Educare alla bellezza

Educare alla bellezza

di Margherita Marzario

Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista, già a metà Novecento, sosteneva che “il bambino non esiste” e spiegava che non esiste “il bambino” in astratto ma sempre in relazione con altri esseri umani e con un ambiente. Questa realtà è tuttora ignorata dai principali soggetti educativi, genitori e insegnanti, che invece considerano un bambino astratto, teorico, quello che loro presuppongono.

L’uomo, a furia di mirare al possesso o consumo di cose, ne è posseduto. E la mentalità consumistica prodotta dagli adulti consuma pure la bellezza dell’infanzia rendendo bambini e ragazzi prede del marketing e instillando atteggiamenti a rischio che possono portare durante la crescita a ludopatia, obesità o altri disturbi.

Lo storico dell’arte Gustav Schörghofer scrive: “L’arte moderna ha rinunciato a raffigurare cose che sono al di là della nostra percezione immediata: non ci presenta mondi fantastici, ma ci prepara a riconoscere la realtà e a percepire in essa l’illuminazione di uno splendore nascosto. Addestra i nostri occhi a riconoscere la bellezza di ciò che non è visibile, ci mostra che c’è una grande magia da scoprire in ciò che è scartato dagli altri. In questo senso, affrontarla e sforzarsi di farlo è un esercizio che corrisponde all’atteggiamento dei bambini, che sono sempre in grado di vedere qualcosa di speciale in tutte le cose”. I bambini sono espressione di arte, hanno bisogno di arte, fanno arte. I genitori devono dare loro meno costosi dispositivi tecnologici di cui fruire passivamente e più materiale da toccare, manipolare, trasformare.

“L’arte in genere, in tutte le sue manifestazioni, si rivolge, infatti, alla complessità della dimensione umana (corpo, affettività, mente) e consente, con maggior forza ed immediatezza, l’espressione di sentimenti, emozioni e vissuti, favorendo autentiche forme di contatto e relazione con se stessi e con gli altri. La musica, la danza, il teatro e l’arte si offrono, in particolare, come spazio per poter esprimere tale dimensione emozionale, come contenitori in grado di accogliere e dare senso alle emozioni, di dare spazio al processo creativo, inteso come area di pensabilità, dove possono prendere forma, in quanto note, in quanto gesti, in quanto colore, aspetti che hanno a che fare con il non detto, con il non ancora pensato” (cit.). L’arte è stata anche una forma di evoluzione della specie umana, dalla preistoria all’antropocene, per cui bisogna “dare” arte ai bambini e educarli all’arte per lo sviluppo della loro personalità, della loro manualità e delle loro abilità, altresì per educarli alla bellezza, che non è solo un dato estetico. “7. Diritto ad essere educati alla bellezza. Bellezza delle parole, bellezza delle immagini, bellezza delle relazioni, bellezza della natura. Città grigie e inquinate, canzoni e film pieni di situazioni e parole ostili e volgari; musei, cinema e teatri con costi elevatissimi per genitori che ci vogliono accompagnare i figli: come possono i bambini imparare ad amare il bello quando non è loro reso accessibile e disponibile?” (dal “Decalogo per proteggere i nostri bambini” elaborato dallo psicoterapeuta Alberto Pellai nel 2018).

“Se la bellezza non è un mero optional, un lusso superfluo, ma una caratteristica essenziale dell’essere, occuparsene non è una mera esercitazione accademica o di circostanza, ma questione di vita o di morte: essa è indispensabile per una vita degna di questo nome” (lo studioso gesuita Giovanni Cucci). I bambini sono la bellezza della vita, hanno bisogno di bellezza, hanno diritto alla bellezza (in passato si parlava di educazione estetica e etica). Indici normativi si trovano nell’art. 9 della Costituzione e in più punti della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia.

I bambini sono fiori che non vanno colti ma coltivati affinché diano polline alle api di passaggio che continueranno a impollinare e a farne miele, fiori da non recidere ma da lasciare in giardino affinché tutti ne possano godere e vi si possano posare farfalle e altri insetti impollinatori.

I bambini colgono la luce della primavera, i bambini sono la luce dell’imperitura primavera, la dolcezza della vita.

Il pedagogista Daniele Novara richiama: “Lasciamo ai bambini la bellezza del pensiero magico. Diventeranno adulti più equilibrati, solidi e creativi. Diamo spazio ai sogni”. Il diritto ai sogni trova il suo fondamento nel diritto all’ascolto (art. 12 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia), nella libertà di espressione (art. 13 Convenzione) e nella libertà di pensiero (art. 14 Convenzione).

Oggi si parla frequentemente di “parità di genere, uguaglianza di genere, quote di genere…”, che, però, si rivelano formule vuote. Bisogna rispettare la bellezza del genere, perché è la vita stessa. I bambini vanno educati al rispetto reciproco, alla biunivocità di diritti e doveri, perciò all’essere rispettati e al rispettare, “in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi…” (dall’art. 29 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).

Stare con i bambini è l’elisir dell’eterna giovinezza e gioia di vivere. “Ogni bambino ci dice nella sua maniera la bellezza e le ferite della vita e ci richiama anche alla nostra responsabilità. La sua nascita rappresenta un’esperienza nuova per l’umanità che gli deve ciò che essa ha di meglio” (dalla Charte du Bureau International Catholique de l’Enfance “Pour chaque enfant, un avenir”, Parigi giugno 2007).

I bambini educati alla meraviglia e alla bellezza del mondo salveranno il mondo o quello che ne rimarrà. Gli adulti, però, continuano ad essere incoerenti: producono e provocano bruttezze e brutture e, poi, parlano di educazione allo sviluppo sostenibile.

“Chi ha avuto un’esperienza personale di espressione nell’amore poi riesce a donarla anche agli altri: tutto dipende dalle relazioni vissute nell’infanzia. Tutti i neonati sono predisposti e se fanno questa esperienza poi saranno adulti capaci di amare. Ogni bambino è migliore di come nasce: dentro di lui c’è qualcosa, una sua identità e qualità che prescinde dai genitori e dalle situazioni nelle quali è venuto al mondo. Tutti i bimbi sono bellissimi e sono sempre più forti della sovrastruttura che gli vogliamo imporre: loro la attraversano e la sovvertono, insegnandoci inconsciamente a ritrovare qualche traccia della straordinaria dimensione della nostra fanciullezza. Ma bisogna essere veramente forti per recuperare la nostra bellezza originaria e non perderla nella quotidianità. Generalmente abbiamo paura di ciò che ci mette in discussione e il bambino è colui che lo fa meglio: approfittiamone e non abbandoniamo mai i nostri sogni! Quello che resta è immaginare il futuro, pensandolo più giusto per le persone che amiamo” (Andrea Satta, pediatra, musicista e scrittore). Anche se non è formalmente sancito, ognuno ha diritto al futuro e, soprattutto, ogni bambino ha diritto al suo futuro.

Il riconoscimento di PEIC: un valore aggiunto per la carriera dei docenti

da Tuttoscuola

Nel panorama educativo italiano, il Pearson English International Certificate (PEIC) rappresenta un’opportunità di crescita per i docenti che desiderano certificare le proprie competenze linguistiche in modo riconosciuto e spendibile nel mondo del lavoro. Il PEIC, infatti, non è solo un certificato di lingua, ma un passaporto per avanzare nella carriera, accedere a concorsi e migliorare le proprie prospettive professionali. Valido a vita e disponibile per tutti e sei i livelli del Quadro Europeo di Riferimento, la certificazione Pearson è disponibile sia in modalità cartacea paper based che computer based.

Uno degli aspetti più rilevanti della certificazione Pearson è il suo riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questo rende la certificazione un valore aggiunto non solo per gli insegnanti, ma anche per le istituzioni scolastiche che desiderano offrire un percorso di qualità ai propri studenti. In un contesto educativo che valorizza sempre più le competenze certificate, il PEIC consente a chi lo possiede di affermarsi nel mercato del lavoro con un titolo riconosciuto, in grado di attestare l’effettiva padronanza della lingua inglese.

Il valore di PEIC va oltre la semplice certificazione linguistica: per i docenti, può essere un punto di riferimento per accedere a bandi pubblici e partecipare a concorsi per la carriera scolastica. Molti istituti di istruzione, infatti, richiedono il possesso di un certificato di lingua inglese come requisito per il miglioramento della carriera o per ottenere l’abilitazione all’insegnamento di materie in lingua straniera. In questo contesto, PEIC rappresenta una risorsa fondamentale per tutti i docenti che vogliono dimostrare il proprio impegno nella formazione continua e nell’aggiornamento professionale.

Il riconoscimento del PEIC ha anche un impatto diretto sulla mobilità professionale dei docenti, che possono utilizzare la certificazione per cercare opportunità di insegnamento all’estero o partecipare a programmi di scambio internazionale. L’acquisizione di competenze linguistiche avanzate è, infatti, un requisito sempre più richiesto in un mercato del lavoro che privilegia i professionisti con una solida preparazione internazionale.

Ma il valore del Pearson English International Certificate non è solo esterno: esso rappresenta anche una risorsa importante per il docente che desidera migliorare la propria didattica. La preparazione per l’esame, infatti, non solo perfeziona le competenze linguistiche, ma sviluppa anche una maggiore consapevolezza delle proprie capacità comunicative, elemento che si riflette positivamente sul rapporto con gli studenti. I docenti che scelgono di ottenere il PEIC possono così portare in aula non solo un titolo, ma una maggiore competenza nell’insegnamento dell’inglese.

Infine, il PEIC si inserisce in un contesto internazionale di alta qualità, dove il riconoscimento delle certificazioni è strettamente legato agli standard globali di apprendimento della lingua. Grazie alla sua affiliazione con Pearson, uno dei leader mondiali nel settore dell’education, il PEIC garantisce un marchio di qualità che viene riconosciuto in tutto il mondo, aumentando ulteriormente le opportunità di carriera a livello globale.

In conclusione, il Pearson English International Certificate rappresenta un’opportunità concreta per tutti i docenti che desiderano dare una svolta alla propria carriera, migliorare la propria preparazione linguistica e accedere a nuove opportunità professionali. Con il suo riconoscimento ufficiale e la validità a vita, il PEIC è uno strumento essenziale per chi guarda al futuro della propria professione con ambizione e determinazione.


Voto in condotta: si torna all’antico

da Tuttoscuola

Il Regio Decreto 653/1925 prevedeva che agli alunni che venivano meno ai doveri scolastici, o offendevano la disciplina, il decoro, la morale, anche fuori della scuola, fossero inflitte, secondo la gravità della mancanza, punizioni disciplinari, che interessavano sia il comportamento, sia i risultati dell’apprendimento. L’autorità doveva intervenire per turbativa al regolare andamento dell’attività didattica, per offese al decoro personale, alla religione e alle istituzioni, per offese alla morale e per oltraggio all’istituto o al corpo insegnante. Si costruiva così un muro che poteva escludere per sempre il giovane ribelle da quanto lo Stato (etico) elargiva per la sua formazione culturale.

Con la Costituzione si capovolse la prospettiva: la persona dell’allievo al centro e lo Stato al servizio della sua educazione e crescita, ed anche per i più indisciplinati l’imperativo era educare, utilizzando una didattica che potesse coinvolgere i giovani nel loro stesso processo formativo per cercare di motivarli e farli partecipare allo sviluppo sociale nel quale avrebbero dovuto trovare la loro collocazione. Lo Stato democratico si era impegnato ad abbattere il muro per far sì che nessuno restasse indietro, cercando nell’organizzazione istituzionale quei mezzi che offrissero recupero e rieducazione anche ai soggetti apparentemente più difficili, ma realmente più fragili.

Affermato il principio costituzionale non tutta l’eredità lasciata dal regio decreto è stata superata, ma certamente, pur all’interno di condizioni di sicurezza sociale, prevaleva il proposito educativo rispetto al risentimento punitivo. Il voto di condotta che era l’emblema di tale regolazione è rimasto ancora per molto tempo nella scuola, ma c’era da aspettarsi il suo superamento.

La svolta avvenne con l’apertura della scuola alla società e l’introduzione degli organi collegiali: genitori, studenti e personale scolastico insieme per dare continuità all’educazione familiare, migliorare la qualità della formazione, inserire la stessa nelle dinamiche di sviluppo del territorio. Fu una grande occasione di collaborazione e di protagonismo da parte delle diverse componenti, con spazi di partecipazione e di innovazione. La scuola poteva diventare il centro della comunità, attraverso momenti di incontro anche spontaneo da parte di genitori, studenti e cittadini. Si sarebbe potuto andare verso un cambiamento significativo nella progettazione e nella gestione del servizio scolastico se non fosse intervenuta la burocrazia a frenare quel tentativo di maggiore libertà, facendo calare la tensione partecipativa soprattutto nei genitori, i quali nel mentre vedevano crescere una visione meno socializzante e più inserita in una dimensione economica e individualistica, che anziché cooperatori li faceva clienti e valutatori del sistema (la carta dei servizi).

Questa situazione ha mutato anche il comune sentire delle famiglie mettendole alla ricerca dei presunti diritti da rivendicare, con atteggiamenti di difesa nei confronti dei figli-studenti, che a loro volta hanno intravisto uno spazio più favorevole al disimpegno o ad altre manifestazioni di disagio, specialmente per i casi più fragili, che sfociano in comportamenti isolanti o devianti, di minore rispetto e di bullismo nei confronti dei docenti e di altri giovani.


Nomi commissari esterni maturità 2025: quando vengono pubblicati?

da Tuttoscuola

Ormai ci siamo, uno dei momenti tanto attesi dai maturandi sta per arrivare: a breve i nomi dei commissari esterni maturità 2025 saranno online sul motore di ricerca MIM. Gli studenti non solo quindi potranno richiedere le liste per conoscere i nomi dei commissari esterni maturità 2025, ma possono anche visionarle online sul motore di ricerca del MIM raggiungibile all’indirizzo: https://matesami.pubblica.istruzione.it/. L’anno scorso, nel 2024, i nomi dei commissari esterni sono stati pubblicati sul sito del MIM il 5 giugno, ma nel 2020 i nomi commissari esterni maturità sono stati pubblicati il 26 maggio, mentre nel 2019 il giorno della pubblicazione è stato 3 giugno. Nel 2021, a causa del Coronavirus le cose sono un po’ diverse. Alla maturità 2021 i commissari saranno tutti interni. Nel 2023 si è invece dovuto attendere fino al 1 giugno per conoscere la composizione della commissione.

Intanto sono stati pubblicati gli elenchi dei presidenti di commissione maturità 2025. E’ possibile trovarli qui.

Ricordiamo che commissioni d’esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una pagina informativa sugli Esami di Stato consultabile da studenti, famiglie, personale della scuola.

Ricordiamo che i compensi di commissari e presidenti sono fermi al decreto interministeriale del 24 maggio 2007 e consistono in:

  • Presidente: € 1.249,00
  • Commissario esterno: € 911,00
  • Commissario interno: € 399,00
  • Commissario sostituto del presidente: maggiorazione del 10% del compenso spettante
  • Segretario della sottocommissione: nessun compenso
  • Docente di sostegno, esperto liceo musicale, esperto esterno: nessun compenso
  • Docente in sorveglianza durante le prove scritte: nessun compenso.

Il calendario delle prove d’esame, per l’anno scolastico 2024/2025, è il seguente:

– prima prova scritta: mercoledì 18 giugno 2025, dalle ore 8:30 (durata della prova: sei ore);
– seconda prova in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositivo/esecutiva, musicale e coreutica: giovedì 19 giugno 2025.
– terza prova scritta: mercoledì, 25 giugno 2025, dalle ore 8:30. Tale prova si effettua negli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni ad opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca.

Nota 19 maggio 2025, AOODGOSV 19659

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori generali/Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici regionali
e, per loro tramite, Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche con sezioni carcerarie
e p.c. Al Capo di Gabinetto
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Direttore generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica superiore
Al Direttore generale per lo studente, l’inclusione, l’orientamento e il contrasto alla dispersione scolastica
Al Direttore generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica
Al Dirigente dell’Ufficio V della Direzione generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica
Al Direttore generale della Direzione generale dei Detenuti e del Trattamento Ministero della Giustizia – DAP
Al Direttore generale della Direzione generale del personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile
Ministero della Giustizia – DGMC
LORO SEDI

Oggetto: Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la predisposizione del Curriculum dello studente da parte degli studenti frequentanti sezioni carcerarie.

Nota 19 maggio 2025, AOODGTVET 1004

Ministero dell’ i s truzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica superiore

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali
Ai Dirigenti Scolastici dei CPIA
Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni scolastiche sedi dei percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello
Ai Presidenti delle Regioni
e, per il loro tramite, Ai Presidenti delle Province
Ai Sindaci dei Comuni
LORO SEDI
Al Dirigente de1 Dipartimento Istruzione e Cultura per la provincia di Trento TRENTO
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola delle località ladine BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta AOSTA
E, p.c.: Al Gabinetto del Ministro
All’Ufficio Legislativo
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
All’Ufficio Stampa SEDE
Al Coordinamento tecnico della Commissione Istruzione, Università e Ricerca della Conferenza delle Regioni ROMA

OGGETTO: Iscrizioni ai percorsi di istruzione degli adulti a.s. 2025/2026


Nota 3 maggio 2019, AOODGOSV 7755
Iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti a.s. 2019/2020

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 114

114 del 19-05-2025

Osservatorio Scuola Digitale A.S. 2024-2025

Nota 28 aprile 2025, AOODGCASIS 2981
“Osservatorio Scuola Digitale” proroga termine Rilevazione

Nota 17 febbraio 2026, AOODGCASIS 1157
Osservatorio Scuola Digitale. Anno scolastico 2024-2025


Con Nota 28 aprile 2025, AOODGCASIS 2981, prorogato al 19 maggio il termine per la rilevazione “Osservatorio Scuola Digitale”.


A partire da lunedì 17 marzo p.v. e sino al 28 aprile 2025 è disponibile su SIDI, per tutte le istituzioni scolastiche, la Rilevazione “Osservatorio Scuola Digitale” per l’a.s. 2024-2025.

Le informazioni raccolte serviranno per monitorare l’avanzamento didattico, tecnologico e d’innovazione del sistema scolastico e per programmare gli interventi a supporto della transizione digitale.

Al termine della rilevazione su “Scuola in chiaro”, nella sezione” Servizi e attività”, saranno visibili i dati relativi alla dotazione delle risorse tecnologiche e digitali per la didattica, ai punti di connettività, all’allestimento d’aula (lavagne e monitor interattivi), ai dispositivi disponibili (computer e tablet), agli ambienti di apprendimento.

Le istruzioni per la compilazione del questionario sono accessibili tramite il percorso Applicazioni SIDI > Documenti e Manuali> Rilevazione Osservatorio Scuola Digitale.

Salone Internazionale del Libro di Torino

Nota Stampa conclusiva della XXXVII edizione 

231.000 visitatrici e visitatori per Le parole tra noi leggere

La XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si conclude oggi, lunedì 19 maggio. Cinque giorni con 231.000 persone che hanno incontrato ospiti da tutto il mondo e case editrici in un’atmosfera di gioia e partecipazione, per tracciare parole nuove, sguardi sul mondo e per festeggiare l’appartenenza a una grande e variegata comunità di lettrici e lettori.

I numeri dell’edizione: 977 spazi espositivi70 sale per un totale di 2.647 eventi, a cui si aggiungono 800 eventi del Salone Off

Il Salone appena trascorso è stato raccontato nel pomeriggio in Arena Bookstock, nel Padiglione 4 da: Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Claudia Porchietto, Sottosegretario alla Presidenza Regione Piemonte; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Alessandro Isaia, Segretario Generale Fondazione per la Cultura Torino; Domenico Carretta, Assessore ai Grandi Eventi Città di Torino; Annalena Benini, Direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino, Piero Crocenzi, Amministratore delegato di Salone Libro SRL.

Durante la conferenza è stato annunciato anche il Paese ospite d’onore del Salone Internazionale del Libro di Torino 2026: la Grecia

Il Salone del Libro quest’anno ha accolto 231.000 visitatori tra i padiglioni 1, 2, 3, 4, l’Oval, il Centro Congressi e la Pista 500, progetto artistico sviluppato dalla Pinacoteca Agnelli, il Centro Commerciale Lingotto e Uci Cinemas. In particolare la giornata che cresce di più dopo il sabato – che resta la giornata con maggior affluenza – è il giovedì, che è cresciuto dell’11%rispetto allo scorso anno.

I grandi eventi di Le parole tra noi leggere. Sale piene e incontri sold out: è il bilancio della XXXVII edizione del Salone del Libro. Un pubblico caloroso ha invaso le sale e gli stand e ha atteso con pazienza di incontrare e salutare le autrici e gli autori e di tornare a casa con una firma o dedica sulla copia acquistata. Tra gli eventi internazionali con maggiore affluenza e amati dal pubblico: Stefan BoonenJan Brokken, Émmanuel Carrère, Mircea Cărtărescu, Javier Cercas, Tracy Chevalier, Caroline Darian, Joël Dicker, Penelope Douglas, Etgar Keret, Felicia Kingsley, Saitō Kōhei, Paul Murray, Valérie Perrin, David Quammen, Rie Qudan, Jean Reno, Yasmina Reza, Lucy Sante, Adania Shibli, Liv Strömquist, Victoire Tuaillon, Scott Turow. Tra quelli italiani:Alessandro Barbero, Daria Bignardi, Gianrico Carofiglio, Concita De Gregorio, Donatella Di Pietrantonio, Luciano Ligabue e Matteo Zuppi, Cecilia Sala, Salmo, Roberto Saviano, Antonio Scurati, Toni Servillo, Ornella Vanoni, Antonello Venditti, Sandro Veronesi.

Tra le novità di quest’anno ha aperto il Romance Pop Upnelle 11 sale dell’Uci Cinema del Centro Commerciale del Lingotto, in una formula completamente inedita per il Salone. Qui, nella giornata di sabato 17 maggio3.600 lettrici (e qualche lettore) hanno potuto incontrare 52 autrici (e un autore) durante degli appuntamenti Meet&Greet, dedicati al firmacopie dei loro romanzi preferiti. Le 9.120 prenotazioni disponibili sono andate sold out in poco più di mezz’ora.

La prossima edizione. Il Salone tornerà ad accogliere editori, lettrici, lettori, autori e autrici dal 14 al 18 maggio 2026. Torna anche il Rights Centre dal 13 al 15 maggio 2026.


Il Ministero dell’Istruzione e del Merito sarà presente a Torino per il Salone internazionale del libro da giovedì 15 a lunedì 19 maggio 2025.

Nello spazio espositivo del MIM, presso il padiglione Oval, saranno realizzate attività informative per i docenti, gli studenti e le famiglie, con un programma di oltre 40 tra laboratori e seminari organizzati dalle Direzioni Generali del Ministero, anche in collaborazione con il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati.

Anche per questa edizione l’attività del Ministero metterà al centro il tema delle Biblioteche scolastiche innovative.

Gli eventi del Ministero saranno rilanciati attraverso i canali social con l’hashtag del Salone #SalTo2025.

Programma


Prima conferenza stampa della XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino

Martedì 18 febbraio ore 14:00

MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile
(Corso Unità d’Italia, 40, Torino)