F. Volo, Una gran voglia di vivere

Di Fabio Volo o della vita

di Antonio Stanca

    Un’edizione speciale di un altro romanzo, Una gran voglia di vivere, di Fabio Volo è appena uscita per conto di Mondadori Libri. L’opera risale al 2019 quando lo scrittore aveva quarantasette anni e noto era ormai per la sua produzione narrativa, romanzi e racconti, e perché altre attività, musica, conduttore radiofonico, televisivo, sceneggiatore, attore, doppiatore, praticava con successo. In molti modi aveva mostrato di volersi applicare fin dall’inizio anche se ricorrenti sarebbero risultati tali modi.

   Nato a Calcinate, Bergamo, nel 1972, Volo vive con la famiglia, moglie e figli, a Brescia. Ha cinquantatré anni e notevole è il rilievo che ha assunto nel contesto culturale e artistico contemporaneo. Riuscito è come scrittore, aveva esordito nel 2001 con Esco a fare due passi, e come personaggio pubblico, impegnato con programmi propri dei moderni mezzi di comunicazione oltre che col cinema e col teatro. Molto tradotta è la sua narrativa, molti riconoscimenti ha ottenuto l’autore anche per lavori di altro genere. Ampio è l’ambito nel quale il Volo si muove. È l’ambito della vita, della società, della storia, quelle dei tempi moderni, quelle che si sono formate dopo la crisi di quanto aveva fatto parte della tradizione, dei valori dell’anima, dello spirito che l’avevano segnata per tanto tempo. E la crisi dei valori morali, spirituali, che ha investito il mondo moderno, fa vedere Volo nelle sue opere qualunque sia il loro genere. Non finisce mai di costruire vicende, situazioni, di creare personaggi utili a mostrare quanto siano diventati difficili i nuovi tempi una volta privati di ogni riferimento, di ogni richiamo diverso dalle esigenze della materia, della realtà. Continuo è il confronto tra passato e presente, vecchio e nuovo, che l’autore ha avviato nella sua produzione, in tanti modi, con tante voci intende rappresentarlo e capace si mostra di sapersi mantenere in una posizione così varia, così articolata da non far pensare mai ad un cedimento, da farla apparire come necessaria. La rovina che i tempi hanno comportato denuncia sempre Volo, li accusa ma non si arrende giacché non smette di richiamarsi a quel passato tanto diverso che è andato in crisi, a quel bene tanto diffuso che è stato oscurato, a quella vita tanto buona che è stata messa da parte.

Anche in Una gran voglia di vivere l’autore fa assistere ai suoi argomenti preferiti, ai suoi temi più importanti. Mostra una coppia non tanto matura, Marco e Anna, con un figlio piccolo, Matteo. Stanno insieme da parecchi anni durante i quali si sono voluti molto bene, si sono mostrati contenti, felici di essersi trovati e uniti. Soddisfatti sono l’uno dell’altro e così si mostrano all’esterno. Il figlio è venuto ad accrescere il loro piacere, la bellezza delle loro giornate, la chiarezza del loro rapporto. Da qualche tempo, però, senza che nessuno dei due sappia spiegarselo, hanno cominciato a sentirsi diversi, non più tanto vicini, tanto uguali nel pensare e nel fare. Qualcosa stava cambiando dopo quel primo periodo di trasporto, di passione, di amore incondizionato. Vivono a Milano e a Milano lavorano. Il figlio tra poco dovrà iniziare con la scuola e intanto verso una crisi vera e propria sembra destinata a procedere la situazione tra i genitori. Hanno l’impressione che ognuno ostacoli le aspirazioni dell’altro, che gli impedisca di fare quel che veramente vorrebbe. Faranno un viaggio in Australia, Nuova Zelanda, con la speranza che possa riuscire utile a superare il difficile periodo. Sarà un viaggio lungo, durerà un mese, si sposteranno in continuazione, Matteo sarà felice di scoprire nuovi posti, nuovi giochi, nuovi compagni di gioco. Anche Marco e Anna faranno nuove amicizie, conosceranno altre coppie nei diversi posti dove si fermeranno. Entreranno in confidenza con altre famiglie, scopriranno che anche quelle hanno avuto e hanno i loro problemi e come in altre opere anche qui il modo dello scorrimento, del percorso compiuto, di quanto incontrato, delle esperienze vissute, sarà usato dal Volo per ottenere quella rassegna di casi umani, sociali che è diventata propria delle sue narrazioni. Leggendole si sa che in ogni casa difficile è ormai diventata la vita, scaduta è di molto. Ampio, immenso risulterà sempre il discorso, della vita intera vorrà dire, di quanti aspetti può assumere, di come può comprendere tante persone, tanti luoghi, tante situazioni, tanti problemi. Diventerà ogni volta un romanzo, si trasformerà in una delle tante storie del Volo, si confronterà come in Una gran voglia di vivere, farà la storia di Marco e Anna e delle altre persone conosciute durante il viaggio. In ognuna i due cercheranno un’indicazione, un suggerimento utile al loro caso. Non sarà così, la loro crisi continuerà fino ad aggravarsi ed a mostrare che neanche il viaggio era servito. Quando, però, tutto sembrerà finito e prossima la separazione, improvvisamente da quell’Anna, che più di Marco l’aveva voluta, verranno segnali nuovi, ricordi, nostalgie, rimpianti di quanto c’era stato tra loro, del bene che li aveva uniti, della felicità che avevano vissuto. Anna farà trasparire questi pensieri, solleverà Marco dal disagio che viveva da tempo, gli farà intendere una possibile ripresa del loro rapporto. In verità anche questo del recupero, della rivalutazione di un passato positivo è un altro dei temi del Volo, un altro dei modi al quale ricorre per risolvere gravi problemi. Non rinuncia a sperare e lo fa senza che risulti una ripetizione ma costruendo nuove storie, procedendo con un linguaggio sempre scorrevole, appropriato, sicuro.    Sono stati tutti questi elementi a fare di Fabio Volo un autore, un personaggio, un protagonista tra i maggiori dei nostri tempi!

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 142

142 del 21-06-2025