Esami di maturità e titoli secondari di primo grado

Esami di maturità e titoli secondari di primo grado

di Gennaro Palmisciano (*)

In occasione degli esami conclusivi del secondo ciclo, per antonomasia gli esami di maturità, rispunta una problematica, la cui rilevanza ha richiesto un intervento specifico del ministro. 

All’art. 3 comma 2 dell’ordinanza ministeriale sugli Esami di Stato 2025, relativo ai requisiti degli alunni interni, infatti si legge “L’ammissione all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione è disposta anche in mancanza del diploma conclusivo del primo ciclo di istruzione per gli studenti di nazionalità italiana o straniera i quali, ai sensi dell’art. 192, comma 3, del Testo unico, sono stati regolarmente iscritti al percorso di studi avendo svolto parte della propria carriera scolastica presso sistemi formativi stranieri che non contemplano il rilascio del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione”.

Sono molto numerosi i paesi, anche confinanti con l’Italia, i quali non prevedono l’esame di Stato alla fine dell’ottava classe o lo prevedono in modo non allineato con l’Italia. Basti pensare al caso della Francia,  in cui il brevet, equivalente del diploma di scuola secondaria di primo grado, si consegue alla fine del nono anno.

Quindi per gli alunni interni si può prescindere dalla esibizione del diploma, il conseguimento del quale comunque non era e non è da alcuni anni un requisito di ammissione.

Diverso è il caso degli alunni canditati esterni, i quali possono certificare l’assolvimento dell’obbligo di istruzione nel paese di provenienza in modo diverso a seconda che siano cittadini italiani e equivalenti (comunitari, profughi, richiedenti diritto d’asilo) oppure cittadini extracomunitari.

I candidati esterni cittadini italiani possono documentare l’assolvimento dell’obbligo nel paese di provenienza esibendo il titolo straniero accompagnato da una dichiarazione di valore. Non inganni il fatto che quest’ultimo documento viene emesso dall’ambasciatore italiano nel paese  straniero di conseguimento del titolo concludendo con un’affermazione di rito:  “La presente dichiarazione di Valore non implica alcun riconoscimento, equipollenza od omologazione del titolo”. In effetti spetta all’Autorità scolastica italiana il riconoscimento del titolo estero nell’ordinamento italiano, tramite una procedura di equipollenza che in genere richiede almeno 6 mesi.

In occasione degli Esami di Stato il caso è diverso. Il presidente non deve dichiarare equipollente il titolo straniero, ma verificare l’esistenza in documentazione: 

  • per i cittadini italiani o equivalenti del titolo straniero pari alla promozione alla nona classe, accompagnato da una dichiarazione di valore dell’ambasciata o del consolato italiani nel paese di riferimento;
  • per i cittadini extracomunitari del documento e della sua traduzione giurata in lingua italiana, dalla quale risulti la promozione alla nona classe.

In costanza della presenza di questi due atti NON è fondata la richiesta di ulteriore documentazione. Nei casi dubbi, comunque, appare consigliabile rivolgersi al personale ispettivo di riferimento tecnico per la commissione.


(*) dirigente ispettore tecnico

Verifica Programma annuale

Come previsto dall’art. 10, del DI 129/18, il Consiglio d’istituto verifica, almeno una volta durante l’esercizio finanziario, con apposita delibera di assestamento al programma annuale da adottarsi entro il 30 giugno, le disponibilità finanziarie dell’istituto, nonché lo stato di attuazione del programma e le modifiche che si rendono eventualmente necessarie. Ulteriori verifiche possono essere disposte dal dirigente scolastico.
L’attività di verifica è effettuata sulla base di apposita relazione predisposta dal dirigente scolastico e dal D.S.G.A., che evidenzia anche le entrate accertate e la consistenza degli impegni assunti, nonché i pagamenti eseguiti.

Esami di Stato 2025

Le prove scritte si svolgono secondo il seguente calendario:

Il messaggio di auguri del Ministro


Diario d’Esame 2024-2025 di Dario Cillo


Nota 18 giugno 2025, AOODGOSV 24513
Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, a.s. 2024/2025 – Prove d’esame sessione suppletiva e sessione straordinaria

Nota 11 giugno 2025, AOODGOSV 23180
Scrutini finali nei percorsi del secondo ciclo di istruzione. Valutazione del comportamento. Legge 150/2024

Nota 6 giugno 2025, AOODGOSV 22227
Esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle scuole con progetti EsaBac ed EsaBac techno – a.s. 2024/2025

Nota 4 giugno 2025, AOODGCASIS 3779
Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/2025 – Attività a supporto della procedura e adempimenti sulla comunicazione dei dati

Nota 30 maggio 2025, AOODGOSV 21373
Anno scolastico 2024/2025 – Svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione – Custodia dei plichi cartacei contenenti le tracce della prima e della seconda prova scritta

Nota 29 maggio 2025, AOODGOSV 21147
Adempimenti di carattere operativo e organizzativo relativi all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione – anno scolastico 2024-2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 94
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle classi sperimentali autorizzate – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 93
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle sezioni con opzione internazionale tedesca funzionanti presso istituti statali e paritari – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 92
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle sezioni con opzione internazionale spagnola funzionanti presso istituti statali e paritari – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 91
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato nelle sezioni con opzione internazionale cinese funzionanti presso il Convitto nazionale “V. Emanuele II” di Roma, il Convitto nazionale “Umberto I” di Torino, il Convitto nazionale “Cicognini” di Prato, l’Educandato statale “Collegio Uccellis” di Udine, il Convitto nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari e il Convitto nazionale “Canopoleno” di Sassari – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 90
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato nelle sezioni di liceo classico europeo – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 89
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie con progetti EsaBac ed EsaBac techno – a.s. 2024/2025

Nota 19 maggio 2025, AOODGOSV 19659
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la predisposizione del Curriculum dello studente da parte degli studenti frequentanti sezioni carcerarie

Nota 17 maggio 2025, AOODGOSV 19625
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la compilazione del Curriculum dello studente da parte degli studenti degenti in luoghi di cura/ospedali o in istruzione domiciliare

Nota 12 maggio 2025, AOODGOSV 19040
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la predisposizione e il rilascio del Curriculum dello studente e della studentessa

Nota 30 aprile 2025, AOODGCASIS 3065
Nomina dei Referenti di sede delle istituzioni scolastiche e modalità di funzionamento del Plico Telematico per l’invio delle tracce delle prove scritte degli esami di stato della scuola secondaria di II grado a.s. 2024-2025.

Nota 3 aprile 2025, AOODGOSV 13946
Requisiti di ammissione all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. O.M. 31 marzo 2025, n. 67. Chiarimenti

Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67
Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942
Formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 28 gennaio 2025, AOOGABMI 13
Individuazione delle discipline oggetto della seconda prova scritta e di scelta delle discipline affidate ai commissari esterni delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Legge 1 ottobre 2024, n. 150
Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati




Il 16 e 17 giugno si svolgono le riunioni preliminari delle Commissioni d’Esame.


Sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito sono disponibili, dal 4 giugno, le commissioni dell’Esame conclusivo del II ciclo di istruzione. L’apposito motore di ricerca con le commissioni è raggiungibile all’indirizzo: https://matesami.pubblica.istruzione.it/

Quest’anno saranno 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.

La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:

Licei: 268.577

Istituti Tecnici: 169.682

Istituti Professionali: 86.156

Le commissioni d’Esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno. Si parte mercoledì 18 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si prosegue il 19 giugno con la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una pagina informativa sugli Esami di Stato consultabile da studenti, famiglie, personale della scuola.


L’Esame preliminare dei candidati esterni si svolge di norma nel mese di maggio e, comunque, non oltre il termine delle lezioni, davanti al consiglio della classe collegata alla commissione alla quale il candidato esterno è stato assegnato. Il consiglio di classe, ove necessario, è integrato dai docenti delle discipline insegnate negli anni precedenti l’ultimo.


Entro il 15 maggio 2025: il consiglio di classe elabora un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo ai fini dello svolgimento dell’esame.


A partire dal 6 Maggio 2025: i Dirigenti Scolastici e i Referenti della Sicurezza degli Uffici Territoriali procedono all’abilitazione
dei referenti del Plico telematico di ogni sede di esame, accedendo al portale SIDI e selezionando la funzione
Gestione UtenzeReferenti Plico telematico.


Firmata l’Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67 che definisce le modalità di svolgimento dell’Esame di Stato per l’anno scolastico 2024/2025, che avrà inizio mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 8:30 con lo svolgimento della prima prova scritta.

Dall’anno scolastico in corso costituisce requisito per l’ammissione all’Esame di Stato lo svolgimento dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili. Per i candidati esterni le attività assimilabili ai PCTO sono accertate e valutate dal Consiglio della classe dell’istituzione scolastica, statale o paritaria.

Inoltre, in attuazione delle disposizioni introdotte dalla legge 150/2024 in materia di valutazione del comportamento degli studenti della Scuola secondaria di secondo grado, qualora il candidato riporti, in sede di scrutinio finale, una valutazione inferiore a sei decimi, non sarà ammesso all’Esame di Stato, se invece, la valutazione del comportamento sarà pari a sei decimi, in sede di colloquio discuterà un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale fondata sul rispetto dei principi costituzionali.

La definizione dell’argomento oggetto dell’elaborato sarà effettuata dal Consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale; l’assegnazione dell’elaborato ed eventuali altre indicazioni ritenute utili, anche in relazione a tempi e modalità di consegna, saranno comunicate al candidato entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto luogo lo scrutinio stesso.

La valutazione della condotta inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. Infatti, il punteggio più alto potrà essere assegnato esclusivamente agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove decimi. Tale disposizione trova applicazione anche ai fini del calcolo del credito degli studenti frequentanti, nel corrente anno scolastico, il terzultimo e penultimo anno.

“Con queste misure compiamo un nuovo passo avanti per una scuola seria, formativa, che educhi al rispetto e alla responsabilità”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Vogliamo una scuola che premi il merito e prepari gli studenti ad affrontare il futuro con consapevolezza e competenza. Valorizzare il comportamento dei nostri ragazzi è funzionale a ristabilire il principio della responsabilità individuale, un elemento cruciale nella formazione dei cittadini di domani”, ha concluso il Ministro.


Con la Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942, sono fornite le procedure e la tempistica per la formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025

Guida pratica per la verifica e convalida delle istanze di iscrizione all’elenco regionale dei Presidenti e di partecipazione all’esame di Stato 2025.
Le date di disponibilità delle funzioni sono le seguenti: dal 11/4/2025 al 30/4/2025.


Latino al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua e cultura straniera 1 al Liceo linguistico; Lingua inglese per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Turismo”; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. Queste alcune delle discipline scelte per la seconda prova scritta della #Maturità2025, secondo quanto prevede il decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

L’Esame conclusivo del secondo ciclo d’istruzione – per l’ammissione al quale è previsto, dal corrente anno scolastico, lo svolgimento da parte dei candidati anche dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio – si svolge secondo la struttura definita dal decreto legislativo 62/2017: una prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, che si svolgerà dalle ore 8.30 di mercoledì 18 giugno 2025; una seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio (per i Professionali delineati dal d.lgs. n. 61/2017, la seconda prova scritta non riguarda specifiche discipline ma le competenze in uscita e i nuclei tematici fondamentali di indirizzo alle stesse correlati); il colloquio, che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente. Nel corso del colloquio, il candidato espone anche le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica.

Nel caso in cui il candidato interno abbia riportato, in sede di scrutinio finale, una valutazione del comportamento pari a sei decimi, il colloquio ha altresì a oggetto la trattazione di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe. “Sarà un esame che consentirà a ogni ragazzo di esprimere il meglio di quanto ha appreso negli anni e che terrà conto anche della valutazione del comportamento”, dichiara Valditara, “il nostro obiettivo è una scuola con standard di qualità sempre più alti, in cui la centralità della persona e la cultura del rispetto sono fondamentali”.

Le Commissioni d’esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e da tre interni all’istituzione scolastica.

È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con opzione internazionale, scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e scuole con lingua d’insegnamento slovena del Friuli Venezia Giulia).

Per conoscere tutte le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca. Le stesse saranno altresì consultabili all’interno della piattaforma Unica.

Per i Licei, le materie scelte sono: Latino per il Classico; Matematica per lo Scientifico, anche per l’opzione Scienze applicate e la Sezione a indirizzo Sportivo; Lingua e cultura straniera 1 per il Liceo linguistico; Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane (Diritto ed Economia politica all’opzione Economico-sociale); Discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per il Liceo artistico; Teoria, analisi e composizione per il Liceo musicale; Tecniche della danza per il Liceo coreutico.

Per gli Istituti tecnici: Economia aziendale per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” (Lingua inglese nell’articolazione “Relazioni internazionali per il marketing”, Informatica nell’articolazione “Sistemi informativi aziendali”) e Lingua inglese per l’indirizzo Turismo; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”; nell’indirizzo “Informatica e telecomunicazioni”, Informatica per l’articolazione “Informatica” e Telecomunicazioni per l’articolazione “Telecomunicazioni”; Progettazione multimediale nell’indirizzo “Grafica e comunicazione”; Economia, Estimo, Marketing e Legislazione per le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio” degli Istituti agrari (Enologia per l’articolazione “Viticoltura ed enologia”).

Nota 23 giugno 205, AOODPIT 3474

Ministero dell’ i struzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie per il tramite dei rispettivi UU.SS.RR.

Oggetto: BiblioFestival_2 – Il secondo Festival delle biblioteche scolastiche – Roma, 13-19 luglio 2025

Il growth mindset

Il growth mindset

Coltivare la mentalità di crescita a scuola

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Nel contesto educativo italiano, segnato dalla sfida della dispersione scolastica, dell’inclusione e del recupero degli apprendimenti, il concetto di growth mindset può rappresentare una risposta strategica, in grado di promuovere un nuovo paradigma culturale dell’apprendimento fondato su fiducia, plasticità e valorizzazione dell’errore.

Negli ultimi anni, il concetto di growth mindset ha acquisito una crescente diffusione nel panorama educativo internazionale, configurandosi come uno degli approcci pedagogici più dibattuti e promossi a livello globale. Nato dagli studi della psicologa statunitense Carol Dweck negli anni Novanta presso l’Università di Stanford, questo approccio si fonda sull’idea che l’intelligenza e le capacità non siano doti innate e immutabili, bensì competenze dinamiche che possono essere sviluppate nel tempo attraverso l’impegno, la perseveranza e l’apprendimento dagli errori. A differenza della mentalità fissa, che tende a cristallizzare i limiti e a scoraggiare il miglioramento, il growth mindset favorisce negli studenti un atteggiamento positivo verso le sfide, una maggiore capacità di resilienza e una visione dell’errore come parte integrante e costruttiva del processo formativo. Questo approccio ha attirato l’attenzione non solo degli insegnanti, ma anche di genitori, dirigenti scolastici, formatori e ricercatori, divenendo punto di riferimento in numerose iniziative scolastiche sia negli Stati Uniti sia in Europa.

La diffusione nelle scuole e le criticità emerse

L’entusiasmo con cui molte scuole, soprattutto nel Regno Unito e negli Stati Uniti, hanno accolto la teoria del growth mindset testimonia la sua attrattiva pedagogica. Si tratta di un’idea semplice, intuitiva e carica di positività, capace di valorizzare la soggettività dello studente e di orientare l’insegnamento verso la costruzione dell’autoefficacia. Tuttavia, nonostante la popolarità del concetto, il corpus di evidenze scientifiche a supporto della sua efficacia come strumento per il miglioramento dei risultati scolastici è ancora oggetto di discussione.

Una ricerca condotta nel Regno Unito dalla Education Endowment Foundation (EEF), in collaborazione con il National Institute for Economic and Social Research (NIESR), ha valutato l’impatto del programma Changing Mindsets, ideato per promuovere la growth mindset tra gli studenti dell’ultimo anno della scuola primaria. I risultati, misurati tramite i test nazionali di literacy e numeracy, non hanno mostrato miglioramenti significativi nei livelli di apprendimento rispetto al gruppo di controllo. È interessante notare che anche molti insegnanti delle scuole oggetto di rilevazione, pur non adottando formalmente il programma, utilizzavano già spontaneamente pratiche riconducibili al growth mindset, come l’enfasi sullo sforzo e sull’autovalutazione. Questa sovrapposizione rende difficile l’isolamento degli effetti specifici dell’intervento. La ricerca sottolinea, quindi, la necessità di un’implementazione strutturata, coerente e monitorata, che non si limiti a slogan motivazionali o interventi frammentari, ma che coinvolga in modo organico l’intero impianto pedagogico e l’identità professionale del docente.

Tra intuizione pedagogica e fondamento empirico

La distanza tra il successo intuitivo del modello e i risultati talvolta contraddittori della ricerca solleva interrogativi sull’efficacia reale del growth mindset. La teoria ha il merito di porre l’accento su aspetti cruciali dell’educazione, come la motivazione, la percezione di sé e l’atteggiamento verso l’errore, ma da sola non garantisce il miglioramento degli apprendimenti. È essenziale integrare il growth mindset in un contesto educativo complesso e coerente, che includa pratiche strutturate, valutazioni formative e un ambiente scolastico favorevole alla sperimentazione.

Il genetista britannico Robert Plomin ha criticato l’adozione acritica del growth mindset, considerandolo una “moda” educativa priva di basi scientifiche solide, se non adeguatamente contestualizzato. Per evitare una banalizzazione del concetto, è fondamentale che i docenti siano formati criticamente, in modo da comprendere le opportunità offerte dal modello e valutarne con consapevolezza limiti e potenzialità. Il growth mindset può fiorire solo se incorporata in una visione sistemica che promuova la motivazione, l’autoefficacia e la gestione dell’errore come strumento di crescita.

Declinazioni operative in aula: rendere visibile il processo

Carol Dweck ha più volte ribadito che il growth mindset non deve essere trasmesso in modo astratto, ma reso visibile attraverso pratiche concrete e quotidiane da parte degli insegnanti. Si tratta di un lavoro pedagogico profondo, che investe il modo di valutare, incoraggiare, ascoltare e comunicare. L’obiettivo è quello di spostare l’attenzione dal risultato all’impegno, dalla risposta corretta alla qualità del ragionamento, dalla prestazione alla riflessione sul processo. Questo implica anche una riconsiderazione dei criteri di successo, allontanandosi da una visione prestazionale e classificatoria per abbracciare un’idea di crescita continua e personalizzata.

Le attività didattiche devono essere autentiche, motivanti e orientate al problem solving. Compiti sfidanti, ma accessibili, aiutano gli studenti a sviluppare la flessibilità cognitiva e l’autoregolazione, due competenze chiave nella società della conoscenza. Il feedback deve essere costruttivo, orientato al miglioramento e focalizzato sulle strategie adottate, piuttosto che sul risultato ottenuto. È attraverso il dialogo riflessivo che si promuove l’apprendimento metacognitivo e si rafforza la consapevolezza di sé.

L’ambiente scolastico, sia fisico che relazionale, deve favorire la collaborazione, l’ascolto e la fiducia reciproca. Un’aula in cui gli errori sono accolti come opportunità, in cui ogni voce è valorizzata e in cui il docente si pone come guida empatica, rappresenta il contesto ideale per far attecchire il growth mindset. Solo in un clima coeso e coerente, gli studenti potranno interiorizzare davvero questo approccio e sviluppare un’identità scolastica fondata sulla resilienza e sulla possibilità del cambiamento.

Aspetti pedagogici della growth mindset

Il growth mindset si inserisce nella cornice della pedagogia attiva e costruttivista, che valorizza l’alunno come soggetto protagonista dell’apprendimento. Il docente assume il ruolo di facilitatore dei processi cognitivi, relazionali e metacognitivi, accompagnando l’evoluzione dell’identità dello studente. L’errore viene riconosciuto come elemento prezioso del percorso educativo e il processo diventa più importante del prodotto finale, in linea con il pensiero di John Dewey, secondo cui si impara facendo, riflettendo e rielaborando.

Approcci come il learning by doing, la didattica laboratoriale e la valutazione formativa trovano nel growth mindset un naturale alleato. Il contributo di Jerome Bruner e Lev Vygotskij appare fondamentale per comprendere come la zona di sviluppo prossimale e il supporto docente favoriscano la progressiva autonomia del discente. L’obiettivo non è soltanto acquisire competenze, ma formare cittadini consapevoli, resilienti e autonomi. In questa prospettiva, l’educazione alla resilienza, all’autodisciplina e all’autoefficacia, come sottolineato anche da Albert Bandura, diventa parte integrante della quotidianità scolastica e dell’interazione educativa.

Aspetti neuroscientifici e implicazioni cognitive

Le neuroscienze confermano la plasticità cerebrale come elemento centrale nell’apprendimento. Studi condotti in Europa e negli Stati Uniti, attraverso avanzate tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e l’elettroencefalografia (EEG), mostrano come l’attività ripetuta, l’impegno intenzionale e l’emozione positiva rafforzino le connessioni neurali e favoriscano la memoria a lungo termine. In particolare, le ricerche statunitensi dell’Università di Stanford e britanniche dell’Università di Cambridge hanno evidenziato come i processi metacognitivi e motivazionali attivino regioni cerebrali legate all’autoregolazione e al rinforzo dopaminergico, facilitando l’apprendimento profondo.

Il growth mindset, stimolando la motivazione intrinseca e la fiducia nelle proprie capacità, attiva i circuiti dopaminergici del cervello, in particolare il sistema mesolimbico, promuovendo l’adattamento flessibile alle nuove informazioni. L’idea che l’intelligenza sia modificabile nel tempo rispecchia il concetto di plasticità sinaptica, su cui convergono numerose evidenze neuroscientifiche.

Daniela Lucangeli, psicologa dello sviluppo e docente presso l’Università di Padova, ha introdotto il concetto di “didattica delle emozioni”, evidenziando l’importanza di un clima scolastico che riduca l’ansia e favorisca l’autoefficacia. Le sue ricerche condotte in Italia, con il gruppo di ricerca Mind4Children, dimostrano che un contesto emotivamente sicuro promuove lo sviluppo cognitivo e la capacità di affrontare sfide complesse. L’attivazione positiva del sistema limbico favorisce una più efficace elaborazione delle informazioni, confermando come emozione e cognizione siano profondamente interconnesse. Il growth mindset, dunque, non è solo una teoria motivazionale, ma una strategia fondata su robuste evidenze neurobiologiche e psicopedagogiche, capace di incidere sul benessere e sul rendimento scolastico degli studenti.

Buone pratiche per ogni ordine di scuola

L’applicazione del growth mindset va calibrato in base all’età degli studenti e alle loro esigenze evolutive, nella consapevolezza che ogni fase dello sviluppo richiede strumenti e approcci specifici, capaci di accompagnare i giovani lungo il percorso di costruzione dell’identità personale e cognitiva.

Nella scuola dell’infanzia, l’apprendimento passa attraverso il gioco simbolico, l’esplorazione sensoriale e l’esperienza corporea: contesti che, secondo Jean Piaget, rappresentano forme privilegiate di assimilazione e accomodamento. Valorizzare l’errore, in questo primo ciclo di vita, significa creare un clima di fiducia in cui ogni tentativo, anche fallimentare, diventa occasione per apprendere e per strutturare una relazione positiva con sé e con l’ambiente.

Nella scuola primaria, l’ingresso nei saperi formali richiede un accompagnamento metacognitivo costante: strumenti come rubriche valutative, mappe concettuali, diari di bordo o portfolio permettono ai bambini di rappresentare il proprio percorso e di comprendere che l’apprendimento è un processo evolutivo e non un’etichetta immutabile. Come sottolineato da John Hattie, è fondamentale che il feedback sia formativo, chiaro e costruttivo, per sostenere l’autoefficacia e la motivazione intrinseca.

Nella scuola secondaria di primo grado, la costruzione dell’identità, messa alla prova da nuovi interrogativi esistenziali e relazionali, rende centrale il tema della narrazione di sé. In questa fase, come osserva Jerome Bruner, la dimensione narrativa dell’apprendimento consente di organizzare le esperienze in forma di racconto, favorendo la consapevolezza delle proprie risorse e la rielaborazione degli insuccessi. Promuovere il growth mindset significa, qui, sostenere la riflessione, il confronto e l’accettazione del limite.

Nella scuola secondaria di secondo grado, l’adolescente si affaccia all’età adulta e ha bisogno di spazi di autonomia, progettualità e pensiero critico. L’insegnante diventa mentore, guida capace di stimolare la responsabilità, la resilienza e la capacità di auto-valutarsi. In linea con le riflessioni di Albert Bandura sull’autoefficacia, è importante offrire sfide cognitive equilibrate e occasioni per esercitare il pensiero divergente, affinché la crescita non sia solo accademica ma anche personale e sociale.

Manuali e letture per approfondire

Per approfondire la teoria del growth mindset e comprenderne le sue applicazioni in ambito educativo, si possono consultare diversi testi fondamentali disponibili in lingua italiana. Uno dei riferimenti principali è l’opera di Carol Dweck, Mindset. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo (Franco Angeli, 2023), in cui l’autrice, pioniera della teoria, illustra come l’atteggiamento mentale influenzi profondamente i risultati scolastici, le dinamiche familiari e l’ambiente professionale. Il libro rappresenta una guida essenziale per chiunque desideri comprendere i meccanismi psicologici alla base dell’apprendimento e della motivazione.

In linea con questo approccio, Elena Malaguti in Educarsi alla resilienza (Erickson, 2005) indaga la stretta connessione tra resilienza, emozioni e crescita personale, offrendo una prospettiva educativa incentrata sul rafforzamento del mindset positivo, soprattutto nei contesti più fragili.

Un contributo importante è dato anche da Daniela Lucangeli, che in A mente accesa. Crescere e far crescere (Mondadori, 2024) unisce i risultati delle neuroscienze alla riflessione pedagogica, ponendo al centro il ruolo della curiosità, della motivazione e dell’intelligenza emotiva nei processi di apprendimento.

Tutti questi testi condividono un orientamento educativo che riconosce il potenziale trasformativo della mente, sottolineando l’importanza dell’atteggiamento con cui si affrontano le sfide, e forniscono strumenti teorici e operativi per costruire ambienti di apprendimento più consapevoli, resilienti e orientati alla crescita.

Conclusioni

Il growth mindset non è soltanto una teoria educativa, ma rappresenta una visione trasformativa e profondamente etica dell’apprendimento e dello sviluppo umano. In un’epoca caratterizzata da incertezze e mutamenti rapidi, adottare un growth mindset significa restituire centralità al potenziale dell’individuo, promuovendo un approccio inclusivo, empatico e orientato alla valorizzazione della persona nella sua unicità. Quando tale paradigma viene integrato in modo consapevole nella quotidianità scolastica, non si limita a influenzare i risultati didattici, ma contribuisce alla creazione di ambienti relazionali fondati sulla fiducia, sul riconoscimento reciproco e sulla possibilità di apprendere anche dagli errori. La crescita, dunque, non si configura come traguardo statico, ma come processo continuo che si nutre di motivazione intrinseca, apertura mentale e riflessione critica. Come ricorda Carol Dweck, “La convinzione di poter migliorare è già l’inizio del cambiamento”. Questa affermazione, se assunta in profondità, invita tutta la comunità scolastica a rinnovare la propria cultura pedagogica, investendo in pratiche che alimentino il senso di autoefficacia e la possibilità concreta di trasformazione.

Terza prova scritta Esame II Ciclo – 2025

Si svolge il 25 giugno la prima prova scritta dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di Istruzione:

  • nei licei ed istituti tecnici presso i quali sono presenti i progetti sperimentali ESABAC e ESABAC TECHNO
  • nei licei con sezioni ad opzione internazionale cinese, spagnola, tedesca

Le prove d’Esame dal 1985 ad oggi


Diario d’Esame 2024-2025 di Dario Cillo

F. Volo, Una gran voglia di vivere

Di Fabio Volo o della vita

di Antonio Stanca

    Un’edizione speciale di un altro romanzo, Una gran voglia di vivere, di Fabio Volo è appena uscita per conto di Mondadori Libri. L’opera risale al 2019 quando lo scrittore aveva quarantasette anni e noto era ormai per la sua produzione narrativa, romanzi e racconti, e perché altre attività, musica, conduttore radiofonico, televisivo, sceneggiatore, attore, doppiatore, praticava con successo. In molti modi aveva mostrato di volersi applicare fin dall’inizio anche se ricorrenti sarebbero risultati tali modi.

   Nato a Calcinate, Bergamo, nel 1972, Volo vive con la famiglia, moglie e figli, a Brescia. Ha cinquantatré anni e notevole è il rilievo che ha assunto nel contesto culturale e artistico contemporaneo. Riuscito è come scrittore, aveva esordito nel 2001 con Esco a fare due passi, e come personaggio pubblico, impegnato con programmi propri dei moderni mezzi di comunicazione oltre che col cinema e col teatro. Molto tradotta è la sua narrativa, molti riconoscimenti ha ottenuto l’autore anche per lavori di altro genere. Ampio è l’ambito nel quale il Volo si muove. È l’ambito della vita, della società, della storia, quelle dei tempi moderni, quelle che si sono formate dopo la crisi di quanto aveva fatto parte della tradizione, dei valori dell’anima, dello spirito che l’avevano segnata per tanto tempo. E la crisi dei valori morali, spirituali, che ha investito il mondo moderno, fa vedere Volo nelle sue opere qualunque sia il loro genere. Non finisce mai di costruire vicende, situazioni, di creare personaggi utili a mostrare quanto siano diventati difficili i nuovi tempi una volta privati di ogni riferimento, di ogni richiamo diverso dalle esigenze della materia, della realtà. Continuo è il confronto tra passato e presente, vecchio e nuovo, che l’autore ha avviato nella sua produzione, in tanti modi, con tante voci intende rappresentarlo e capace si mostra di sapersi mantenere in una posizione così varia, così articolata da non far pensare mai ad un cedimento, da farla apparire come necessaria. La rovina che i tempi hanno comportato denuncia sempre Volo, li accusa ma non si arrende giacché non smette di richiamarsi a quel passato tanto diverso che è andato in crisi, a quel bene tanto diffuso che è stato oscurato, a quella vita tanto buona che è stata messa da parte.

Anche in Una gran voglia di vivere l’autore fa assistere ai suoi argomenti preferiti, ai suoi temi più importanti. Mostra una coppia non tanto matura, Marco e Anna, con un figlio piccolo, Matteo. Stanno insieme da parecchi anni durante i quali si sono voluti molto bene, si sono mostrati contenti, felici di essersi trovati e uniti. Soddisfatti sono l’uno dell’altro e così si mostrano all’esterno. Il figlio è venuto ad accrescere il loro piacere, la bellezza delle loro giornate, la chiarezza del loro rapporto. Da qualche tempo, però, senza che nessuno dei due sappia spiegarselo, hanno cominciato a sentirsi diversi, non più tanto vicini, tanto uguali nel pensare e nel fare. Qualcosa stava cambiando dopo quel primo periodo di trasporto, di passione, di amore incondizionato. Vivono a Milano e a Milano lavorano. Il figlio tra poco dovrà iniziare con la scuola e intanto verso una crisi vera e propria sembra destinata a procedere la situazione tra i genitori. Hanno l’impressione che ognuno ostacoli le aspirazioni dell’altro, che gli impedisca di fare quel che veramente vorrebbe. Faranno un viaggio in Australia, Nuova Zelanda, con la speranza che possa riuscire utile a superare il difficile periodo. Sarà un viaggio lungo, durerà un mese, si sposteranno in continuazione, Matteo sarà felice di scoprire nuovi posti, nuovi giochi, nuovi compagni di gioco. Anche Marco e Anna faranno nuove amicizie, conosceranno altre coppie nei diversi posti dove si fermeranno. Entreranno in confidenza con altre famiglie, scopriranno che anche quelle hanno avuto e hanno i loro problemi e come in altre opere anche qui il modo dello scorrimento, del percorso compiuto, di quanto incontrato, delle esperienze vissute, sarà usato dal Volo per ottenere quella rassegna di casi umani, sociali che è diventata propria delle sue narrazioni. Leggendole si sa che in ogni casa difficile è ormai diventata la vita, scaduta è di molto. Ampio, immenso risulterà sempre il discorso, della vita intera vorrà dire, di quanti aspetti può assumere, di come può comprendere tante persone, tanti luoghi, tante situazioni, tanti problemi. Diventerà ogni volta un romanzo, si trasformerà in una delle tante storie del Volo, si confronterà come in Una gran voglia di vivere, farà la storia di Marco e Anna e delle altre persone conosciute durante il viaggio. In ognuna i due cercheranno un’indicazione, un suggerimento utile al loro caso. Non sarà così, la loro crisi continuerà fino ad aggravarsi ed a mostrare che neanche il viaggio era servito. Quando, però, tutto sembrerà finito e prossima la separazione, improvvisamente da quell’Anna, che più di Marco l’aveva voluta, verranno segnali nuovi, ricordi, nostalgie, rimpianti di quanto c’era stato tra loro, del bene che li aveva uniti, della felicità che avevano vissuto. Anna farà trasparire questi pensieri, solleverà Marco dal disagio che viveva da tempo, gli farà intendere una possibile ripresa del loro rapporto. In verità anche questo del recupero, della rivalutazione di un passato positivo è un altro dei temi del Volo, un altro dei modi al quale ricorre per risolvere gravi problemi. Non rinuncia a sperare e lo fa senza che risulti una ripetizione ma costruendo nuove storie, procedendo con un linguaggio sempre scorrevole, appropriato, sicuro.    Sono stati tutti questi elementi a fare di Fabio Volo un autore, un personaggio, un protagonista tra i maggiori dei nostri tempi!

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 142

142 del 21-06-2025

Nuove Indicazioni: cambia il paradigma

Nuove Indicazioni: cambia il paradigma

di Giovanni Fioravanti

Presentando la bozza delle “Indicazioni Nazionali per il curricolo – Scuola dell’infanzia e Scuole del Primo ciclo di istruzione”, trasmessa al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il prescritto parere, il sito del MIM riporta la dichiarazione del ministro Valditara: “Una riforma pensata per i nostri giovani, per abituarli ad esprimersi correttamente, ad essere chiari, a saper ragionare, a sviluppare creatività e sensibilità. Per imparare meglio la matematica. Per conoscere la nostra storia e, dunque, avere unidentità. Per conoscere la geografia e il mondo in cui vivono”.

Dunque le nuove Indicazioni nazionali per il curricolo costituiscono una riforma, cioè danno alla scuola “una forma nuova”, una forma che prima non aveva. Non una forma qualunque, ma una forma pensata appositamente per “i nostri giovani”. Non giovani astratti ma “i nostri giovani”. Una riforma che prende le mosse da come i suoi ispiratori pensano che siano i nostri giovani, una sorta di  giovane standard.

Evidentemente l’idea contenuta nelle Indicazioni del 2012 era erronea, costituiva una fallacia, un imperdonabile abbaglio: “Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale…”

No! Abbiamo bisogno di ordine, di sicurezza, di normalità, abbiamo bisogno di un “idealtipo” di giovane.

Del resto, introducendo la lingua Italiana, le nuove indicazioni si avventurano ad usare il termine “paradigma”, si dichiara che: “Il cambio di paradigma delle Indicazioni attraversa soprattutto la disciplina Italiano, riportando al centro […] esistenza e gerarchia delle ‘regole’…”

Basta allo spontaneismo, ci sono gerarchie da rispettare, c’è l’autorità delle regole che non possono essere violate. Del resto alla base del nuovo paradigma sta il principio di autorità come condizione di libertà. L’autorità del Magis, del Magister  e il latino, quello di Giovenale,  non si spreca “maxima debetur puero reverentia/ maxima debetur magistro reverentia.

Il maestro modello di sapienza a cui spetta il compito, secondo il più rigoroso idealismo gentiliano, di trasformare la potenza dell’alunno in atto, poiché egli possiede tutta la scienza a cui deve avviare l’alunno nella prospettiva dello sviluppo integrale della persona.

Ma attenzione a non esagerare ricordano le nuove indicazioni: non multa, sed multum in primis.

Allora sorge il dubbio che “i nostri giovani” pensati dal ministro e dagli estensori delle nuove indicazioni  presentino un profilo in negativo che, accedendo alla scuola, deve essere corretto, raddrizzato, educato al rispetto dell’autorità, delle regole, condotto per mano dal magister affinché ne esca plasmato, vale a dire formato  secondo il paradigma, il modello che sottende a queste Indicazioni.

Insomma i nostri giovani usciti finora dalle nostre scuole non sanno esprimersi correttamente e chiaramente, non sanno ragionare, non hanno sviluppato creatività e sensibilità, non hanno imparato bene la matematica, non conoscono la nostra storia e dunque sono privi di identità, non conoscono la geografia e il mondo in cui vivono.

Ammesso che sia così e non si tratti di una generalizzazione un tanto al braccio, sarebbe, come minimo, prima di tutto necessario andarne a ricercare le cause ad esempio nel perdurare di una didattica trasmissiva ex cathedra, di una organizzazione scolastica che risale all’ Ottocento, nella formazione del personale scolastico e potremmo continuare nell’elenco rispetto agli appuntamenti mancati nella storia del nostro sistema formativo.

Invece no, è il paradigma che va sostituito con uno educativo, plasmatore di personalità e identità, pensato da chi ora detiene la guida del ministero di viale Trastevere, che è un apparato dello Stato.

Si preferisce smentire quanto affermato in apertura delle Indicazioni  nel paragrafo PERSONA, SCUOLA, FAMIGLIA: “La Costituzione mette al centro la persona e concepisce lo Stato per l’uomo e non l’uomo per lo Stato come opportunamente sottolineava il costituente Giorgio La Pira.”

Affermazione che a conti fatti, leggendo queste “Indicazioni-Riforma” appare per lo meno azzardata se non addirittura incongruente. Qui è la persona del giovane ad essere concepita per lo Stato e non viceversa, è difficile sostenere il contrario quando si scrivono Indicazioni per modellare la gioventù ad uso e consumo del proprio paradigma educativo, e l’autorità liberatrice, di memoria lambruschiniana, in realtà diventa coercizione mascherata da un’effluvio di parole che restano prive di senso, quando il nuovo paradigma della scuola italiana del terzo millennio ha come punti di riferimento Giorgio la Pira, Luigi Sturzo e Gentile, annullando il tempo della pedagogia scientifica e della complessità come disturbi della storia e della scuola.

Eppure lo scriveva oltre due secoli fa Immanuel Kant: ““L’arte dell’educazione, o pedagogia, deve diventare ragionata, se deve sviluppare la natura umana in modo che essa attui il suo destino […] Il meccanismo dell’arte educativa deve trasformarsi in scienza, altrimenti una generazione potrà distruggere quello che l’altra ha già conosciuto. […] In generale si crede che l’esperimento non sia necessario in educazione  e che già la ragione possa giudicare se qualcosa è per essa buona o cattiva. Ma si sbaglia molto e l’esperienza insegna che ai nostri tentativi seguono spesso risultati del tutto contrari  a quello che ci aspettavamo. Si vede pure che, perché l’esperimento è necessario, nessuna generazione può formulare un piano completo di educazione”.[1]

“Altrimenti una generazione potrà distruggere quello che l’altra ha già conosciuto”. È esattamente quello a cui stiamo per assistere!


[1] I. Kant, Pedagogia, a cura di N. Abbagnano, Paravia, Torino, 1945, pp. 4, 10, 20, pp 14-15

Nota 20 giugno 2025, AOODGSIS 4084

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica

Ai Direttori generali/Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti scolastici/Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado
e p.c. All’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’istruzione e del merito
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Alla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di Trento

Oggetto: ComUnica – Disponibilità del servizio per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026

Nota 20 giugno 2025, AOODGOSV 26269

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Agli Uffici Scolastici Regionali Loro indirizzi PEC
e, p.c., all’ c.a. al c.a. Ufficio di Gabinetto del Ministro dell’istruzione e del merito uffgabinetto@postacert.istruzione.it
Capo di Gabinetto, Prof. Avv. Giuseppe Recinto
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione dpit@postacert.istruzione.it
Capo Dipartimento, Dott.ssa Carmela Palumbo

Oggetto: Decreto interministeriale 24 aprile 2025, n. 77, recante “Percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità attivati ai sensi dell’articolo 7 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n. 106”. Proroga dei termini per l’espressione della rinuncia di cui all’art. 5, comma 3, del decreto interministeriale 24 aprile 2025, n. 77.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 141

141 del 20-06-2025

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 140

140 del 19-06-2025

Avvisi 19 giugno 2025

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per il personale scolastico
Ufficio III Reclutamento del personale docente ed educativo

Procedura concorsuale per titoli ed esami per l’accesso al ruolo degli insegnanti di religione cattolica nella scuola secondaria di primo e secondo grado ai sensi dell’articolo 1-bis, comma 1, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito con modificazioni dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159. Calendario della prova scritta

Procedura concorsuale per titoli ed esami per l’accesso al ruolo degli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia e primaria ai sensi dell’articolo 1-bis, comma 1, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito con modificazioni dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159. Calendario della prova scritta

Avvisi 19 giugno 2025


Ministero dell’istruzione e del merito

AVVISO DI PROROGA

AVVISO PUBBLICO PER LA CANDIDATURA A PRESIDENTE DELL’ISTITUTO NAZIONALE PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE (INVALSI)


Ministero dell’istruzione e del merito

AVVISO PUBBLICO PER LA CANDIDATURA A COMPONENTE DI DESIGNAZIONE GOVERNATIVA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ISTITUTO NAZIONALE PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE (INVALSI)