Olimpiadi Internazionali di Astronomia

Dopo avere ospitato le ultime due edizioni, l’Italia si distingue con un ottimo risultato a Pechino

Un ottimo risultato quello conseguito dall’Italia alla XXVII edizione delle Olimpiadi Internazionali di Astronomia (competizione inserita nell’albo di promozione delle eccellenze del MIM) tenutasi in Cina nella suggestiva location del Planetario di Pechino dal 6 al 14 novembre: gli studenti del nostro Paese si sono distinti conquistando due medaglie d’argento (Francesco Leccese, Liceo Scientifico Statale “Banzi Bazoli” di Lecce; Matteo Tivan, Liceo Scientifico Statale “Pellico – Peano” di Cuneo, a cui è stato anche conferito il premio per la migliore prova osservativa) e tre medaglie di bronzo (Francesco Cioffi, Liceo Scientifico Statale “Enrico Fermi” di Bari; Chiara Luppino, Liceo Scientifico Statale “Da Vinci” di Reggio Calabria e Raffaele Stoppa, Liceo Scientifico Statale “Ribezzo” di Francavilla Fontana, BR).

La squadra italiana era composta per la categoria Alfa (14 – 15 anni) da Cioffi Francesco (Liceo Scientifico Statale “Enrico Fermi” di Bari), Leccese Francesco (Liceo Scientifico Statale “Banzi Bazoli” di Lecce) e da Manetti Francesco (Liceo Scientifico “Marconi” di Carrara). Per la categoria Beta (16 anni) hanno partecipato Luppino Chiara (Liceo Scientifico Statale “Da Vinci” di Reggio Calabria) e Stoppa Raffaele (Liceo Scientifico Statale “Ribezzo” di Francavilla Fontana, BR); per la categoria Gamma (17-18 anni) ha partecipato Tivan Matteo (Liceo Scientifico Statale “Pellico-Peano” di Cuneo). Hanno accompagnato la squadra il Dott. Gaetano Valentini (SAIt, INAF-Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, Rappresentante Italiano alle Olimpiadi Internazionali) in qualità di Jury Member, la Dott.ssa Giulia Iafrate (INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste) in qualità di Team Leader e la Prof.ssa Anna Brancaccio (MIM) in qualità di Observer.

Alla competizione – tornata a svolgersi in presenza dopo la pandemia di Covid e la delicata situazione internazionale – hanno partecipato nove nazioni: Bulgaria, Cina, Italia, Malesia, Nepal, Pakistan, Romania, Russia e Vietnam. Le ultime edizioni, svoltesi in modalità remota, furono organizzate per due anni consecutivi dal nostro Paese (Milano 2021, Matera 2022).

Scuola Digitale 2022-2026

Scuola Digitale 2022-2026. Uno sguardo al futuro.

Dario Angelo TUMMINELLI, Carmelo Salvatore BENFANTE PICOGNA e Zaira MATERA

L’evoluzione tecnologica continua a trasformare rapidamente le tecniche, le strategie, i metodi e gli ambienti di insegnamento/apprendimento. Il programma “Scuola Digitale 2022-2026” si propone di creare ambienti educativi e formativi che sfruttino appieno le opportunità offerte dalla tecnologia per migliorare l’apprendimento delle nostre studentesse e dei nostri studenti e prepararli ad un futuro sempre più digitale e tecnologico.

Scuola digitale 2022-2026 è, infatti, un piano per la transizione digitale delle scuole attivato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione anche con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), PagoPA S.p.A. e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Esso mira a rendere le Istituzioni scolastiche sempre più moderne, accessibili, integrate ed efficienti grazie alla trasformazione digitale e trova fondi e risorse nel noto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Al fine di agevolare le Istituzioni scolastiche il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha implementato un’apposita piattaforma ministeriale raggiungibile dal link: https://www.istruzione.it/responsabile-transizione-digitale/; sito dedicato dove è possibile reperire informazioni utili, le iniziative e gli eventi nonché consultare la normativa di settore.

In questo spazio web riservato è possibile consultare il video spot https://youtu.be/K919intzhjs che illustra le finalità e i quattro principali pilastri (progetti) su cui si basano le azioni innovative di seguito brevemente elencate:

  1. Migrazione al cloud: per favorire l’adozione di soluzioni cloud sicure, affidabili, economiche e qualificate per la gestione dei dati e dei servizi/applicazioni delle Istituzioni scolastiche in coerenza con quanto definito all’interno della Strategia Cloud Italia. Il progetto è finanziato nell’ambito della Missione 1, Componente 1, investimento 1.2 del PNRR finanziato dall’Unione europea nel contesto dell’iniziativa Next Generation;
  2. Siti web: per creare o rinnovare i siti web delle scuole, rendendoli più fruibili, accessibili (navigabili) aggiornati e conformi alle normative migliorando la fruibilità dei servizi digitali offerti alle famiglie, alunni e a tutto il personale scolastico. Come per il punto sopra la misura è finanziata nell’ambito della Missione 1, Componente 1, investimento 1.4 del PNRR;
  3. Adozione di PagoPA e AppIO: per semplificare e digitalizzare i pagamenti e le comunicazioni tra le scuole e le famiglie, tramite il sistema PagoPA e l’applicazione IO, quale principale punto di contatto tra Enti e cittadini per la fruizione dei servizi pubblici digitali;
  4. SPID e CIE: promuovere l’adozione dell’identità digitale (Sistema Pubblico di Identità Digitale, SPID e Carta d’Identità Elettronica, CIE), consentendo ai cittadini l’accesso ai servizi digitali erogati dalle Istituzioni scolastiche attraverso SPID e CIE.

Saranno, inoltre, implementati

Open ID Connect: per facilitare l’accesso ai servizi digitali con la Carta d’identità elettronica, grazie al nuovo protocollo Open ID Connect;

Piattaforma notifiche digitale: per inviare notifiche digitali personalizzate e tempestive ai cittadini, tramite SMS, email o app;

Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND): per realizzare una piattaforma che consenta di condividere e analizzare i dati delle scuole, al fine di migliorare la qualità dell’offerta formativa e la valutazione dei risultati.

Per facilitare la transizione al digitale è stato individuato, a livello nazionale per tutte le Istituzioni scolastiche, il Responsabile per la Transizione Digitale (RTD) nella persona del Direttore della “Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica” – DGSIS (ex DGCASIS), ai sensi dell’art. 6, comma 5, lettera t, del D.P.C.M. 30 settembre 2020, n. 166 e del Decreto Ministeriale del 22 febbraio 2022, n. 42. Il ruolo e i compiti del Responsabile per la Transizione Digitale sono stati definiti dalla Circolare del Ministero per la Pubblica Amministrazione n. 3 del 01 ottobre 2018 che evidenzia quanto già fissato nell’art. 17 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (cd. Codice dell’Amministrazione Digitale – CAD), sottolineando la centralità e la valenza strategica di tale figura nell’ambito dell’assetto organizzativo della Pubblica amministrazione (fonte MIM).

Per partecipare al programma le Istituzioni scolastiche devono accedere alla piattaforma PA digitale 2026, attivare il profilo della propria istituzione e candidarsi agli avvisi dedicati. Il programma offre anche supporto e assistenza alle scuole tramite il Transformation Office e le equipe e i team territoriali. A titolo di esempio si riporta l’Avviso Investimento 1.2 “Abilitazione al Cloud per le PA Locali” – Scuole ottobre 2023 attualmente attivo, con scadenza 01 marzo 2024, consultabile dal link: https://areariservata.padigitale2026.gov.it/Pa_digitale2026_dettagli_avviso?id=a017Q00001MQRHgQAP).

La transizione digitale delle scuole è più di un passo verso il futuro; è una vera opportunità per rivoluzionare l’istruzione e la formazione. Investire in tecnologie educative significa investire nel potenziale degli studenti, preparandoli non solo per il successo formativo, ma anche per una vita adulta in grado di gestire con competenza e serenità le sfide e le opportunità con cui verranno inevitabilmente a confrontarsi. Attraverso la collaborazione, l’innovazione e l’impegno continuo, le scuole possono creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo, plasmando così il futuro dei leader, degli innovatori e dei cittadini digitali del mondo.

Bibliografia

  • DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’amministrazione digitale
  • DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30 settembre 2020, n. 166 “Regolamento concernente l’organizzazione del Ministero dell’istruzione”.
  • DECRETO MINISTERIALE del 22 febbraio 2022, n. 42 “Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Sitografia

  • MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

https://www.istruzione.it/responsabile-transizione-digitale/

  • MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
  • MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

https://www.istruzione.it/spid-cie/

  • MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

https://www.miur.gov.it/-/responsabile-per-la-transizione-digitale-rtd–1

  • DIPARTIMENTO PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE – PA digitale 2026

https://padigitale2026.gov.it/

#ioleggoperché, Valditara: donate libri alle scuole. Avvicinare i giovani alla cultura.

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in libreria a Milano per #ioleggoperché: “Il libro avvicina i giovani alla sensibilità, alla creatività, alla cultura. Invito tutti a donare libri”, ha sottolineato il ministro, che ha donato due volumi: “Federico“ di Leo Lionni ai più piccoli e “Lettere a Lucilio“ di Seneca.

Si possono acquistare libri da regalare alle scuole anche oggi, recandosi in una delle 3.609 librerie aderenti per sostenere le 25.394 scuole e i 330 nidi iscritti a #ioleggoperché.

In programma dal 4 al 12 novembre, #ioleggoperché in questi anni ha rinnovato radicalmente il patrimonio librario delle biblioteche scolastiche italiane con quasi 2,5 milioni di libri nuovi in sette anni in tutta Italia. L’obiettivo è contribuire a crescere una nuova generazione #ioleggoperché che i libri li legge, li usa, li ama. L’iniziativa è resa possibile dal sostegno del Ministero della Cultura attraverso il Centro per il Libro e la Lettura ed è portata avanti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con tutta la filiera del Libro, con il supporto di Fondazione Cariplo, con il patrocinio di SIAE, e con il coinvolgimento di librerie, biblioteche, media, delle tv e dei privati cittadini.


Calderoli: Autonomia differenziata e poi le risorse per i Lep

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, in un’intervista alla “Stampa” ha detto che relativamente all’autonomia differenziata, “il patto nella maggioranza è che la legge venga approvata e che non venga trasferita nessuna funzione prima che siano definiti i Lep e i relativi costi e fabbisogni standard.

La garanzia delle risorse per i Lep è nella Costituzione: lo Stato, indipendentemente da chi è al governo, è tenuto a finanziare quel livello essenziale di prestazione e di servizio”.

Ma cosa sono i Lep? Sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. Questo perché riguardano diritti civili e sociali da tutelare per tutti i cittadini. Tuttavia sono ancora molti i settori in cui i Lep devono essere definiti, dai servizi sociali al trasporto locale. Ciò rappresenta una questione istituzionale importante, perché significa che il dettato costituzionale resta inattuato su un punto dirimente. Il motivo, come approfondiremo, è che dalla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni consegue necessariamente un aggravio di spesa per le casse dello stato.

Infatti il ministro ha sottolineato: sull’eventualità di una mancanza di risorse per finanziarli, “nei momenti di difficoltà si stringerà la cinghia. I Lep li stiamo definendo ora per la prima volta in modo organico e fino ad oggi nessuno aveva sollevato il problema. Quest’anno è stato fatto un taglio lineare a livello di ministeri, regioni, province, ed è chiaro che questo inciderà. Ma ci sarà sempre un momento congiunturale negativo e allora tutti stringeranno la cinghia, dalle regioni con l’autonomia a quelle senza”.

E se una regione non dovesse rispettare i Lep, spiega, lo Stato potrà revocare l’autonomia concessa: “Ci sarà un monitoraggio da parte dello Stato. La richiesta di revoca può arrivare dal governo, dallo stesso consiglio regionale o dal Parlamento, con un voto a maggioranza assoluta. Qualora la conferenza unificata Stato-Regioni stabilisse un mancato rispetto dei patti, prima viene fatto un richiamo alla Regione interessata, poi lo Stato può sostituirsi all’organo regionale e in ultima istanza revocare l’intesa”.

Orientamento: i percorsi da 30 ore sono obbligatori da quest’anno anche per le medie

da Tuttoscuola

“I percorsi di orientamento si inseriscono strutturalmente nel primo biennio e negli ultimi tre anni di corso della scuola secondaria di secondo grado e nelle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di primo grado, anche utilizzando gli strumenti di flessibilità didattica e organizzativa previsti (…), nonché specifici strumenti di supporto all’orientamento, individuati dalle Linee guida (…).

A partire dall’anno scolastico 2023/2024, nelle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado, le attività di orientamento consistono in moduli curricolari anche superiori a trenta ore, nel limite delle risorse disponibili a legislazione vigente e nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa, da inserire anche nei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Nel primo biennio delle scuole secondarie di secondo grado e in tutte le classi della scuola secondaria di primo grado, le attività di cui al secondo periodo consistono in moduli di trenta ore da svolgere in orario curricolare o extracurricolare, anche all’interno di progetti già in essere nell’istituzione scolastica.

Nel Piano dell’offerta formativa e sul sito istituzionale delle istituzioni scolastiche vengono indicate le iniziative di orientamento poste in essere”.

L’art. 3 (c. 2-3) del D.Lgs. 14 gennaio 2008, n. 21, così come modificato dalla Legge di Stabilità 2023, parla chiaro. Le scuole secondarie di primo e di secondo grado sono chiamate a svolgere nel corrente anno scolastico attività di orientamento per almeno 30 ore, che dovranno essere documentate nel SIDI per poi essere trasferite nell’e-Portfolio delle competenze di ciascun studente.

Ai sensi del D.L. n. 75/2023 il Ministero dell’istruzione e del merito ha realizzato la nuova Piattaforma UNICA per fornire a famiglie e studenti un punto di accesso unico per tutti i servizi informativi e dispositivi dedicati a orientamento, offerta formativa e fruizioni dei servizi, nella quale lo studente dovrà inserire il proprio “capolavoro” (ossia un prodotto di qualsiasi tipo, realizzato anche al di fuori della scuola, rappresentativo dei progressi compiuti e delle competenze acquisite).

Di tutto questo si è parlato in un webinar gratuito che Tuttoscuola ha organizzato venerdì 10 novembre, visionabile qui.

Il webinar è solo “l’assaggio” di un percorso che Tuttoscuola offre alla comunità scolastica, una “cassetta degli attrezzi” contenente indicazioni pratiche e strumenti per attuare quanto previsto dalla Riforma del sistema di orientamento prevista dal PNRR offrendo un accompagnamento di qualità nella realizzazione dei percorsi di orientamento.

Il percorso, dal titolo “Una bussola per l’orientamento. Strumenti per i percorsi previsti dalla riforma”  può essere da subito acquistato dalle scuole, con accesso a tutti i docenti, o dai singoli (a partire da 45 euro). E’ possibile scegliere l’opzione che include la possibilità di confrontarsi con gli esperti che curano il corso, Monica Logozzo e Federica Pilotti del Ministero dell’istruzione.

Gli studenti cosa ne sanno di cosa cambia (e lo devono sapere)? Segnaliamo all’interno del percorso il modulo con il quale spieghiamo direttamente agli studenti tutte le novità, incluso l’uso della piattaforma unica del MIM: potrà essere mostrato a tutti gli studenti, con commenti e approfondimenti personalizzati da parte dei docenti (che così possono evitare di spiegare in tutte le classi le novità).

Legge 13 novembre 2023, n. 159 

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla poverta’ educativa e alla criminalita’ minorile, nonche’ per la sicurezza dei minori in ambito digitale. (23G00172)

(GU Serie Generale n.266 del 14-11-2023)


Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla poverta’ educativa e alla criminalita’ minorile, nonche’ per la sicurezza dei minori in ambito digitale. (23G00135)

(GU Serie Generale n.216 del 15-09-2023)