da Tuttoscuola
di Gianfranco De Lorenzo
La nuova legge n. 70 del 17 maggio 2024 inerente le “Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”, apporta notevoli novità modificando la legge n. 71 del 2017, con l’obiettivo di estenderne l’applicazione anche al bullismo, di coinvolgere maggiormente le scuole con l’adozione di diversi strumenti quali un codice interno con riferimento alle procedure da adottare per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo ed un tavolo di monitoraggio del quale fanno parte rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore. A questi si aggiungono altri strumenti previsti dalle Linee di orientamento del Ministero dell’istruzione del 2021 quali il team antibullismo, il team per l’emergenza, il regolamento specifico, nonché garantire ai genitori di essere tempestivamente informati riguardo a questi episodi. Questa legge attraverso una serie di misure diversificate, mira a prevenire i due fenomeni e a rieducare i minori coinvolti in tali comportamenti aggressivi, attribuendo compiti a tutto il personale scolastico ed ai suoi organismi, alle famiglie, agli studenti già previsti dalle Linee di orientamento sopra citate che, attraverso l’art. 4 della norma, sono entrate a far parte dell’impianto normativo.
La nuova legge, con l’art. 2, interviene anche sulle diverse ipotesi che consentono l’adozione delle misure rieducative del minore aggiungendo alla irregolarità per condotta e per carattere del minore, il riferimento a condotte aggressive, anche in gruppo, e per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose ovvero lesive della dignità altrui. La novità più rilevante della riforma consiste nella previsione di un intervento preliminare rispetto alle misure rieducative che consiste nell’attivazione di un percorso di mediazione oppure nello svolgimento di un progetto di intervento educativo con finalità rieducativa e riparativa; queste ultime vengono anche sottolineate dalle Linee di orientamento del 2021 laddove si citano le sanzioni che può infliggere la scuola e che devono avere le stesse finalità.
Considerato che sia il bullismo che il cyberbullismo non esistono come reati specifici nel nostro codice, la normativa mette l’accento sulle azioni che i bulli ed i cyberbulli mettono in atto e che, in quanto comportamenti non corretti, possono essere oggetto di specifici provvedimenti perché le stesse azioni sono già previste e sanzionate dal nostro codice come le minacce, le percosse, il danneggiamento, le lesioni, la violenza privata.
La legge n. 70/2024, in base al nuovo comma 1 dell’art. 1, attribuisce maggiore responsabilità al dirigente scolastico che, nell’esercizio delle sue funzioni, qualora venga a conoscenza di atti di bullismo e cyberbullismo, realizzati anche in forma non telematica, che coinvolgono a qualsiasi titolo studenti iscritti all’istituto scolastico che dirige, deve applicare le procedure previste dalle linee di orientamento ministeriale del 2021; informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti; promuovere iniziative di carattere educativo nei riguardi dei minori medesimi e, nei casi più gravi, se trattasi di condotte reiterate e, comunque, quando le iniziative di carattere educativo adottate dall’istituzione scolastica non abbiano prodotto esito positivo, il dirigente scolastico deve segnalare alle autorità competenti per l’eventuale attivazione di misure rieducative.
Si può certamente affermare che il bullismo ed il cyberbullismo rientrano in quei comportamenti che fanno parte del disagio e della violenza giovanile e che rientrano, sulla base dei comportamenti agiti, nell’art. 5 del Testo coordinato del decreto-legge n. 123 del 15 settembre 2023 più noto come decreto Caivano. In questo Testo si prevede che la procedura di ammonimento, prevista in materia di stalking (art. 612-bis c.p.) e già ripresa dall’art. 7 della legge 71/2017 in materia di cyberbullismo, venga ora ulteriormente estesa, in alcuni casi, anche ai minori di età compresa tra i 12 ed i 14 anni e che, nelle ipotesi di ammonimento conferito a questi minorenni, è applicata una sanzione amministrativa pecuniaria nei confronti del soggetto tenuto alla sorveglianza del minore o al soggetto tenuto all’assolvimento degli obblighi educativi.
Infine, è importante la modifica che l’art. 5 della legge n. 70/2024, prevede per il Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, perché impegna la scuola a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare l’emersione di episodi di bullismo e cyberbullismo, di situazioni di uso o abuso di alcool o di sostanze stupefacenti e di forme di dipendenza, impegnando le stesse famiglie attraverso il Patto di corresponsabilità.
Una legge che in sostanza vuole creare una sinergia tra i diversi attori per sviluppare maggiore consapevolezza e responsabilità civile al fine di proteggere i più vulnerabili e promuovere una cultura del rispetto.