EDUSTRADA 2023/24

Anche per l’anno scolastico in corso, il Ministero dell’istruzione e del merito ha rinnovato l’offerta formativa didattica gratuita, ricca di possibilità di formazione sulla piattaforma per l’educazione alla sicurezza stradale -EDUSTRADA www.edustrada.it, dedicata ai docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado , statali e paritarie sul territorio nazionale.
Gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado possono, sin da ora, iscrivere le proprie classi ai progetti didattici sulla piattaforma; le iscrizioni saranno chiuse il 20 novembre 2023.
Per scoprire tutti i percorsi formativi disponibili, invitiamo tutti i docenti a registrarsi sulla piattaforma Edustrada ed iscrivere personalmente le proprie classi ai progetti educativi di interesse, consultando la sezione “Offerta Formativa”. Le iscrizioni verranno immediatamente trasmesse agli Enti che offrono la formazione gratuita – Polizia Stradale, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento di Psicologia dell’Università “Sapienza” di Roma, Automobile Club d’Italia, Fondazione ANIA, Federazione Ciclistica Italiana, Federazione Motociclistica Italiana– i quali, in base alla propria disponibilità e organizzazione territoriale, programmeranno le modalità di erogazione e contatteranno, in ordine di iscrizione, le scuole partecipanti durante l’anno scolastico.
Non è ammessa da quest’anno l’iscrizione di piu’ classi ai progetti, da parte del coordinatore di Istituto.
Diffondere ai più giovani la cultura della guida sicura in strada è importante per educarli a compiere scelte consapevoli e responsabili, orientate alla loro sicurezza e a quella degli altri.
Al fine di raggiungere sempre più ragazzi e ragazze, da questo anno scolastico, la possibilità di aderire ai progetti educativi di EDUSTRADA è estesa anche ai docenti delle SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO, ai quali è dedicata un’apposita sezione della piattaforma nel menù in homepage. Tra le novità per l’anno scolastico 2023/24 anche la nuova sezione dedicata alla Rete di scuole per la mobilità sostenibile “E-mobility”, costituita attualmente da 45 scuole secondarie di secondo grado (istituti tecnici e professionali) distribuite in 15 regioni del territorio nazionale, di cui è capofila è l’IIS “G. Vallauri” di Fossano (CN).
La Rete, costituita nell’ottobre 2020, ha l’obiettivo di condividere materiali didattici sui temi della mobilità sostenibile ed avviare l’alta formazione dei docenti e studenti sulle tematiche in questione. In particolare, la Rete ha sviluppato diversi percorsi di formazione a livello nazionale rivolti agli studenti delle classi quarte e quinte per il conseguimento dell’attestato di frequenza del percorso di “Tecnico per la progettazione, gestione e manutenzione dei sistemi di mobilità sostenibile”.
Anche i docenti aderenti alla Rete possono seguire un percorso di formazione realizzato con convegni e conferenze sulle tematiche della mobilità sostenibile organizzate dalle medesime scuole della Rete e/o in collaborazione con importanti Enti esterni pubblici e privati. Sono in corso contatti con svariate aziende per l’attivazione di percorsi di P.C.T.O. su tutto il territorio nazionale, anche grazie alla fattiva collaborazione con l’Associazione MOTUS-E, che raccoglie i più importanti stakeholder della filiera della mobilità elettrica in Italia. Tutti i docenti interessati possono consultare la pagina dedicata https://www.educazionedigitale.it/edustrada/featured_item/e-mobility-rete-di-scuole-per-la-mobilita-sostenibile/ e aderire alla rete cliccando su “ISCRIVITI ALLA RETE”.

Per maggiori e più dettagliate informazioni, tutti i docenti interessati possono consultare la piattaforma Edustrada e le circolari del MIM.
Circolare Maeci offerta formativa eurostrada(Nota n. 3991 del 22 settembre 2023)
Circolare UU.SS.RR offerta formativa eurostrada(Nota n. 3991 del 22 settembre 2023)

Bullismo verso bimbi con disabilità

Il bullismo verso i bimbi con disabilità non sia ineluttabile
Vita del 28/09/2023

Esiste una corrispondenza stretta – nota anche se poco esplorata – tra bullismo e disabilità. Un fenomeno che non riguarda solo gli attori principali, ovvero il “bullo” e la “vittima”, ma l’intero contesto. Il progetto Inclusi fa luce su queste esperienze, individuando del docente l’elemento dirimente

Nell’immaginario collettivo la prima vittima di bullismo è il bambino con disabilità. Alcune sue caratteristiche, come evidenzia la letteratura a riguardo – possono essere utilizzate per differenziarlo, separarlo dal gruppo di pari. Eppure, il fenomeno del bullismo legato alla disabilità è ancora poco indagato. Lo sottolinea Giovanni Merlo, direttore di Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità).

«Nelle statistiche ufficiali i bambini e i ragazzi con disabilità sono ‘invisibili’, eppure qualsiasi condizione di disabilità espone lo studente a un maggior rischio di essere vittima del bullismo, in particolare in quei contesti classe in cui non si creano le condizioni per comprenderla».

Il progetto “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, punta a colmare questa miopia. Le organizzazioni partner hanno condotto un’indagine nel campo inesplorato della stretta corrispondenza tra bullismo e disabilità da cui è emerso che «i ragazzi da un lato si rendono conto che troppo spesso sottovalutano il problema, e dall’altro cercano negli insegnanti una soluzione».

Dall’indagine è emerso che sono proprio gli insegnanti, nel ruolo di educatori, a giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel contrasto del bullismo in classe.

I ragazzi credono che gli insegnanti possano fare la differenza e chiedono loro di intervenire non con un atteggiamento punitivo ma impegnandosi in una vera educazione alla diversità e di superare lo stereotipo del ‘bullo cattivo’ e della ‘vittima indifesa’. È questa infatti una rappresentazione che, anche quando si fonda su dati reali, si rivela inadeguata perché non considera il contesto ambientale, sociale e culturale.

«La richiesta che viene posta agli adulti- chiarisce Merlo- è quella certamente di esserci, di essere coerenti e affidabili, di essere i primi a credere che il bullismo, anche quando coinvolge i ragazzi con disabilità, non sia un fenomeno ineluttabile e quasi ‘naturale’. Un fenomeno che si può prevenire, contrastare e risolvere: più con le riflessioni che con le punizioni, più lavorando per avvicinare al posto che separare».

Le attività proposte da Inclusi, pongono le basi per organizzare attività specifiche nelle scuole, riservate agli insegnanti, sulla prevenzione del bullismo legato alla disabilità, per capire quali sono i comportamenti che possono contrastare in modo efficace le situazioni di bullismo e quelli che invece possono facilitarli, per conoscere le diversità e saperle includere.
«Chi compie atti di bullismo verso le persone con disabilità risponde in genere alla necessità di ‘proiettare’ sull’altro, e quindi allontanare da sé, le proprie fragilità», conclude Merlo.

di Sabina Pignataro

G.J.J. Biesta, Oltre l’apprendimento

G.J.J. Biesta, Oltre l’apprendimento. Un’educazione democratica per umanità future

Pubblicato per la prima volta nel 2006, e vincitore del Critic’s Choice Book Award nel 2008, “OLTRE L’APPRENDIMENTO. Un’educazione democratica per umanità future” di Gert J.J. Biesta esce adesso in Italia, tradotto e curato da Chiara Carla Montà.

È lo stesso autore, in Introduzione, ad anticipare un possibile dubbio: cosa può dire, relativamente all’educazione di oggi, un libro di diciassette anni?

“[…] penso che, da un lato, sia superficiale affermare che tutto nel mondo di oggi sia soggetto a rapidi cambiamenti: pensiamo alla povertà, alle disuguaglianze, ai conflitti e alla crisi ambientale. Dall’altro lato, penso che sia pericoloso dare credito solo alle più recenti tendenze, definendo obsoleto tutto ciò che arriva dal passato. Inoltre, credo che l’educazione ponga delle questioni che perdurano nel tempo, che non sono di facile risoluzione e che quindi richiedono un’attenzione costante. A tal proposito, una chiave di lettura di Oltre l’apprendimento potrebbe essere proprio quella di ritenerlo un testo che si interroga sulle “grandi” e perduranti questioni educative”.

Questioni altissime e ragionate anche ponendosi all’ascolto dei grandi filosofi: Lévinas, Foucault, Arendt, Bauman, Derrida…
D’altra parte una delle problematiche centrali di cui si occupa qui Biesta riguarda il nostro esistere, il significato dell’essere umani, e dunque il ruolo dell’educatore che deve “equipaggiare le nuove generazioni affinché possano vivere nel mondo”. Un educatore che dovrà cercare la risposta alla domanda sull’essere umani “solo nel mentre del discorso educativo e non prima”. 

La pedagogia, l’idea di comunità, la responsabilità educativa: su questo riflette Biesta supportando gli educatori nel comprendere cosa comporta impegnarsi per un’educazione veramente democratica. 

Sostengo – afferma l’autore – che la responsabilità dell’educatore non abbia solo a che fare con il creare “spazi mondani” in cui si possano incontrare l’alterità e la differenza ma anche con il porre “domande difficili”, che ci sollecitano ad assumerci una responsabilità verso questa alterità e differenza, in modi personali e unici”. 

Il testo è diviso in 6 capitoli: inizialmente Biesta si concentra sulla critica del passaggio da un linguaggio dell’educazione al linguaggio dell’apprendimento e sulle conseguenti mancanze per i nuovi educatori, ma anche educandi. Nei successivi capitoli entra nel merito della relazione educativa e dei suoi elementi costitutivi, proponendo una personale visione di approccio e di analisi. Il percorso di riflessione parte dall’abbandono della domanda su essenza e natura del soggetto umano a favore dell’indagine su dove il soggetto umano  può “venire alla presenza” come essere unico e singolare. Il capitolo successivo entra nel merito dei significati di “comunità” per arrivare quindi a evidenziare come si possa venire al mondo “solo e solo se anche l’altro può fare lo stesso”. Dipendenza dunque da pluralità e differenza, che rende difficoltoso e talvolta contraddittorio il processo educativo. La responsabilità educativa è tema del quinto capitolo, dove l’educazione è messa a confronto con l’architettura nell’analisi della creazione di “spazi mondani” plurali e diversificati, per concludere con un capitolo finale tutto dedicato al rapporto tra educazione e democrazia. 

L’Epilogo – quattro pagine dense dove tra l’altro si ricorda che la responsabilità dell’educatore riguarda ciò che verrà, senza la possibilità di conoscerlo in anticipo – porta il tema della pedagogia dell’interruzione e la correlata domanda educativa, da Biesta ritenuta difficile e fondamentale, “Che cosa ne pensi”?
Le ultimissime righe tornano a parlare di democrazia, più precisamente di promessa della democrazia, di pluralità e differenza. L’ultima parola dell’ultima pagina è “libertà”.

Sezione Rondine, Valditara firma protocollo per sperimentazione

da Il Sole 24 Ore

L’accordo promuove i valori del dialogo, dell’inclusione, della convivenza pacifica, della cittadinanza attiva e digitale. Obiettivo: favorire la diminuzione della dispersione scolastica.
di Redazione Scuola

«Nel corso degli anni il Metodo Rondine si è rivelato utile ed efficace nella costruzione di un dialogo costruttivo tra docente e studente, per la serenità dell’ambiente scolastico, nel contrasto al bullismo e nella creazione di un ambiente accogliente che favorisca l’apprendimento. Per questo sono felice di rinnovare l’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e Rondine: i metodi educativi e l’approccio didattico proposti si inseriscono pienamente nel progetto cui ho iniziato a lavorare sin dal primo giorno del mio incarico di Ministro: valorizzare il merito nella scuola italiana, creando le condizioni perché tutti i ragazzi possano far sbocciare i loro talenti individuali sulla base delle proprie qualità». Così Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, in occasione della firma del Protocollo d’intesa sulle sezioni Rondine, avvenuta ieri a Roma alla presenza di Franco Vaccari, Presidente di Rondine Cittadella della Pace, e di una delegazione dell’associazione.

L’accordo

L’accordo è teso a promuovere i valori del dialogo, dell’inclusione, della convivenza pacifica, della cittadinanza attiva e digitale, a favorire la diminuzione della dispersione scolastica e agevolare la lotta al bullismo e alla violenza nelle scuole, per promuovere uno sviluppo rispettoso dell’ambiente attraverso le più avanzate tecnologie amiche della natura, coerente con la missione di Rondine e del MIM. Tutto ciò al fine di potenziare la dimensione della formazione come condizione irrinunciabile e affermare una visione condivisa della persona e della famiglia umana verso una cultura del dialogo e della pace.

Cos’è Sezione Rondine

Sezione Rondine è una sperimentazione che rimette al centro la relazione educativa docente-discente, per uno sviluppo umano integrale. Un triennio o un quinquennio sperimentali che le Scuole secondarie italiane di secondo grado potranno attivare al fine di proporre un’offerta educativa e formativa centrata sul Metodo Rondine per la trasformazione creativa dei conflitti.

Favorire habitat relazionali

«La firma del Protocollo tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e Rondine Cittadella della Pace – ha sottolineato Franco Vaccari, Presidente dell’associazione – è un passo avanti nella sperimentazione e attuazione del Metodo Rondine, un metodo certificato e validato ogni anno, nelle scuole italiane, lì dove è necessario favorire habitat relazionali per generare un clima capace di disincentivare la dispersione e l’abbandono, individuando nella scuola il luogo prediletto alla costruzione di relazioni di fiducia che portino lo studente a un personale percorso di crescita».

Smart working per i fragili nella PA, arriva la proroga fino al 31 dicembre 2023

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

A quanto si apprende in Consiglio dei Ministri è stata approvata la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili. La misura viene prorogata fino al 31 dicembre 2023, dando la possibilità per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione, come del settore privato, di svolgere la propria attività in modalità di lavoro agile.

La norma, proposta dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, è stata inserita nel dl ‘proroga termini’ approvato questa sera in Consiglio dei ministri. La scadenza del 30 settembre slitta quindi di tre mesi, allineando sul punto il lavoro pubblico al lavoro privato.

 “Non ho mai avuto preclusioni ideologiche nei confronti dello smart working, che durante la pandemia ha garantito la continuità di moltissimi servizi e che ancora oggi rappresenta una opportunità – ha detto in una nota, il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo –. Molte aziende stanno continuando a utilizzarlo, non vedo quindi perché la stessa cosa non possa e non debba valere per la Pubblica amministrazione, tanto più nei confronti di chi è esposto a gravi rischi non dovuti soltanto al Covid-19″.

“Sono convinto dell’opportunità di dare maggiore attenzione ai cosiddetti fragili, ma ora che non siamo più nella fase emergenziale serve un differente approccio. Per questo motivo con la contrattazione collettiva nazionale per il comparto pubblico ci siamo occupati di regolamentare il lavoro agile come forma di prestazione lavorativa organizzata – aggiunge Zangrillo –. La nuova disciplina prevede la sottoscrizione di accordi individuali tra singoli dipendenti e il dirigente responsabile, con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere e dei risultati collegati. Un sistema che mette al centro il rapporto di fiducia con il dirigente, che è responsabile della performance del proprio dipendente, dell’individuazione degli obiettivi da assegnare e della misurazione di questi ultimi attraverso il controllo e il monitoraggio dell’attività svolta” Una vera rivoluzione, che ribadisce il ruolo del dirigente come gestore di persone con la responsabilità di valorizzare il capitale umano”.

Supplenze breve e saltuarie, il Governo autorizza i pagamenti per oltre 10 mila docenti e Ata: finanziati 55,6 milioni di euro

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

“Fino al 31 dicembre 2023, è autorizzata la spesa di 55,6 milioni di euro al fine di consentire il tempestivo pagamento dei contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico”: l’autorizzazione è riportata nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 27 settembre.

La cifra dovrebbe permettere il pagamento di oltre 10mila insegnanti e unità di personale Ata assunti per brevi periodi (in caso, ad esempio, di malattia del titolare oppure fino alla stipula del contratto annuale o al termine delle lezioni) in questi giorni di settembre e di inizio di anno scolastico.

“L’adozione di questa misura, che integra l’insieme di azioni migliorative delle condizioni economiche di tutto il personale scolastico, è una ulteriore conferma della costante attenzione che vogliamo rivolgere ai lavoratori della scuola”, ha commentato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Lo stesso numero uno del dicastero bianco, poco prima di Ferragosto aveva risposto ai sindacati, in particolare al leader della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile, che lamentavano l’eccessivo ritardo per il pagamento dei compensi ai supplenti che nell’anno scolastico 2022/2023 hanno sottoscritto contratti a tempo determinato direttamente con gli istituti scolastici.

“Il segretario D’Aprile – disse Valditara in quell’occasione – dovrebbe ben sapere che abbiamo avviato un percorso, proprio grazie al piano di semplificazione, per risolvere le criticità e i conseguenti ritardi nei pagamenti degli stipendi dei docenti precari, criticità e ritardi cronici che abbiamo ereditato”.

PNRR Scuola 4.0, scadenza del 30 settembre: verso la proroga?

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il 30 settembre prossimo è la scadenza fissata con nota 86810 del 19 giugno 2023 del termine di aggiudicazione, previa individuazione del soggetto affidatario di forniture e servizi e l’inserimento in piattaforma della documentazione relativa all’espletamento delle procedure riferite ai PNRR Scuola 4.0 Next Class e Next Labs.

Molte istituzioni scolastiche hanno segnalato difficoltà nel rispettare la scadenza, tanto che l’Anquap ha inviato più richieste al Ministero per ottenere la proroga del cronoprogramma specificato in oggetto.

In proposito, Dirigentiscuola fa sapere che “previa interlocuzione con il Capo di Gabinetto e la Dr.ssa Montesarchio, viste le pressanti richieste di proroga da parte di molte istituzioni scolastiche, abbiamo avuto assicurazione che l’Amministrazione si sta adoperando, coinvolgendo il MEF e la Commissione, per ottenere la proroga della …proroga fissata al 30 settembre p.v.“.

I giovani ricordano la Shoah

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito promuove, per l’anno scolastico 2023/2024, sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), la XXII edizione del concorso “I giovani ricordano la Shoah”, rivolto a tutte le alunne e gli alunni della scuola primaria, le studentesse e gli studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione.

Le istituzioni scolastiche interessate sono invitate a trasmettere i lavori prodotti entro venerdì 1° dicembre 2023 ai rispettivi Uffici Scolastici Regionali e, per conoscenza, ai Referenti della didattica per la Shoah, specificando nell’oggetto della comunicazione: “Concorso I giovani ricordano la Shoah – a. s. 2023/2024”.

Tutte le informazioni necessarie sono reperibili nel Bando “I giovani ricordano la Shoah”.

Nota 28 settembre 2023, AOODGRUF 25788

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – Ufficio VII

Alle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado di istruzione
All’Ufficio scolastico competente per il territorio
e p.c. Ai Revisori dei conti per il tramite della scuola

Oggetto: A.F.2023 – Attivazione del monitoraggio – Organico temporaneo personale amministrativo, tecnico e ausiliario ai sensi del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, art. 10, comma 1

Nota 28 settembre 2023, AOODGSIP 4067

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico
Ufficio II

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Al Dipartimento istruzione – Provincia Autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca – Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Località Ladine – Bolzano
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
e p.c. Ai Referenti per la didattica della Shoah
Ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche di primo e secondo ciclo d’istruzione statali e paritarie
Ai Dirigenti dei Circoli didattici

Oggetto: XXII edizione Concorso “I giovani ricordano la Shoah” – Anno scolastico 2023/2024

Nota 28 settembre 2023, AOOGABMI 116416

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO
PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
MISSIONE 4: ISTRUZIONE E RICERCA
Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università
Investimento 3.2: Scuola 4.0

Alle Istituzioni scolastiche beneficiarie D.M. 8 agosto 2022, n. 218
c.a. Dirigente scolastico
c.a. Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
e, p.c., agli Uffici scolastici regionali
c.a. Direttore generale
ai Revisori dei conti per il tramite dell’istituzione scolastica

Oggetto: Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Investimento M4C1I3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”. Istruzioni operative prot. n. 107624 del 21 dicembre 2022. Aggiornamento del cronoprogramma procedurale.