MABArt

E’ stato proiettato al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia il documentario MABArt, un emozionante viaggio attraverso le sfide culturali, le tematiche di approfondimento, di ricerca e metodologie didattiche innovative sviluppate durante il primo ciclo di “residenze artistiche” della Scuola Italiana.

MABArt è un progetto promosso dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Costaggini”, per conto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale, con la cura e il coordinamento scientifico di Lorenzo Micheli e Massimiliano Ventimiglia.

Il documentario, realizzato e prodotto dal regista Francesco Dinolfo, racconta il percorso di crescita artistica e culturale delle studentesse, degli studenti e dei docenti coinvolti nel progetto MABArt. Attraverso la partecipazione agli eventi di “residenze artistiche” che hanno avuto luogo durante l’anno scolastico 2022/2023, in diverse città italiane e internazionali, i partecipanti hanno esplorato nuovi orizzonti creativi e collaborato con artisti e professionisti di tutto il mondo.

150 gli studenti e docenti provenienti da tutta Italia hanno assistito nella mattinata odierna alle proiezioni dei film dell’ 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, impegnati negli stessi giorni in una nuova residenza artistica e cinematografica a Treviso partecipando alla Biennale Architettura e alla Biennale Cinema (MABArt Cinema).

In Emilia-Romagna gli alunni con DSA sono più che triplicati in dieci anni

In Emilia-Romagna gli alunni con DSA sono più che triplicati in dieci anni
SuperAbile INAIL del 05/09/2023

BOLOGNA. Continua ad aumentare in Emilia-Romagna il numero di alunni con disturbi specifici di apprendimento. A giugno, alla fine dello scorso anno scolastico, gli studenti con certificazione erano 34.931 tra elementari, medie e superiori: il 6,8% del totale della popolazione studentesca. Si tratta di una percentuale in costante crescita: negli ultimi 10 anni gli alunni con Dsa sono più che triplicati, dalle 10.526 segnalazioni dell’anno 2012-2013 alle quasi 35.000 del giugno scorso, con un incremento di oltre il 230%. Più marcata la crescita alle superiori, con un balzo di oltre il 500% in più (da 3.231 a 19.828 alunni). Più che raddoppiata anche la quota alle medie (da 4.323 a 10.943 segnalazioni, +153%), sostenuta ma di minore portata la crescita alle elementari (da 2.672 a 4.160 bambini, +40%).

“Un fenomeno in costante aumento”, conferma il direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, Stefano Versari, secondo il quale questi dati “possono essere di aiuto anche per guidare le istituzioni scolastiche nell’attuazione di una didattica personalizzata”. Nell’anno scolastico 2022-2023 il disturbo più segnalato è la dislessia: 19.175 casi, cioè il 37,1% del totale. Seguono le certificazioni per disortografia (12.179 alunni, il 23,6%) e per discalculia (11.923 segnalazioni, il 23,1%). Infine sono 8.352 i casi di disgrafia, il 16,2% dei disturbi accertati.

I quasi 35.000 casi di disturbi specifici dell’apprendimento in Emilia-Romagna riguardano per la precisione 33.378 alunni nelle scuole statali e 1.553 nelle paritarie. Nel 63,2% dei casi sono maschi. La maggior parte delle segnalazioni (il 56%) arriva dalle scuole superiori, dove si trovano 19.828 alunni con Dsa (il 9,55% del totale degli studenti). Altre 10.943 certificazioni riguardano ragazzi delle scuole medie (l’8,86%) e 4.160 sono alle elementari (2,25%).

A livello provinciale, la quota maggiore è nelle scuole di Modena (6.850 alunni), seguite da quelle di Bologna (6.476 ragazzi). Poi Reggio Emilia (4.657), Rimini (3.199), Forlì-Cesena (3.195), Parma (3.118), Ravenna (2.827), Ferrara (2.563) e Piacenza (2.046). Nelle province di Modena, Reggio Emilia e Rimini in particolare la quota di studenti con Dsa supera il 10% sia alle medie sia alle superiori sul totale degli alunni iscritti. Nonostante le certificazioni vengano fatte solo dalle elementari in poi, risultano anche 98 segnalazioni di disturbi specifici dell’apprendimento anche alla materna, di cui 34 solo a Ravenna (altre 19 a Modena e 16 a Reggio Emilia).

Pensioni di invalidità e limiti reddituali

Pensioni di invalidità e limiti reddituali: rettifica di INPS
Agenzia Iura del 05/09/2023

Nelle ultime settimane sono circolate alcune informazioni piuttosto distorsive secondo le quali i criteri per il calcolo dei limiti reddituali ai fini dell’erogazione delle provvidenze assistenziali per le minorazioni civili (ciechi, sordi, invalidi) sarebbero improvvisamente divenuti più restrittivi di quelli in essere in forza di un messaggio INPS (2705 del 17 luglio scorso).
Ciò probabilmente deriva da una limitata conoscenza dei concetti base della normativa tributaria. Ma procediamo per ordine.
Com’è noto alcune provvidenze assistenziali riservate agli invalidi civili, ai ciechi e ai sordi sono erogate a condizione che gli interessati non superino un determinato limite di reddito personale. Per le pensioni, il limite 2023 è di 17.920 euro l’anno; per gli assegni agli invalidi parziali e per l’indennità di frequenza il limite è di 5.391,88 euro l’anno.
Ma come si calcola quel limite? A quale reddito bisogna riferirsi?
Ai fini IRPEF bisogna conoscere e distinguere due concetti basilari, altrimenti non si comprende appieno la questione.
Il reddito complessivo, quello che possiamo definire “lordo”, è quello totale, al lordo delle deduzioni (non le detrazioni) e, ovviamente delle successive ritenute fiscali/imposte e detrazioni.
Il reddito imponibile ai fini IRPEF invece è quello su cui vengono effettivamente applicate le imposte e, di conseguenza, le detrazioni varie. Le imposte vengono calcolate dopo le dopo le deduzioni.
Il reddito netto, cioè quello che rimane al contribuente dopo aver applicato deduzioni, imposte/ritenute, detrazioni.
Orbene: a quale dei due si fa riferimento per il calcolo del limite reddituale?

La questione è stata oggetto di discussione e di contenzioso per anni. La Corte di Cassazione ha ripetutamente ribadito che il riferimento è il reddito imponibile, quindi tolti gli oneri deducibili. Nella sostanza la Cassazione giudica illegittima la diversa interpretazione fornita con decreto ministeriale 31 ottobre 1992, n. 553. (Cass. n. 4158/2001; Cass. n. 11582/2015; Cass. n. 21529/2016; Cass. n. 26473/2016; Cass. n. 5450/2017; Cass. n. 5962/2018; Cass. n. 30567/2019).

INPS si è allineata (dopo anni) a questa indicazione e continua ad esserlo anche dopo il messaggio 2705/2023 oggetto di fraintendimenti.
Il riferimento più recente che conferma tutta la questione degli oneri deducibili è il messaggio 1688 del 19 aprile 2022: il reddito è quello imponibile, dunque – ancora una volta .  tolti gli oneri deducibili. Il messaggio 1688/2022 ne illustra anche molto bene le motivazioni al paragrafo 2.

Il messaggio 1688/2022 contiene però un evidente refuso al primo paragrafo “Tali redditi devono essere sempre computati al netto degli oneri deducibili e delle ritenute fiscali.”
È evidente che la parte “e delle ritenute fiscali” è un errore, perché se così fosse il reddito non sarebbe più quello imponibile, ma addirittura quello netto, cioè dopo l’applicazione delle imposte e delle detrazioni (per oneri, forfettarie ecc.).
In effetti, banalmente, il messaggio 2705/2023 oggetto improprio di allarme, corregge quel passaggio del solo primo paragrafo, precisando : “Ne consegue che, a parziale rettifica del paragrafo 1 del Messaggio n. 1688/2022, nella determinazione del reddito rilevante ai fini della verifica del diritto alle prestazioni di invalidità civile sono computati i redditi soggetti a IRPEF al lordo delle ritenute fiscali.”
Rimangono intatte le indicazioni del paragrafo 2 che – come già detto – dettagliatamente illustrano come e perché vanno scorporati gli oneri deducibili.
Nella sostanza nulla cambia rispetto a prima del messaggio 2705/2023. Il reddito da considerare è quello imponibile, ovviamente al netto degli oneri deducibili come sancito ripetutamente dalla Corte di Cassazione.

di Carlo Giacobini, direttore dell’Agenzia IuraPer approfondimenti


– Messaggio Hermes INPS n. 2705 del 17 luglio 2023
– Messaggio Hermes INPS n. 1688 del 19 aprile 2022

Tavolo su filiera tecnico professionale e valutazione della condotta

Scuola: al MIM la CGIL abbandona il tavolo su filiera tecnico professionale e valutazione della condotta. Senza testi, nessun confronto

Roma, 5 settembre – Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha convocato per oggi, 5 settembre, una riunione di informativa sindacale sul DDL di istituzione della filiera formativa tecnologico professionale e di revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti. Durante la riunione, con un atteggiamento reiterato nel tempo e nonostante le ripetute sollecitazioni da parte della nostra Organizzazione, il Ministero non ha fornito alcun testo scritto in merito all’oggetto della convocazione.

La delegazione della CGIL, composta da Confederazione e FLC, preso atto delle comunicazioni presentate ancora una volta solo verbalmente dall’Amministrazione, ha abbandonato il tavolo, chiedendo di aggiornare la seduta previo tempestivo invio delle bozze dei provvedimenti in discussione sottolineando che, in assenza della documentazione e dei tempi necessari ad avviare un confronto approfondito e costruttivo, non è possibile ritenere adempiuta l’informativa sindacale.

CGIL e FLC ritengono estremamente grave la superficialità e l’unilateralità con cui il Ministero si occupa di questioni dirimenti che impattano sulla vita della scuola, sul suo impianto ordinamentale, sulla professionalità e sulla relazione educativa. Non si tratta soltanto di una questione di metodo che attiene alle relazioni sindacali, ma di un atteggiamento che sminuisce valore, ruolo e funzioni dell’intera comunità educante.

Così l’intelligenza artificiale personalizza l’apprendimento per i singoli studenti

da Il Sole 24 Ore

L’International School of Monza, parte del gruppo “International School of Europe”, conferma un miglioramento delle prestazioni degli studenti del 10,2% grazie all’utilizzo innovativo della IA
di Redazione Scuola

Inspired Education Group, leader globale delle scuole premium, ha annunciato i risultati di un nuovo programma pilota che prevede l’utilizzo quotidiano della IA nell’insegnamento e apprendimento scolastico, dedicato agli studenti delle scuole secondarie. Il programma, che ha visto la piattaforma Inspired AI utilizzata da alunni e docenti dell’International School of Monza, parte del Gruppo International School of Europe, ha dimostrato come gli studenti partecipanti abbiano ottenuto un miglioramento medio delle proprie performance scolastiche del 10,2%.

La piattaforma

La piattaforma Inspired AI sfrutta l’intelligenza artificiale per creare “percorsi” su misura per gli studenti, sia durante i compiti in classe che a casa, fornendo allo stesso tempo analisi e raccomandazioni in tempo reale verso insegnanti e genitori. La tecnologia applicata utilizza test “diagnostici” iniziali per valutare i rispettivi punti di forza e di debolezza dei singoli studenti e, utilizzando questi dati, crea esercizi e moduli su misura in materie come l’Inglese, la Matematica e scienze. Questi “percorsi” di apprendimento personalizzati garantiscono che gli specifici punti deboli di uno studente vengano affrontati e migliorati, amplificando allo stesso tempo i punti di forza in ciascuna materia.

I miglioramenti

Nel corso del programma si è constatato che gli studenti sono migliorati sensibilmente tra il primo ed il secondo tentativo di accertamento diagnostico, con un +9% in Matematica e circa il +15% in Scienze.In particolare, gli studenti coinvolti nello studio più ampio effettuato a livello globale, hanno visto, in media, il miglioramento maggiore nelle prestazioni in Biologia (10,6%) e Chimica (9,4%).Iain Sachdev, preside dell’International School of Monza, ha commentato: «L’intelligenza artificiale non sostituirà l’elemento umano nella formazione scolastica, che deve continuare a fondarsi sulle relazioni tra le persone ma, piuttosto, essere utilizzata in modo intelligente per approfondire esperienze e risultati di apprendimento. Infatti, personalizzando il percorso di apprendimento, l’intelligenza artificiale adattiva fornisce agli insegnanti dati istantanei e precisi sul livello raggiunto da ogni studente, e consente loro di supportarli al meglio per realizzare a pieno il proprio potenziale, sia all’interno che al di fuori delle materie scolastiche. Riguardo la tecnologia EdTech, non la stiamo implementando solo per il gusto di farlo, ma piuttosto selezionando e sviluppando consapevolmente strumenti che migliorano veramente l’apprendimento di ogni individuo, giorno dopo giorno all’interno del proprio percorso formativo».

Tre scopi principali

Nel suo utilizzo quotidiano all’interno delle scuole, la piattaforma Inspired AI ha tre scopi principali. In primo luogo, accelerare l’apprendimento degli studenti attraverso la personalizzazione “intelligente” del percorso di apprendimento. In secondo luogo, la piattaforma riduce anche il carico di lavoro degli insegnanti, in particolare in termini di valutazione, analisi e creazione di materiali da utilizzare. Infine, Inspired AI completa e migliora anche il lavoro degli stessi docenti, poiché fornisce informazioni progressive utili sui singoli studenti e segnalando gli interventi formativi da apportare ove necessario.

Processo di trasformazione tecnologica

L’Intelligenza Artificiale, nei settori più avanzati, comincia a rappresentare anche in Italia un processo di trasformazione tecnologica notevole. Con l’implementazione dei nuovi sistemi di IA anche nel contesto educativo e formativo, sarà infatti possibile costruire un curriculum di alfabetizzazione che permetta agli studenti di costruire in modo critico la scoperta ed il loro rapporto più corretto con queste nuove tecnologie avanzate, permettendo di sfruttare le principali opportunità.Il processo evolutivo, inoltre, delinea la figura di un insegnante che, anche con l’ausilio delle applicazioni dell’intelligenza artificiale, potrà garantire maggiormente ai propri studenti competenze e consapevolezza per il loro futuro apprendimento.

Gli studenti

Nadia, studentessa dell’International School of Monza, ha dichiarato: «In un primo momento, i test e le materie più difficili mi creavano maggiori ansie, ma ora l’intelligenza artificiale rende tutto più facile, dalla semplice comprensione fino al ripasso. È come avere un compagno di studio sempre presente, sia che io stia facendo compiti a casa sia per provare a comprendere qualcosa di nuovo. La parte migliore sta nel fatto che la IA sa esattamente di cosa ho bisogno. Infatti, se qualcosa risulta troppo difficile per me, lo spiega più semplicemente finché non lo capisco pienamente. Se spiegato su un libro oppure attraverso un altro programma di apprendimento, un argomento molto complesso non sarebbe stato così facilmente comprensibile per me se non fosse stata l’intelligenza artificiale ad aiutarmi. Probabilmente non sarebbe stata la stessa cosa».
La maggioranza dei 138 studenti italiani dell’International School of Monza coinvolti nel programma (46%) consiglierebbe Inspired AI come un buon strumento per l’apprendimento scolastico, e il 37% degli insegnanti ha confermato che le informazioni di valutazione fornite dalla piattaforma sono state utili nel guidare al meglio progressione negli studi dei singoli studenti.

I docenti

Inoltre, il 75% dei docenti consiglierebbe la piattaforma AI come un efficace strumento per l’apprendimento, e il 75% di loro ritiene che li abbia aiutati nella pianificazione delle lezioni. Questi risultati indicano chiaramente come questa nuova tecnologia funzioni in combinazione, o comunque in funzione di complementarità, con gli insegnanti all’interno di tutto il progetto pilota, consentendo queste buone prestazioni. Oltre all’International School of Monza, attualmente anche l’International School of Milan, la St. Louis School Archinto, la St. Louis School Caviglia e la St. Louis School Colonna utilizzano la piattaforma Inspired AI per supportare l’insegnamento e l’apprendimento degli studenti.
In quanto leader a livello mondiale per le scuole “premium”, le sedi di Inspired Education Group attualmente formano più di 80.000 studenti in oltre 100 scuole di 6 continenti, fornendo un’esperienza di apprendimento di altissimo livello, dal 1° al 13° anno d’età. Le scuole sono focalizzate sui tre pilastri dell’istruzione moderna: eccellenza accademica, sport, arti performative e creative.

Concorso docenti educazione motoria scuola primaria: domande fino al 6 settembre

da OrizzonteScuola

Di redazione

Fino alle ore 23,59 di mercoledì 6 settembre è possibile partecipare al concorso per docenti di educazione motoria nella scuola primaria, classi quarte e quinte, per la copertura di 1740 posti comuni vacanti e disponibili nell’anno scolastico 2023/2024.

Il concorso è bandito a livello nazionale e organizzato su base regionale, secondo la ripartizione indicata nell’Allegato 1 al Bando.

I candidati presentano istanza di partecipazione al concorso unicamente in modalità telematica, attraverso il portale www.inpa.gov.it. Per accedere alla compilazione dell’istanza occorre essere in possesso delle credenziali del Sistema Pubblico di identità digitale (SPID) o di quelle della Carta di Identità Elettronica (CIE).

Le domande di partecipazione possono essere presentate attraverso la “Piattaforma Concorsi e Procedure Selettive”.

Per la partecipazione alla procedura concorsuale è dovuto il pagamento di un contributo di segreteria di 50 euro. Il pagamento deve essere effettuato sulla base del bollettino emesso dal sistema “Pago In Rete”, l’avvenuto pagamento deve essere dichiarato nell’istanza, cui va allegata – a pena di esclusione – la ricevuta di pagamento.

Ciascun candidato può concorrere in un’unica regione.

Al concorso è possibile partecipare solo se in possesso congiuntamente di uno dei seguenti titoli:

  • laurea magistrale LM-67 Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative»
  • laurea magistrale classe LM-68 «Scienze e tecniche dello sport
  • laurea magistrale nella classe di concorso LM-47 Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie
  • titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233: laurea 53/S Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie; 75/S Scienze e tecnica dello sport; 76/S Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative

e dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche di cui al DM 616/2017, anche conseguiti dopo il 31 ottobre 2022.

Bando, programmi, tabella titoli

Concorso ATA ex LSU: si concluderà nei prossimi mesi. Domande in scadenza l’8 settembre

da OrizzonteScuola

Di redazione

Fino all’8 settembre è possibile inviare domanda di partecipazione alla terza procedura assunzionale del personale ATA ex LSU. Il concorso è riservato a coloro che sono stati dipendenti delle ditte di pulizia e hanno lavorato per almeno 5 anni nelle scuole statali.

Dalla guida del ministero i passi per compilare la domanda:

  1. Accedere alla pagina principale della “Piattaforma Concorsi e procedure selettive”, con le proprie credenziali.
  2. Compilare la domanda (utilizzando la funzione “Inserisci”)
  3. Aggiornare, se necessario, i dati precedentemente inseriti (utilizzando la funzione “Modifica”)
  4. Inserire, se necessario o dove richiesto, l’elenco dei documenti da consegnare contestualmente alla domanda
  5. Inoltrare la domanda (utilizzando la funzione “Inoltra”). L’inoltro deve avvenire entro la data indicata come termine ultimo per la presentazione delle domande. Al momento dell’inoltro, il sistema crea un documento .pdf, che viene inserito nella sezione “Istanze -Domande presentate” presente sulla home page, contenente il modulo domanda compilato.

Requisiti

La procedura è riservata al personale ex LSU che non abbia potuto partecipare all’iter concorsuale per mancata disponibilità di posti nella provincia di appartenenza. Si ricorda infatti che si tratta della terza procedura assunzionale.

Per partecipare sono necessari la terza media e un servizio di almeno 5 anni svolto presso scuole statali come dipendenti delle ditte di pulizia; più precisamente:

Sono ammessi a partecipare alle procedure selettive coloro che sono in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado, conseguito entro la data di scadenza del termine per la presentazione della domanda di partecipazione, e hanno svolto, per almeno 5 anni, anche non continuativi, nei quali devono essere inclusi gli anni 2018 e il 2019, servizi di pulizia e ausiliari presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, in qualità di dipendente a tempo determinato o indeterminato di imprese titolari di contratti per lo svolgimento di tali servizi.

I posti

La procedura si svolge in 16 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, con la seguente suddivisione provinciale:

ABRUZZO:
Chieti
L’Aquila
Teramo

BASILICATA:
Potenza

CALABRIA:
Catanzaro
Cosenza
Crotone
Reggio Calabria
Vibo Valentia

CAMPANIA:
Avellino
Caserta
Napoli

FRIULI VENEZIA GIULIA:
Gorizia
Pordenone
Udine

LAZIO:
Frosinone
Rieti

LIGURIA:
La Spezia

LOMBARDIA:
Bergamo
Como
Lecco
Lodi
Mantova
Monza e Brianza
Sondrio

MOLISE:
Isernia

PIEMONTE:
Asti
Biella
Vercelli

PUGLIA:
Brindisi
Foggia
Lecce
Taranto

SARDEGNA:
Cagliari

SICILIA:
Agrigento
Caltanissetta
Enna
Messina
Palermo
Ragusa
Siracusa
Trapani

TOSCANA:
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa-Carrara
Pisa
Prato

UMBRIA:
Terni

VENETO:
Belluno
Venezia

Il concorso si concluderà nel prossimi mesi

Come evidenziato dal MIM nella nota del 24 agosto sulla copertura dei posti ex LSU le procedure si concluderanno presumibilmente nei prossimi mesi.

Sui posti scoperti verranno attribuite le supplenze al 30 giugno 2024 con clausola risolutiva.

BANDO

TABELLA TITOLI 

Valditara ribadisce: “Obbligo di attività di volontariato per gli alunni sospesi”

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Giuseppe Valditara, nel corso di una intervista al Corriere della Sera ha dichiarato che tra i primi importanti cambiamenti c’è la rivoluzione dell’istituto della sospensione: “Sto per presentare un disegno di legge, saremo operativi appena il parlamento lo approverà. Oltre i due giorni lo studente sospeso dovrà partecipare ad attività di ‘cittadinanza solidale’. Saranno gli uffici scolastici regionali a fare convenzioni con i soggetti preposti, dalla Caritas alle case di riposo, dove gli studenti potranno prestare la loro opera di volontariato. Le scuole poi sceglieranno dove far svolgere queste attività. L’obiettivo è far capire al giovane il valore di far parte di una comunità, il rispetto verso gli altri e la solidarietà che questa appartenenza comporta, così l’errore diventa occasione di maturazione e crescita”.

Per quanto riguarda invece il voto di condotta, Valditara ribadisce che “farà media anche nelle scuole secondarie di primo grado e conterà per i crediti della maturità. Chi avrà sei in condotta sarà rimandato in condotta e dovrà preparare un elaborato sui temi della cittadinanza solidale”.

Circolare supplenze 2023/24, tutte le regole anche su spezzoni e part-time

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Le regole per le supplenze riferite all’a.s. 2023/2024 sono contenute nella circolare 43440 del 19 luglio 2023, avente appunto ad oggetto: “Anno scolastico 2023/2024 – Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed A.T.A.”.

Nella circolare sono riportate, tra le altre, tutte le indicazioni per il conferimento di ore di insegnamento pari o inferiori a 6 ore settimanali, attribuzione di supplenze su posti part-time, priorità di scelta della sede scolastica, assunzione del personale avente diritto alla riserva dei posti e disposizioni in materia di contenzioso.

Conferimento di ore di insegnamento pari o inferiori a 6 ore settimanali

Nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, il dirigente scolastico provvede alla copertura delle ore di insegnamento pari o inferiori a sei ore settimanali, che non concorrono a costituire cattedra, attribuendole, con il loro consenso, ai docenti in servizio nella scuola medesima, forniti di specifica abilitazione per l’insegnamento di cui trattasi, prioritariamente al personale con contratto a tempo determinato avente titolo al completamento di orario e, successivamente al personale con contratto ad orario completo – prima al personale con contratto a tempo indeterminato, poi al personale con contratto a tempo determinato – fino al limite di 24 ore settimanali come ore aggiuntive oltre l’orario d’obbligo.

In subordine a tali attribuzioni, nei casi in cui rimangano ore che non sia stato possibile assegnare al personale in servizio nella scuola, i dirigenti scolastici provvedono all’assunzione di nuovi supplenti utilizzando le graduatorie di istituto.

Conferimento supplenze su posti part-time

Il CCNL 2006-2009 prevede la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato con rapporto di lavoro a tempo parziale.

Per il personale docente ed educativo, l’art. 25, comma 6, così dispone:

  1. L’assunzione a tempo determinato e a tempo indeterminato può avvenire con rapporto di lavoro a tempo pieno o a tempo parziale. In quest’ultimo caso, il contratto individuale di cui al comma 4 indica anche l’articolazione dell’orario di lavoro.

Per il personale ATA invece il riferimento è l’art. 44, comma 8:

  1. L’assunzione a tempo determinato o indeterminato può avvenire con rapporto di lavoro a tempo pieno o a tempo parziale. In quest’ultimo caso, il contratto individuale di cui al comma 6 indica anche l’articolazione dell’orario di lavoro.

Il successivo art. 58, sempre relativamente al personale ATA, spiega nel dettaglio le regole che disciplinano il rapporto di lavoro a tempo parziale.

Nella circolare sulle supplenze, il Ministero ricorda che le disponibilità derivanti dal part-time, riferendosi a posti vacanti solo di fatto e non di diritto, vanno coperte mediante conferimento di supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche.

Più disponibilità derivanti da part-time, relative allo stesso profilo professionale del personale ATA, possono concorrere alla costituzione di posti a tempo pieno; ciò anche nel caso in cui tali disponibilità non si creino nella stessa istituzione scolastica.

Ai fini predetti, si utilizzano le graduatorie permanenti dei concorsi provinciali per titoli di cui all’articolo 554 del decreto legislativo n. 297/94 e, in caso di esaurimento, gli elenchi e le graduatorie provinciali ad esaurimento predisposti ai sensi del D.M. 19.4.2001, n. 75 e del D.M. 24.3.2004, n. 35. Esaurite le predette operazioni, le disponibilità residue saranno utilizzate dai dirigenti scolastici, per la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato, di durata fino al termine delle attività didattiche.

LA CIRCOLARE

Nuovo anno scolastico. ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’

da Tuttoscuola

È iniziato il nuovo anno scolastico, ma, contrariamente a quanto sperato dai più ottimisti, la situazione attuale della scuola italiana non è sostanzialmente diversa da come l’abbiamo conosciuta un anno fa.

La scuola italiana del settembre 2023 è precaria più o meno quanto quella del settembre 2022: le supplenze annuali e temporanee superano oggi probabilmente le 200 mila unità come un anno fa  (il ministro Valditara parla di poco più di 130 mila, che sarebbe comunque un numero enorme) e i posti autorizzati dal MEF per le nomine in ruolo resteranno, come l’anno scorso, in buona parte vacanti, come ha dichiarato, al termine di un recentissimo incontro al MIM, la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci “Dai dati, ancora incompleti, che il Ministero ha presentato ai sindacati, si può ipotizzare un quadro che non si discosta in modo significativo da quello dell’anno precedente, … e la percentuale di assunzioni, che l’anno scorso era stata del 43,94% rispetto alle disponibilità, non cresce di molto se riferita alle reali disponibilità…”

Il ministro Valditara precisa in un’intervista al Corriere della Sera che “abbiamo assegnato il 79,9% dei posti autorizzati dal Mef contro il 47,4 dello scorso anno. Restano vuoti 40.404 posti a fronte di 56.324 dell’anno scorso”. Ma la stabilizzazione sperata resta tuttora un sogno. E non c’è nemmeno un avvio di stabilizzazione, in termini di continuità didattica, per i docenti di sostegno, come aveva annunciato, forse con un pizzico di ottimismo, il ministro Valditara nel dicembre dell’anno scorso alla FISH in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità.

Intendo avviare una riforma del sostegno a scuola, altrimenti sono soltanto chiacchiere” aveva annunciato il ministro, che aveva anche aggiunto: “Al 59% degli alunni con disabilità non viene garantita una continuità didattica, sappiamo quanto questo sia grave per la crescita e per le prospettive formative dei ragazzi”. 

I posti di sostegno in organico di diritto sono aumentati di 9mila unità per il 23-24, come previsto dalla legge di bilancio del 2021; per un nuovo incremento bisognerà sperare nella prossima legge di bilancio. I criteri per la mobilità dei docenti di sostegno non sono stati modificati, confermando la possibilità di cambiare sede nel corso del vincolo quinquennale. Si sperava anche nell’aumento dei posti per i TFA per specializzare immediatamente un maggior numero di docenti per il sostegno, ma tutto è rimasto confermato.

Il numero di alunni con disabilità supererà le 300 mila unità e aumenterà in proporzione il numero dei docenti di sostegno in deroga: l’annunciata stabilizzazione del sostegno dovrà attendere.

“Niente di nuovo sul fronte occidentale” scriveva Remarque quasi un secolo fa, ma oggi quel titolo sembra un ritorno al futuro della scuola italiana.