Videogioco contro la dislessia

La dislessia si sconfigge con un videogioco italiano
La Tecnica della Scuola del 02/09/2023

MILANO. È possibile una diagnosi precoce della dislessia, senza far vivere inutili stress ai più piccoli, grazie a un videogioco inventato a Milano da una equipe di ricercatori che sanno bene essere la popolazione scolastica italiana con DSA oltre il 3,2%, un numero triplicato in dieci anni. Nei Paesi anglofoni, invece, questa percentuale sale al 17%, coinvolgendo maggiormente il sesso maschile.
Così, durante l’hackathon milanese sviluppatrici e sviluppatori, psicologhe e psicologi, game designer e game artist si sono sfidati, mettendo in comune le loro competenze, per realizzare un applied game, non invasivo ed inclusivo, per lo screening della dislessia in fase prescolare, dai 5 ai 7 anni.
“Il gioco -precisano gli esperti- è il luogo ideale per l’incontro, anche quando di natura psicoeducativa. Da qui l’idea di guardare più da vicino i giochi con finalità anche educative, spingendo i nostri studenti ad esplorare tutti gli ambiti del mondo videoludico”.
Al progetto, promosso da SAE Institute Milano e co-finanziato da CEI Initiative, hanno aderito 5 atenei, quali SAE Institute Belgrade (Serbia), Babes-Bolyai University (Romania), University of Banjia Luka (Bosnia and Herzegovina), University of Crne Gore (Montenegro) e University of Szeged (Ungheria).
“Di solito i bambini vengono sottoposti a una serie di test che, per quanto giocosi, possono provocare un certo stress, perché comunque vengono percepiti come prove di valutazione”, mentre con un gioco, o meglio con un videogioco, si ottengono risultati migliori e senza stress.
“L’obiettivo dell’applied game è prima di tutto quello di coinvolgere e far divertire tutti i bambini. Dai risultati ottenuti, poi, i genitori possono estrapolare alcuni indicatori utili a capire quando è meglio procedere ad un approfondimento”.di Pasquale Almirante

Autismo, convenzione tra Comune di Monza e Ats Brianza

Autismo, convenzione tra Comune di Monza e Ats Brianza per la sperimentazione “Case Management”
SuperAbile INAIL del 02/09/2023

MONZA. La giunta del Comune di Monza ha rinnovato l’accordo con Ats Brianza per la prosecuzione della sperimentazione denominata “Case Management”, che garantisce alle famiglie con minori o giovani adulti di età compresa tra gli zero e i 25 anni con diagnosi di autismo una presa in carico continua nel tempo con particolare attenzione alle fasi di transizione verso l’età adulta. La Convenzione vale per l’annualità per l’annualità 2023, con proroga fino alla stipula di nuova Convenzione per l’anno successivo, analogamente a quanto è avvenuto nel 2022.

Il “Case Management” è un insieme dei servizi sanitari rivolti alle persone con disabilità. È un approccio coordinato e personalizzato per fornire assistenza e supporto a pazienti con disabilità tramite la pianificazione, il coordinamento e il monitoraggio di una serie di servizi e risorse necessari per soddisfare le esigenze specifiche di ciascun individuo. Nel caso di bambini o ragazzi autistici, il “Case Management” implica la valutazione approfondita delle esigenze, un piano personalizzato con terapie e interventi, il coordinamento tra professionisti, forme di monitoraggio e aggiustamenti, il supporto familiare e percorsi di transizione verso l’età adulta.

“La valutazione accurata delle esigenze di adolescenti e giovani con disturbi dello spettro autistico, il coordinamento tra professionisti della cura sociale e sanitaria, il sostegno personalizzato offerto alle famiglie- afferma l’assessore a Welfare e Salute del Comune di Monza, Egidio Riva- sono i cardini essenziali del percorso di accompagnamento all’età adulta. Per questo motivo il rinnovo della convenzione è fondamentale per garantire l’autonomia e indipendenza, e dunque la qualità della vita della vita, dei minori con autismo”.