Nasce il software (gratuito) che genera file 3D in Braille

Nasce il software (gratuito) che genera file 3D in Braille
Vita del 28/06/2023

 Facilitare la realizzazione di targhe, stampe e segnaletica per le persone ipovedenti e non vedenti: è questo l’obiettivo del software nato all’interno del Polo Meccatronica a Rovereto. Può essere utilizzato gratuitamente da tutti i designer che devono stampare materiali accessibili alle persone con disabilità visive

ROVERETO. Creare una targa, un pannello segnaletico o una stampa informativa in Braille può rivelarsi più complicato del previsto. Normalmente, infatti, il designer incaricato della progettazione non conosce questo alfabeto e quindi potrebbe incappare in errori di conversione e copiatura dei caratteri. Per questo motivo in Polo Meccatronica, l’hub 4.0 di Trentino Sviluppo a Rovereto, Matteo Perini, ingegnere del laboratorio ProM Facility, ha ideato un software specifico (e gratuito) che genera in autonomia i file 3D necessari per stampare le targhe e i materiali segnaletici in Braille. Il software può essere utilizzato gratuitamente da tutti i designer che devono stampare materiali accessibili alle persone con disabilità visive.

E’ liberamente fruibile on-line su http://braill3d.eu  

«L’idea – spiega Perini – mi era venuta già anni fa, in occasione di una precedente esperienza lavorativa al Muse, il Museo dedicato alla Natura e alla Scienza di Trento, dove il tema dell’inclusione sociale era all’ordine del giorno. Prima di partire con la programmazione, però, ho dovuto imparare l’alfabeto Braille e come convertire le lettere in solidi». Nello specifico il software ideato da Perini permette di generare automaticamente i file 3D pronti poi per essere stampati, sempre attraverso la tecnologia “3D printing”.

«La trovo un’idea molto interessante – osserva Giuliano Beltrami, giornalista cieco e vicepresidente della sezione trentina dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti – perché va incontro ad un’esigenza non banale: consentire di comunicare con il metodo di scrittura Braille anche a chi il Braille non lo conosce. Vale in particolare per i docenti curriculari (i colleghi di sostegno si presume lo conoscano), ma può valere per i trascrittori delle case editrici o per gli stampatori. L’incognita, verificata in altri tentativi simili, era rappresentata dall’esatta collocazione dei puntini e dallo spessore, ovvero quegli elementi capaci di renderli leggibili: incognita in questo caso superata a pieni voti».

Maggiore accessibilità in casa e negli esercizi commerciali
Ad oggi, nel mondo, esistono due alfabeti Braille: a 6 punti e a 8 punti. Quello a 6 punti, il più consueto, permette solo 64 combinazioni differenti, non sufficienti a restituire la complessità di tutte le lettere che utilizziamo. «Anche perché in Braille non si scrivono solo parole, ma anche numeri, note musicali, formule chimiche e matematiche, giochi di carte. Senza contare, poi, gli adattamenti agli alfabeti diverso da quello latino, come l’arabo e cirillico. I simboli, quindi, vengono riutilizzati e acquisiscono significati diversi a seconda del contesto. A volte, due o tre simboli vengono combinati insieme per formare una sola lettera, come ad esempio la @ delle e-mail». Per questo motivo, più i simboli vengono tracciati in modo chiaro e coordinato, maggiori saranno le possibilità di restituire un messaggio articolato in maniera corretta.

Il laboratorio di prototipazione meccatronica di Trentino Sviluppo a Rovereto ha realizzato anche un nuovo set di targhette morbide e segnalatori in poliuretano sovrascritti in Braille da incollare sugli oggetti domestici, come l’oliera o lo shampoo, per renderne immediata la fruizione da parte delle persone cieche e ipovedenti.di Sabina Pignataro

C. Gamberale, Per dieci minuti

Chiara Gamberale, una scrittura utile

di Antonio Stanca

Un romanzo di Chiara Gamberale, Per dieci minuti, pubblicato nel 2013, è il sesto numero della collana “Il senso della vita” promossa di recente da La Repubblica.

Gamberale è nata a Roma nel 1977. A Bologna, presso il DAMS dell’Università, si è laureata in Lettere. Nel 1999, a ventidue anni, aveva esordito nella narrativa con Una vita sottile, romanzo che molto assomiglia ad un diario dal momento che riporta le varie fasi della vita della giovane protagonista. Una ragazza, Chiara, che,animata dalla fiducia nei valori dell’idea, dello spirito, riesce a superare il grave stato di deperimento fisico e psichico al quale sembrava destinata per sempre.

Dopo questa prima esperienza da scrittrice la Gamberale si era dedicata alla televisione, alla radio, aveva collaborato con giornali e riviste, aveva creato il festival “Procida racconta”, si era rivelata un’intellettuale impegnata nei tanti problemi cherientrano oggi nella sfera dell’attualità. Molto attenta, molto riflessiva, molto abile nell’esposizione orale e scritta era stata e la sua notorietà non aveva tardato ad arrivare. Sarebbe aumentata con gli altri romanzi, avrebbero avuto notevoli riconoscimenti e molte traduzioni, avrebbero continuato quelli che erano stati i modi della prima opera narrativa. In particolare la tendenza della Gamberale all’autobiografismo, a fare del suo nome, della sua vita anche quelli dei suoiprotagonisti, l’intenzione di distinguere tra realtà e idea,materia e spirito, di riuscire vicina a chi legge, al pubblico, alla gente, di far posto ai problemi di questa. È di sé e degli altri che vuole scrivere, di tutti vuole dire. E lo fa muovendo dalla sua vita, stando nella vita sua e in quella degli altri con le sue opere. Per questo succede che abbiano spesso il tono, il modo del diario, chesembrino documenti, cronache di vita. Anche in Per dieci minuti è così, anche qui la protagonista ha il nome dell’autrice. È questa a volersi narrare e a voler narrare degli altri, di tanti altri.

La Chiara del romanzo è stata lasciata dal marito, è impegnata a dire del problema della separazione, uno dei più attuali. È lei a viverlo, è lei a scrivere di sé e di altri. Anche questo sembra un diario, lo sembra più delle altre opere poiché date hanno per titoli le sue parti, le date dei giorni del mese di dicembre dell’anno 2012. Allora era avvenuta la separazione. Era stato quando marito e moglie si erano trasferiti a Roma e avevano lasciato la casa, in campagna, dei genitori di lei. Lì era nata e vissuta Chiara fino al matrimonio. A Roma mal si adattava, non ce la faceva. Tra l’altro le era stata tolta la rubrica “Pranzi della Domenica” che da tempo curava per un settimanale. Niente le era rimasto, anche il maritoaveva perso. Aveva dovuto rinunciare a quello che era diventato il suo tenore di vita, alle sue abitudini, ai suoi orari, a tutto. Si sentiva finita. Il tempo passava. Infine, consigliata dalla dottoressa T., aveva iniziato a dedicarsi ogni giorno “per dieci minuti” ad un’attività mai svolta in precedenza. Avrebbe dovuto farlo per un mese.Avrebbe scoperto tanti modi di pensare, di fare, di stare, si sarebbe sollevata dal grave stato nel quale era caduta. Non si sarebbe sentita sconfitta, non sarebbe rimasta isolata, sarebbe tornata a partecipare di quanto avveniva, a ritrovarsi con gli amici, le amiche, le persone di sempre e altre, a frequentare locali pubblici, a scrivere, stavolta un romanzo, a vivere come prima e meglio di prima poiché arricchita dai “dieci minuti” sempre nuovi. Una scoperta, una rivelazione erano stati, un rimedio molto utile, una salvezza. E così era stato in altri casi di separazione. Come per lei anche per gli altri c’era stata una soluzione e la sua opera, che di tutti aveva voluto dire, assumeva il valore, la funzione di un’indicazione utile. Ancora una volta della vita sua e di quella degli altri era risultata composta, ancora una volta era valso quel tipo di narrazione.

Maturità 2023: risposte del MIM su ragazzi con DSA, assegnazione dei materiali ai candidati, durata delle prove e manuali tecnici

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito sta pubblicando sui propri canali Social alcune risposte a domande riguardanti dubbi sulla Maturità.

In merito ai ragazzi con DSA, il MIM chiarisce che il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto per lui dalla commissione/classe.

Relativamente all’assegnazione dei materiali ai candidati, viene precisato che il materiale è predisposto e assegnato dalla commissione all’inizio di ogni giornata di colloqui, prima del loro avvio. Nessun candidato conosce in anticipo l’elenco dei materiali che potrebbero essere oggetto di scelta. Nella predisposizione dei materiali, la commissione tiene conto del percorso didattico effettivamente svolto (anche per i candidati con DSA), con riguardo anche ad iniziative di personalizzazione eventualmente intraprese nel percorso di studi.

Sulla durata delle prova d’esame, mentre la prova scritta di Italiano dura per tutti 6 ore, la seconda prova può avere una durata differente a seconda del percorso di studi. Anche il colloquio non ha una durata standard. In merito al colloquio il MIM invita a seguire il canale youtube.

Infine, arriva anche un chiarimento su cosa si intenda per manuali tecnici ammessi nella seconda prova scritta di informatica. E’ consentito l’uso dei manuali di riferimento dei linguaggi di programmazione e di calcolatrici scientifiche/grafiche purché non dotate di capacità di calcolo simbolico.


Maturità 2023, il 60% dei diplomandi’ ha già avuto il risultato degli scritti

da Tuttoscuola

Quasi 2 maturandi su 3 hanno già potuto conoscere gli esiti delle prove scritte maturità 2023 entro la fine della settimana. E, per oltre la metà delle classi di quinta superiore, i colloqui orali – ultima tappa dell’esame di Stato – sono iniziati nel primo giorno utile (lunedì 26 giugno) o partiranno al massimo oggi, martedì 27. Tra la pubblicazione dei risultati e l’avvio degli orali della maturità 2023, infatti, devono passare almeno due giorni lavorativi. Ad aprire a questo scenario è il 51% dei 3.500 maturandi raggiunti da un sondaggio di Skuola.net, svolto nel fine settimana successivo alla fine delle prove scritte. Un altro 19% partirà subito dopo (tra il 28 e il 29 giugno). Solo il 30% dovrà attendere ancora. La pubblicazione “lampo” dei quadri della maturità 2023, però, ha anche un’altra conseguenza: l’esame, per  molte classi, rispettando il copione classico che prevede cinque interrogazioni al giorno, si chiuderà entro la settimana: è la previsione di ben 6 maturandi su 10.

Ad agevolare la velocizzazione delle procedure, oltre alla solerzia delle commissioni, ha contribuito anche un altro aspetto: il sempre più massiccio ricorso alla tecnologia per le comunicazione scolastiche. Ben il 55% dei maturandi che hanno ricevuto l’esito degli scritti ne è venuto a conoscenza attraverso il registro digitale, sostenendo che (perlomeno nelle prime ore) i punteggi si potevano trovare solo online; il 39% ha invece detto che i quadri sono apparsi contemporaneamente sul registro elettronico e sulle bacheche di scuola; appena il 6% è stato costretto a recarsi fisicamente nel proprio istituto.

Ma, alla fine, come sono andati questi scritti della maturità 2023? Come spesso avviene quando una cosa spaventa, le si dedica maggior attenzione. Potrebbe essere questa la spiegazione che ha portato gli studenti a rendere leggermente meglio al cospetto della seconda prova, quella sulla materia caratterizzante i singoli percorsi scolastici (che dopo quattro anni tornava “nazionale”, preparata dagli uffici del Ministero): oltre 1 su 2 ha raccontato di aver preso un voto più alto proprio nel secondo scritto.

Anche se, a conti fatti, per parecchi maturandi l’esito generale non è stato propriamente esaltante. Sommando entrambe le prove della maturità 2023, solamente 1 su 4 ha ottenuto un punteggio complessivo d’eccellenza (tra il 35 e il 40), un altro quarto si è fermato attorno a un “buono-molto buono” (tra i 30 e i 34 punti), il 31% tra il “sufficiente” e il “più che sufficiente”, mentre oltre 1 su 6 non è riuscito a raggiungere la sufficienza (restando al di sotto dei 24 punti, considerati la soglia minima).

Questo, però, appartiene già al passato. Ora la testa dei “diplomandi” è tutta sugli orali maturità 2023. Con un vero, grande avversario: il materiale preparato dalla commissione per far partire il colloquio multidisciplinare, spauracchio dichiarato per oltre la metà (53%). Subito dietro si piazzano le domande dei professori delle varie materie, temute più di ogni altra cosa da 1 su 3. Spaventano decisamente meno le domande di Educazione Civica e la relazione sul PCTO (l’ex alternanza scuola lavoro). Sebbene, nel primo caso, oltre 8 su 10 riportino di averla affrontata in modo superficiale, se non addirittura nullo, durante l’anno. Così come, nel secondo caso, circa 1 su 2 ammette di non aver ancora finalizzato il documento che racconta la sua esperienza di tirocinio.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 giugno 2023

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 giugno 2023 

Autorizzazione al Ministero dell’istruzione e del merito per l’anno scolastico 2023-2024 all’avvio della procedura di reclutamento di cui all’articolo 1, comma 334, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, per millesettecentoquaranta posti di docente di educazione motoria. (23A04241)

(GU Serie Generale n.172 del 25-07-2023)


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, convertito con
modificazioni dalla legge 5 marzo 2020, n. 12, recante «Disposizioni
urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’universita’ e della ricerca», e, in particolare, l’art. 1 che, nel sopprimere il Ministero dell’istruzione dell’universita’ e della ricerca, istituisce il Ministero dell’istruzione e il Ministero dell’universita’ e della ricerca;

Visto il decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173, recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri» e, in particolare, gli articoli 1 e 6 in base ai quali il Ministero dell’istruzione assume la denominazione di Ministero dell’istruzione e del merito;

Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, recante
«Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado»;

Vista la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante «Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti»;

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche» e, in particolare, l’art. 35, comma 4, secondo cui, a fronte delle determinazioni relative all’avvio di procedure di reclutamento, adottate da ciascuna amministrazione o ente sulla base del piano triennale dei fabbisogni, con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono autorizzati l’avvio delle procedure concorsuali e le relative assunzioni del personale delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, delle agenzie e degli enti pubblici non economici;

Visto l’art. 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, recante «Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica», che disciplina le procedure di autorizzazione ad assumere per le amministrazioni dello Stato;

Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita’, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», e, in particolare, l’art. 64 che reca disposizioni in materia di organizzazione scolastica;

Visto il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, concernente «Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria» e, in particolare, l’art. 19 che reca disposizioni in materia di razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica;

Visto il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, recante «Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni» e, in particolare, l’art. 14, comma 7, il quale dispone, tra l’altro, che, ai fini del conseguimento della pensione anticipata per il personale del comparto scuola ed AFAM, si applicano le disposizioni di cui all’art. 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449;

Visto il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96, recante «Disposizioni urgenti per la dignita’ dei lavoratori e delle imprese» e, in particolare, l’art. 4, riguardante, tra l’altro, disposizioni in merito alla copertura dei posti di docente vacanti e disponibili nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria;

Vista la legge 30 dicembre 2021, n. 234 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024» che, all’art. 1, commi da 329 a 338, ha previsto l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, per le classi quinte a decorrere dall’anno scolastico 2022/2023 e per le classi quarte a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024, da parte di docenti forniti di idoneo titolo di studio e dell’iscrizione nella correlata classe di concorso «Scienze motorie e sportive nella scuola primaria»;

Visto il comma 334 dell’art. 1 della predetta legge n. 234 del
2021, secondo cui i posti per l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, individuati dal decreto di cui al comma 335, in fase di prima applicazione, sono coperti con concorso per titoli ed esami abilitante, da bandire negli anni 2022 e 2023;

Visto il comma 335 dell’art. 1 della predetta legge n. 234 del 2021, che prevede, tra l’altro, che con decreto annuale del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il mese di gennaio precedente all’anno scolastico di riferimento, e, in sede di prima attuazione, entro il mese di febbraio 2022 e’ rilevato il personale cessato o che abbia chiesto di cessare a qualsiasi titolo, nonche’ sono definiti il numero delle classi quarte e quinte della scuola primaria presso le quali e’ attivato l’insegnamento di educazione motoria e il relativo numero dei posti di insegnamento, nonche’ il numero di classi in deroga attivate ai sensi del comma 344, distinte per ordine di scuola e grado di istruzione;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, n. 90 dell’11 aprile 2022, con il quale, tra l’altro, sono rilevate le cessazioni di personale ed e’ rimodulato, per l’anno scolastico 2022/2023, il complessivo fabbisogno di personale docente con indicazione di quello da destinare all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria per le classi quinte;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, n. 74 del 28 aprile 2023, in corso di registrazione, con il quale, tra l’altro, sono rilevate le cessazioni di personale ed e’ rimodulato, per l’anno scolastico 2023/2024, il complessivo fabbisogno di personale docente con indicazione di quello da destinare all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria per le classi quarte e quinte;

Visto il decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, recante «Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacita’ amministrativa delle amministrazioni pubbliche» in corso di conversione, e, in particolare, il comma 20 dell’art. 5, che apporta modificazioni all’art. 399 del decreto legislativo n. 297 del 1994, relativamente all’accesso ai ruoli del personale docente, con particolare riguardo all’anno di prova e alle immissioni in ruolo;

Vista la nota del Ministro dell’istruzione prot. n. 75786 del 14 settembre 2022, con la quale, per l’anno scolastico 2023/2024, e’ richiesta l’autorizzazione all’avvio della procedura di reclutamento di cui all’art. 1, comma 334, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, che consiste in una procedura concorsuale per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli di personale docente per l’insegnamento dell’educazione motoria, per un contingente quantificato in n. 1.626 posti, ritenendo non attivabile la procedura concorsuale per l’anno scolastico 2022/2023, dato l’esiguo numero di posti interi rilevato;

Vista la nota del Ministro dell’istruzione e del merito prot. n. 64765 del 13 aprile 2023, con la quale, a seguito di interlocuzioni con il Ministero dell’economia e delle finanze, viene reiterata la richiesta di autorizzazione all’avvio della procedura di reclutamento di cui all’art. 1, comma 334, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, per un contingente rimodulato in n. 1.740 posti, cosi’ come individuato dal decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, n. 74 del 28 aprile 2023, in corso di registrazione;

Vista la nota del Gabinetto del Ministero dell’economia e delle finanze del 12 maggio 2023, n. 19664, con cui si trasmettono le valutazioni assunte dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato – Ispettorato generale per gli ordinamenti del personale e l’analisi dei costi del lavoro pubblico del medesimo Ministero di cui alla nota n. 113643 del 9 maggio 2023, attraverso cui, nell’esprimere considerazioni di merito, si esprime parere favorevole all’avvio delle procedure concorsuali per n. 1.740 unita’;

Ritenuto di poter autorizzare il Ministero dell’istruzione e del merito, per l’anno scolastico 2023/2024, all’avvio della procedura di reclutamento di cui all’art. 1, comma 334, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, per n. 1.740 posti di docente di educazione motoria;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 novembre 2022, che dispone la delega di funzioni al Ministro per la pubblica amministrazione, sen. Paolo Zangrillo;

Di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

Decreta:

1. Il Ministero dell’istruzione e del merito e’ autorizzato, per l’anno scolastico 2023/2024, all’avvio della procedura di reclutamento di cui all’art. 1, comma 334, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, per n.1.740 posti di docente di educazione motoria.
2. Ai fini delle assunzioni del personale di cui al comma 1 restano ferme le procedure di autorizzazione previste dall’art. 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, nell’ambito dei posti effettivamente vacanti e disponibili.
3. Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 28 giugno 2023

p. Il Presidente del Consiglio dei ministri
Il Ministro della pubblica amministrazione
Zangrillo

Il Ministro dell’economia e delle finanze
Giorgetti

Registrato alla Corte dei conti il 19 luglio 2023
Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, n. 2044

Voto condotta e sospensione

Si è tenuto il 28 giugno un incontro fra il Ministro dell’Istruzione e del Merito e lo staff tecnico del ministero.

Si è data lettura della relazione conclusiva dei lavori del tavolo composto da esperti di varia estrazione e dedicato al tema del bullismo.

Al termine dell’incontro sono state definite dal Ministro tre direttrici di intervento:

1. ridare valore al comportamento dello studente e al voto di condotta;

2. modificare l’istituto della sospensione;

3. definire presupposti, termini e contenuto delle attività di cittadinanza solidale.

Questi interventi daranno vita ad una revisione normativa che riguarderà il D.P.R 22 giugno 2009 n.122, relativo alla valutazione degli apprendimenti e del comportamento, e del D.P.R 24 giugno 1998 n. 249, che reca lo Statuto delle studentesse e degli studenti.

Le direttrici e i loro contenuti sono i seguenti:

Prima direttrice:

- Si precisa che il voto assegnato per la condotta è riferito a tutto l’anno scolastico e che nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti.

- Nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017.

- La valutazione del comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.

- La normativa attuale, che presenta varie criticità e ambiguità, prevede che la bocciatura, a seguito di attribuzione di 5 per la condotta, sia attuata esclusivamente in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati. Con la riforma si stabilisce invece che l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto.

- L’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico (nella scuola secondaria di secondo grado) in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica avente ad oggetto i valori costituzionali e i valori di cittadinanza.

Seconda direttrice:

- Si ritiene che la misura della sospensione, intesa come semplice allontanamento dalla scuola, sia del tutto inefficace e, anzi, possa generare conseguenze negative sullo studente. Si prevede pertanto che la sospensione fino a 2 giorni dalle lezioni in classe comporti più scuola, più impegno e più studio. Lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche -assegnate dal consiglio di classe- di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Questo percorso si concluderà con la produzione di un elaborato critico su quanto è stato appreso, che sarà oggetto di opportuna valutazione da parte del consiglio di classe.

- Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. La convenzione conterrà le opportune coperture assicurative.

Terza direttrice:

- Nel caso di sospensione superiore ai 2 giorni, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità. Ciò al fine di stimolare ulteriormente e verificare l’effettiva maturazione e responsabilizzazione del giovane rispetto all’accaduto.

Le decisioni che riguardano queste misure saranno adottate dalle singole scuole, nello specifico dai consigli di classe, nel rispetto dell’autonomia scolastica.