Giochi della Gioventù

Saranno oltre 2.500 gli studenti di tutta Italia che arriveranno allo stadio Olimpico di Roma lunedì 26 e martedì 27 maggio per la fase nazionale dei Giochi della Gioventù 2025.

Nel pomeriggio di lunedì 26 maggio, gli studenti saranno impegnati nelle prove di atletica leggera, mentre martedì 27 maggio, alle 9.30 è in programma la sfilata delle delegazioni alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi e del Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, a cui seguiranno le prove di pallavolo, ginnastica, basket, pickleball e baskin. Alle 18.30 poi la cerimonia di premiazione.

I Giochi della Gioventù sono promossi in sinergia dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, anche grazie al supporto del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, del Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, con il sostegno della 7° Commissione del Senato, presieduta dal Senatore Roberto Marti, della VII Commissione della Camera dei Deputati, presieduta dall’Onorevole Federico Mollicone, del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e del Comitato Italiano Paralimpico.

Indire docenti neoassunti, ecco le operazioni di fine anno scolastico sulla Piattaforma

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Con l’approssimarsi della conclusione dell’anno scolastico, i docenti neoassunti o in passaggio di ruolo devono portare a termine una serie di operazioni fondamentali sulla piattaforma INDIRE. Queste attività rappresentano la fase conclusiva del percorso annuale di formazione e prova, obbligatorio per confermare l’assunzione a tempo indeterminato.

Portfolio digitale

Il portfolio digitale è lo strumento attraverso cui i docenti documentano il proprio percorso di crescita professionale. In questa fase finale, occorre verificare che tutte le sezioni siano state completate.

Il Portfolio INDIRE nasce per accogliere e organizzare la documentazione di varie esperienze formative, consentendo poi la creazione di “viste”. Nel ‘mondo Neoassunti’, la “vista” per eccellenza è quella del portfolio da presentare al Comitato di Valutazione che riepiloga le esperienze formative relative ai Laboratori e alle Attività didattiche svolte in aula. Inoltre, le attività che confluiscono nel curriculum formativo sono sempre esperienze, formali o non formali, che hanno contribuito a definire il docente e la sua professionalità prima dell’ingresso nel nuovo ruolo.

Il portfolio è costruito attorno a due pilastri fondamentali:

  1. gli Standard minimi, che sono alla base dei bilanci delle competenze;
  2. le Esperienze formative da documentare.

Invio al Comitato di Valutazione

Dopo aver completato ogni sezione, è necessario validare e chiudere il dossier, rendendolo visibile al dirigente scolastico e al comitato per la valutazione. Questo passaggio è essenziale affinché il docente possa essere convocato per il colloquio finale.

Colloquio con il Comitato di Valutazione

Il colloquio ha lo scopo di riflettere sul percorso svolto, discutere le attività didattiche documentate e dimostrare la crescita professionale maturata. È l’atto conclusivo prima della conferma in ruolo.

Alcuni consigli utili

  • Verificare le scadenze comunicate dalla scuola e dagli USR.
  • Non aspettare l’ultimo momento per caricare i documenti: la piattaforma può avere rallentamenti.
  • Confrontarsi con il tutor per una revisione finale del dossier.
  • Salvare una copia locale del dossier per eventuali future esigenze.


Maturità 2025, studenti in attesa di conoscere i nomi dei commissari esterni tra ansie e aspettative

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Con l’avvicinarsi degli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, la cui prima prova scritta di Italiano è fissata per il 18 giugno 2025, cresce l’attenzione degli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. Oltre alle prove scritte e al colloquio, uno degli aspetti che genera maggiore attesa e curiosità è la composizione delle commissioni d’esame, da cui dipenderà in parte l’andamento e il clima dell’intera Maturità.

Studenti in attesa: chi saranno i commissari?

La commissione è composta da sei docenti e un presidente. Di questi, tre commissari sono interni – cioè insegnanti già conosciuti dagli studenti – mentre gli altri tre, insieme al presidente, sono esterni. È proprio su questi nomi che si concentra l’attenzione: gli studenti sperano in commissari esterni “ragionevoli”, equilibrati e, soprattutto, non eccessivamente severi o fuori contesto.

Nelle settimane che precedono la pubblicazione delle commissioni, prevista tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, tra i maturandi cresce il fermento: gruppi social, chat di classe e forum online si riempiono di voci, indiscrezioni, “liste” presunte e ricerche sul passato dei commissari. I ragazzi vogliono capire chi avranno davanti, quali potrebbero essere le domande più frequenti e come orientare lo studio.

Il ruolo centrale del colloquio e del Curriculum dello studente

Per molti, il momento più temuto resta il colloquio, la prova orale che si svolge alla presenza dell’intera commissione. Qui entra in gioco anche il Curriculum dello Studente, un documento che accompagna ciascun candidato e fornisce informazioni sul percorso scolastico, le attività extrascolastiche e le competenze acquisite. Gli studenti sperano che la commissione lo utilizzi con attenzione, valorizzando i loro interessi e il loro impegno, e non solo come formalità.

Molti maturandi si augurano che i commissari esterni non adottino un approccio eccessivamente scolastico e mnemonico, ma che privilegino una valutazione basata sul ragionamento, sull’interdisciplinarità e sulla capacità di collegamento con esperienze personali e attualità.

Ansie, aspettative e preparazione finale

C’è chi spera di trovare tra i commissari un insegnante “alla mano”, chi teme l’arrivo di un docente notoriamente esigente. La verità è che, al di là delle paure, la commissione rappresenta per gli studenti un banco di prova non solo per le conoscenze, ma per la capacità di comunicare, argomentare e gestire lo stress.

Molti studenti, infatti, chiedono che venga riconosciuto il loro percorso nella sua complessità, anche in relazione alle difficoltà affrontate durante gli anni scolastici (ancora segnati per alcuni dall’onda lunga della pandemia). La richiesta, implicita, è di umanità, attenzione e ascolto.


Come si contano i 32 giorni di ferie docenti?

da La Tecnica della Scuola

Di Francesco Di Palma

C’è una domanda che ogni anno mette in difficoltà centinaia di insegnanti, specie con l’arrivo dell’estate e la chiusura dell’anno scolastico: quante ferie spettano davvero ai docenti?
Non si tratta solo di un dettaglio amministrativo, ma di un diritto contrattuale che affonda le sue radici nei documenti ufficiali e nelle interpretazioni che ne derivano.
Dietro a quei “32 giorni” si nasconde una normativa più intricata del previsto, e non è detto che tutti ne abbiano effettivamente diritto. Le condizioni cambiano in base al tipo di contratto, all’anzianità e persino alle scelte del singolo docente.

Cosa dice il contratto sulle ferie docenti

Per sapere come si calcolano le ferie docenti, è necessario partire dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del comparto scuola 2019/2021.
Tale CCNL rappresenta il riferimento normativo più aggiornato per tutto il personale scolastico, ma non è l’unico: nei casi non espressamente disciplinati, continuano ad applicarsi le disposizioni dei precedenti contratti collettivi — se compatibili — e la normativa legislativa vigente.

Il caso dei docenti di ruolo

I docenti assunti a tempo indeterminato godono di un trattamento differenziato in base all’anzianità di servizio:
• Nei primi tre anni, maturano 30 giorni di ferie annui
• A partire dal quarto anno, i giorni di ferie salgono a 32
Un aspetto fondamentale da chiarire è che nel calcolo dei tre anni rientra anche l’eventuale servizio svolto con contratto a tempo determinato. In altre parole, chi ha avuto incarichi annuali prima dell’immissione in ruolo, può vedere riconosciuti quei periodi ai fini del diritto pieno alle ferie.

Docenti con contratto a tempo determinato

Anche i docenti precari hanno diritto alle ferie, ma il numero varia in base alla durata del contratto.
Il conteggio, in questo caso, è proporzionale al servizio prestato, secondo quanto previsto dal CCNL 2007 (art. 5, comma 2), che rimane valido per questi aspetti: ogni 30 giorni di servizio effettivo danno diritto a 2,5 giorni di ferie.
Tuttavia, esiste un punto di svolta importante: superati i tre anni di servizio complessivo (anche non continuativi), il docente a tempo determinato ha diritto a 32 giorni di ferie annui, proprio come un collega di ruolo.
Questa interpretazione è stata confermata in maniera ufficiale dall’ARAN, che ha chiarito:
“Dopo un triennio di servizio prestato, anche a tempo determinato, i dipendenti hanno diritto a 32 giorni di ferie.”

Cosa succede con l’orario su cinque giorni

Un’ulteriore nota va fatta per chi svolge il proprio orario settimanale su cinque giorni: il sesto giorno viene comunque considerato come servizio prestato a tutti gli effetti.
Questo dettaglio, a volte sottovalutato, incide sul computo complessivo dei giorni utili alla maturazione delle ferie.

Inizio e fine carriera: ferie ridotte

Nel primo e nell’ultimo anno di servizio, i giorni di ferie non vengono concessi in forma piena, ma proporzionati al periodo effettivamente lavorato. Anche in questi casi, il calcolo avviene in rapporto ai giorni di servizio effettivi, e non su base annuale fissa.

Quando si possono utilizzare le ferie

Secondo quanto disposto dal Ministero dell’Istruzione, le ferie possono essere usufruite solo nei periodi di sospensione delle attività didattiche:
• vacanze natalizie
• vacanze pasquali
• pausa estiva
Per i docenti con contratto a tempo determinato in scadenza il 30 giugno, è necessario produrre esplicita domanda di ferie entro la fine delle lezioni o nel periodo tra la conclusione dell’attività didattica e il termine del contratto.
In mancanza di questa richiesta, il docente perde il diritto non solo alle ferie, ma anche all’indennità sostitutiva.

Gite scolastiche, tra risparmio e rischi: 1 studente su 2 si sposta in pullman. E per alcune scuole il budget viene prima della sicurezza

da Tuttoscuola

Risparmio e sicurezza non vanno mai d’accordo. Eppure, quando si organizza una gita scolastica, la seconda finisce troppo spesso in fondo alla lista delle priorità. E ancora una volta, è servita una tragedia per riportarla al centro del dibattito. L’incidente avvenuto il 19 maggio nel Comasco – costato la vita a una maestra – riaccende i riflettori su un tema tanto cruciale quanto spesso poco considerato: quello della sicurezza nei viaggi d’istruzione. Una questione tutt’altro che secondaria, anche se molte scuole, nella pianificazione dell’itinerario, tendono ancora a considerarla un dettaglio accessorio, focalizzandosi principalmente sugli aspetti economici. Come emerge dai dati dell’Osservatorio gite scolastiche di Skuola.net, infatti, sembra proprio che la parola d’ordine, quando si organizza una gita scolastica, sia il “risparmio”. Partendo proprio dal mezzo di trasporto più gettonato per raggiungere una meta turistica, il bus. Opzionato per “muovere” oltre il 50% degli studenti, il pullman è stato nettamente la soluzione più diffusa quest’anno. Come, del resto, in passato.

A distanza siderale le altre alternative. Circa 1 alunno su 4, stando ai risultati dell’indagine, ha preso l’aereo. Solo il 13% si è spostato in treno. L’8% è salito a bordo di una nave, tra traghetti, aliscafi e scafi a lunga percorrenza. E, allora, appare quasi fatale che accadano tragedie come quella di Lomazzo. Anzi, vista la quantità di gite ogni giorno in transito sulle nostre strade è come se ci fosse una buona stella a vegliare sugli studenti.

Alla base di tale dinamica, c’è una combinazione di più fattori. Prima di tutto, si tratta di un mezzo che garantisce una discreta flessibilità dell’itinerario: a differenza del treno o dell’aereo, infatti, il pullman consente un ampio margine di manovra nella scelta di tappe, orari e percorsi: può partire direttamente dalla scuola e arrivare alla destinazione finale, evitando cambi e attese. E, ultimo ma non ultimo, è più economico della concorrenza.

Organizzare una gita in pullman è generalmente più vantaggioso rispetto ad altri mezzi a lunga percorrenza, soprattutto quando si tratta di gruppi numerosi come possono essere, appunto, le scolaresche: in questi casi il prezzo può essere facilmente suddiviso tra i partecipanti, rendendolo accessibile anche per le famiglie con budget limitati.

E se da un lato l’economicità sembra essere l’elemento preponderante a cui devono sottostare gli studenti, dall’altro la sicurezza trova ben poco spazio nelle scelte degli istituti. Numeri alla mano, i costi incidono sull’organizzazione delle attività per quasi 1 scuola su 4, mentre appena il 3% guarda con attenzione alla sicurezza. Anche se, poi, la stragrande maggioranza non bada né all’uno né all’altro aspetto: il 69% organizza la trasferta optando per tutte quelle località che possano offrire spunti da un punto di vista culturale.

Progetti PNRR, DiSAL: ‘Scuole in difficoltà con la rendicontazione. Serve un intervento urgente del Ministero’

da Tuttoscuola

Le scuole italiane si trovano ad affrontare crescenti difficoltà nella fase di rendicontazione dei progetti finanziati dal PNRR, in particolare per quelli attivati tramite i decreti ministeriali 65, 66 e 19. A segnalarlo è l’associazione DiSAL – Dirigenti Scuole Autonome e Libere, che attraverso una nota ufficiale lancia un appello al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) affinché intervenga con urgenza.

Le criticità segnalate: modifiche improvvise e carichi insostenibili

Secondo DiSAL, le problematiche non riguardano solo la complessità dei dati da inserire sulla piattaforma Futura, ma anche la sovrapposizione di cambiamenti tecnici e procedurali introdotti all’ultimo momento, in prossimità delle scadenze previste per la chiusura dei progetti.

Tra le modifiche segnalate come critiche:

  • Il calcolo dei partecipanti ai percorsi formativi, ora basato sul codice fiscale degli studenti e non più sugli attestati conseguiti;

  • L’introduzione dell’obbligo di indicare esplicitamente gli studenti a rischio abbandono o già abbandonanti per il raggiungimento dei target;

  • La nuova condizione per il Piano Scuola 4.0, che impone l’utilizzo di almeno il 90% dei fondi assegnati per poter procedere alla rendicontazione: una clausola non prevista inizialmente, che rischia di bloccare la chiusura di progetti già completati e costringe le scuole ad anticipare fondi propri, con pesanti ripercussioni sulle casse degli istituti.

L’appello: semplificare le procedure e dilazionare le scadenze

Per evitare che le scuole si trovino in difficoltà nella gestione di fondi così rilevanti – spesso dell’ordine di centinaia di migliaia di euro – DiSAL chiede al MIM di attivarsi rapidamente per:

  • Fornire un supporto tecnico agile e puntuale alle scuole, ricordando che gli istituti scolastici non sono strutture nate per gestire flussi economici paragonabili a quelli di un’azienda;

  • Apportare modifiche alla piattaforma Futura, semplificando i processi, in coerenza con le dichiarazioni d’intenti degli organi di governo sulla digitalizzazione e sburocratizzazione della PA;

  • Posticipare le scadenze per la rendicontazione, comunicandole però con un congruo anticipo, evitando l’ormai frequente pratica degli annunci a ridosso delle date limite.

Secondo l’associazione, i sistemi informatici ministeriali già oggi forniscono un quadro aggiornato sullo stato di attuazione dei progetti, consentendo di valutare oggettivamente la necessità di una proroga per garantire una chiusura ordinata e coerente degli interventi PNRR in ambito scolastico.

Obiettivo: liberare energie per la didattica

“Per permettere alle autonomie scolastiche di concentrarsi sulla conclusione dell’anno scolastico e sulla progettazione del prossimo – scrive DiSAL – è prioritario alleggerire gli adempimenti formali legati al PNRR, affinché dirigenti, docenti e personale amministrativo possano tornare a dedicare le proprie energie alla missione primaria della scuola: offrire esperienze formative di qualità”.

DiSAL chiede infine che il MIM si attivi anche in raccordo con altri Ministeri coinvolti nella gestione del PNRR, promuovendo modalità operative più sostenibili, in linea con l’autonomia e la specificità delle istituzioni scolastiche.

Docenti precari: sono di più o di meno rispetto agli anni passati? Cosa si può ricavare dai dati ufficiali disponibili

da Tuttoscuola

Sarebbe quanto mai opportuno che i dati relativi al 2023-24, non ancora riportati sul Portale Unico del MIM, venissero pubblicati, mettendo a tacere, in qualche modo, l’accusa formulata alcune settimane fa dalla Flc-Cgil: “Negli anni passati mai un ministro aveva secretato questi dati che dovrebbero essere oggetto di informativa sindacale. È inaccettabile questo comportamento del ministro Valditara. Che cosa pensare se non che ci sia un’esplicita volontà politica di non renderli pubblici, per non riconoscere apertamente il fallimento delle politiche ministeriali in materia di reclutamento?”. Indipendentemente dalla eventuale risposta a questa pesante accusa, il problema di fondo resta: il precariato nella scuola è un fenomeno in crescita oppure sta lentamente regredendo?

Per una risposta, se pur non puntualmente aggiornata a causa del ritardo di pubblicazione degli ultimi dati del 2023-24, occorre ricorrere al Portale Unico del MIM. Il riepilogo dei dati del personale docente e ATA negli otto anni di attivazione del Portale, rielaborato da Tuttoscuola è disarmante.

Dal 2015-16 al 2022-23 il precariato è più che raddoppiato, passando dai 126.679 supplenti con contratto a tempo determinato (annuale o fino al termine) a 284.997, pari a quasi un quarto (24,2%) di tutto il personale in servizio.

I docenti supplenti nel 2022-23 sono stati il 24,9% del personale insegnante in servizio, di cui quasi la metà (114.387 su 234.576, pari al 48,8%) nelle regioni settentrionali (44.362 in Lombardia).

Per maggior chiarezza va detto che poco meno di un terzo di quei supplenti (docenti e ATA) presta servizio a orario ridotto, come ha precisato a suo tempo lo stesso ministro Valditara.

Ma è pur sempre parte significativa di quell’esercito di precari che rinforza le proprie fila ogni anno.

Se, come ha più volte dichiarato lo stesso ministro, il precariato nella scuola è in fase di regressione – e siamo convinti anche noi che lo sia – perché non renderlo evidente e documentato?

Esami di Stato 2025

Diario d’Esame 2024-2025 di Dario Cillo


Nota 19 maggio 2025, AOODGOSV 19659
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la predisposizione del Curriculum dello studente da parte degli studenti frequentanti sezioni carcerarie

Nota 17 maggio 2025, AOODGOSV 19625
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la compilazione del Curriculum dello studente da parte degli studenti degenti in luoghi di cura/ospedali o in istruzione domiciliare

Nota 12 maggio 2025, AOODGOSV 19040
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la predisposizione e il rilascio del Curriculum dello studente e della studentessa

Nota 30 aprile 2025, AOODGCASIS 3065
Nomina dei Referenti di sede delle istituzioni scolastiche e modalità di funzionamento del Plico Telematico per l’invio delle tracce delle prove scritte degli esami di stato della scuola secondaria di II grado a.s. 2024-2025.

Nota 3 aprile 2025, AOODGOSV 13946
Requisiti di ammissione all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. O.M. 31 marzo 2025, n. 67. Chiarimenti

Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67
Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942
Formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 28 gennaio 2025, AOOGABMI 13
Individuazione delle discipline oggetto della seconda prova scritta e di scelta delle discipline affidate ai commissari esterni delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Legge 1 ottobre 2024, n. 150
Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati




L’Esame preliminare dei candidati esterni si svolge di norma nel mese di maggio e, comunque, non oltre il termine delle lezioni, davanti al consiglio della classe collegata alla commissione alla quale il candidato esterno è stato assegnato. Il consiglio di classe, ove necessario, è integrato dai docenti delle discipline insegnate negli anni precedenti l’ultimo.


Entro il 15 maggio 2025: il consiglio di classe elabora un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo ai fini dello svolgimento dell’esame.


A partire dal 6 Maggio 2025: i Dirigenti Scolastici e i Referenti della Sicurezza degli Uffici Territoriali procedono all’abilitazione
dei referenti del Plico telematico di ogni sede di esame, accedendo al portale SIDI e selezionando la funzione
Gestione UtenzeReferenti Plico telematico.


Firmata l’Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67 che definisce le modalità di svolgimento dell’Esame di Stato per l’anno scolastico 2024/2025, che avrà inizio mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 8:30 con lo svolgimento della prima prova scritta.

Dall’anno scolastico in corso costituisce requisito per l’ammissione all’Esame di Stato lo svolgimento dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili. Per i candidati esterni le attività assimilabili ai PCTO sono accertate e valutate dal Consiglio della classe dell’istituzione scolastica, statale o paritaria.

Inoltre, in attuazione delle disposizioni introdotte dalla legge 150/2024 in materia di valutazione del comportamento degli studenti della Scuola secondaria di secondo grado, qualora il candidato riporti, in sede di scrutinio finale, una valutazione inferiore a sei decimi, non sarà ammesso all’Esame di Stato, se invece, la valutazione del comportamento sarà pari a sei decimi, in sede di colloquio discuterà un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale fondata sul rispetto dei principi costituzionali.

La definizione dell’argomento oggetto dell’elaborato sarà effettuata dal Consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale; l’assegnazione dell’elaborato ed eventuali altre indicazioni ritenute utili, anche in relazione a tempi e modalità di consegna, saranno comunicate al candidato entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto luogo lo scrutinio stesso.

La valutazione della condotta inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. Infatti, il punteggio più alto potrà essere assegnato esclusivamente agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove decimi. Tale disposizione trova applicazione anche ai fini del calcolo del credito degli studenti frequentanti, nel corrente anno scolastico, il terzultimo e penultimo anno.

“Con queste misure compiamo un nuovo passo avanti per una scuola seria, formativa, che educhi al rispetto e alla responsabilità”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Vogliamo una scuola che premi il merito e prepari gli studenti ad affrontare il futuro con consapevolezza e competenza. Valorizzare il comportamento dei nostri ragazzi è funzionale a ristabilire il principio della responsabilità individuale, un elemento cruciale nella formazione dei cittadini di domani”, ha concluso il Ministro.


Con la Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942, sono fornite le procedure e la tempistica per la formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025

Guida pratica per la verifica e convalida delle istanze di iscrizione all’elenco regionale dei Presidenti e di partecipazione all’esame di Stato 2025.
Le date di disponibilità delle funzioni sono le seguenti: dal 11/4/2025 al 30/4/2025.


Latino al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua e cultura straniera 1 al Liceo linguistico; Lingua inglese per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Turismo”; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. Queste alcune delle discipline scelte per la seconda prova scritta della #Maturità2025, secondo quanto prevede il decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

L’Esame conclusivo del secondo ciclo d’istruzione – per l’ammissione al quale è previsto, dal corrente anno scolastico, lo svolgimento da parte dei candidati anche dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio – si svolge secondo la struttura definita dal decreto legislativo 62/2017: una prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, che si svolgerà dalle ore 8.30 di mercoledì 18 giugno 2025; una seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio (per i Professionali delineati dal d.lgs. n. 61/2017, la seconda prova scritta non riguarda specifiche discipline ma le competenze in uscita e i nuclei tematici fondamentali di indirizzo alle stesse correlati); il colloquio, che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente. Nel corso del colloquio, il candidato espone anche le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica.

Nel caso in cui il candidato interno abbia riportato, in sede di scrutinio finale, una valutazione del comportamento pari a sei decimi, il colloquio ha altresì a oggetto la trattazione di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe. “Sarà un esame che consentirà a ogni ragazzo di esprimere il meglio di quanto ha appreso negli anni e che terrà conto anche della valutazione del comportamento”, dichiara Valditara, “il nostro obiettivo è una scuola con standard di qualità sempre più alti, in cui la centralità della persona e la cultura del rispetto sono fondamentali”.

Le Commissioni d’esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e da tre interni all’istituzione scolastica.

È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con opzione internazionale, scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e scuole con lingua d’insegnamento slovena del Friuli Venezia Giulia).

Per conoscere tutte le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca. Le stesse saranno altresì consultabili all’interno della piattaforma Unica.

Per i Licei, le materie scelte sono: Latino per il Classico; Matematica per lo Scientifico, anche per l’opzione Scienze applicate e la Sezione a indirizzo Sportivo; Lingua e cultura straniera 1 per il Liceo linguistico; Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane (Diritto ed Economia politica all’opzione Economico-sociale); Discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per il Liceo artistico; Teoria, analisi e composizione per il Liceo musicale; Tecniche della danza per il Liceo coreutico.

Per gli Istituti tecnici: Economia aziendale per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” (Lingua inglese nell’articolazione “Relazioni internazionali per il marketing”, Informatica nell’articolazione “Sistemi informativi aziendali”) e Lingua inglese per l’indirizzo Turismo; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”; nell’indirizzo “Informatica e telecomunicazioni”, Informatica per l’articolazione “Informatica” e Telecomunicazioni per l’articolazione “Telecomunicazioni”; Progettazione multimediale nell’indirizzo “Grafica e comunicazione”; Economia, Estimo, Marketing e Legislazione per le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio” degli Istituti agrari (Enologia per l’articolazione “Viticoltura ed enologia”).

Conto consuntivo 2024

Con Nota 14 marzo 2025, AOODGFIESD 1789, il Ministero, tenuto conto dell’aumento dei carichi di lavoro delle segreterie scolastiche impegnate nella progettazione delle proposte progettuali e nelle connesse attività per l’attuazione delle azioni del PNRR, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dispone per l’anno 2024, la proroga di 30 giorni di tutti i termini previsti all’art. 23, commi 1, 2, 3, 4 e 5 del Decreto Interministeriale 28 agosto 2018, n. 129.

Di seguito la nuova tempistica:

  • entro il 14 aprile 2025, le istituzioni scolastiche predispongono il conto consuntivo e la relazione illustrativa da sottoporre all’esame dei revisori dei conti;
  • entro il 15 maggio 2025, i revisori dei conti esprimono il parere di regolarità amministrativo- contabile sul conto consuntivo con apposita relazione;
  • entro il 30 maggio 2025, le istituzioni scolastiche provvedono all’approvazione del conto consuntivo.

Il valore della conoscenza

Il 29 maggio a Roma il convegno organizzato da AIE “Il valore della conoscenza. L’editoria scolastica a sostegno della scuola e del sistema Paese”

Un quarto di studenti in meno in vent’anni, ma milioni di contenuti didattici (diversi) in più: un confronto, a partire dai dati Osservatorio AIE e da quelli Ipsos

Un quarto di studenti in meno in vent’anni ma milioni di contenuti didattici diversi in più: si sono già persi quasi 600mila studentesse e studenti negli ultimi dieci anni solo nelle scuole pubbliche primarie e secondarie di primo e secondo grado e si prevede un calo ulteriore di 1,2milioni di alunni nei prossimi dieci (scuole paritarie escluse). Intanto sono aumentati i contenuti didattici digitali che arricchiscono il libro di carta, che rimane centrale. E sono aumentati gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento e gli insegnanti, soprattutto quelli di sostegno: tutto ciò continua a richiedere la creazione di contenuti didattici personalizzati per una pedagogia sempre più inclusiva. Sono solo i primi dati della fotografia scattata dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e che sarà presentata il 29 maggio a Roma nell’incontro, a cura di AIE, “Il valore della conoscenza. L’editoria scolastica a sostegno della scuola e del sistema Paese”, in programma alle 16 alla Coffee House di Palazzo Colonna (Piazza dei Santi Apostoli 67).

Al punto di vista degli editori, al loro “vissuto” della scuola, a come studiano i ragazzi e le ragazze italiane in base a come usano i libri e i contenuti “prodotti”, farà da controcanto il punto di vista di docenti e dirigenti scolastici, con un panorama tratteggiato da Ipsos dal titolo “Il libro di testo: analisi del suo valore nell’ecosistema didattico”.

Le due ricerche saranno la base per due tavole rotonde di confronto. Al centro di entrambe, il ruolo dell’editore scolastico non solo come “produttore” di libri di testo, ma soggetto chiave nel supporto all’apprendimento, anche personalizzato, nella ricerca pedagogica, nell’innovazione didattica, nella formazione degli insegnanti.

Il programma – Il convegno, che potrà essere seguito anche in streaming previa registrazione qui, sarà aperto alle 16 dai saluti del presidente di AIE Innocenzo Cipolletta e da quelli del presidente del Gruppo Educativo Giorgio Riva.

Moderato da Roberta Ammendola (giornalista Rai), vedrà la presentazione a cura di Nando Pagnoncelli dell’indagine Ipsos “Il libro di testo: analisi del suo valore nell’ecosistema didattico”: la ricerca, originale, è stata condotta su 700 docenti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e attraverso due focus group con dirigenti scolastici, sempre di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, Istituti comprensivi e Istituti di Istruzione Superiore. Al termine, ne discuteranno in una tavola rotonda Giorgio Riva con Antonello Giannelli (presidente dell’Associazione Nazionale Presidi), Roberto Ricci (presidente di Invalsi – in collegamento da Parigi) e lo scrittore Giuseppe Festa.
Seguirà la presentazione de “L’Osservatorio AIE sul mondo della scuola e sull’offerta editoriale” a cura del responsabile dell’ufficio studi dell’Associazione Giovanni Peresson. A partire dai dati e dalle evidenze della ricerca, si confronteranno in una seconda tavola rotonda il presidente Riva, Valentina Aprea (Forza Italia), Simona Malpezzi (Partito Democratico), Lavinia Mennuni (Fratelli d’Italia).

Il programma del convegno

Elezioni amministrative e Referendum abrogativi

Nota Ministero dell’Interno 2 aprile 2025, DCSE 2952
Elezioni amministrative nei comuni delle regioni a statuto ordinario di domenica 25 e lunedì 26 maggio 2025, con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci nei giorni di domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025. Referendum abrogativi ex art. 75 della Costituzione nei giorni di domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025


Con nota prot. AOODPIT n. 2160 del 07.04.2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito – Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione ha trasmesso la nota del Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli affari interni e territoriali – Direzione centrale per i servizi elettorali prot. n. 2952 del 02.04.2025 , riferita alle elezioni .
Il Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli affari interni e territoriali – Direzione centrale per i servizi elettorali, nella citata nota, ha precisato che è stata fissata, per i giorni di domenica 25 e lunedì 26 maggio 2025, la data di svolgimento del turno ordinario annuale di elezioni amministrative (comunali ed eventualmente circoscrizionali) nelle regioni a statuto ordinario, con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025.

L’elenco dei comuni interessati allo svolgimento delle elezioni amministrative è pubblicato sul sito internet del Ministero dell’Interno.
Inoltre, con decreti del Presidente della Repubblica del 31 marzo 2025, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 in pari data, sono stati indetti, per i giorni di domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025, cinque referendum popolari abrogativi ex art. 75 della Costituzione.

Per tutte le consultazioni, le operazioni di votazione si svolgeranno la domenica, dalle ore 7 alle ore 23 e il lunedì, dalle ore 7 alle ore 15, ai sensi dell’art. 1, comma 1, del decreto-legge 19 marzo 2025 n. 27, in corso di conversione. Le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti.

Le Istituzioni Scolastiche interessate, sedi degli uffici elettorali di sezione dovranno mettere a disposizione i locali scolastici : di tutti i comuni dal pomeriggio di venerdì 6 giugno sino a martedì 10 giugno 2025 per le consultazioni referendarie e per l’eventuale turno di ballottaggio. dei comuni interessati al primo turno di elezioni amministrative dal pomeriggio di venerdì 23 maggio sino a martedì 27 maggio 2025;

Mobilità 2025/2026

Calendario Mobilità

a cura di Dario Cillo


Mobilità

Mobilita@edscuola.com

> Bollettini Ufficiali Scuole Statali a.s. 2025/2026


Trasferimenti

Disponibile la sezione del sito MIM dedicata alla mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2025/2026. La sezione contiene informazioni utili su come e quando presentare domanda.
La domanda può essere compilata e inoltrata esclusivamente online sul portale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sezione dedicata alle Istanze online. Per accedere occorre essere registrati all’area riservata del portale ministeriale. Si può accedere anche con le credenziali SPID. All’interno della sezione sono disponibili alcune guide per accompagnare l’utente nella compilazione dell’istanza.

Di seguito il calendario per la presentazione delle domande: 

Termine presentazione domandeTermine acquisizione domandeDiffusione risultati
Personale Docente (1 – 2)7 – 25 marzo30 aprile23 maggio
Personale Educativo (3)7– 27 marzo30 aprile27 maggio
Personale ATA (4)14 – 31 marzo12 maggio3 giugno
Personale IRC (5)21 marzo – 17 aprile30 maggio
NB: Sono indicate in rosso le date che hanno subito variazioni

Il 29 gennaio 2025 viene sottoscritta un’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente la mobilità territoriale e professionale e la formulazione delle graduatorie di istituto del personale docente, educativo e A.T.A. per gli anni scolastici relativi al triennio 2025/26, 2026/27, 2027/28 tra la delegazione di parte pubblica e le OO.SS. firmatarie del CCNL del comparto Istruzione e Ricerca.


(1 – Scuola Infanzia e Primaria) Il dirigente scolastico competente provvede, entro i 15 giorni successivi al termine fissato dall’O.M. per la presentazione delle domande di mobilità, alla formazione e pubblicazione all’albo dell’istituzione scolastica delle relative graduatorie comprendenti gli insegnanti titolari su scuola nel rispetto della disciplina prevista per la protezione dei dati personali. (art. 19, c. 4, CCNI)

(2- Scuola Secondaria) I dirigenti scolastici, entro i 15 giorni successivi alla scadenza delle domande di trasferimento, formulano e pubblicano all’albo, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, le graduatorie per l’individuazione dei soprannumerari in base alla sopracitata tabella con le precisazioni concernenti i trasferimenti d’ufficio, tenendo presente che debbono essere valutati soltanto i titoli in possesso degli interessati entro il termine previsto per la presentazione della domanda di trasferimento. (art. 21, c. 3, CCNI)

(3) Il dirigente scolastico competente provvede – entro 10 giorni dalla data di pubblicazione della tabella organica – alla formazione e pubblicazione, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, all’albo della direzione delle graduatorie relative al personale educativo interessato al fenomeno delle soppressioni (art. 31, c. 4, CCNI)

(4) I dirigenti scolastici, entro i 15 giorni successivi alla scadenza delle domande di trasferimento, formulano, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, e affiggono all’albo le graduatorie per l’individuazione dei perdenti posto sulla base dei punteggi previsti dalla tabella di cui all’allegato E al presente accordo con le precisazioni concernenti i trasferimenti d’ufficio e tenendo presente che debbono essere valutati soltanto i titoli in possesso degli interessati entro il termine previsto per la presentazione della domanda di trasferimento. (art. 45, c. 5, CCNI)

(5) Gli insegnanti di religione cattolica che si vengano a trovare in posizione di soprannumero rispetto alle dotazioni organiche di ogni singola diocesi sono individuati sulla base della graduatoria articolata per ambiti territoriali diocesani, predisposta dall’Ufficio scolastico regionale competente. (art. 27, c. 7, CCNI)


Utilizzazioni e Assegnazioni provvisorie

Tipo di personaleTermine presentazione domande
Personale Docente
Personale Educativo
Personale IRC
Personale ATA

Adesione Sciopero 7 maggio 2025

Avviso prot. n. 25 del 22 maggio 2025

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Ufficio di Gabinetto
COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA
Settore scuola

Sciopero breve del 7 maggio 2025 proclamato da SGB, CUB SUR, Unicobas Scuola&Università.
Dati definitivi di adesione

In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge n. 146/1990, si comunicano i dati definitivi di adesione allo sciopero del personale docente e ATA, digitati dalle istituzioni scolastiche nell’apposito programma di rilevazione presente sul portale SIDI.
A tal proposito risulta che i dati definitivi dello sciopero in questione sono i seguenti:
• le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state n. 4.781 su un totale di n. 7.796 (0,27%) comprese le istituzioni scolastiche di Trento e Bolzano.
• per quanto attiene il personale, gli aderenti allo sciopero sono stati n. 1.843, pari allo 0,27% delle n. 685.532 unità di personale tenuto al servizio. Questo numero non comprende le n. 59.047 unità di personale assente per altri motivi (es: malattia, ferie, permesso, etc…).

Nota 21 maggio 2025, AOODGSIP 1403

Il Ministro dell’istruzione e del merito

Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo di istruzione statali e paritarie
Ai Direttori generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici scolastici regionali
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Località Ladine- Bolzano
Al Dipartimento Istruzione e Cultura della Provincia Autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
e, p.c. Al Capo di Gabinetto
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo del Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale

Oggetto: 23 maggio – Giornata della legalità

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 116