Recuperati 24 mln per istruzione tecnologico-professionale e contrattazione integrativa

MIM, recuperati 24 mln per istruzione tecnologico-professionale e contrattazione integrativa del personale scolastico. Valditara: “Grazie alla sinergia con il Ministro Calderone raggiunto importante risultato: proroga dell’assicurazione gratuita nelle scuole”

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha recuperato dal bilancio ministeriale 20 milioni di euro a beneficio degli istituti che hanno aderito alla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale e 4 milioni di euro, non utilizzati nelle precedenti annualità, che potranno incrementare la contrattazione integrativa del personale scolastico.

Inoltre, grazie alla sinergia tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il decreto-legge odierno viene prorogata per il prossimo anno scolastico l’importante misura della gratuità dell’assicurazione a favore del personale e degli studenti, di cui si farà carico l’INAIL.

“Sono soddisfatto del risultato raggiunto, questo sforzo rappresenta un ulteriore passo significativo verso la valorizzazione del personale scolastico e l’attenzione per le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Ringrazio il Ministro Calderone per aver supportato quest’istanza nel mondo della scuola. Un segno tangibile del rispetto che questo Governo riserva agli studenti e a chi lavora quotidianamente nel mondo dell’istruzione”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Tre giovani su quattro hanno avuto bisogno di aiuto psicologico

da Il Sole 24 Ore

Dossier realizzato dal Consiglio Nazionale dei Giovani con il supporto tecnico di Eures, Ricerche Economiche e Sociali: «Rafforzare e aumentare i servizi di sostegno alla salute mentale»
di Redazione Scuola

Negli ultimi 5 anni 3 giovani su 4 hanno avuto bisogno di un supporto psicologico, ma solo il 27,9% ha ricevuto l’aiuto necessario. Un disagio più accentuato tra le giovani donne, visto che ben l’87,3% ha avvertito la necessità di un sostegno, rispetto al 61,8% dei coetanei uomini. Più elevata la richiesta di aiuto dei giovani residenti nelle regioni del Centro (79,4%) e del Sud (76,8%), rispetto al Nord (71,8%). Il 35,9% dei giovani ha avvertito la necessità di supporto psicologico ma non si è rivolto a nessun professionista. Il 11,2% si è rivolto a un professionista senza ricevere i benefici attesi. È quanto emerge da una nuova indagine sulla salute mentale dei giovani italiani, realizzata dal Consiglio Nazionale dei Giovani con il supporto tecnico di Eures, Ricerche Economiche e Sociali.

«Una vera emergenza»

«Il nostro studio mette in luce la necessità urgente di azioni concrete per affrontare una vera emergenza» commenta la presidente del Cng Maria Cristina Pisani, che a proposito del dato delle donne ritiene sia indicativo dell’«importanza di interventi mirati che tengano conto delle specificità di genere». Per il Consiglio Nazionale dei Giovani «è cruciale che le istituzioni e le famiglie prestino maggiore attenzione a questo tema, specialmente in un periodo storico come quello attuale».

Le richieste

In particolare «è necessario un piano nazionale organico e permanente che permetta di rafforzare e aumentare i servizi di sostegno alla salute mentale. Servono sportelli di ascolto psicologico nelle scuole superiori e nelle università, accessibili gratuitamente a tutti gli studenti». Non solo: è «essenziale introdurre la figura dello psicologo di base nel sistema sanitario nazionale, come già sperimentato con successo in alcuni distretti sanitari territoriali, iniziativa che dovrebbe andare di pari passo con una campagna di sensibilizzazione per superare lo stigma associato alla ricerca di aiuto psicologico e promuovere una maggiore consapevolezza dell’importanza della salute mentale tra le giovani generazioni, considerato che soltanto il 27,9% delle ragazze e dei ragazzi si è rivolto ad un professionista ricevendo l’aiuto richiesto. Va scongiurata la solitudine e l’abbandono che troppe ragazze e ragazzi sperimentano. Bisogna fare in modo che l’accesso alle cure non sia un privilegio riservato a pochi».

Interpello supplenze, priorità a docenti con abilitazione e specializzazione: stop alle MAD

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

In caso di esaurimento delle graduatorie di istituto, anche delle scuole viciniori, il dirigente scolastico potrà pubblicare sul sito dell’istituzione scolastica specifici avvisi finalizzati al reclutamento di docenti forniti dell’abilitazione – per i posti di sostegno, della relativa specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili – o, in subordine, del titolo di studio; copia degli avvisi deve essere inviata all’Ufficio scolastico territorialmente competente – con modalità stabilite a livello locale – che provvede alla pubblicazione sul proprio sito in un’apposita sezione.

Si tratta dei cosiddetti interpelli, previsti dall’Ordinanza ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024, con oggetto “Procedure di aggiornamento delle graduatorie provinciali e di istituto di cui all’articolo 4, commi 6-bis e 6-ter, della legge 3 maggio 1999, n. 124, e di conferimento delle relative supplenze per il personale docente ed educativo”.

Stop alle MAD

Quindi, le MAD (Domande di messa a disposizione) lasciano il posto agli interpelli, così come chiarito dall’Ufficio relazioni con il Pubblico del Ministero:

Priorità a docenti abilitati e/o specializzati

Come previsto dalla ordinanza 88, nell’assegnazione della supplenza verrà data priorità ai docenti in possesso dell’abilitazione e nel caso di posti su sostegno in possesso della specializzazione. Solo in subordine si ricorrerà ai docenti in possesso del solo titolo di studio.

Contenuto degli interpelli

Gli avvisi pubblicati dall’istituzione scolastica dovranno riportare per ogni classe di concorso/tipologia di posto i seguenti elementi essenziali:

  1. Indicazione della data di inizio della supplenza, della durata, dell’orario complessivo settimanale e della sede di servizio;
  2. Indicazione dei titoli di accesso necessari: abilitazione/specializzazione sul sostegno e, in subordine, titoli di studio che danno accesso alla seconda fascia delle GPS;
  3. Modalità e termini di presentazione istanze;
  4. presentazione della candidatura con il modello predisposto dall’istituzione scolastica;
  5. Modalità e termini di riscontro alla convocazione e della conseguente presa di servizio, che deve avvenire entro 24 ore dall’accettazione;
  6. Richiamo alle sanzioni di cui all’art. 14 dell’Ordinanza ministeriale
  7. Informativa sul trattamento dei dati personali.

Chi non può partecipare

Non possono partecipare alla procedura coloro che sono già stati individuati quali destinatari di contratto a tempo determinato.


Record di supplenti, in sette anni aumento del 72%, da 135mila a 233mila. E a settembre nuovo boom

da La Tecnica della Scuola

Di Daniele Di Frangia

Il nuovo anno scolastico è ormai alle porte. Tra poche settimane, terminate le vacanze, docenti e studenti torneranno tra i banchi. E per centinaia di migliaia di insegnanti non sarà, ancora una volta, l’occasione giusta per trovare finalmente stabilizzazione nel proprio lavoro. Il perché è spiegato dai numeri, riportati da ‘Il Sole 24 Ore’. Il numero delle supplenze è cresciuto parecchio, da 135.025 del 2017/18 a 232.636 del 2023/24, registrando, come segnala la Corte dei Conti, un aumento del 72,7%. E le previsioni fatte da alcune sigle sindacali parlano di un ennesimo incremento per settembre, quando i precari potrebbero essere 250mila.

Nonostante il calo di quasi 600mila studenti in sette anni, il numero di docenti è rimasto pressoché invariato e le procedure dettate dal Pnrr non hanno aiutato ad eliminare le sacche del precariato.

Immissioni in ruolo: saranno 45.124, corrispondenti al 70% dei posti vacanti e disponibili

Il MIM ha pubblicato il D.M. n. 158 recante “Disposizioni concernenti le immissioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2024/2025”. Il contingente autorizzato per le assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, da effettuarsi per l’anno scolastico 2024/25, è pari a n. 45.124 posti.

Il numero di posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato è assegnato per il 50% alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti e, per il restante 50%, alle graduatorie ad esaurimento.

Critica la FLC CGIL

Sono autorizzate 45.124 immissioni che rappresentano il 70% dei posti vacanti e disponibili quantificati dallo stesso ministero, al termine delle operazioni di mobilità, in 64.156.

Si tratta di una scelta dannosa, operata per consentire di destinare posti già pienamente disponibili alle prossime procedure concorsuali, ma che rappresenta una beffa per tutti i docenti che hanno partecipato a concorsi ordinari negli ultimi otto anni, superando tutte le prove, e si trovano ancora in attesa della meritata immissione in ruolo.

Ancora più paradossale alla luce dei ritardi con cui si stanno svolgendo le prove orali delle procedure in corso, di cui l’esecutivo è assolutamente consapevole, tant’è vero che è stata approvata una apposita norma per consentire le assunzioni ben oltre l’avvio dell’anno scolastico.

La FLC CGIL giudica negativamente le politiche adottate in tema di reclutamento e si impegna a mettere in campo iniziative per contrastare scelte che impediscono di avere in cattedra docenti selezionati e preparati, per ragioni che nulla hanno a che fare con la qualità del sistema di istruzione”.

Giacalone contro il sistema di reclutamento: “no ai concorsi riservati ai precari”

A tal riguardo, il giornalista Davide Giacalone è intervenuto su RTL 102.5 per commentare la notizia: “Le supplenze continueranno a crescere, a meno che non si voglia lasciare la classe vuota, fino a quando non si faranno dei concorsi nel numero e nella frequenza necessaria a coprire le cattedre con i vincitori di concorso. I pochi concorsi fatti sono per le categorie riservate, attingono ai precari ed è un modo precario di pensare. Perché l’obiettivo della scuola, la ragione per cui io pago le tasse e fornisco anche i quattrini per tenere in piedi la scuola è che insegni una data materia. Me ne frega assolutamente niente chi ha guadagnato da più tempo il diritto di andare in cattedra. A me interessa che abbia superato un concorso e conosca la materia e sappia insegnarla. Fino a quando non lo fai, ovvio che aumentano le supplenze. Tutto questo è crescente mentre il numero degli studenti è decrescente. Quindi noi abbiamo meno studenti e più supplenti. Sempre una peggiore organizzazione della scuola”.

Stipendi docenti, 5 mila euro al mese in Lussemburgo. E in Italia?

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

In un’epoca in cui la professione dell’insegnante è spesso sottovalutata e sottopagata, il Lussemburgo emerge come un esempio luminoso di come il giusto riconoscimento economico possa influire positivamente sull’istruzione. Conosciuto per la sua economia prospera e l’alto tenore di vita, questo piccolo paese europeo offre agli insegnanti stipendi significativamente superiori alla media mondiale.

Secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), gli insegnanti di scuola primaria in Lussemburgo percepiscono stipendi iniziali che superano i 5.000 euro al mese (lordi). Con l’aumento dell’esperienza, questi stipendi possono raggiungere cifre impressionanti, arrivando a superare i 100.000 euro annui (lordi). Questo livello di compenso non solo posiziona il Lussemburgo al vertice delle classifiche mondiali per gli stipendi degli insegnanti, ma riflette anche l’importanza che il paese attribuisce all’istruzione e ai suoi professionisti​.

Stipendi Insegnanti in Europa e Italia

Secondo lo studio gli insegnanti godono, soprattutto a inizio carriera, di un deciso aumento del potere d’acquisto. L’Italia, con 28.113 euro di stipendio annuo (al netto), si classifica infatti quarta dietro ad Austria, Spagna e Svezia e davanti a Francia, Finlandia e Portogallo.

Una situazione, quella dei docenti italiani, che migliora ulteriormente dopo i primi quindici anni di carriera: il loro potere d’acquisto, pari a 37.139 euro annui (al netto), li colloca, infatti, nella parte bassa del podio. Le prospettive, tuttavia, peggiorano con l’avvicinarsi al pensionamento: il potere d’acquisto si attesta, infatti, a 43.407 euro contro i 42.274 della Francia, i 48.876 della Spagna, i 55.497 del Portogallo e i 60.947 dell’Austria.

Esami abilitazione libere professioni, domande di docenti e dirigenti per la nomina nelle Commissioni entro il 9 agosto

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

In vista dei prossimi esami di Stato di abilitazione all’esercizio della libera professione di Geometra e Geometra laureato, Agrotecnico e Agrotecnico laureato, Perito Agrario e Perito Agrario laureato, Perito Industriale e Perito Industriale laureato, il Ministero ha pubblicato la nota con la quale fornisce indicazioni in merito al reperimento di Presidenti e Commissari.

Calendario

Ricordiamo che, per la sessione del 2024, gli esami di abilitazione consistono in un’unica prova orale, svolta esclusivamente con modalità a distanza in una sede virtuale/piattaforma, con interazione audio/video tra la Commissione ed i candidati, con inizio nello stesso giorno su tutto il territorio nazionale, secondo il seguente calendario:

  • 19 novembre 2024, ore 8.30: insediamento delle Commissioni esaminatrici e riunione preliminare per gli adempimenti previsti dal Regolamentodi ciascun Ordine professionale;
  • 20 novembre 2024, ore 8.30: prosecuzione della riunione preliminare;
  • 21 novembre 2024, ore 8.30: predisposizione del calendario della prova orale e comunicazione del calendario ai candidati ammessi agli esami;
  • 26 novembre 2024, ore 8.30: inizio della prova orale.

Ogni Consiglio/Collegio Nazionale mette a disposizione delle commissioni esaminatrici la propria piattaforma di riferimento, nonché l’assistenza ed il supporto tecnico necessario,

Composizione delle Commissioni esaminatrici

Gli aspiranti alla nomina di Presidente o Componente delle Commissioni esaminatrici devono possedere i seguenti requisiti:

  • PRESIDENTI: dirigenti scolastici, a tempo indeterminato, di Istituto Tecnico corrispondente alle indicate tipologie di esame. Per gli esami di abilitazione all’esercizio della libera professione di Agrotecnico, docenti universitari (di ruolo ordinario o straordinario; associati o fuori ruolo; in quiescenza)
  • COMPONENTI: docenti, laureati e con contratto di lavoro a tempo indeterminato, delle scuole secondarie di secondo grado, docenti di specifiche discipline, come precisato nei paragrafi specifici.

Per ciascuna Commissione è richiesta, inoltre, la nomina di liberi professionisti iscritti all’Albo e di Componenti supplenti (docenti e liberi professionisti), che sostituiscano quelli effettivi in caso di rinuncia degli stessi.

Presentazione dell’istanza

Docenti e Dirigenti scolastici aspiranti alla nomina quale Presidente o Componente di Commissione devono presentare la domanda accedendo dall’area riservata del Ministero dell’istruzione e del merito alla piattaforma “Istanze On Line” e tramite la funzione “Abilitazione alla professione ordinistica – Domanda di partecipazione alla commissione d’esame”, seguendo le istruzioni a video. È fatto divieto di presentare più di una domanda.

La funzione per l’inserimento delle istanze sarà attiva fino al 9 agosto 2024.

NOTA E ALLEGATI

Immissioni in ruolo 2024/25, operazioni in forte ritardo. Prossime tappe: ripartizione dei 45mila posti e primo turno di nomine

da La Tecnica della Scuola

Di Daniele Di Frangia

A seguito dell’incontro tra Ministero e Sindacati del 31 luglio scorso, il MIM ha pubblicato il D.M. n. 158 recante “Disposizioni concernenti le immissioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2024/2025”.

 

Il contingente autorizzato per le assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, da effettuarsi per l’anno scolastico 2024/25, è pari a n. 45.124 posti.

Il numero di posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato è assegnato per il 50% alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti e, per il restante 50%, alle graduatorie ad esaurimento.

La diretta della Tecnica risponde live

Delle immissioni in ruolo ci siamo occupati nel corso della diretta della Tecnica risponde live di lunedì 5 agosto con il segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo.

 

Un ascoltatore ha posto la seguente domanda:

Entro quando si chiuderà questo primo turno di immissioni in ruolo? Ferragosto? Tra il 16/17 e il 20 agosto mini-call veloce? I tempi sono davvero molto risicati…

Ecco la risposta di Attilio Varengo:

“I tempi sono davvero molto risicati, le operazioni di assunzioni in ruolo sono in forte ritardo rispetto all’anno scolastico precedente, abbiamo avuto sostanzialmente una determinazione dei contingenti, una pubblicazione del decreto del Ministro a ridosso dell’inizio del mese di agosto”.

“I turni quando inizieranno? Beh intanto devo dire che l’amministrazione regionale, quindi gli uffici scolastici regionali, stanno convocando le organizzazioni sindacali per la necessaria informativa che è quanto mai necessaria perché si deve dar luogo ad un riparto di questi 45.000 posti, cioè paradossalmente se la situazione fosse stata quella che prevedeva l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili non c’era nessun problema. I posti vacanti e disponibili erano 64.000 e 64.000 erano le assunzioni”.

“Oggi, essendo che dei 64.000 solo 45.000 verranno destinati al ruolo bisogna evidentemente andare a ripartire quei posti tra i vari gradi di scuola e le varie classi di concorso oltre che tipologie di posto, quindi sin da stamattina gli uffici scolastici regionali hanno convocato, convocano o stanno convocando le organizzazioni sindacali, successivamente provvederanno al riparto dei posti e una volta ripartiti i posti, attiveranno immediatamente il primo turno di nomina, che ricordiamo essere soprattutto per quello che riguarda la macchina concorsuale, l’associazione classe di concorso-provincia”.

Decreto Ministeriale 7 agosto 2024

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

Decreto Ministeriale 7 agosto 2024

Individuazione dei nuovi termini di durata dei lavori e di rendicontazione finale degli interventi di somma urgenza finanziati con i decreti 1° febbraio 2022 e 9 gennaio 2024. (24A04929) 

(GU Serie Generale n.224 del 24-09-2024)

IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE E DEL MERITO 

Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi»;
Vista la legge 11 gennaio 1996, n. 23, recante «Norme per
l'edilizia scolastica»;
Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante «Legge di
contabilita' e finanza pubblica»;
Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio
sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti»;
Visto il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, recante
«Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese», e in
particolare l'art. 11, commi 4-bis e seguenti, il quale prevede
l'adozione di un decreto del Ministro dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca, d'intesa con la Conferenza
unificata per la definizione di priorita' strategiche, modalita' e
termini per la predisposizione e l'approvazione di appositi piani
triennali, articolati in annualita', di interventi di edilizia
scolastica nonche' i relativi finanziamenti;
Vista la legge 11 dicembre 2016, n. 232, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio
pluriennale per il triennio 2017-2019» e, in particolare, l'art. 1,
comma 140;
Vista la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio
pluriennale per il triennio 2018-2020», e in particolare l'art. 1,
comma 1072;
Vista la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante «Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti» e in particolare l'art. 1, commi
160 e 172;
Vista l'intesa, sottoscritta in sede di Conferenza unificata il 6
settembre 2018, tra il Governo, le regioni, le province e gli enti
locali ai sensi dell'art. 9, comma 2, del decreto legislativo del 28
agosto 1997, n. 281;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28
novembre 2018, recante «Ripartizione delle risorse del Fondo per gli
investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'art.
1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205»;
Vista la legge 30 dicembre 2018, n. 145, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio
pluriennale per il triennio 2019-2021»;
Vista la legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio
pluriennale per il triennio 2020-2022»;
Visto il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con
modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12, recante «Disposizioni
urgenti per l'istituzione del Ministero dell'istruzione e del
Ministero dell'universita' e della ricerca»;
Visto il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con
modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, recante «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale»;
Vista la legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio
pluriennale per il triennio 2021-2023»;
Vista la legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio
pluriennale per il triennio 2022-2024»;
Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 31
dicembre 2021 «Ripartizione in capitoli delle unita' di voto
parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per
l'anno finanziario 2022 e per il triennio 2022-2024», e in
particolare la tabella 7 allegata al medesimo decreto;
Visto il decreto-legge 11 novembre 2022 n. 173, convertito con
modificazioni dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204, recante
«Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei
Ministeri» con il quale il Ministero dell'istruzione assume la
denominazione di Ministero dell'istruzione e del merito;
Vista la legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio
pluriennale per il triennio 2023-2025»;
Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 30
dicembre 2022 «Ripartizione in capitoli delle unita' di voto
parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per
l'anno finanziario 2023 e per il triennio 2023-2025», e in
particolare la tabella 7 allegata al medesimo decreto;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30
settembre 2020, n. 166, recante «Regolamento concernente
l'organizzazione del Ministero dell'istruzione»;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca del decreto ministeriale 13 febbraio 2019, n. 101 e, in
particolare, l'art. 1, comma 3, con il quale quota parte delle
risorse di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
28 novembre 2018 per l'annualita' 2018, pari a euro 2.380.000,00,
iscritte sul capitolo 7105 - piano gestionale 11 - del bilancio del
Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca -
confluito nel capitolo 8105, piano gestionale 11, a seguito
dell'entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 21 ottobre 2019, n. 140 - e' stata destinata alla messa in
sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico a seguito
di eventi sismici, calamitosi ed eccezionali ovvero a interventi
legati ad altre motivate esigenze al fine di consentire l'agibilita',
il diritto allo studio, il regolare svolgimento dell'attivita'
didattica e la sicurezza delle strutture;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca 4 novembre 2019, n. 1021, con il quale sono stati
definiti i criteri per il finanziamento degli interventi urgenti,
anche a valere sulle risorse della quota a gestione statale dell'otto
per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, e con il
quale sono state assegnate ad alcuni enti locali, per interventi
urgenti, risorse pari a euro 1.575.320,00, quale quota parte delle
risorse di cui all'art. 1, comma 4, del citato decreto del Ministro
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 11 febbraio 2019,
n. 94;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 6 agosto 2019, n. 720
con il quale tra l'altro le risorse di cui ai capitoli 7545, 7785 e
7110 (ora 8545, 8785 e 8110) del bilancio del Ministero
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca per l'annualita'
2019 a interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici
ricadenti in aree interessate da eventi sismici, calamitosi ed
eccezionali, ovvero a interventi legati ad altre motivate esigenze al
fine di garantire il diritto allo studio, il regolare svolgimento
dell'attivita' didattica e la sicurezza delle strutture;
Visto che con il decreto-legge n. 1 del 2020 il Ministero
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e' stato suddiviso
in Ministero dell'istruzione e in Ministero dell'universita' e della
ricerca e che, secondo quanto previsto dall'art. 2, le attivita'
connesse alla sicurezza nelle scuole e all'edilizia scolastica
rientrano nelle aree funzionali del Ministero dell'istruzione;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 5 gennaio 2021, n. 6,
che individua gli uffici di livello dirigenziale non generale
dell'amministrazione centrale del Ministero dell'istruzione;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 22 settembre 2021, n.
285, con il quale quota parte delle risorse relative al capitolo 8545
- piano gestionale 1 - con riferimento all'annualita' 2022, pari ad
euro 1.492.000,00, quota parte delle risorse relative al capitolo
8545 - piano gestionale 1 - con riferimento all'annualita' 2023, pari
ad euro 3.500.000,00, e quota parte delle risorse relative al
capitolo 8545 - piano gestionale 1 - con riferimento all'annualita'
2024, pari ad euro 2.468.000,00 sono destinate al Comune di Sora (FR)
per la realizzazione della nuova scuola con sede in - via Napoli -
lotto A (CUP E41G16000010001);
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione del 1° febbraio 2022,
n. 18, con il quale e' stata destinata quota parte delle risorse a
valere sui residui di lettera f) dell'esercizio finanziario 2022 del
capitolo 8545 - piano gestionale 1 - del bilancio del Ministero
dell'istruzione, pari a complessivi euro 446.139,41 rispettivamente
a:
Comune di Giungano (SA), per un importo paria a euro 92.019,41,
per lavori di messa in sicurezza del plesso scolastico di Giungano
Capoluogo - CUP E17H21007210001;
Comune di Ravanusa (AG), per un importo pari a euro 354.120,00,
per lavori di ripristino e messa in sicurezza dell'edificio
utilizzato per la scuola primaria di primo grado «Don Bosco» di «Via
delle scuole» - CUP F77H22000380001;
Visto altresi' che con il medesimo decreto e' stata destinata quota
parte delle risorse di cui al capitolo 8110 dell'esercizio
finanziario 2022 del bilancio del Ministero dell'istruzione, al
Comune di Roma, per un importo pari a euro 1.081.108,31, per i lavori
urgenti di messa in sicurezza della scuola dell'infanzia «Pozzi De
Curtis»;
Visto l'art. 1, comma 5, del citato decreto ministeriale 1°
febbraio 2022 n. 18, che fissa al 31 dicembre 2023 il termine ultimo
per la rendicontazione finale degli interventi;
Visto l'art. 1, comma 1, del decreto ministeriale 9 gennaio 2024,
n. 12 con il quale il citato termine e' stato differito al 31 luglio
2024 a causa delle difficolta' nella realizzazione degli interventi
determinate dalle criticita' prodotte dallo scenario geopolitico
internazionale, con conseguente rincaro dei costi e scarsita'
nell'approvvigionamento delle materie prime;
Considerato il perdurare della difficolta' nella realizzazione
degli interventi determinate dalle criticita' prodotte dallo scenario
geopolitico internazionale, con conseguente rincaro dei costi e
scarsita' nell'approvvigionamento delle materie prime;
Considerata la nota acquisita con prot. DGFIESD n. 3947 del 29
luglio 2024 con la quale il Comune di Ravanusa ha richiesto un
ulteriore differimento del termine di rendicontazione al 15 settembre
2024 e ha comunicato la conclusione dei lavori per il 31 agosto 2024;
Ritenuto comunque necessario garantire l'interesse pubblico al
completamento degli interventi de qui bus, al fine di assicurare la
sicurezza delle scuole e degli ambienti di apprendimento, anche alla
luce delle gravi conseguenze derivanti da una revoca del
finanziamento;
Considerato quindi che, al netto degli stanziamenti disposti da
precedenti decreti ministeriali, risultano ancora disponibili risorse
sul capitolo 8545 - piano gestionale 1;
Ritenuto opportuno operare un differimento del termine di
conclusione e rendicontazione finale dei lavori cosi' come
individuato dal citato decreto ministeriale n. 18 del 2022;

Decreta:

Art. 1 Differimento del termine di durata dei lavori e di rendicontazione finale

1. Si individuano al 31 agosto 2024 e al 15 settembre 2024
rispettivamente il termine ultimo di durata dei lavori e di
rendicontazione finale degli interventi di somma urgenza
dell'edificio scolastico autorizzato con decreto Ministro
dell'istruzione del 1° febbraio 2022, n. 18 e gia' oggetto di
differimento al 31 luglio 2024 con il decreto Ministero
dell'istruzione e del merito del 9 gennaio 2024, n. 2.
2. Il mancato rispetto dei termini di cui al comma 1 e' causa di
decadenza dal contributo con l'esclusione di ulteriori proroghe.
Il presente decreto e' sottoposto ai controlli di legge e
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 7 agosto 2024

Il Ministro: Valditara

Registrato alla Corte dei conti il 3 settembre 2024
Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'istruzione e del
merito, del Ministero dell'universita' e della ricerca, del Ministero
della cultura, del Ministero della salute e del Ministero del lavoro
e delle politiche sociali, reg. n. 2376

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 184

184 del 07-08-2024

Supplenze docenti a.s. 2024-2025

Nel periodo compreso tra il 26 luglio 2024 (h. 9,00) ed il 7 agosto 2024 (h. 14.00), sono disponibili le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze di partecipazione alle procedure di attribuzione dei contratti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettera c-bis, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, e dell’articolo 12 dell’O.M. 16 maggio 2024, n. 88.

Avviso 25 luglio 2024, AOODGPER 115399

Apertura delle funzioni per la presentazione delle istanze di partecipazione alle procedure di attribuzione dei contratti a tempo determinato ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettera c-bis, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, e dell’articolo 12 dell’O.M. 16 maggio 2024, n. 88

CCNL (ARAN, 7.8.24)

Il 7 agosto 2024 l’A.Ra.N. e le Organizzazioni e Confederazioni sindacali rappresentative dell’Area Istruzione e ricerca hanno firmato il CCNL per il personale dirigente dell’Area Istruzione e ricerca relativo al triennio 2019-2021.


CCNL Dirigenti Area “Istruzione e Ricerca” 2019 – 2021

Il 7 agosto il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per l’Area della dirigenza scolastica relativo al triennio 2019/21 è stato sottoscritto, presso l’ARAN, in via definitiva.

Dando piena attuazione all’Atto di indirizzo predisposto sulla base delle indicazioni formulate dal Ministro, il nuovo CCNL prevede aumenti stipendiali di 260 euro mensili con le risorse ordinarie, di cui 195 euro per la componente fissa della retribuzione (stipendio tabellare e posizione fissa), e introduce significativi incrementi del fondo nazionale unico per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.

Tra le novità, il riconoscimento della parte variabile della retribuzione di posizione come materia di contrattazione integrativa nazionale, maggiori possibilità di mobilità interregionale fino al 60% dei posti annualmente vacanti e disponibili, importanti misure di welfare integrativo, regolazione del lavoro agile, affiancamento dei dirigenti scolastici affidato a colleghi esperti, estensione di particolari forme di congedo, in particolare per i genitori e per le donne vittime di violenza.

Si tratta di un significativo passo avanti per il settore dell’istruzione. È un accordo”, dichiara il Ministro Valditara, “che dimostra il nostro impegno nel riconoscere e valorizzare il ruolo fondamentale dei dirigenti scolastici nel nostro Paese. Con queste misure, puntiamo a migliorare le condizioni di lavoro e a sostenere il percorso di piena equiparazione economica della dirigenza scolastica con la restante dirigenza pubblica”.

CCNL (ARAN, 7.8.24)
Dirigenti Area Istruzione e ricerca – Triennio 2019-2021


Ipotesi CCNL (ARAN, 13 marzo 2024)
Dirigenti Area Istruzione e ricerca – Triennio 2019-2021

Il 13 marzo è stato sottoscritto, tra l’ARAN e le Organizzazioni Sindacali della dirigenza scolastica, l’ipotesi del CCNL 2019 – 2021 dell’Area “Istruzione e Ricerca”.

Il nuovo contratto riconosce alla categoria dei Dirigenti scolastici un significativo miglioramento del livello retributivo e interviene su diversi istituti contrattuali che porteranno ad una ricaduta positiva e attesa dalla categoria.

Grazie alla volontà manifestata dal Ministro con la nota inviata al Ministro per la Pubblica Amministrazione al fine della predisposizione dell’Atto di indirizzo, è stato possibile ottenere i risultati attesi da anni dai Dirigenti scolastici, proseguendo così un percorso di valorizzazione della figura del Dirigente scolastico, avviata dal Ministero dell’istruzione e del merito in occasione della sottoscrizione del CCNI per l’individuazione delle fasce di complessità, dei criteri di riparto e d’impiego della risorsa costituente il Fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato, per l’a.s. 2023/2024.

In particolare, Il nuovo contratto potrà consentire di riconoscere aumenti medi del 3,78%, parte dei quali sono stati destinati alla retribuzione di risultato. Il Ministero potrà, inoltre, riconoscere ulteriori incrementi per i dirigenti scolastici utilizzando specifiche ed ulteriori risorse destinate dalla legislazione vigente.

L’ipotesi di contratto prevede i seguenti aumenti mensili:

dal 1° gennaio 2019 di € 84,00
rideterminato dal 1° gennaio 2020 in € 130,00
rideterminato dal 1° gennaio 2021 in € 135,00
Il nuovo valore a regime annuo lordo per 13 mensilità dello stipendio tabellare è rideterminato, pertanto, da €. 45.260,73 in € 47.015,73.

Il valore della retribuzione di posizione parte fissa, con relativi oneri a carico del FUN, è incrementato a decorrere dal 1° gennaio 2021 di € 60,00 mensili lordi per 13 mensilità e, dunque, è rideterminato in € 13.345,11.

L’ipotesi di contratto sottoscritta, inoltre, è intervenuta su diversi istituti contrattuali nel senso auspicato dalla categoria, in particolare, rivedendo la materia della mobilità interregionale portando la percentuale dei posti disponibili annualmente per tale finalità dal 30% al 60%, fatta salva la capacità assunzionale e, dunque, i contingenti dei posti regionali messi a concorso.

È stata introdotta anche la figura del mentor, un dirigente o professionista esperto che potrà supportare ed affiancare i dirigenti scolastici neoassunti nella fase iniziale del servizio.