Il liceo… mon amour!

Il liceo… mon amour!

di Maurizio Tiriticco

Mi sembra che nel nostro Paese il cambiamento in atto, ormai da tempo, nell’economia e nel mondo del lavoro non sia correttamente percepito dalle famiglie italiane per quanto concerne l’avvenire dei loro figli dopo il conseguimento della licenza media! Fino a questo livello tutto procede regolarmente: scuola materna sì o no, tanto poi ci sono i nonni che con i nipoti ci stanno tanto tanto volentieri; comunque anche socializzare con gli altri bambini non fa male e le maestre poi sono tanto buone e tanto brave! Ma il fatto è che gli otto anni di scuola elementare e media scappano via in un attimo e poi… e poi bisogna scegliere! Insomma, fino ai 14 anni il bambino è stato un bambino, tanto tanto bravo, e poi ha preso pure un bel 10 all’esame finale! E poi ci sono le competenze… sì le competenze… questa novità che rende grandi! Tutte raggiunte e tutte al livello A! Certi suoi compagni hanno tanti livelli D e non sanno neanche che, in altri tempi sarebbero stati bocciati! Ma adesso siamo buoni! E poi i primi anni di scuola sono obbligatori… e allora? Ce la devono fare tutti, anche con il livello D! Che, insomma, è un modo per dire: noi lo licenziamo, ma poi… sono fatti vostri!

Ed è proprio così! Tutto OK fino ad ora, ma ora si deve scegliere! Che fare? Sì, lo sappiamo: le professoresse – ma i professori alle medie ci sono? – ci hanno detto che, tutto sommato, i primi due anni delle superiori sono una sorta di anticamera per… e che i professori – però anche qui mi sembra che siano tutte donne – dopo un mesetto ci dicono che forse era meglio che… ma noi genitori che ne sappiamo? Sappiamo solo che il liceo è il meglio, perché non ci sono né stranieri né disabili, come hanno detto certi presidi! E che al professionale ci vanno solo quelli che non hanno voglia di studiare! Ma nostro figlio è bravo! Ha tutti A sulla scheda finale, quindi… può andare ovunque, ma… i ma sono tanti!

Lui non ci vuole pensare troppo! Dice solo che tanta voglia di studiare non ce l’ha! Però non vuole neanche andare a lavorare! Lo zio Piero ha una pasticceria e… hai voglia a far dolci e a venderli! Gli affari non vanno male! La gente i pasticcini li compra sempre, soprattutto il sabato e la domenica, quindi… ma lui non ne vuole sapere! Io in cucina tutto il giorno a far pasticcini? E pure la domenica? Ma manco per sogno! E manco se mi mettono alla cassa! Allora? Ne abbiamo parlato in famiglia, poi abbiamo sentito altri genitori! Quelli dei suoi compagni di scuola! Il mio Filippo ha scelto il liceo scientifico – mi ha detto la signora Bonani – perché con i numeri ci va a nozze! Ma la Ceccarelli mi ha detto che la figlia vuole andare al liceo, che ormai non è più la scuola dei signori! Al classico dove c’è il greco! Ma il greco poi a che serve? Tanto tanto il latino…

Insomma! Io e mio marito ci siamo informati! In Italia ci sono i licei, i tecnici e i professionali! Il liceo è quello che “apre la mente” – così dicono – ma che non dà soldi! Poi devi andare per forza all’università! Gli istituti tecnici sono tanti! Mio marito ha fatto una ricerca con il computer. Le scelte sono tante: agraria, amministrazione, finanza, marketing, chimica, biotecnologie… ma che roba è! E poi che ne sappiamo che cosa si insegna all’istituto vicino a casa?! Per i professionali ci hanno detto di no! Ci vanno solo quelli che devono sbrigarsi presto ad avere un titolo che ti fa lavorare in qualche azienda. Dicono che dopo tre anni ti danno una qualifica! Ma poi… a trovarlo il lavoro!!!

Sai che ti dico: io lo mando al liceo scientifico… poi si vedrà! Ho visto che una su Facebook – forse è una professoressa – ha scritto: “Ci si dovrebbe soffermare su cosa veramente, concretamente, si fa negli istituti tecnici e professionali. Se sto tre o cinque anni a studiare come si usa una macchina e poi quando esco è obsoleta…cosa avrò fatto? Meglio avere il cervello aperto e motivato verso la diversità. I percorsi umanistici aiutano a non morire. Uno dei miei più bravi in filosofia, è un talento straordinario come meccanico, ripara i motori di vecchie Panda, 500 e 500 anni ‘70”.

Mah! Sai che ti dico… che forse è proprio meglio il liceo, ma quello scientifico!