Educazione&Scuola Newsletter n. 1164

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Agosto 2024 – XXIX Anno

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Notizie

Nuove Linee Guida Educazione civica

Il CSPI esprime parere negativo sullo schema di decreto ministeriale

Concorso Dirigenti Scolastici

Pubblicata la graduatoria definitiva DM1 07/23 per il reclutamento riservato

CCNL Dirigenti Area “Istruzione e Ricerca” 2019 – 2021

7 agosto 2024

Supplenze docenti a.s. 2024-2025

Le istanze possono essere presentate sino al 7 agosto 2024

Unica

Novità introdotte dall’1 agosto

Esami di Stato 2024

Disponibili i dati relativi agli esiti degli scrutini e degli Esami di Stato della Scuola secondaria di primo e di secondo grado per l’anno scolastico 2023/2024

Norme

Avviso 19 agosto 2024, AOODGPER 126433

Reclutamento del personale docente. Procedura “per chiamata” di cui all’articolo 5, comma 12, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2023, n. …

Avviso 13 agosto 2024, AOOGABMI 111730

Avviso pubblico per la selezione di assistenti amministrativi per il Gruppo di supporto al PNRR

Decreto TAR Lazio Sez. III Bis 14 agosto 2024. n. 3778

Concorso riservato DS

Avviso 12 agosto 2024, AOOGABMI 111539

Avviso rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado per la presentazione della domanda di partecipazione al progetto “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC) a.s. 2024-2025

Legge 8 agosto 2024, n. 121

Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale

CCNL (ARAN, 7.8.24)

Dirigenti Area Istruzione e ricerca – Triennio 2019-2021

Nota 2 agosto 2024, AOODGCASIS 4121

Piattaforma Unica – Le nuove funzionalità di ComUnica disponibili dal 1°agosto 2024

Nota 1 agosto 2024, AOODGRUF 30538

E.F. 2024 – Attivazione della rilevazione per la quantificazione degli oneri afferenti all’indennità di sostituzione del DSGA– a.s. 2023/24

Rubriche

in Bacheca della Didattica

Per un insegnamento di qualità

di Margherita Marzario

Strategie per affrontare un nuovo percorso scolastico

di Giovanna Giacomini

La rubrica di Educazione civica

di Vincenzo Campisi

Pensieri intorno ad uno smartphone cacciato di scuola

di Giovanni Fioravanti

Organi dello Stato come magistrature

di Gabriele Boselli

Danza di sinapsi

di Bruno Lorenzo Castrovinci

L’umiliazione dei licei

di Stefano Stefanel


in Europ@Fondi Strutturali di Fabio Navanteri


in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Adolescenti tra inadeguatezza e devianza

 di Vincenzo Andraous

La riparazione come via rieducativa

di Vincenzo Andraous​

Chi sbaglia paga dovrebbe valere per tutti

di Vincenzo Andraous


in Recensioni

E. Audisio, Vite in gioco

di Antonio Stanca

C. Bukowski, Post Office

di Antonio Stanca

L. Pepe, Ulisse e Penelope

di Antonio Stanca


Formazione ed Eventi


Rassegne
a cura di Fabio Navanteri

Caselle di posta elettronica, aggiornamento indirizzi: cosa cambierà dal 1° settembre?

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica ha comunicato che, come negli anni passati, è stata predisposta una procedura per l’aggiornamento degli indirizzi email delle istituzioni scolastiche, allineandoli all’anagrafe delle sedi principali, valida dal 1° settembre 2024.

Questa procedura interesserà sia gli indirizzi di posta elettronica ordinaria (PEO) [codice meccanografico]@istruzione.it sia gli indirizzi di posta elettronica certificata (PEC) [codice meccanografico]@pec.istruzione.it.

Gli elenchi delle nuove caselle PEO e PEC sono allegati alla comunicazione.

Indicazioni operative

A – Posta elettronica ordinaria

Dal 1° settembre 2024, il Dirigente scolastico e il DSGA potranno visualizzare il nuovo indirizzo email e impostarne la password attraverso le funzionalità disponibili nel SIDI, nella sezione “Gestione utenze portale > Gestione posta scuola”. Dopo aver trovato e visualizzato la nuova casella di posta, sarà possibile selezionare la funzione “Modifica password” dal menù.

B – Posta elettronica certificata

Dal 1° settembre 2024, verrà inviata un’email con le istruzioni dettagliate per l’impostazione delle credenziali alla casella di posta elettronica ordinaria della scuola.

C – Posta elettronica ordinaria e certificata relativa a codici meccanografici dismessi

Le caselle di posta elettronica PEO e PEC associate a un codice di istituto principale non più valido a partire dal 1° settembre 2024 rimarranno attive per la consultazione fino al 14 novembre 2024, per permettere il salvataggio dei dati importanti (messaggi, rubrica, ecc.). Tutte le caselle che verranno disattivate dal 15 novembre 2024 riceveranno un messaggio con specifiche indicazioni.

D – Obblighi di pubblicazione e cancellazione nell’Indice della Pubblica Amministrazione (IPA)

È importante ricordare che i nuovi Istituti scolastici devono registrarsi autonomamente all’IPA. Il sito per la registrazione è: Indice PA.

Gli istituti scolastici che cessano e si uniscono a una nuova entità scolastica devono cancellare la vecchia identità dall’IPA dopo aver completato gli adempimenti amministrativi, contabili, finanziari e patrimoniali. Per cancellarsi: nell’area riservata dell’istituto scolastico su IPA, nella sezione “Aggiornamento Dati –> Ente”, cliccare sull’icona “cestino”: “Richiesta Cancellazione Ente da IPA”.

Alla nota sono allegate anche le istruzioni per la registrazione a IPA.

NOTA E ALLEGATI


Dimensionamento scolastico, le attività da svolgere entro fine agosto 2024

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Sono state trasmesse con nota 30669 del 2 agosto scorso le indicazioni amministrativo-contabili per le istituzioni scolastiche statali coinvolte nel dimensionamento della rete scolastica a decorrere dal 1° settembre.

Il dimensionamento implica, per le istituzioni coinvolte, una serie di attività necessarie per la chiusura e/o apertura dell’anno scolastico, che rientrano nelle seguenti casistiche:

  • cessazione di un’istituzione scolastica;
  • creazione di una nuova istituzione scolastica;
  • modifica di una istituzione scolastica preesistente a seguito di acquisizione/cessione di plessi/sezioni staccate.

A seconda dei casi, le scuole interessate dovranno svolgere gli adempimenti amministrativo-contabili illustrati nel dettaglio nella nota in questione.

Cosa fare entro il 31 agosto

Le scuole che cessano devono:

  • chiudere i documenti contabili obbligatori (conto consuntivo, giornale di cassa, registri, inventari)
  • chiudere le posizioni fiscali, previdenziali e tributarie, presso gli Enti esterni interessati
  • richiamare dall’Istituto cassiere i mandati non estinti e delle reversali non incassate, alla data del 31 agosto, per il loro annullamento con contestuale riversamento- sul nuovo conto di tesoreria unica dell’istituzione scolastica di confluenza – della disponibilità finanziaria complessivamente presente al 31 agosto
  • pagare tutti i compensi accessori dovuti al personale
  • cessione dei contratti in essere alla nuova scuola
  • pagare i compensi delle commissioni agli esami di Stato
  • passaggio di consegne tra DSGA
  • chiudere le rendicontazioni dei progetti finanziati con fondi PON o PNRR
  • restituire i timbri ufficiale.

Rilevazione indennità di sostituzione DSGA

Tra le attività da svolgere ricordiamo anche che per le scuole dimensionate è aperta fino al 31 agosto la funzione per la rilevazione per la quantificazione degli oneri afferenti all’indennità di sostituzione del DSGA – a.s. 2023/24.

Le istituzioni scolastiche dovranno compilare la rilevazione disponibile al percorso: “Applicazioni SIDI -> Rilevazioni -> Gestione Rilevazioni -> Acquisizione Rilevazioni -> Rilevazione indennità sostituzione DSGA a.s. 23-24”.

Soltanto il dirigente scolastico è abilitato alla validazione della rilevazione.

Saranno prese in considerazione soltanto le rilevazioni che risulteranno, alla data di acquisizione, nello stato “VALIDATO”.

LA NOTA

Settimana delle Lingue 2024: 23-27 settembre, ecco il programma e come partecipare

da La Tecnica della Scuola

Di Carmelina Maurizio

Dal 2011 ogni anno il Consiglio d’Europa promuove il pluralismo linguistico dedicando alla sua promozione la Giornata delle Lingue, il 26 settembre, nella convinzione che la diversità linguistica sia uno strumento per ottenere una migliore comprensione interculturale e un elemento chiave nel ricco patrimonio culturale del continente, ribadendo che i circa 800 milioni di europei dei 47 Stati membri, rappresentati dal Consiglio d’Europa, sono incoraggiati a imparare più lingue, ad ogni età, all’interno e al di fuori della scuola.

 

In Italia l’Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere – ANILS – partecipa alla celebrazione, invitando ad una settimana di eventi gratuiti, dal 23 al 27 settembre, soci e non soci, a cui è già possibile iscriversi. L’iscrizione ai webinar è obbligatoria e aperta a tutti, ed è possibile iscriversi entro sabato 21 settembre 2024

Il programma

Si comincia lunedì 23 con due interventi che puntano l’attenzione sui processi di apprendimento delle lingue in prospettiva didattica, con le relazioni del neurolinguista Andrea Marini e di Mariagrazia Menegaldo, formatrice.

Il 24 si proseguirà con una riflessione sul ruolo del team teaching nei processi didattici di messa in atto della metodologia CLIL, con Maria Vittoria Lo Presti, docente dell’Università Cattolica di Milano. Nella stessa giornata si parlerà di “Falsi miti e i luoghi comuni sul multilinguismo: buone pratiche di educazione al multilinguismo” con la ricercatrice dell’Università degli Studi di Padova Maja Roch.

 

Il 25 settembre sarà la volta di “Educare all’interculturalità: obiettivi, pratiche e valorizzazione”, a cura della ricercatrice dell’Università di Urbino, Cristina Dalla Libera. Si proseguirà con una riflessione su memoria e strategie didattiche per l’educazione linguistica con Mario Cardona, esperto di metodologie della didattica delle Lingue Straniere, e Moira De Iaco, ricercatrice ed esperta in teoria del linguaggio, entrambi dall’Università degli Studi di Bari.

Giovedì 26 al centro della formazione sarà il turno di “Project-Based Learning a Diverse Età e Contesti”, a cura di Tatiana Temporale, ricercatrice dall’ateneo Cà Foscari di Venezia; nella stessa giornata Barbara D’Annunzio parlerà di “Scrittura, lettura e comprensibilità in contesti L2: strategie e strumenti per favorire l’accessibilità ai testi disciplinari”.

Tema dell’ultima giornata della settimana di riflessione sulle lingue sarà “La didattica in azione: l’uso degli scenari nella classe plurilingue”, con interventi delle esperte Gisella Langé e Enrica Piccardo. A concludere l’intervento di Giulia Troiano, dall’Università Cà Foscari sui materiali per la classe multilivello.

Come partecipare

Per saperne di più e per partecipare:

 

 

 

I webinar e gli incontri si svolgeranno sulla piattaforma Google Meet. Il link di accesso verrà inviato nei giorni precedenti all’evento all’indirizzo email rilasciato sul modulo d’iscrizione. I webinar hanno la durata di 1 ora.

Per un insegnamento di qualità

Per un insegnamento di qualità

di Margherita Marzario

Nei documenti, anche internazionali, tra gli obiettivi o impegni per il presente e il futuro si parla continuamente di istruzione di qualità, ma cosa o chi determina veramente questa qualità? Il pedagogista Pier Cesare Rivoltella afferma: “Nella complessità in cui viviamo oggi servono insegnanti carismatici, esemplari, delle vere e proprie guide di vita. Se sei umanamente un fantoccio, i ragazzi ti scoprono in 5 minuti. Ogni insegnante deve avere alla base la passione per l’essere umano, la consapevolezza di fare il mestiere più bello e più importante del mondo”. Alla base della scuola ci sono gli insegnanti che è necessario che abbiano una loro base.

Il prof. Marco Pappalardo sostiene: “La nostra professione è fondata sulla parola e sull’esempio. […] L’azione dei docenti è generatrice di futuro nel momento in cui, attraverso le discipline e la passione per lo studio, invita le nuove generazioni ad amare la vita in pienezza”. Gli insegnanti, coloro che lasciano un segno, sono “generatori di futuro”, per cui non dovrebbero procedere per metodi precostituiti (per quanto formulati da insigni esperti, Montessori, Steiner o altri), per etichettamenti (come, per esempio, il “pessimismo cosmico” di Leopardi), sigle, acronimi (BES, DSA, PTOF, RAV, …) e affini. La cultura è un processo e non un prodotto.

“Insegnare è creare empatia, saper ascoltare, confrontarsi, dialogare, sorridere, perché solo un ambiente di apprendimento “caldo” ci consente di apprendere di più e meglio, come ci dicono le neuroscienze. Ripartiamo allora dalla relazione educativa basata sull’interazione faccia a faccia, ripartiamo dalla “presenza”, non solo fisica, ma anche emotiva e psichica” (cit.). Insegnare è “in”, entrare in relazione, creare relazioni nuove di giorno in giorno.

Il formatore Raffaele Iosa precisa: “Insegnare a vivere/conoscere attraverso stupore e meraviglia vuol dire creare una relazione empatica tra l’adultità e i nostri piccoli che mette al centro non un lineare e rigido percorso di travasamento del conoscere adulto, adattato a piccole teste, e neppure l’idea che si debba lasciare i piccoli solo in un caotico divertissement”. Insegnare e imparare divertendosi non significa trasformare la scuola in un “divertimentificio” come qualcuno intende fare o già si tende a fare, anche (o soprattutto) per compiacere ai genitori (basti vedere come si svolgono gli open day).

Lo psicologo statunitense Robert J. Sternberg spiega: “Le scuole insegnano ai bambini la conoscenza e a pensare in modo intelligente, ma raramente insegnano la saggezza; anzi, in molte scuole del globo si insegna l’odio per un gruppo o per l’altro. In ultima analisi, se la società desidera combattere l’odio, scuole e istituzioni devono insegnare agli studenti a pensare in modo saggio. Solo a quel punto essi comprenderanno che l’odio non è la soluzione legittima di alcun problema della vita; al contrario, l’odio aggrava i problemi, invece di risolverli” (in «Capire e combattere l’odio», in “Psicologia dell’odio. Conoscerlo per superarlo”, 2007). I bambini e i ragazzi devono mettersi alla prova per provare i loro limiti, conoscerli e riconoscerli negli altri. Accettando se stessi si accoglie l’altro, scoprendo se stessi ci si riscopre nell’altro, schiudendosi ci si apre all’altro. L’altro è specchio riflettente o deformante la realtà, ma comunque rappresentante la realtà. È questa la dimensione che deve essere recuperata e valorizzata nella famiglia, nella scuola e negli ambienti di vita dei bambini e dei ragazzi. Così si promuove lo sviluppo della personalità del fanciullo e si inculca nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (art. 29 lettere a e b Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).

Nei confronti dei bambini bisognerebbe adottare la “pedagogia della tartaruga” sulla scia della “pedagogia della lumaca”, formulata dal compianto Gianfranco Zavalloni. “Come insegnanti siamo persuasi dalla logica della lepre che corre per vincere, ma non ama il percorso che compie facilmente? Oppure, almeno idealmente, conserviamo ancora in un angolo della consapevolezza la solidità della tartaruga: un passo alla volta, incurante di chi la beffeggia, protetta dal fermo guscio della dedizione per giungere al traguardo, perdendo il tempo necessario” (prof. Luciano Pace).

Il pedagogista Daniele Novara ammonisce: “Il buon insegnante non funge da “bancomat” di lezioni, “spiegoni” e contenuti nozionistici. Assume piuttosto un ruolo di regia volto a far lavorare gli alunni tra di loro, a costruire calde e intense interazioni sociali che consentano alla classe di funzionare come organismo vivo. Motiva e favorisce lo scambio sia per star bene assieme sia per lavorare bene assieme”. C’è differenza tra insegnante, buon insegnante e insegnante buono: la capacità e il coraggio di fare la differenza. Tra gli adulti di riferimento per bambini e ragazzi gli insegnanti hanno ancora più responsabilità perché dovrebbero essere preparati e qualificati e c’è anche l’atto di affidamento da parte dei genitori.

Daniele Novara si chiede: “Esiste un numero ideale di alunni per classe? Dipende. Certo è che, oltre al numero adeguato di studenti, fondamentale è occuparsi della formazione metodologica e didattica degli insegnanti”. Prima di mirare alle cosiddette “skills life” (competenze trasversali per la vita) degli alunni, gli insegnanti dovrebbero maturare ed essere padroni e consapevoli delle proprie competenze fondamentali, che non sono solo quelle culturali che si acquisiscono con la laurea o corsi di formazione (o pseudotali).

A scuola non sono adeguate né le “classi pollaio” né le “classi bonsai”. Il pedagogista Novara aggiunge: “Anche se va detto che risulta comunque difficile stabilire la misura giusta una volta per tutte. Ecco allora che la professionalità pedagogica diventa decisiva, a maggior ragione in contesti problematici”. Insegnare non è tanto far acquisire competenze trasversali quanto esercitare competenze trasversali, a cominciare dal cosiddetto sguardo pedagogico che, purtroppo, si è perso.

“La scuola dovrebbe essere – secondo la dirigente scolastica Tiziana Brindisi – un continuo programmare e riprogrammare: lo spazio, i tempi, i contenuti”. Un conto è programmare, altro è la programmazione didattica che è concertata solo tra o dagli insegnanti dal loro punto di vista e dimenticando spesso chi li aspetta in classe in una relazione di insegnamento-apprendimento. Altro che don Milani!

L’insegnamento non è fatto di cose, ma di esperienze, condivisione del sé, di incontri, di imprevisti. Si ricordi che l’art. 33 della Costituzione, dove si parla dell’insegnamento, è inserito sotto la rubrica “Rapporti etico-sociali”.  

“Il lavoro dell’insegnante non è semplice, è come un mosaico che gli anni di esperienza, le metodologie, le tecniche e i sempre nuovi studi effettuati nell’ambito psico-pedagogico, vanno a comporre, ma affinché il lavoro risulti realmente fatto bene, non devono mai mancare l’entusiasmo, la voglia di imparare, la capacità di sorprendersi… e fare tutto questo insieme ai nostri alunni” (cit.). Insegnare è un continuo aggiornare e aggiornarsi, per esempio conoscere e provare l’efficacia del “controllo prossimale” (avvicinarsi ai bambini e ragazzi che “disturbano”) e dell’“effetto onda” (effetto di un “rimprovero” su tutta la classe) in caso di “comportamenti problematici” e sperimentare nuove metodologie. Insegnare non è inserire dati, ma insaporire, instaurare, insistere, insieme di relazioni, situazioni ed emozioni. Non è inserire pillole di sapere ma instillare emozioni per il sapere. E, soprattutto, autenticità.

“Proporre ai bambini libri che siano profumati di autenticità” (l’esperto Federico Batini in un webinar del 7 dicembre 2023). Gli insegnanti devono proporre letture non sulla scia di successi commerciali o perché sono dei “classici” (che non è detto che vadano sempre bene) o come riempitivo, ma quelle in cui loro credono per primi, di cui sono convinti, che suscitino passioni e discussioni, che abbiano pensato per quei bambini, che abbiano profumo di vita. 

Inoltre, genitori e insegnanti devono tener conto dell’esistenza della “biologia della gentilezza” (e non solo della giornata mondiale della gentilezza), spiegata da Daniel Lumera, secondo cui ognuno ha il potere di controllare e influenzare il proprio stato di salute e di benessere, in altre parole il cambiamento in termini di consapevolezza nel proprio mondo interiore influisce positivamente anche sui parametri biologici e sulla qualità della vita personale, relazionale e professionale. La pratica della gentilezza può migliorare, nel caso dei genitori, il clima familiare, nel caso degli insegnanti la gestione della classe, le relazioni con colleghi e genitori e il rapporto tra gli alunni. “Gentile” deriva dal latino “gens”, “gente, stirpe, famiglia”, per cui è proprio dell’essere umano. La gentilezza richiama lo svolgimento della personalità e la solidarietà di cui all’art. 2 della Costituzione.

L’insegnante, più che spiegare argomenti, deve dispiegareargomenti di vita: insegnare non è intasare ma intarsiare.

Allarme dei sindacati: 19mila cattedre vacanti, esercito di 250mila precari tra Ata e docenti

da Il Sole 24 Ore

I rappresentanti dei lavoratori: si va verso l’apertura del nuovo anno scolastico e mancano all’appello docenti e insegnanti di sostegno.
di Redazione Scuola

Cattedre vacanti e un esercito di precari della scuola che supera le 250mila unità: è l’allarme lanciato da sindacati e associazioni del mondo della scuola, a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno. Mancano all’appello docenti e insegnanti di sostegno.
Su 63.685 posti vacanti utili per le immissioni in ruolo, ne sono stati autorizzati solamente 45.124. «Il 70% del totale – spiega Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua – Per cui, per il 2024/25, i posti vacanti da assegnare a un supplente fino al 31/8 saranno quasi 19.000. Anche in questo caso si dovrà aggiungere tutto l’organico cosiddetto “in deroga”, posto comune e di sostegno – posti cosiddetti di fatto al 30 giugno e che rispondono alle vere esigenze delle scuole – che supererà come gli anni passati, le 230mila unità».

Prof pecari

Sul fronte dei docenti precari, negli ultimi 3 anni sono stati: 232.636 per l’anno scolastico 2023/24; 234.576 per l’anno scolastico 2022/23; 224.958 per l’anno scolastico 2021/22. Nel 2023/24 erano 160.000 le nomine a tempo determinato effettuate solo fino al mese di ottobre.

Sostegno

E non va meglio per gli insegnati di sostegno: sono 110mila le cattedre vacanti. Per l’anno scolastico 2024/2025, ormai alle porte, mancano all’appello «almeno 110mila cattedre di sostegno», spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori. «La maggior parte di queste cattedre manca al Nord – afferma Pacifico – e nelle ultime call veloci che si sono tenute in Campania, per esempio, sono risultate zero disponibilità. E questo non perché manchino i posti, ma perché vengono assegnati solo in deroga».

Un esercito

«Tra personale docente e Ata, il mondo della scuola ha un “esercito” di oltre 250mila precari a cui vanno ad aggiungersi le supplenze brevi, le cosiddette sostituzioni», è la denuncia della Flc Cgil. «È un fenomeno molto più ampio di quanto non si creda – afferma la segretaria generale Gianna Fracassi – Una situazione che potrebbe essere superata con l’immissione nell’organico di diritto delle scuole». È per questo motivo che la Flc Cgil ha intenzione di «portare il tema all’attenzione del Parlamento», come già fatto attraverso la piattaforma “Zero Precariato”. Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di accantonare circa 20mila posti che al momento restano scoperti – sottolinea – Eppure ci sono circa 30mila idonei del concorso 2020, a cui si andranno ad aggiungere quelli della selezione in corso e stanno già pensando anche a un ulteriore concorso per questo 2024, sono quelli previsti dal Pnrr. È per questo motivo che abbiamo già inviato la diffida al Mim chiedendo la copertura totale dei posti vacanti», conclude.

Biologia con curvatura biomedica, parere favorevole del CSPI alla sperimentazione nazionale nei licei classici e scientifici

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Nella seduta plenaria n. 131 del 27/08/2024, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto ministeriale recante «Autorizzazione, ai sensi dell’art. 11 del d.P.R. 8 marzo 1999,
n. 275, della sperimentazione nazionale “Biologia con curvatura biomedica”.

Lo schema di decreto concerne l’autorizzazione, a decorrere dall’anno scolastico 2024/25 e per un triennio, ad avviare una sperimentazione nazionale presso licei classici e licei scientifici specificatamente individuati.

Destinatarie dell’autorizzazione, in particolare, sono 273 istituzioni scolastiche che a partire dall’anno scolastico 2017/18 risultano coinvolte nella realizzazione dell’omonimo percorso innovativo di potenziamento/orientamento, svolto in accordo con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) e le relative strutture provinciali e regionali.

La sperimentazione prevede che i licei inseriscano, nei rispettivi piani di studio, la disciplina opzionale “Biologia con curvatura biomedica”, utilizzando l’organico dell’autonomia, per un monte ore complessivo nel triennio pari a 150 ore e un monte ore annuale di 50 ore, di cui 40 svolte presso i laboratori degli istituti coinvolti (20 ore tenute dai docenti di scienze, 20 ore dagli esperti medici) e 10 ore svolte presso le strutture sanitarie individuate dagli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provinciali (da computarsi nel monte ore relativo ai PCTO).

Il CSPI condivide l’opportunità offerta dal passaggio del percorso di potenziamento/orientamento, che coinvolge 273 licei classici e scientifici e che risulta ormai ben consolidato, ad una sperimentazione a livello nazionale al fine di arrivare ad una sistematizzazione delle modalità operative sperimentate sul piano organizzativo, didattico e di orientamento alla professione medica.

IL PARERE

Concorso insegnanti di religione cattolica straordinario, valutazione dei titoli: ecco le indicazioni pratiche per gli Usr

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Sono state inviate agli USR, come riporta un comunicato Anief, le indicazioni pratiche sulla valutazione dei titoli dei candidati al concorso straordinario IRC, eliminando così, almeno in parte, scrivono, le penalizzazioni dell’anno di servizio che si erano create nella scelta di alcuni codici dei titoli culturali.

 

L’obiettivo della nota

Le indicazioni riguardano sia le istanze dei candidati al concorso IRC per la scuola dell’infanzia e primaria, sia per la secondaria.

Le direttive mirano a standardizzare la valutazione dei titoli di accesso per garantire equità e correttezza nella selezione dei candidati. Gli Uffici Regionali sono tenuti a seguire queste istruzioni per assicurare che tutte le domande vengano gestite in conformità con le normative stabilite.

LEGGI LA NOTA

 

Nota 29 agosto 2024, AOODGPER 131650

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per il personale scolastico

Agli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
p.c. All’Ufficio di Gabinetto SEDE
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione SEDE

Oggetto: Conferimento di incarichi di elevata qualificazione da Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (D.S.G.A.) e di sostituzione del titolare di incarico del D.M. n. 132/2024 attuativo dell’articolo 57 C.C.N.L. 2024 – Format di decreto.

CSPI boccia linee guida educazione civica

Scuola: il CSPI boccia le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica del ministro Valditara

Gianna Fracassi: “Una solenne bocciatura rispetto ad una visione ideologica e arretrata della scuola pubblica”. 

Roma, 28 agosto – Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) riunito oggi in adunanza plenaria  ha  espresso, all’unanimità, parere negativo sullo schema di decreto ministeriale di adozione delle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica  in attuazione dell’art. 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92. predisposte dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Le Linee guida che sostituiscono, a partire dall’anno scolastico 2024/25, quelle emanate con il decreto ministeriale 22 giugno 2020, n. 35, sono state valutate dal massimo organo consultivo della scuola come irrispettose del lavoro dei docenti, ideologicamente tarate da privatismo, contenutisticamente venate da individualismo, formalmente – ma non sostanzialmente – coerenti con i valori della Costituzione. 

 Nel suo articolato e dettagliato parere, infatti, il CSPI mette in rilievo come  le precedenti Linee guida ormai assunte dalle scuole e oggetto di approfondita attività di formazione, non  richiedessero particolari revisioni, eccetto le necessarie sistemazioni in riferimento a specifiche novità normative intervenute.

Il CSPI, inoltre,  ha rilevato nell’impianto generale e nell’impostazione di dettaglio numerosi e significativi elementi di criticità a partire dal mancato riconoscimento del grande e importante lavoro pedagogico e culturale che le scuole, nel quadriennio 2020-2024, hanno già sviluppato per strutturare percorsi curricolari coerenti e interdisciplinari. 

In particolare, per quanto riguarda la Carta Costituzionale, è stata sottolineata la mancanza di un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività per sostituirlo, di fatto, con un approccio “personalistico” e fortemente individualista. Così come l’educazione finanziaria viene ricondotta a mero strumento di valorizzazione e tutela del patrimonio privato quando  il suo scopo dovrebbe essere quello di incrementare conoscenze e competenze di cittadinanza economica intesa come funzionale allo sviluppo e al benessere della collettività. 

E tra le tante educazioni proposte manca un riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere.

Viste le tante criticità, il Consiglio ha espresso un giudizio drasticamente negativo sul provvedimento invitando il ministro a rivedere interamente il testo. Secondo la segreteria generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi: “Il parere suona come una solenne bocciatura rispetto ad una visione ideologica e arretrata della scuola pubblica”. 

 

E. Audisio, Vite in gioco

Emanuela Audisio, dallo sport al progresso

di Antonio Stanca

   Allegato a la Repubblica è uscito di recente Vite in gioco (Lo sport che cambia il mondo) di Emanuela Audisio. Nata a Roma nel 1953, l’Audisio si è laureata in Scienze Politiche e dal 1976 si occupa di sport per il quotidiano la Repubblica. Ha scritto quattro libri di argomento sportivo e diretto numerosi documentari di carattere storico e sportivo. Molti riconoscimenti ha ottenuto per questi e per altri lavori. Ha inoltre seguito undici Olimpiadi estive e dieci Campionati di calcio. Nel 2019 è stata la prima donna a vincere il Premio Internazionale di Giornalismo Manuel Vázquez Montalbán per la sezione sportiva.

   In Vite in gioco ha dato corpo ad un progetto piuttosto originale, ha raccontato quarantuno storie di uomini, donne, eventi che sono state eccezionali in ambito sportivo, le ha derivate dalla sua newsletter settimanale S-Print per Repubblica e ne ha ricavato quanto in un mondo come il moderno così carico di contraddizioni, d’incomprensioni, serve a risolvere certi problemi, eliminare certi contrasti, recuperare certi svantaggi, correggere certe ingiustizie. Dallo sport, meglio che da qualsiasi altra attività, può venire l’indicazione, il suggerimento, l’esempio perché quanto ancora rimane di irrisolto, di non acquisito, di non ottenuto, di non migliorato possa finalmente esserlo. Quel progresso, quello sviluppo, quell’emancipazione che in certe situazioni stenta ancora ad affermarsi, può diventare possibile grazie a quanto di buono, di utile può provenire dallo sport. Da qui, pensa l’Audisio, possono giungere quegli insegnamenti capaci di favorire, realizzare quel che ancora nel mondo, nella vita sta tardando a succedere. Dai casi che la giornalista riporta nell’opera diviene molto facile trarre ispirazione, rimanere convinti del bene che possono apportare. Un modo per vivere meglio, per stare meglio, per superare ostacoli, per progredire vuole diventare lo sport grazie a questo lavoro della Audisio. Quanto ancora c’è di difficile da pensare, da capire, da fare, può risultare facile dopo l’impresa, il gesto, la parola di uno sportivo.

   Davvero singolare è l’opera, molta attenzione merita, molta ammirazione visto che nel movimento proprio dello sport vuole cercare quanto serve per il movimento richiesto dal progresso.

Formazione in servizio incentivata, avvio il 28 agosto 2024 sulla piattaforma Scuola Futura

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Indire ha comunicato che il percorso di formazione in servizio incentivata per l’anno scolastico 2023-2024 (ID: 272091) sulla piattaforma Scuola Futura sarà accessibile ai docenti iscritti entro il 23 agosto scorso e aventi diritto, ai sensi della nota Ministeriale 116995/24, a partire da mercoledì 28 agosto 2024.

 

La validazione delle candidature alla formazione avverrà automaticamente a partire da tale data.

Destinatari

Il percorso iniziale del primo ciclo triennale della formazione continua è destinato per l’anno scolastico 2023-2024 ai docenti che svolgono funzioni di supporto e di coordinamento didattico e organizzativo delle attività previste dal Piano triennale dell’offerta formativa delle istituzioni didattiche.

La formazione è su base volontaria ed è rivolta ai docenti con incarichi di collaborazione a supporto del sistema organizzativo dell’istituzione scolastica e della dirigenza scolastica.

 

Le attività formative si svolgono al di fuori dell’orario di insegnamento.

In prima applicazione, il percorso è erogato online e in modalità asincrona per l’intera durata, cioè dal 28 agosto al 30 settembre 2024.

I docenti figure di sistema che hanno effettuato l’iscrizione riceveranno conferma scritta al momento dell’avvio delle attività formative.

Durata

Il percorso formativo ha la durata di 30 ore sia per i docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, che per i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado.