ASSEGNAZIONI PROVVISORIE E DOCENTI “ESILIATI”

ASSEGNAZIONI PROVVISORIE E DOCENTI “ESILIATI” DALLA L. 107 non specializzati nel Sostegno

La riapertura della trattativa nazionale sulle Assegnazioni provvisorie, porta nuovamente alla ribalta l’annosa questione dei docenti sparpagliati in maniera casuale lungo tutta la penisola secondo le catastrofiche modalità della legge n. 107/2015.

Visto che ancora una volta il MIUR ha perso l’occasione per provare a porre rimedio a qualcuno dei danni provocati dalla legge 107/2015 – ad esempio trasformando i posti vacanti e disponibili e i posti in deroga da “organico di fatto” in “organico di diritto” – per le migliaia di colleghe e colleghi allontanati dalla propria città dal “confuso” algoritmo ministeriale, svanita la possibilità di un trasferimento definitivo, non rimane che sperare nelle Assegnazioni provvisorie per ritornare almeno temporaneamente dalle proprie famiglie.

A questo scopo occorrerebbe anche consentire, come accaduto fino a due anni fa, e come reso possibile dal nuovo CCNL Scuola 2016/2018, la possibilità di chiedere l’assegnazione provvisoria sui posti di sostegno anche per i docenti privi del titolo di specializzazione.

Naturalmente, come previsto dalla l. 104/1992, prima di procedere a tale operazione devono essere accantonati tutti i posti da riservare ai docenti precari specializzati presenti nelle GaE e nelle Gd’I (compresi gli attuali specializzandi), garantendone la continuità didattica.

Ma questa è solo una soluzione tampone, di fronte alle resistenze del governo e all’inerzia delle OO.SS. “pronta-firma”, ribadiamo le nostre richieste che consentirebbero di dare stabilità all’organico del personale docente, rispondendo alle richieste delle famiglie, degli studenti, dei colleghi precari e di ruolo:

  1. Trasformazione di tutti i posti vacanti e disponibili e in deroga in “organico di diritto”.

  2. Diminuzione del numero di alunni per classe e diffusione del tempo pieno al Sud.

  3. Ripristino delle compresenze, delle materie e del tempo scuola tagliati dalla “riforma” Gelmini e non reintrodotti dalla legge n. 107/2015.