Milano, il Tar boccia il ricorso contro la mensa negata ai genitori morosi

da Il Sole 24 Ore

Milano, il Tar boccia il ricorso contro la mensa negata ai genitori morosi

di Al. Tr.

Il Tar della Lombardia ha dichiarato «inammissibile» il ricorso presentato contro una delibera con cui il comune di Corsico, nel Milanese, due anni fa ha deciso di non ammettere al servizio mensa delle scuole comunali i figli dei genitori morosi, ossia che non avevano versato il contributo per quel servizio. Tra i motivi della bocciatura il fatto che, secondo i giudici, nel diritto all’istruzione non rientra il servizio mensa.

La vicenda
I giudici spiegano, prima di tutto, che coloro che hanno depositato il ricorso – cittadini del comune, un’associazione e alcuni genitori (ma non quelli morosi) – non erano “titolati” a farlo e aggiungono, inoltre, che il servizio di «refezione scolastica» non rientra nel «diritto all’istruzione», ma è solo «strumentale all’attività scolastica». Al centro del procedimento davanti ai giudici amministrativi c’era la decisione del comune di non «ammettere ai servizi scolastici comunali» i bimbi «appartenenti a nuclei familiari che presentino morosità», «fatti salvi i casi di comprovata e documentata condizione di gravità socio-economica della famiglia». Una delibera presa, ricorda il Tar, «nel solco» di una decisione già attuata dal Comune nel 2015, quando si era saputo che circa 500 bambini sarebbero stati esclusi dal servizio mensa. I giudici (presidente Ugo Di Benedetto), però, fanno notare che i ricorrenti non versano «in situazione di morosità nei confronti dell’amministrazione» e, dunque, non erano legittimati a ricorrere, anche se lamentavano una violazione del «diritto all’istruzione anche dei loro figli nella misura in cui non consumerebbero il pasto con i figli dei morosi»

La mensa non rientra nel diritto all’istruzione
Nel merito il Tar precisa poi che «l’ente locale non ha alcun obbligo di istituire ed organizzare» il servizio mensa, ma se decide di farlo può stabilire «la misura percentuale finanziabile con risorse comunali e quella da coprire mediante contribuzione degli utenti».