confronti dei nostri giovani. Mi auguro che entro metà giugno io possa annunciare la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che dovrà ragionare nell’ottica della filiera. L’idea di collegare la scuola alle imprese a livello internazionale è condivisa, è scontata. Suonano stonate le perplessità su questo punto”.

“Dobbiamo mettere al centro la persona e valorizzarla, iniziando dai nostri studenti, dai nostri docenti. Dobbiamo tornare alla cultura del rispetto. Parliamo anche della serenità: l’insegnante che entra in classe con la gioia, non con la preoccupazione. Dobbiamo motivare questi docenti che stanno facendo un lavoro incredibile con il senso della missione. Dobbiamo stare insieme con loro, difendere quello che fanno. I dipendenti della scuola erano gli unici dipendenti pubblici a non avere un’assicurazione per gli incidenti sul lavoro. Occorre valorizzarli anche economicamente”.

“Per me è strategica una politica internazionale sull’istruzione. Si è posto di recente il tema della transizione ecologica. Dobbiamo affrontarlo anche dal punto di vista della formazione, che deve essere anch’essa riconvertita con i fondi dell’Europa”.

“L’Intelligenza Artificiale è una grande opportunità. Non possiamo contrastarla ma governarla. La scuola è una grande comunità umana. Non dimentichiamoci cosa è successo durante il Covid, l’interruzione delle relazioni”.

Giornata internazionale contro l’omofobia, Valditara: ‘Scuola sempre più protagonista nel promuovere la cultura del rispetto’

da Tuttoscuola

“La lotta contro le discriminazioni e il contrasto ad ogni forma di bullismo e violenza vede impegnati quotidianamente i docenti di ogni ordine e grado nell’educare studentesse e studenti al rispetto delle differenze e dei principi fondanti la convivenza civile”. Così il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in una circolare inviata alle scuole in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia celebrata oggi, 17 maggio.

La Costituzione italiana, all’art. 3 sancisce: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (…). La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita con risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007, offre un momento di riflessione collettiva per istituzioni, personale scolastico e giovani sui valori costituzionali di uguaglianza, pari dignità di ogni persona e libertà individuali”, apre così la circolare il ministro.

Alla luce degli effetti negativi del bullismo omofobico sulla carriera scolastica e sulla stessa salute psicofisica delle giovani vittime – continua Valditara -, effetti ampiamente documentati dalla letteratura scientifica, la scuola deve essere sempre più protagonista nel promuovere la cultura del rispetto, affinché ogni studentessa e ogni studente non vengano lasciati indietro e possano, in piena libertà, esprimere al meglio la propria personalità e i propri talenti. Le istituzioni scolastiche in indirizzo, nell’ambito della propria autonomia didattica ed rganizzativa, possono realizzare attività di approfondimento sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.

“Si ringrazia tutto il personale della scuola che – conclude il ministro nella circolare – , in sinergia con la componente studentesca e le famiglie, contribuisce quotidianamente a costruire una scuola che sia presidio dei valori costituzionali e dei principi democratici”.

Concorso straordinario DS: CSPI boccia il decreto. Cosa potrebbe succedere ora

da Tuttoscuola

Bocciatura su tutta la linea da parte del CSPI che nell’adunanza plenaria di ieri, 16 maggio, ha espresso un pesante parere negativo alla bozza di decreto ministeriale per il concorso straordinario DS previsto dalla legge 14/2023 di conversione del DL Milleproroghe.

Leggi il parere del CSPI sul concorso straordinario DS

A conclusione delle numerose criticità evidenziate, il CSPI precisa che “tenuto conto delle numerose e significative criticità in relazione allo schema di decreto, ritiene che il pieno accoglimento di tutte le osservazioni proposte e di tutte le richieste di modifica segnalate sia vincolante per l’espressione di un parere positivo”.

Quell’aggettivo “vincolante” non ha ovviamente rilevanza giuridica, perché i pareri del CSPI non vincolano le decisioni del Ministro; hanno piuttosto valore politico che in qualche modo si riverbera anche sullo stesso emendamento salva-candidati (su cui il CSPI, comunque, non esprime nessuna valutazione né giuridica né politica).

Ora spetta al Ministero dell’Istruzione e del merito decidere sul da farsi . Tre le ipotesi che avrebbe davanti e che vanno anche soppesate per le implicazioni politiche e istituzionali che ne derivano.

1. Ignorare completamente il secco no del CSPI e confermare sostanzialmente la bozza del decreto concorso straordinario DS nel testo presentato.
Questa ipotesi potrebbe innescare uno scontro politico anche con il mondo sindacale (significativamente presente nel massimo organo collegiali). Uno scontro che il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, forse non vuole, perché non ha bisogno di ostilità interne al mondo della scuola per attuare le sue riforme.

2. Accogliere qualche minima proposta, come “contentino” per smussare la contrarietà del CSPI e dei sindacati al decreto concorso straordinario DS.
Ma l’esito non eliminerebbe il rischio di scontro frontale determinato dal verificarsi della prima ipotesi.

3. Accogliere tutte o quasi le proposte di modifica al decreto concorso straordinario DS.
Questa ipotesi salverebbe la faccia del ministro che avrebbe un credito da giocare a suo favore.

UNA SOLUZIONE URGENTE PER I DIRIGENTI DESTITUITI

Comitato “Merito e Cambiamento”

IL MeC CHIEDE UNA SOLUZIONE URGENTE PER I DIRIGENTI DESTITUITI
IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE RESPINGE AL MITTENTE LA BOZZA DEL DECRETO ATTUATIVO

Il Comitato Merito e Cambiamento rileva, con sgomento e preoccupazione, che non è previsto nella bozza di decreto attuativo al mille proroghe un trattamento specifico per i concorrenti che hanno superato la prova scritta e la prova orale del concorso per Dirigenti scolastici del 2017, successivamente destituiti.
Tra questi candidati molti sono stati assunti come Dirigenti Scolastici e hanno anche superato l’anno di formazione e prova, prestando servizio senza demerito anche per oltre tre anni.
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), con un atto prevedibile, ha espresso un parere negativo (Prot. n. 16337 del 16/05/2023) alla bozza di decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito per il concorso straordinario DS previsto dalla legge 14/2023 di conversione del D.L. Milleproroghe, evidenziando “numerose e significative criticità in relazione allo schema di decreto”, criticità rilevate dai maggiori sindacati di categoria come UGL, CISL, UIL RUA e FLC CGIL.
In particolare, i componenti del CSPI e con loro tali sindacati condividono la preoccupazione espressa dal Comitato MeC relativamente all’avere assimilato la posizione di coloro che hanno superato le prove concorsuali, avendo peraltro svolto il ruolo di dirigente scolastico, con la posizione di coloro che non hanno superato alcuna prova concorsuale. È di palmare evidenza quanto il decreto penalizzi i dirigenti destituiti.
Costoro sembra che siano diventati gli invisibili, gli unici da penalizzare!
Un’ulteriore penalizzazione è derivata dall’operato dei Direttori generali degli Uffici scolastici regionali, che hanno applicato le sentenze in tempi diversi e con modalità difformi, creando disparità di trattamento dettate da scelte discrezionali discutibili.

A ciò si aggiunga che vi sono contenziosi fermi al 2018 di altri dirigenti scolastici, nelle medesime situazioni, che beneficiano “dell’immobilismo” del Tar Lazio che non ancora ha fissato le udienze di merito, nonostante il PNRR preveda lo smaltimento del contenzioso pregresso.
Inoltre, il Comitato MeC rileva che la resistenza a prevedere la valorizzazione delle competenze acquisite da questi dirigenti scolastici destituiti del concorso 2017 (circa 20), anche attraverso un eventuale reintegro, stride palesemente con il numero di candidati che con il decreto avrà facoltà di partecipare al concorso straordinario (circa 6000) e stride, altresì, con la vicenda che vede coinvolti i dirigenti scolastici siciliani, per i quali invece si è immediatamente trovata una soluzione.
Questi ultimi, già bocciati al concorso 2006 (e alcuni bocciati anche al corso concorso riservato), destituiti a seguito di sentenza negativa del Consiglio di Stato, sono unici destinatari di ben due emendamenti nel D.D.L. 1114/2023 in sede di conversione del D.L. 44/2023 che li reintegra, sic et simpliciter, nelle sedi di precedente titolarità.
Il Comitato MeC chiede con fermezza al Ministero dell’Istruzione e del Merito, al Parlamento e ai vari sindacati di trovare con urgenza una giusta, equa e dovuta soluzione, che restituisca dignità e valorizzi il know-how acquisito in anni di onorato servizio anche ai dirigenti destituiti e in attesa di nomina del concorso 2017.

Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021, scuola

Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021, scuola: sostanziale condivisione su miglioramenti normativi e attribuzione degli ultimi aumenti

Mercoledì 17 maggio è proseguita all’Aran la trattativa per il rinnovo contrattuale 2019-2021 del comparto “Istruzione e Ricerca” sezione scuola, sulla proposta presentata dall’Aran relativa alla distribuzione delle risorse disponibili per completare il contratto con l’intento di migliorare la parte normativa e di attribuire l’ultima tranche degli arretrati e degli aumenti.

Per quanto riguarda la parte normativa si va verso il riconoscimento:

  • di 30 giorni in più per i congedi a favore delle donne vittime di violenza
  • dei congedi per i parti plurimi per ciascun figlio
  • dei 3 giorni di permessi retribuiti ai precari docenti e ATA.

Sugli aspetti economici è stata sostanzialmente condivisa la scelta di destinare le risorse rimanenti all’incremento di Rpd dei docenti, CIA per gli ATA e indennità di direzione per i DSGA.

La FLC CGIL ha chiesto, inoltre, la puntuale ricognizione dei finanziamenti relativi alle annualità pregresse le cui risorse sono rimaste inutilizzate a causa dei ritardi cumulati nella trattativa. Tali risparmi dovranno essere quantificati e interamente distribuiti sottoforma di una tantum a tutto personale.
Su questo ultimo punto l’Aran, stante le novità legate all’introduzione di nuovi istituti normativi, si è riservata di fare un approfondimento sul piano tecnico.

Il prossimo incontro di trattativa si terrà il 1° giugno.

Nota 18 maggio 2023, AOODGPOC 757

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per la progettazione organizzativa, l’innovazione dei processi dell’amministrazione, la comunicazione e i contratti
Ufficio III – Protezione dei dati personali del Ministero
Ufficio IV – Comunicazione Istituzionale

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici scolastici regionali LORO SEDI
Al Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma di TRENTO
Alla Sovrintendenza Scolastica della Provincia Autonoma di BOLZANO
All’Intendenza Scolastica perla Scuola in Lingua Tedesca BOLZANO
All’Intendenza Scolastica per le Scuole delle Località Ladine BOLZANO
Alla Regione Autonoma della Valle d’Aosta Ass. Istruzione e Cultura Direzione Personale Scolastico AOSTA
e, p.c. All’Ufficio di Gabinetto SEDE
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione SEDE
Al Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali SEDE

Oggetto: “La scuola a prova di privacy” – Pubblicazione versione aggiornata del Vademecum del Garante per la Protezione dei Dati Personali


Per opportuna informazione, si rende noto che il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato una versione aggiornata del vademecum “La scuola a prova di privacy”, che si invia in allegato e che può essere reperita anche nella pagina tematica del sito del Garante dedicata al mondo della scuola (http://www.gpdp.it/scuola). 
Il nuovo documento, che tiene conto delle modifiche introdotte dal Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (GDPR) e che attualizza e amplia contenuti già presenti nel vademecum diffuso nel 2016, raccoglie anche i casi affrontati dal Garante con maggiore frequenza, in modo da offrire elementi di riflessione e di approfondimento per tutti coloro che interagiscono con l’ambiente scolastico. 
Come la precedente, questa guida non sostituisce l’attività di indirizzo e i poteri correttivi del Garante, ma intende offrire un utile strumento per orientare il mondo scolastico nello svolgimento delle attività di trattamento dei dati di competenza e per assicurare la più ampia protezione dei dati delle persone che crescono, studiano e lavorano in tale settore.

Il Responsabile della Protezione dei Dati e l’Ufficio Protezione dei Dati del Ministero


La Scuola a prova di Privacy (maggio 2023)
Garante per la Protezione dei Dati Personali

Forum PA 2023

Forum PA 2023
16 – 18 maggio 2023
Roma, Palazzo dei Congressi | Piazza John Kennedy, 1

Formazione, semplificazione, innovazione. La scuola al centro del cambiamento”. Queste le parole chiave scelte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per la propria partecipazione al Forum PA 2023, il tradizionale evento dedicato alla Pubblica Amministrazione.

Il MIM sarà presente con un proprio spazio espositivo in cui ci saranno un desk informativo, per illustrare le attività del Ministero ai visitatori, ma anche un’arena in cui si svolgeranno momenti di approfondimento e seminari per un totale di 13 incontri.

Si parlerà, fra l’altro, di Piano Nazionale Scuola Digitale, con una serie di appuntamenti dedicati al suo aggiornamento e al quadro europeo delle competenze digitali, di governance dei contratti ICT, di sistema 0-6 anni e della sua complessa governance interistituzionale.

Il Ministro Giuseppe Valditara sarà presente il 17 maggio alle 14.30, nell’Arena del Forum, dove si parlerà delle novità in campo per la scuola, a partire dal Piano di semplificazioni recentemente approvato.

All’interno del più ampio programma del Forum, il Ministero sarà poi presente a eventi che riguardano le semplificazioni, la digitalizzazione della PA, l’evoluzione della comunicazione pubblica. In particolare, il Capo del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Jacopo Greco, interverrà il 18 maggio, nell’Arena del Forum PA, all’evento dal titolo “PNRR e Coesione: come abilitare in nuovo rapporto tra PA, cittadini e imprese”.