Educazione&Scuola Newsletter n. 1171

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Marzo 2025 – XXX Anno

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Notizie

DL PNRR e Avvio A.S. 2025/2026

Consiglio dei Ministri, 28 marzo 2025

Nuove Indicazioni 2025 – Scuola Infanzia e Primo Ciclo

Pubblicato il documento di apertura della consultazione

Orientamento 2024/2025

Percorso di formazione per docenti tutor e orientatori OrientaMenti ‘Livello base’ Secondaria di secondo grado

Norme

Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67

Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Decreto Direttoriale 28 marzo 2025, AOODGPOC 37

Avviso di proroga della scadenza dell’Avviso di selezione della scuola polo per la gestione del Piano di Comunicazione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola

Nota 28 marzo 2025, AOODGSIP 855

2 Aprile – Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo

Nota 28 marzo 2025, AOODGSIP 853

Seconda edizione del Bando di concorso “Da uno sguardo: film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne ”. Proroga termine di scadenza di presentazione delle candidature al 30 aprile 2025

Avviso 28 marzo 2025, AOODGPER 75949

Rilevazione delle deleghe sindacali al 31 dicembre 2024– Circolare ARAN n. 3/2024

Nota 25 marzo 2025, AOODGRUF 11038

Esperti Nazionali Distaccati in Formazione Professionale – Pubblicazione n. 1 bando per Esperti Nazionali in Formazione Professionale (ENFP). Seconda Sessione anno 2025. Periodo: inizio ottobre 2025

Nota 24 marzo 2025, AOODGPOC 399

Senato “a punti”, la serie di dieci puntate sul funzionamento del Parlamento e del Senato della Repubblica

Nota 24 marzo 2025, AOODGPOC 398

Podcast “I giorni delle Costituenti” racconto inedito del contributo delle 21 deputate alla stesura della Costituzione italiana

Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942

Formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025

Nota 21 marzo 2025, AOODPIT 1784

Chiarimento circa l’uso del simbolo grafico dell’asterisco (*) o dello schwa (ə) nelle comunicazioni ufficiali delle istituzioni scolastiche

Decreto-Legge 19 marzo 2025, n. 27

Disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2025

Nota 18 marzo 2025, AOODGOSV 11025

XIV edizione Scuola Nazionale Estiva di Astronomia (SNEA) “A Scuola di Stelle” – Stage per la preparazione e la partecipazione ai Campionati di Astronomia

Nota 18 marzo 2025, AOODGTVET 778

7° Campionato Nazionale di Pasticceria degli Istituti Alberghieri d’Italia 2025 presso l’I.I.S. “Domenico Alberto Azuni” di Cagliari, nelle giornate del 28-29-30 aprile 2025

Avviso 17 marzo 2025, AOODGPER. 64883

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per 1.435 posti per l’accesso all’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione, di cui al decreto dipartimentale n. 3122 del 12 dicembre 2024 – CALENDARIO …

Nota 14 marzo 2025, AOODGFIESD 1789

Proroga per la predisposizione ed approvazione del conto consuntivo 2024

Legge 14 marzo 2025, n. 26

Delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria

Nota 14 marzo 2025, AOODGSIP 589

Concorso nazionale di idee “Quando i ragazzi ci insegnano” e Concorso nazionale BooktuberPrize dedicato alle scuole in Italia e all’estero, per l’a.s. 2024-2025

Nota 13 marzo 2025, AOODGSIP 570

A.S. 2024/2025 Concorso nazionale “Onesti nello Sport”

Nota 11 marzo 2024, AOODGPOC 327

#MiStaiACuore, campagna di sensibilizzazione sull’uso del defibrillatore semiautomatico esterno e sul primo soccorso

Nota 7 marzo 2025, AOODGSIP 527

Tour mondiale della Nave Amerigo Vespucci e rientro in Italia. Tappe italiane del Tour mediterraneo Marzo – Giugno 2025

Nota 7 marzo 2025, AOODGSIP 528

8 marzo, Giornata internazionale della donna. Bando di concorso “STEA M: femminile plurale” – VI^ edizione

Decreto Direttoriale 6 marzo 2025, AOODGPOC 26

Procedura di selezione di un’istituzione scolastica statale che collaborari alla redazione e gestione del Piano di Comunicazione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola

Nota 6 marzo 2025, AOODGSIP 509

VIII^ edizione del Progetto-Concorso “Diffusione della cultura della legalità e promozione del merito” – A.S. 2024/2025 – Proroga termine di scadenza di presentazione delle candidature

Nota 5 marzo 2025, AOODGSIP 501

Promozione della lettura in classe – Contributi a favore delle istituzioni scolastiche statali e paritarie erogati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai sensi all’articolo 1, comma 389, della …

Avviso 4 marzo 2025

Percorso di formazione per docenti tutor e orientatori OrientaMenti ‘Livello base’ Secondaria di secondo grado

Rubriche

in Bacheca della Didattica

Una matematica da ripensare

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Nuove Indicazioni

di Gabriele Boselli

Nuove Indicazioni, che bisogno ce n’era?

di Giovanni Fioravanti

L’occasione demografica

di Stefano Stefanel


in Europ@ Fondi Strutturali di Fabio Navanteri


in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Di tutta l’erba un fascio

di Vincenzo Andraous


in Psicologia

Strategie per uno studio efficace

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Narrativa e Neuroscienze

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Pensare per Apprendere

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Il diritto dei bambini alla musica

di Margherita Marzario

Oltre il banco

di Bruno Lorenzo Castrovinci


in Recensioni

Toshikazu Kawaguchi, Il primo caffè della giornata

di Antonio Stanca

G. Carofiglio, Elogio dell’ignoranza e dell’errore

di Antonio Stanca

Caudex – Visioni Letterarie

Selezionato dal Salone internazionale del Libro di Torino per il progetto “Luci sui Festival”

M. Brando, Medi@evo

di Carlo De Nitti

J. Winterson, Non ci sono solo le arance

di Antonio Stanca

C. Keegan, Quando ormai era tardi

di Antonio Stanca

Kashiwai Hisashi, Le piccole storie della locanda Kamogawa

di Antonio Stanca


in Software

> Internet, Reti, Nuove tecnologie

Didacta Italia

Firenze, 12 – 14 marzo 2025


in Statististiche

Laurea STEM: Focus Gender Gap 2025

AlmaLaurea


Formazione ed Eventi

Giornata della Memoria e dell’Impegno

Trapani, 21 marzo 2025

Caudex – Visioni Letterarie

Selezionato dal Salone internazionale del Libro di Torino per il progetto “Luci sui Festival”

L’innovazione nell’insegnamento delle scienze nei curricoli della secondaria di I grado, aspetti contenutistici e metodologici

Roma, 19 marzo 2025

Didacta Italia

Firenze, 12 – 14 marzo 2025

#MiStaiACuore

Firenze, 12,13 e 14 marzo 2025

Giornata Internazionale della Donna

8 marzo 2025


Rassegne
a cura di Fabio Navanteri

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 75

75 del 31-03-2025

Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67

Il Ministro dell’ istruzione e del merito

Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Una matematica da ripensare

Una matematica da ripensare

Ripensare l’Apprendimento della Matematica: Verso un Curricolo Verticale Sostenibile e Funzionale all’Università

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Nelle aule scolastiche, lo studio della matematica è spesso vissuto come una scalata ardua e ripetitiva, un percorso che spaventa più che incuriosire, che frena più che spingere verso nuove mete. Il suo insegnamento si concentra frequentemente sulla riproduzione di algoritmi e sull’applicazione di procedure standardizzate, più che sull’intuizione, sull’esplorazione o sulla costruzione di significati. Questo approccio, incentrato sulla memorizzazione, sulla ripetizione e sul tecnicismo, contribuisce a creare distanza emotiva e cognitiva dagli studenti, che spesso faticano a trovare un senso pratico e culturale nel loro apprendimento della matematica.

Eppure, nella società odierna – dominata dai dati, dagli algoritmi, dall’automazione e dalla modellizzazione – la matematica è più che mai al centro della vita professionale e sociale. Si pensi all’uso pervasivo dell’intelligenza artificiale, alla necessità di interpretare dati statistici, alla diffusione di strumenti di simulazione nei più diversi ambiti. La matematica, oggi, è una competenza-chiave per decodificare il mondo, ma qualcosa non torna.

Troppi studenti, al termine del ciclo scolastico, giungono all’università impreparati ad affrontare i corsi di Analisi Matematica 1 e 2, che rappresentano non solo un banco di prova per le facoltà scientifiche (matematica, fisica, ingegneria, informatica), ma anche uno dei principali motivi di abbandono o di rallentamento degli studi universitari. Il problema non risiede soltanto nella difficoltà intrinseca della disciplina, ma anche – e forse soprattutto – nella discontinuità tra il curricolo scolastico e le richieste del mondo accademico. Ad esempio, lo studio delle funzioni rappresenta uno spartiacque decisivo tra il “fare conti” e il “comprendere concetti”. Senza una solida capacità di rappresentare, interpretare e manipolare funzioni, lo studente si trova disarmato di fronte alla complessità dell’analisi.

E forse, è proprio da lì che bisogna ripartire: da una riflessione seria e sistemica su come il curricolo verticale – da Bruner in poi – debba essere aggiornato alla luce delle nuove esigenze formative. Una didattica più metacognitiva, più visiva, più orientata alla comprensione concettuale e all’applicazione, può rappresentare la chiave per avvicinare i giovani alla matematica come linguaggio del reale, e non come esercizio astratto e sterile.

Lo scoglio delle funzioni: nodo critico della transizione scuola-università

Perché così tanti studenti, anche brillanti, vanno in crisi davanti a un esercizio su una funzione? La risposta è complessa, ma affonda le sue radici in un problema strutturale e culturale del nostro curricolo scolastico. Il concetto di funzione, che dovrebbe essere introdotto come una chiave di lettura del mondo e delle sue relazioni variabili, viene spesso confinato a un “capitolo” da studiare in fretta, senza il tempo necessario per sedimentare realmente nella mente degli studenti.

Nella maggior parte dei percorsi liceali e tecnici, lo studio delle funzioni avviene in modo frammentato, disarticolato e spesso tardivo, quando gli studenti non hanno ancora costruito una solida base concettuale o, al contrario, hanno già maturato un senso di inadeguatezza nei confronti della matematica. L’approccio scolastico tende a separare l’aspetto simbolico da quello grafico e numerico, privando gli studenti di un contesto di senso in cui la funzione possa essere compresa nella sua triplice dimensione: come regola (algebrica), come trasformazione (grafica) e come relazione (numerica).

Gli studenti imparano a “risolvere esercizi” secondo schemi fissi, ma non a leggere il significato dietro un’espressione matematica. Viene a mancare quella capacità di “pensiero funzionale” che permette di analizzare l’andamento di un fenomeno, fare previsioni, identificare tendenze, ragionare su crescita, decrescita, massimi, minimi, intervalli di definizione.

Il concetto stesso di funzione viene spesso introdotto in modo eccessivamente astratto, con definizioni formali che presuppongono già una maturità logica elevata. Questo rende difficile la costruzione di un’intuizione solida e condivisa. La mancanza di attività esplorative, di esperienze significative, di collegamenti interdisciplinari, impedisce allo studente di fare propria la funzione come strumento mentale.

Le conseguenze di queste lacune si manifestano drammaticamente all’Università, dove il corso di Analisi 1 – vero banco di prova per molte facoltà scientifiche – richiede padronanza, elasticità e sicurezza nel maneggiare concetti come limite, continuità, derivabilità, dominio, studio del segno, comportamento asintotico, rappresentazione grafica. Tutti aspetti che ruotano attorno al concetto di funzione e che dovrebbero essere già ampiamente interiorizzati e automatizzati al termine della scuola secondaria.

Purtroppo, per molti studenti, la funzione resta un’entità opaca, meccanica, da applicare senza comprenderne il senso profondo. Diventa un ostacolo piuttosto che uno strumento di pensiero, un codice da decifrare piuttosto che un linguaggio per interpretare il mondo.

Pensare per immagini: la forza cognitiva del grafico

Un passaggio fondamentale per superare questo limite consiste nel rafforzare l’abilità metacognitiva legata alla rappresentazione grafica delle funzioni. L’immagine grafica non è solo una traduzione visiva di un’espressione analitica, ma uno strumento potente per costruire significato, facilitare l’intuizione e rafforzare l’apprendimento concettuale. Essa consente agli studenti di vedere la matematica, di anticipare comportamenti, di congetturare e validare ipotesi, di collegare operazioni simboliche a fenomeni osservabili. La visione di un grafico può, infatti, attivare strategie cognitive più profonde rispetto alla sola manipolazione algebrica, stimolando la riflessione e il confronto tra forme diverse dello stesso concetto.

L’automatismo nella rappresentazione grafica – ossia la capacità di disegnare una funzione partendo da una sua espressione algebrica, individuando dominio, asintoti, zeri, crescenza, decrescenza e concavità – non è un lusso, ma una condizione necessaria per affrontare con sicurezza e flessibilità l’analisi matematica. Tale competenza diventa un ponte tra la comprensione visiva e la formalizzazione astratta, e costituisce una vera e propria strategia euristica per il problem solving.

Questo automatismo non si costruisce per caso, ma è frutto di un allenamento sistematico, radicato in un curricolo che valorizza il pensiero visivo, l’esplorazione attiva e la varietà delle rappresentazioni. L’utilizzo regolare di strumenti come GeoGebra, Desmos e simulatori dinamici consente di rafforzare la visualizzazione e di rendere l’apprendimento interattivo e riflessivo. Inoltre, l’integrazione tra grafico e contesto verbale – come nel caso di problemi tratti dalla realtà o di scenari interdisciplinari – aiuta lo studente a costruire connessioni profonde e significative. In quest’ottica, il grafico non è un accessorio, ma un vero strumento di pensiero.

Dalla procedura alla comprensione: oltre il meccanicismo

Come sottolinea Matthew Glanville, in un articolo su TES, oggi la scuola tende ad insegnare la matematica in modo procedurale: “Fai questo, poi fai quello, e avrai la risposta”. Ma la matematica non è una catena di operazioni meccaniche. È un linguaggio, un modo di pensare, una forma mentis. Ridurre l’insegnamento alla ripetizione di sequenze standardizzate, senza chiedersi il perché di ogni passaggio, equivale a disinnescare la forza formativa della disciplina. La matematica dovrebbe essere invece un terreno fertile per sviluppare il pensiero critico, la capacità di argomentare, la padronanza dei modelli.

L’approccio costruttivista propone di invertire la logica della didattica: partire da situazioni reali, da problemi autentici, e costruire con gli studenti il senso delle operazioni e dei concetti. Questo approccio è sostenuto anche dalle più recenti ricerche pedagogiche e neuroscientifiche, che dimostrano come l’apprendimento sia più duraturo e significativo quando è ancorato a esperienze concrete e vissute.

In questo senso, le funzioni possono essere introdotte già nella scuola secondaria di primo grado, attraverso attività che le collegano alla vita quotidiana: ad esempio, relazioni tra tempo e distanza, tra costo e quantità, tra temperatura e altitudine. Questi legami concreti possono poi evolvere nella formalizzazione progressiva, sempre supportata da rappresentazioni grafiche e strumenti digitali, che dovrebbero essere padroneggiati già a quella età. Inoltre, possono essere proposte attività di modellizzazione, in cui gli studenti siano chiamati a costruire una funzione a partire da dati reali, stimolando la riflessione sui parametri, sul dominio, sul comportamento del modello.

Un esempio efficace è quello dell’analisi dei consumi di un elettrodomestico in funzione del tempo di utilizzo: un esercizio che permette di passare naturalmente dalla tabella di dati al grafico, fino alla formula analitica. In questo modo, la funzione smette di essere un oggetto astratto per diventare un ponte tra matematica e realtà, tra intuizione e formalizzazione.

Le buone pratiche internazionali: Finlandia e Singapore come modelli

Nei sistemi educativi che ottengono i migliori risultati nella matematica – come Finlandia e Singapore – si lavora molto di più sulla comprensione profonda dei concetti rispetto alla semplice applicazione di regole. In Finlandia, ad esempio, la didattica della funzione è inserita in contesti interdisciplinari e orientati alla realtà: si analizzano dati climatici, economici o demografici, si fanno previsioni, si costruiscono modelli e si usano software dinamici come GeoGebra per esplorare, in tempo reale, il comportamento delle curve. L’approccio è collaborativo, laboratoriale e integrato con le altre discipline: l’educazione matematica dialoga con la geografia, la fisica, la biologia, persino con l’arte e la musica, mostrando come il concetto di funzione sia un linguaggio universale.

Singapore, invece, fa ampio uso del modello CPA (Concrete–Pictorial–Abstract): si parte da oggetti e situazioni concrete, si passa a rappresentazioni visive, e solo infine si arriva all’astrazione simbolica. Questo approccio consente di rispettare i tempi cognitivi di ogni studente, favorendo una costruzione solida e multisensoriale della conoscenza. Nei testi scolastici e nelle pratiche didattiche, l’accento è posto sulla varietà delle rappresentazioni e sulla connessione continua tra esperienza e simbolo. I docenti sono formati per porre domande strategiche, stimolare la riflessione e incoraggiare l’autonomia.

Entrambi i sistemi promuovono un apprendimento della funzione che sia al tempo stesso profondo, duraturo e trasferibile. L’automatismo grafico, ad esempio, viene sviluppato attraverso la manipolazione continua e ragionata di funzioni in ambienti dinamici, in cui ogni modifica di parametro genera una trasformazione visiva immediata. Gli studenti non imparano a memoria una regola, ma vedono e comprendono come e perché quella regola funziona. Questo tipo di esperienza li prepara non solo ad affrontare l’analisi matematica con maggiore sicurezza, ma anche a diventare cittadini consapevoli in un mondo dove i numeri sono parte integrante della vita quotidiana.

Ripensare il curricolo verticale: una proposta concreta

Occorre ripensare il Curricolo Verticale Bruneriano, non per demolirlo, ma per aggiornarlo alla luce delle esigenze dell’università e del mondo reale. Il concetto di “spirale dell’apprendimento”, teorizzato da Bruner per indicare un ritorno progressivo e sempre più approfondito sui medesimi concetti, deve essere affiancato da una “spirale della rappresentazione grafica”, che accompagni lo studente sin dai primi anni di scolarizzazione attraverso attività graduali, multisensoriali e cognitive, che favoriscano l’interiorizzazione del concetto di funzione.

Già in terza media si potrebbe rafforzare il concetto di funzione come relazione tra grandezze variabili, partendo da esperienze concrete e visualizzazioni intuitive. Ad esempio, relazioni tra velocità e tempo, o tra quantità acquistata e prezzo totale, possono essere analizzate con tabelle, grafici e piccoli modelli digitali, sviluppando la capacità di passare da una rappresentazione numerica a una grafica e poi a quella algebrica. In prima superiore si potrebbe consolidare la costruzione di grafici per funzioni lineari, quadratiche e a tratti, attraverso attività di problem solving visivo, esercizi con feedback immediato tramite software dinamici e il confronto tra modelli diversi.

In seconda superiore, e ancor di più nel triennio, si dovrebbe potenziare la didattica laboratoriale per lo studio delle funzioni algebriche e trascendenti. Attività basate su simulazioni, su applicazioni scientifiche e sull’uso di dati reali renderebbero il percorso più motivante e coerente con le richieste dell’analisi universitaria. In ogni fase, l’uso della tecnologia (GeoGebra, Desmos, fogli di calcolo, piattaforme interattive) può favorire non solo l’intuizione, ma anche la sperimentazione, la verifica autonoma delle ipotesi, e l’autoregolazione metacognitiva.

Una proposta concreta è l’adozione di rubriche valutative per le competenze grafiche, l’introduzione di task autentici come la progettazione di funzioni modellanti fenomeni reali (climatici, economici, fisici), e la creazione di portfolio digitali in cui lo studente documenta il proprio percorso di apprendimento attraverso mappe concettuali, rappresentazioni multiple, riflessioni scritte e registrazioni orali. Solo in questo modo la spirale bruneriana si trasforma in un reale dispositivo di crescita progressiva del pensiero matematico e grafico.

Didattica della funzione e metacognizione: un legame indissolubile

Comprendere una funzione significa saperla interpretare, manipolare, confrontare con altre, prevederne il comportamento e riflettere sulle implicazioni che ogni trasformazione porta con sé. Tutto questo richiede una riflessione costante sul proprio modo di apprendere, una capacità di decentrarsi e osservare i propri errori, le proprie esitazioni, le proprie strategie. La metacognizione – ossia la consapevolezza delle proprie modalità cognitive, dei punti di forza e delle difficoltà – è fondamentale in questo processo di apprendimento profondo.

Gli studenti devono essere guidati a riflettere sul come affrontano un esercizio, sul perché una rappresentazione grafica li aiuta a costruire significato, su quando è più utile una tabella, un diagramma, un algoritmo. Ma anche su quali passaggi li confondono di più, su quali domande possono porsi per proseguire, su quali strumenti preferiscono per organizzare il proprio pensiero.

Questa consapevolezza va allenata sistematicamente attraverso strategie metacognitive: domande aperte poste dal docente o dagli studenti stessi, feedback formativi e non solo sommativi, discussioni in piccoli gruppi in cui si esplicita il “ragionamento che sta dietro”, attività di peer-tutoring in cui lo studente che spiega rafforza la propria comprensione, e momenti di auto-valutazione scritta e riflessiva.

Inoltre, strumenti come i diari di apprendimento, i quaderni metacognitivi o le registrazioni orali delle fasi risolutive possono diventare preziosi per rendere visibile il pensiero matematico e abituare lo studente a controllare, valutare e regolare i propri processi cognitivi. Così, la funzione non è solo un oggetto matematico, ma diventa il campo di allenamento di una mente che impara a riflettere su di sé e a migliorarsi nel tempo.

Conclusione: preparare alla vita e all’università

La funzione, per la sua natura trasversale, modellizzante e il suo potere descrittivo, è lo snodo decisivo per il successo universitario in tutte le discipline scientifiche, tecnologiche e persino umanistiche, laddove si renda necessario analizzare e interpretare dati, relazioni, dinamiche di sistema. Non è più possibile pensare alla funzione come un semplice contenuto di programma: essa rappresenta una struttura di pensiero, un modo per organizzare la realtà e riconoscerne i pattern.

Un approccio didattico che punti sulla comprensione profonda, sull’uso strategico e consapevole dei grafici, sulla flessibilità delle rappresentazioni e sull’educazione metacognitiva è il passo necessario per superare gli attuali fallimenti del sistema. Una scuola che forma al pensiero funzionale è una scuola che prepara all’università, ma anche alla cittadinanza attiva, all’interpretazione critica dell’informazione, alla gestione consapevole delle scelte quotidiane.

L’analisi matematica non è solo un traguardo accademico, ma uno strumento per comprendere il mondo, per rappresentare il cambiamento, per cogliere relazioni non evidenti tra variabili. È uno strumento per interrogarsi sulla realtà e agire su di essa. Se vogliamo davvero preparare i nostri studenti, non possiamo limitarci a valutare ciò che ricordano o riproducono meccanicamente: dobbiamo formarli a pensare con autonomia, a costruire modelli, a interpretare e a validare. In altre parole, a vivere la matematica, farne esperienza, sentirla come una competenza viva e trasformativa, capace di accompagnarli ben oltre l’aula scolastica. 

Toshikazu Kawaguchi, Il primo caffè della giornata

Kawaguchi tra le sue caffetterie

di Antonio Stanca

   È uscita da poco, allegata al Corriere della Sera, un’edizione speciale del romanzo Il primo caffè della giornata dello scrittore giapponese Toshikazu Kawaguchi. È il primo di una nuova collana, “Giappone contemporaneo”, e la traduzione è di Claudia Marseguerra. L’opera risale al 2018 e la prima edizione italiana è stata curata da Garzanti nel 2022.

   Anche regista e sceneggiatore è Kawaguchi ma quella della narrativa è diventata la sua attività preferita. Nato a Osaka nel 1971, con la regia e la sceneggiatura aveva cominciato ad impegnarsi, a farsi conoscere e solo nel 2015, a quarantaquattro anni, aveva esordito come scrittore col romanzo Finché il caffè è caldo. La versione italiana era comparsa nel 2020 e come per quasi tutte le altre Garzanti ne era stata la casa editrice. Un caso letterario, un successo internazionale era risultata quell’opera, aveva vinto il Suginami Drama Festival, era arrivata prima in molte classifiche, più di un milione di copie aveva venduto in Giappone, tra i grandi scrittori giapponesi quali Murakami e Yoshimoto, aveva fatto rientrare il suo autore. Una posizione che gli sarebbe stata confermata dalle opere successive, da quei romanzi, cioè, che avrebbero rappresentato una saga letteraria perché nello stesso ambiente del primo, una piccola caffetteria, tra gli stessi personaggi, intorno agli stessi problemi si sarebbero svolti. Anche ne Il primo caffè della giornata tornano quei temi. Sono di carattere morale, sono problemi dell’anima, dello spirito, sono quelli che non si risolvono con facilità e che finiscono col diventare una vera e propria persecuzione, col trasformarsi in un senso di colpa inestinguibile.

    Ebbene la caffetteria di questo romanzo si trova ad Hakodate, è gestita da molti anni, da generazioni, dalla famiglia Tokita. Di recente si è sdoppiata giacché un’altra è sorta a Tokyo ad opera di eredi della stessa famiglia. Nota era stata quella di Hakodate, nota sarebbe stata quella di Tokyo perché in entrambe c’era una sedia particolare che permetteva alle persone che si fossero sedute e avessero bevuto un caffè di viaggiare nel tempo, passato o futuro. Viaggio che sarebbe durato fin quando il caffè fosse rimasto caldo e potesse essere bevuto dalla persona sulla sedia. C’erano pure altre regole da rispettare per poter ottenere il privilegio di un simile viaggio e la meno convincente era quella che niente della vita presente poteva essere cambiato da esso. Nonostante tutto rappresentava un modo per ritrovarsi con persone, familiari, amici, che non c’erano più e con le quali a volte era rimasto sospeso, non chiarito, non finito un discorso, un rapporto, uno scambio oppure non si era stati abbastanza garbati. Attirava, quindi, l’idea di poter rivedere quelle persone durante quei viaggi nel tempo perché ci si sarebbe potuti scusare di certe colpe, cancellarle, estinguerle. In verità questa del senso di colpa difficile se non impossibile da annullare è una situazione diffusa, la si riscontra ovunque e in particolare in Giappone dove la vita dell’anima, dello spirito occupa tanto spazio nei pensieri, nelle azioni della gente. Pertanto la notizia che in due caffetterie di due città giapponesi fosse possibile viaggiare nel tempo si era rapidamente diffusa, da tante parti si veniva nei due locali perché si aveva intenzione di fare quei viaggi, di ritrovare le persone che si credeva di non aver rispettato e porre riparo ai torti commessi. Era questo il bisogno che si voleva soddisfare e che niente riusciva a trattenere, a fermare. Così succede ne Il primo caffè della giornata dove nella caffetteria di Hakodate si assiste a quattro dei famosi viaggi, a come si svolgono, ai risultati che procurano e che generalmente sono positivi poiché migliorano la condizione spirituale delle persone interessate, servono a ristabilire quell’equilibrio che la loro mente aveva perso. Non un risultato concreto, evidente si ottiene ma astratto, ideale, non una migliore realtà si raggiunge ma un diverso, più sicuro, più completo stato d’animo. Ne risulta, nel romanzo, una condizione sempre sospesa tra la vita del corpo e quella dello spirito, tra verità e immaginazione. È l’atmosfera che percorre l’intera narrazione, che la fa rimanere tra la terra e il cielo, la realtà e l’idea: la caffetteria, le persone che la gestiscono, quelle che la frequentano, i loro familiari, i loro impegni, i loro problemi, i loro discorsi, quanto succede intorno a loro, nella città e altrove, rappresenta quella realtà del corpo che sistematicamente viene combinata con l’altra dello spirito, quella che i viaggi nel tempo fanno emergere. Sono due aspetti diversi di uno stesso ambiente, due parti che pur se distinte non cessano di incontrarsi, di stare insieme. Qui la qualità del Kawaguchi: essere riuscito a far apparire naturale una storia composta da elementi diversi, opposti, a far scorrere con facilità un discorso quanto mai complicato. In un tempo di crisi della scrittura narrativa quale il contemporaneo sono esempi importanti perché offrono delle indicazioni, dei suggerimenti per un’attività che ne ha tanto di bisogno.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 74

74 del 29-03-2025

Organici delle scuole, i dirigenti scolastici hanno l’obbligo di informare i sindacati sulla proposta delle cattedre dell’a.s. 2025/2026

da La Tecnica della Scuola

Di Lucio Ficara

È tempo, anche ormai scaduto, di proposte degli organici da parte dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2025/2026. In buona sostanza i dirigenti scolastici hanno ormai già proposto agli uffici scolastici territoriali il numero di studenti che andranno a comporre le classi e quindi, di conseguenza, le cattedre delle varie classi di concorso del prossimo anno scolastico. È utile sapere che questa operazione sugli organici dovrebbe essere preceduta da una informativa sindacale da sottoporre come proposta ai sindacati territoriali aventi diritto e alle RSU della scuola.

Norma contrattuale sugli organici

Già l’art. 22, comma 9, lettera b) del CCNL 2016/2018 prevedeva che il Dirigente scolastico fornisse alla RSU d’Istituto l’informativa in merito alla “proposta di formazione delle classi e degli organici“, questa norma è stata replicata anche nel CCNL scuola 2019-2021 all’ar.30, comma 10, lettera b) in cui come primo obbligo sull’informazione sindacale a livello di istituzione scolastica il dirigente scolastico dovrebbe dare, ai sensi dell’art.5, comma 6 del CCNL scuola 2019-2021, informativa ai sindacati della proposta degli organici.

Cos’è l’informativa e perchè è importante

L’informazione del dirigente scolastico ai sindacati e RSU deve essere resa nei tempi, nei modi e nei contenuti atti a consentire ai soggetti sindacali , secondo quanto previsto nelle specifiche sezioni e nel rispetto dei relativi ambiti di competenza, di procedere a una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare ed esprimere osservazioni e proposte. Appare chiaro ed evidente che l’informazione dovuta dal ds ai sindacati e alle RSU delle scuole sia un atto dovuto e non consente ritardi o omissioni, pena ovviamente la condotta antisindacale del dirigente scolastico.

L’informazione è il presupposto per il corretto esercizio delle relazioni sindacali e dei relativi strumenti. Pertanto, essa è resa preventivamente e in forma scritta dalle amministrazioni ai soggetti sindacali aventi titolo – ovvero quelli titolari della contrattazione integrativa.

Organici Ata, 42,114 posti da collaboratore scolastico trasformati in operatori e nuova area dei funzionari: la proposta del Mim

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Oggi, giovedì 27 marzo, è continuato il confronto sui nuovi ordinamenti professionali del personale ATA, che ha per obiettivo il pieno utilizzo delle risorse (36,9 milioni di euro) destinati a tal fine dal CCNL firmato nel gennaio 2024. Lo riporta Cisl Scuola.

La proposta del Mim

L’Amministrazione ha presentato alle organizzazioni sindacali una proposta che, sulla base del confronto già attivato il 20 marzo, prevede la trasformazione di 42.114 posti di collaboratore scolastico in altrettanti posti di operatore (uno per ogni plesso esistente). Il costo calcolato per ciascuna di queste trasformazioni viene determinato in 595 euro (complessivamente poco più di 25 milioni di euro).

Le risorse finanziarie residue (circa 11,8 milioni di euro) saranno destinate alla creazione di posti della nuova area dei funzionari attraverso la trasformazione di altrettanti posti di assistente amministrativo. Sulla base dei costi preventivati dagli uffici finanziari (pari a 13.365 euro per ogni posizione costituita), l’amministrazione ipotizza la trasformazione di circa 850/950 posti.

Per individuare le scuole che potranno beneficiare di un posto di Funzionario si terrà conto del grado di istruzione e della situazione di particolare complessità dovuta al numero degli alunni. Il prossimo incontro fra Ministero e sindacati è già stato fissato per mercoledì prossimo, 2 aprile.

Le reazioni sindacali

La CISL Scuola, con l’obiettivo di ottenere il numero più alto possibile di trasformazioni, ha richiesto:

  • una verifica più precisa del costo di ogni singola trasformazione;
  • la possibilità di includere tra gli istituti destinatari delle nuove figure anche gli istituti onnicomprensivi;
  • una riformulazione delle tabelle prospettate dall’Amministrazione, che preveda una ripartizione più equilibrata fra i diversi gradi di scuola.

Come prima cosa, invece, la FLC CGIL chiede un’attenta verifica dei conteggi relativi alle risorse finanziarie disponibili, nell’ottica di ampliare il numero di funzionari e dare un segnale importante alla categoria;

La FLC CGIL ribadisce poi la richiesta di destinare le economie derivanti dalla legge di bilancio 2021 per la revisione degli ordinamenti ATA e finora non utilizzate. Infatti a causa della complessità delle procedure gli organici legati ai nuovi profili ATA di operatore scolastico e di funzionario amministrativo avranno decorrenza 1 settembre 2026;

Infine, la FLC CGIL si è detta interessata ad attivare anche la figura del funzionario dei servizi tecnici, oltre a quella del funzionario dei servizi amministrativi.

La UIL Scuola Rua ha ribadito la netta contrarietà ai passaggi da collaboratore ad operatore in presenza di aumenti irrisori. Non è possibile immaginare una progressione di “prospettiva” senza avere una base economica dignitosa.
Rispetto al reclutamento di nuove figure di funzionario la UIL Scuola Rua ha chiesto la maggiore copertura possibile, in quanto la presenza di un funzionario che affianchi l’EQ, è da sempre una nostra rivendicazione.

La Uil ha ribadito la sua contrarietà nell’usare gli organici come vasi comunicanti. Costituire 950 funzionari e automaticamente ridurre l’organico degli assistenti amministrativi di esattamente 950 unità, non è condivisibile. Ancora una volta la UIL Scuola ha chiesto all’amministrazione di certificare in maniera dettagliata le risorse che verranno utilizzate.

Nota 28 marzo 2025, AOODGSIP 855

Il Ministro dell’istruzione e del merito

Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni scolastiche del primo e secondo ciclo di istruzione statali e paritarie
Ai Direttori generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici scolastici regionali
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le località ladine di Bolzano
Al Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
All’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità presso il Ministero dell’istruzione e del merito
All’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei ministri
Al Presidente della Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili (FAND)
Al Presidente della Federazione italiana per il superamento delle disabilità (FISH)
All’Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo (ANGSA)
Al Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (FONAGS)
Ai Coordinatori regionali dei Presidenti delle Consulte Provinciali degli studenti

Oggetto: 2 Aprile – Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo

Nota 28 marzo 2025, AOODGSIP 853

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione, l’orientamento e il contrasto alla dispersione scolastica

Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie
Ai Direttori generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici scolastici regionali
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le località ladine di Bolzano
Al Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
e, p.c. All’Ufficio di Gabinetto
Alla Segreteria tecnica del Ministro
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Dipartimento per le risorse l’organizzazione e l’innovazione digitale
Ai Coordinatori regionali dei Presidenti delle Consulte Provinciali degli studenti

Oggetto: Seconda edizione del Bando di concorso “Da uno sguardo: film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne ”. Proroga termine di scadenza di presentazione delle candidature al 30 aprile 2025

Decreto Direttoriale 28 marzo 2025, AOODGPOC 37

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Direzione Generale per la comunicazione e le relazioni istituzionali

Alle Istituzioni scolastiche secondarie di II grado statali
e p.c. Ai Direttori generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le località ladine di Bolzano
Al Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
LORO SEDI

Oggetto: Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola: avviso di selezione scuola polo per la gestione del Piano di Comunicazione. Proroga.


Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Direzione Generale per la comunicazione e le relazioni istituzionali

Avviso di proroga della scadenza dell’Avviso di selezione della scuola polo per la gestione del Piano di Comunicazione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola


Decreto Direttoriale 6 marzo 2025, AOODGPOC 26
Procedura di selezione di un’istituzione scolastica statale che collaborari alla redazione e gestione del Piano di Comunicazione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola

Avviso 28 marzo 2025, AOODGPER 75949

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per il personale scolastico
Ufficio Primo Affari Generali e Personale – Risorse Finanziarie e Contabilità

AVVISO PER LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEL COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA – SETTORE SCUOLA.

Oggetto: Rilevazione delle deleghe sindacali al 31 dicembre 2024– Circolare ARAN n. 3/2024.

Si informano le OO.SS. che sono disponibili per la sottoscrizione le schede elaborate mediante la procedura informatizzata realizzata dall’ARAN sulla base dei dati trasmessi dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Le schede potranno essere sottoscritte da un dirigente sindacale in rappresentanza dell’organizzazione interessata secondo le modalità definite dal punto E1 della circolare richiamata in oggetto.

Detto rappresentante potrà prendere visione delle schede di competenza presso la Direzione Generale per il personale scolastico – stanza 473, piano terzo, e procedere alla relativa sottoscrizione dalle ore 9,30 alle ore 13,00 e dalle 14,30 alle 16,30 nei giorni 3, 4, e 7 aprile 2025.

Si comunica che i dati relativi alle schede non sottoscritte verranno comunque inviati all’ARAN unitamente alle eventuali motivazioni di mancata sottoscrizione in caso di contestazione dei dati medesimi.

Per ogni eventuale necessità di chiarimento le OO.SS. potranno rivolgersi ai seguenti recapiti:

– Ufficio relazioni sindacali: dgper.relazionisindacali@istruzione.it (tel.06-58493471 – 3879 – 2531).

IL DIRIGENTE

Dott Nicola Mancinelli

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 73

73 del 28-03-2025

Nuove Indicazioni

“NUOVE INDICAZIONI”
Tenue apertura al Novum, disconoscimento delle radici, processione senza mete

di Gabriele Boselli

In sostanziale continuità con i documenti programmatici ministeriali degli ultimi trent’anni, quel che si legge sinora appare un condensato DeepSeek di luoghi comuni tratti dalle Indicazioni precedenti.

Vent’ anni dopo le Raccomandazioni Bertagna del 2004, generoso quanto vano tentativo di interruzione della stratificata egemonia aculturale della pseudo-sinistra trasteverina purtroppo finito nella tristezza degli OSA, si profila ora da destra un nuovo tentativo di scrittura della carta formalmente basilare della scuola italiana. In sostanziale continuità con i documenti programmatici ministeriali degli ultimi trent’anni, anche per i nuovi signorotti di Trastevere non è considerato necessario un discorso critico sul passato prossimo e sul presente; contano gli obiettivi oggettivamente riscontrabili a breve. Quel che si legge sinora sembra un condensato prodotto con DeepSeek di luoghi comuni tratti dalle (peraltro non migliori) Indicazioni precedenti. Espressione le vecchie Indicazioni di un non-pensiero tecnocratico, nonostante le 154 pagine quelle in scrittura difettano ugualmente di profondità culturale.

Cose buone e loro presumibile inattivazione

Occorre riconoscere che i ministeriali di area post-fascista, o tecno-fascista (1) o trumpiana che dir si voglia, come del resto gli appartenenti alla sorta di sinistra che è stata al governo di quella che fu la Pubblica Istruzione dagli anni novanta, sono capaci -come si disse di Mussolini- di fare anche cose buone. Una, recente, è stata ad esempio la riemersione dello studio della lingua latina dalle catacombe ove aveva dovuto rifugiarsi per le persecuzioni degli indegni eredi di Gramsci, Marchesi e Togliatti.

Alcuni tratti pedagogici delle Indicazioni in uscita possono invero essere condivisi. Valida l’idea gentiliana (fonte non citata poiché ancora politicamente maledetta) del Maestro con la maiuscola, autorità e autorità magis strata, posta sopra ogni burocrazia didatticistica ed espressione diretta della sua umanità nonché della cultura e della scienza. Valida l’idea di scuola come luogo di istruzione ed educazione insieme, spazio in cui il cenno magistrale addita agli alunni la strada per una bella avventura culturale e una vita felice nel rispetto degli altri e di se stessi. Autorità come aiuto al giovane nel divenire in autonomia autore della propria assunzione di forma intellettuale ed affettiva. Buona anche l’attenzione alle forme e ai contenuti disciplinari.

Peccato che, dopo qualche cerimoniale dichiarazione di principio, si affondi nelle sabbie mobili delle pratiche di scansione in obiettivi iperdefiniti e tendenti a costringere gli atti di docenza e di educazione in esoscheletri che mortificano il soggetto e il suo sapere. A una prima lettura dei “Materiali” il documento non supera il doppio muro di cemento consolidato in tanti anni di non-cultura e non-pedagogia ministeriale e la prevalenza ancora schiacciante degli obiettivi fa ignorare le radici e distogliere la sguardo dalle mete e dal novum che è in tensione sotto la superficie degli eventi.

Osservazioni per il 2035

Nei “Materiali per il dibattito pubblico” attualmente a disposizione imperano ancora una volta i codici sintagmatici del non-pensiero. In prospettiva delle Indicazioni del 2035, anno in cui potrei non essere più di questo mondo, propongo alcune osservazioni di attenzione a parte degli snodi concettuali di quell’antico novum (antico come genesi, novum perche se n’era perduta la memoria) che fra dieci anni farà nuovamente parte del notum.

Lingua italiana

La lingua italiana non è un meccano; è il mondo, è la luce (Rosenzweig) che ci rivela l’essenza di noi stessi, dell’Altro e delle cose. E’ la musica che sostiene il nostro pensare e sentire.

Storia

Si supera fortunatamente l’approccio oggettivistico pseudo-fattuale delle ultime Indicazioni e la si propone come racconto, sapere narrativo, ermeneutica degli eventi, continuità con gli erlebnis avrebbero scritto se avessero letto Husserl o Goffmann. Vi si respira inoltre, più che l’Occidente, l’occidentalismo, si avverte una certa incapacità di pre-comprendere e di capire le culture altre.

Lingua latina e linguaggi informatici

La mia generazione si è avvicinata a tutte le discipline attraverso le strutture sintattiche della lingua latina, lingua-matrice di ogni conoscenza occidentale. Per le nuove generazioni il posto della lingua matrice rischia di essere l’inglese. I linguaggi dell’intelligenza artificiale, gli stessi LLM, senza una qualche conoscenza del logos latino restano linguaggi alieni: e’ il latino nascosto nella struttura profonda delle lingue neolatine a rivestire un ruolo essenziale nell’universo semiotico occidentale. La conoscenza (e non certo la sola competenza cara agli incolti “esperti” MIUR degli ultimi trent’anni) di strutture e funzioni della lingua ufficiale delle origini d’Europa è accesso all’unico vero sistema di comunicazione che può decodificare e relazionare appieno i sistemi di segni e i linguaggi dell’ A.I.

In conclusione

Quanto al novum, oggi costituito principalmente dai rivolgimenti geopolitici e dall’intelligenza artificiale, prevalgono nei “Materiali” atteggiamenti di diffidenza e di critica.

E’ vero che il nuovo corpo docente e dirigente della scuola italiana è stato selezionato in base alla capacità di mettere le crocette al posto giusto nei questionari dei concorsi ma da questi processi si selezione inversa sono riuscite a filtrare anche persone di valore, mediamente più colte e aperte al novum degli estensori di questo abbozzo indicazioni. Insegnanti e dirigenti di solida cultura leggeranno si queste carte ministeriali ma ne sorrideranno. Fortunatamente il nuovo tentativo del potere di turno di imporre a una istituzione di alta cultura come la scuola italiana un documento aculturale anche questa volta, come negli ultimi venti-trent’anni, non avrà alcun apprezzabile esito.

Il potere, più che sui documenti ufficiali o ufficiosi (le Indicazioni per ora sono solo “Materiali”) si esprime attraverso i dispositivi di imbonimento e addestramento alla messa in funzione. E’ presumibile che il MIM farà di tutto per preparare specifici programmi di AI e che per condurre il dispositivo di propaganda saranno chiamati solo personaggi di stretta osservanza, senza alcun inquinamento da parte di liberi studiosi.

Per questo bene la critica dei documenti, che comunque hanno un qualche (leggero) peso, ma la vigilanza democratica -dopo il sonno trentennale- dovrà attuarsi prossimamente nella critica alle procedure dette di “formazione in servizio” in realtà, come sempre, di propaganda e addestramento. Addestramento temo, questa volta più efficace poichè sostenuto da algoritmi e strumentazione informatica di orientamento e controllo.


1) Asma Mhalla Tecnopolitica ADD ed. 2025

Graduatorie d’istituto per l’individuazione dei soprannumerari: pubblicazione entro il 9 aprile

da La Tecnica della Scuola

Di Salvatore Pappalardo

Scaduto il termine per presentare la domanda di mobilità e/o di passaggio di cattedra o di ruolo, le scuole sono impegnate a compilare le graduatorie interne, al fine di individuare eventuali soprannumerari. Dette graduatorie compilate per classe di concorso e tipologia di posto dovranno essere pubblicate entro il 9 aprile all’albo della scuola.

Chi non va inserito nelle graduatorie interne

Non vanno inseriti nelle graduatorie d’istituto i docenti che usufruiscono di una delle condizioni previste dall’art.13 del CCNI 2025/2028 ai punti
• Punto I Disabilità e gravi motivi di salute

  • Personale non vedente e personale emodializzato
    • Punto III Personale con disabilità e personale che ha bisogno di particolari cure continuative:
  • Disabili di cui all’art. 21, della legge n. 104/92, con un grado d’invalidità superiore ai due terzi;
  • Personale che ha bisogno, per gravi patologie, di particolari cure a carattere continuativo (ad esempio chemioterapia)
  • Personale appartenente alle categorie previste dal comma 6, dell’art. 33 della legge n. 104/92;
    • Punto IV assistenza al coniuge, al figlio con disabilità; assistenza da parte del figlio al genitore con disabilità; assistenza da parte di chi esercita la tutela legale;
  • Genitori anche adottivi del disabile in situazione di gravità o chi, individuato dall’autorità giudiziaria competente, esercita legale tutela del disabile in situazione di gravità;
  • Coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto di disabile in situazione di gravità;
  • Figli che prestano assistenza al genitore disabile in situazione di gravità. I suddetti non vanno inseriti soltanto se la sede di titolarità sia nella stessa provincia dell’assistito;
    • Punto VII – personale che ricopre cariche pubbliche nelle amministrazioni degli enti locali.
    I docenti rientranti nel VII punto non sono inseriti soltanto per il periodo in cui è valido il mandato e a condizione che sia nella stessa provincia della scuola di titolarità.

Compito del dirigente

Il dirigente, individuati i soprannumerari e pubblicate le relative graduatorie, dopo avere esaminato gli eventuali reclami e apportati le relative rettifiche, se necessarie, notifica per iscritto la situazione ai perdenti posto i quali, entro 5 giorni dalla notifica possono presentare la domanda di mobilità.

Graduatorie interne scuola dell’infanzia e primaria

Nella scuola primaria vanno compilate delle graduatorie distinte per tipologie di posto presenti nell’istituzione; nello specifico: posti comuni, di educazione motoria, speciali, di sostegno, a indirizzo didattico differenziato, ruolo speciale in scuole speciali e, su posti dei centri d’istruzione per gli adulti della scuola primaria.

Docente di lingua inglese

Per quanto riguarda i docenti di lingua inglese va detto che non si procede alla stesura della specifica graduatoria, ma rientrano nella graduatoria di posto comune e, qualora dovessero risultare soprannumerari, se interessati a rientrare sul posto di lingua inglese nella stessa scuola, nel corso dei movimenti dovranno presentare domanda, entro cinque giorni dalla dichiarazione di soprannumerarietà, richiedendo esclusivamente la scuola di titolarità.

Graduatorie scuola secondaria

Nella scuola secondaria vanno compilate delle graduatorie distinte per classi di concorso posto comune e per posti di sostegno.

Graduatorie di sostegno

Le graduatorie di sostegno per l’individuazione dei soprannumerari vanno fatte distintamente per ciascuna tipologia:
• Sostegno vista;
• Sostegno udito;
• Sostegno psicofisici.
Il docente individuato quale soprannumerario nella tipologia di sostegno nella quale risulta titolare, non può essere assorbito, nell’eventuale posto libero e disponibile nella stessa scuola, anche se in possesso della relativa specializzazione.