Maturità 2025, dal 3 febbraio al 21 marzo domande candidati esterni che si ritirano dalle lezioni prima del 15 marzo

da OrizzonteScuola

Di redazione

I candidati esterni con cessazione della frequenza delle lezioni dopo il 31 gennaio 2025 e prima del 15 marzo 2025 possono presentare domanda di partecipazione all’esame di maturità dal 3 febbraio al 21 marzo 2025. La domanda deve essere indirizzata all’Ufficio scolastico regionale della regione di residenza.

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I candidati esterni presentano domanda su apposita piattaforma ministeriale.

PCTO requisito di ammissione

Si ricorda che è necessario allegare alla domanda la documentazione attestante lo svolgimento dei PCTO, quest’anno requisito di amissione all’esame.

Ai sensi dell’art. 6 DM 226/2024 i candidati esterni, in fase di presentazione della domanda di ammissione all’esame di Stato all’Ufficio scolastico regionale competente, dichiarano e documentano lo svolgimento, in precedenti anni scolastici conclusi positivamente, di PCTO e di attività assimilabili ai PCTO (Nota 25 novembre 2024).

I PCTO svolti negli anni scolastici precedenti sono documentati allegando:

  • il Patto formativo individuale sottoscritto dalla studentessa e dallo studente e da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, che fornisce ampia e dettagliata informazione sul progetto e sulle sue finalità educative e formative, oltre che sulle competenze attese e gli obblighi che derivano dall’attività in contesto lavorativo;
  • l’attestazione delle competenze raggiunte rilasciata dall’istituzione scolastica precedentemente frequentata, riportante il numero di ore di attività di PCTO svolte;
  • eventuale altra documentazione messa a disposizione dall’istituzione scolastica.

Pagamento tassa

Al momento della presentazione della domanda di ammissione all’esame di Stato, è inoltre necessario versare la tassa per esami.

Dove pagare la tassa? FAQ MIM

Puoi fare il pagamento attraverso il sistema PagoPA (servizio contestuale alla procedura di presentazione della domanda) oppure attraverso bollettino postale o bonifico bancario nei casi di impossibilità di accesso alla procedura informatizzata.

Se effettui il pagamento al di fuori del servizio di compilazione della domanda, devi allegare la ricevuta nella domanda di esame nella sezione documenti.

Se usufruisci di PagoPA all’interno del servizio Domande candidati esterni, non devi allegare alcuna ricevuta di versamento. Il sistema controlla e assicura l’avvenuto pagamento.

Come pagare la tassa? FAQ MIM

Hai due possibilità.

1. Puoi usufruire del servizio PagoPA all’interno della piattaforma Domande candidati esterni. In questo caso non devi allegare alcuna ricevuta di versamento alla domanda di ammissione. Al termine delle operazioni di pagamento, il sistema torna nella sezione ‘Documenti’. Da qui, attraverso il tasto ‘Verifica pagamento’, puoi conoscere l’esito definitivo del pagamento (per il perfezionamento dello stesso potrebbero essere necessari alcuni minuti).

In questo primo caso non devi effettuare altre azioni in merito al pagamento della tassa e puoi proseguire nelle operazioni di inoltro della domanda (tasto ‘Continua’). Il sistema provvede alla verifica in automatico.

2. Puoi pagare al di fuori del servizio di Domande candidati esterni. Nello specifico:

  • tramite bollettino sul conto corrente postale 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara – Ufficio tasse scolastiche. È necessario effettuare il pagamento a nome dello studente e inserire la causale “domanda Esami di Stato”.
  • con Bonifico bancario IBAN IT 45 R 07601 03200 000000001016 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara – Ufficio tasse scolastiche. È necessario inserire nella causale “Domanda Esami di Stato A.S. 2024-2025”, nominativo e classe dello studente.

Se il pagamento avviene al di fuori del servizio Domande candidati esterni, devi allegare la ricevuta di versamento di € 12.09 alla domanda.

Scadenze

Tutte le scadenze relative alle domande di partecipazione all’esame:

 

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da OrizzonteScuola

Di redazione

I candidati esterni con cessazione della frequenza delle lezioni dopo il 31 gennaio 2025 e prima del 15 marzo 2025 possono presentare domanda di partecipazione all’esame di maturità dal 3 febbraio al 21 marzo 2025. La domanda deve essere indirizzata all’Ufficio scolastico regionale della regione di residenza.

I candidati esterni presentano domanda su apposita piattaforma ministeriale.

PCTO requisito di ammissione

Si ricorda che è necessario allegare alla domanda la documentazione attestante lo svolgimento dei PCTO, quest’anno requisito di amissione all’esame.

Ai sensi dell’art. 6 DM 226/2024 i candidati esterni, in fase di presentazione della domanda di ammissione all’esame di Stato all’Ufficio scolastico regionale competente, dichiarano e documentano lo svolgimento, in precedenti anni scolastici conclusi positivamente, di PCTO e di attività assimilabili ai PCTO (Nota 25 novembre 2024).

I PCTO svolti negli anni scolastici precedenti sono documentati allegando:

  • il Patto formativo individuale sottoscritto dalla studentessa e dallo studente e da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, che fornisce ampia e dettagliata informazione sul progetto e sulle sue finalità educative e formative, oltre che sulle competenze attese e gli obblighi che derivano dall’attività in contesto lavorativo;
  • l’attestazione delle competenze raggiunte rilasciata dall’istituzione scolastica precedentemente frequentata, riportante il numero di ore di attività di PCTO svolte;
  • eventuale altra documentazione messa a disposizione dall’istituzione scolastica.

Pagamento tassa

Al momento della presentazione della domanda di ammissione all’esame di Stato, è inoltre necessario versare la tassa per esami.

Dove pagare la tassa? FAQ MIM

Puoi fare il pagamento attraverso il sistema PagoPA (servizio contestuale alla procedura di presentazione della domanda) oppure attraverso bollettino postale o bonifico bancario nei casi di impossibilità di accesso alla procedura informatizzata.

Se effettui il pagamento al di fuori del servizio di compilazione della domanda, devi allegare la ricevuta nella domanda di esame nella sezione documenti.

Se usufruisci di PagoPA all’interno del servizio Domande candidati esterni, non devi allegare alcuna ricevuta di versamento. Il sistema controlla e assicura l’avvenuto pagamento.

Come pagare la tassa? FAQ MIM

Hai due possibilità.

1. Puoi usufruire del servizio PagoPA all’interno della piattaforma Domande candidati esterni. In questo caso non devi allegare alcuna ricevuta di versamento alla domanda di ammissione. Al termine delle operazioni di pagamento, il sistema torna nella sezione ‘Documenti’. Da qui, attraverso il tasto ‘Verifica pagamento’, puoi conoscere l’esito definitivo del pagamento (per il perfezionamento dello stesso potrebbero essere necessari alcuni minuti).

In questo primo caso non devi effettuare altre azioni in merito al pagamento della tassa e puoi proseguire nelle operazioni di inoltro della domanda (tasto ‘Continua’). Il sistema provvede alla verifica in automatico.

2. Puoi pagare al di fuori del servizio di Domande candidati esterni. Nello specifico:

  • tramite bollettino sul conto corrente postale 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara – Ufficio tasse scolastiche. È necessario effettuare il pagamento a nome dello studente e inserire la causale “domanda Esami di Stato”.
  • con Bonifico bancario IBAN IT 45 R 07601 03200 000000001016 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara – Ufficio tasse scolastiche. È necessario inserire nella causale “Domanda Esami di Stato A.S. 2024-2025”, nominativo e classe dello studente.

Se il pagamento avviene al di fuori del servizio Domande candidati esterni, devi allegare la ricevuta di versamento di € 12.09 alla domanda.

Scadenze

Tutte le scadenze relative alle domande di partecipazione all’esame:

Organici ridotti e calo demografico, ci sarà aumento dei perdenti posto. Nuova mobilità estende a 10 anni il rientro nella scuola di ex titolarità

da La Tecnica della Scuola

Di Lucio Ficara

Il nuovo CCNI mobilità 2025-2028 oltre a portare importanti novità sui punteggi delle graduatorie interne di Istituto, estende il periodo di rientro nelle scuole di precedente titolarità per chi ha perso o perderà il posto a casua di una restrizione degli organici, da 8 a 10 anni. In buona sostanza dall’anno successivo all’individuazione della soprannumerarietà e quindi alla destinazione di nuova titolarità, ci saranno 10 anni di possibilità di rientro nella scuola di precedente titolarità per coloro che sono stati trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata. Il provvedimento è di carattere retroattivo, quindi anche coloro che, con le vecchie regole, rientravano nel diritto di rientrare entro l’ottenio nella scuola di precedente titolarità, potranno fruire dell’aumento di ulteriori due anni per risolvere il rientro con precedenza nella vecchia scuola da cui anni prima erano stati trasferiti come perdenti posto.

Precedenze per i perdenti posto

Una delle novità dell’ipotesi di CCNI mobilità 2025-2028 riguarda il diritto di precedenza al rientro nella scuola di precedente titolarità per i docenti ( ma anche per il personale Ata) perdenti posto, trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata.

Per esempio all’art.13, comma 1 punto II dell’ipotesi di CCNI mobilità 2025-2028, è scritto che tutto il personale docente trasferito a domanda condizionata o d’ufficio per non aver presentato domanda, anche su tipologia diversa di posto (comune e/o cattedra, sostegno), ha diritto al rientro con precedenza nella scuola da cui è stato trasferito in quanto soprannumerario, qualora la relativa cattedra o posto si renda disponibile per i movimenti relativi ad uno degli anni scolastici del decennio successivo al provvedimento suddetto.

Come si applica tale precedenza

È importante conoscere come si applica la precedenza per il rientro, entro un decennio, nella scuola di precedente titolarità da cui si è stati trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata in quanto perdenti posto.

La precedenza in esame si applica alla prima fase dei trasferimenti, anche se il richiedente dovesse essere titolare in un comune diverso da quello della scuola, circolo o istituto richiesto. Detta precedenza opera esclusivamente all’interno della provincia e della tipologia di posto di titolarità al momento dell’avvenuto trasferimento d’ufficio o a domanda condizionata (posto comune e/o cattedra, posto di sostegno). Non opera, quindi, nei casi di mobilità professionale e mobilità territoriale interprovinciale.
Tale precedenza spetta a condizione che gli interessati abbiano prodotto domanda per ciascun anno del decennio e che richiedano come prima preferenza la scuola dalla quale sono stati trasferiti d’ufficio o preferenze sintetiche (comune o distretto) comprensive di tale scuola, circolo o istituto. A tali fini il personale docente interessato deve riportare nella apposita casella del modulo domanda la denominazione ufficiale della scuola, circolo o istituto da cui è stato trasferito quale soprannumerario, nonché compilare la relativa “dichiarazione di servizio continuativo”, facente parte dell’apposito allegato all’O.M. o del modello predisposto per le istanze on line. Nel caso di espressione di preferenza sintetica la precedenza in esame ha effetto limitatamente alla istituzione scolastica dove l’interessato era titolare, la quale verrà esaminata prioritariamente rispetto alle altre istituzioni scolastiche comprese nella preferenza sintetica. Per le altre preferenze comprese nel comune a cui appartiene la scuola di precedente titolarità gli interessati usufruiscono della precedenza del rientro nel comune di precedente titolarità che, anche in questo caso è possibile ottenerlo entro il decennio successivo al trasferimento d’ufficio o a domanda condizionata per soprannumerarietà con nuova sede fuori dal Comune di titolarità.

Aumento dei perdenti posto

Con la riduzione dell’organico per l’anno scolastico 2025/2026 e il calo demografico che impatterà negativamente nelle prossime iscrizioni ai primi anni dei vari gradi di istruzione (la scadenza è fissata per il 10 febbraio 2025), ci sarà inevitabilmente un aumento dei docenti e del personale Ata perdente posto. A tal proposito ricordiamo che nella legge di bilancio 2025 per l’anno scolastico 2025/2026 si prevede una riduzione drastica della dotazione organica: 5.660 di docenti dell’organico dell’autonomia, mentre per gli ATA il taglio di 2.174 unità è stato rinviato all’anno scolastico 2026/2027.


Più soldi pubblici alle paritarie, i gestori ne chiedono altri: c’è crisi, 200 istituti hanno chiuso! Il 12 marzo Corte Ue su servizio docenti

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Sta raccogliendo pareri contrapposti la decisione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara di firmare due decreti che stanziano oltre 750 milioni di euro a favore delle scuole paritarie per l’anno scolastico 2024/2025, di cui 400mila euro per il sostegno agli studenti con disabilità, con un aumento di 50 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Come abbiamo avuto già modo di scrivere, tra i sindacati c’è chi contesta il provvedimento: Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua, sostiene che piuttosto “bisognerebbe investire soprattutto a favore della scuola statale che garantisce uguali opportunità a tutti anche ai bisognosi e meritevoli. Si tratta di una scelta politica chiara, ma inaccettabile”. Anche l’opposizione politica si fa sentire: per i deputati M5s della Commissione Cultura “il Ministro Valditara sta condannando la scuola pubblica a un progressivo abbandono” e di “un progetto che distrugge l’istruzione pubblica e promuove la divisione sociale”.

Ma c’è anche chi apprezza la decisione del numero uno del dicastero di Trastevere, chiedendo anzi maggiori risorse.

“Siamo contenti per questi fondi aggiuntivi per gli alunni disabili – ha detto Luca Iemmi, presidente nazionale della Fism, la Federazione Italiana Scuole Materne, riferendosi in particolare al finanziamento per gli alunni con disabilità – : sono molto importanti perché c’è un aumento di questi bambini anche nelle scuole paritarie. Dall’altra parte non ci sono però i maggiori contributi richiesti sulle paritarie complessivamente. Il fondo fisso è rimasto come negli anni precedenti a fronte della nostra richiesta di 100 milioni di euro in più”.

Il presidente della Fism, alla quale oggi fanno riferimento circa novemila realtà educative – asili nido, sezioni primavera, scuole dell’infanzia – frequentate da circa mezzo milione di bambine e bambini, e dove lavorano decine di migliaia di addetti e altrettanti volontari, ricorda che le scuole paritarie continuano a vivere anni di crisi: “tra l’anno scorso e l’anno precedente circa duecento scuole, nel segmento 0-6 anni, hanno chiuso. Sono quelle che stanno soffrendo di più e il rischio di chiusura continuerà. C’è il problema demografico, c’è il problema dei titoli di studio, sono tante le problematiche aperte ma confidiamo nella buona interlocuzione che abbiamo con il ministro Valditara”.

C’è anche il problema del riconoscimento del servizio per chi lavora nelle scuole paritarie e poi confluisce negli istituti statali. Rispondendo all’Ansa, Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, ha detto che su questo aspetto il suo sindacato “sta lottando anche in Corte di Giustizia europea per fa riconoscere il servizio della scuola paritaria come valido nella scuola statale nelle ricostruzioni di carriera. Da quando c’è la legge del 2000 sulla parità che inserisce il sistema nazionale di istruzione, le scuole paritarie concorrono al servizio di istruzione nazionale però lo Stato deve ancora riconoscere il servizio svolto nelle scuole paritarie”.

“I delegati di Anief – continua Pacifico – discuteranno la cosa in Corte di Giustizia europea il 12 marzo ed è per questo che ad oggi abbiamo messo a disposizione un modello di diffida per interrompere i termini di prescrizione e far riconoscere il servizio, qualora si vincesse in Corte di Giustizia europea, facendo poi le cause. Non basta solo stanziare le risorse, noi vorremmo che fosse riconosciuto anche il servizio svolto dalle scuole paritarie secondo i criteri dettato dallo Stato”.


Avviso 3 febbraio 2025, AOODGOSV 4317

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
– Ufficio I –

Oggetto: Iniziative di valorizzazione delle eccellenze per l’a.s. 2025/2026, procedura prevista dal Decreto Ministeriale 19 marzo 2015, n. 182

Next Gen AI Summit

Da venerdì 31 gennaio a lunedì 3 febbraio, Milano ospiterà al MiCo Centro Congressi il Next Gen AI Summit, il primo grande evento nazionale sull’intelligenza artificiale nel mondo della scuola, fortemente voluto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. L’evento, parte integrante dell’iniziativa “Scuola Futura”, è dedicato all’esplorazione delle potenzialità e delle implicazioni dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito educativo.

Per la prima volta, oltre 1.500 rappresentanti delle scuole italiane, tra cui studenti, docenti e dirigenti scolastici, si confronteranno sui principali temi legati all’AI e alle sue applicazioni nel sistema scolastico, creando un ampio laboratorio di idee volto a promuovere le discipline STEM, in linea con le misure previste dal PNRR.

A questa occasione di grande rilevanza sono state invitate a partecipare numerose aziende del settore dell’intelligenza artificiale, per arricchire il dibattito e per contribuire a delineare il futuro delle tecnologie nell’educazione.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, terrà un punto stampa lunedì 3 febbraio, alle ore 14.45, presso il MiCo. A seguire, alle ore 15, il Ministro interverrà nella sessione plenaria, chiudendo le attività del summit.