Sport e consapevolezza

Redattore Sociale del 24-05-2018

Sport e consapevolezza: un campo estivo per ragazzi ciechi e ipovedenti

Si chiama “My body, my autonomy, my sport!” ed è la proposta dell’Istituto Cavazza di Bologna e Irifor per 20 ragazze e ragazzi fra 8 e 16 anni. Obiettivo per sviluppare “competenze relazionali e pratiche, già presenti o ancora nascoste”. A Marina Romea dal 14 al 23 luglio.

BOLOGNA. Andare in vacanza insieme ai propri coetanei, mettersi alla prova fuori dal contesto familiare nelle esperienze di autonomia più quotidiane, come vestirsi, tenere in ordine le proprie cose, farsi la doccia. È l’obiettivo principale dei campi estivi organizzati dall’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza sin dal 2009. L’edizione di quest’anno proporrà ai partecipanti, ciechi e ipovedenti, di sperimentare diversi sport e, contemporaneamente, attraverso momenti di gioco, si approfondirà la consapevolezza corporea, con particolare riferimento alle emozioni. Saranno 10 giornate da trascorrere insieme, dal 14 al 23 luglio 2018. Altrettante le discipline da conoscere e sperimentare, una per giorno: judo, baseball, nordic walking, tennis, tandem, nuoto, canoa, vela, showdown e giochi da tavolo (scopone scientifico, dama, scacchi).

Insieme a specialisti delle rispettive federazioni sportive, i ragazzi scopriranno queste attività, anche con lo scopo di capire se sono interessati a praticarle, in altri contesti. Allo stesso tempo, attraverso i laboratori “Te lo dico con il corpo”, potranno riflettere “in piccolo gruppo sugli aspetti del corpo sociale, per acquisire maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo in relazione agli altri (tema in primo piano in adolescenza), per riflettere insieme sugli aspetti non verbali della comunicazione interpersonale, per toccare aspetti legati all’educazione all’affettività e alla sessualità”.

“La consapevolezza sul linguaggio corporeo non è scontata per chi non vede. Un bambino cieco tende a essere a-mimico se non gli viene insegnato come il corpo può esprime le emozioni”, spiega Serena Cimini, psicologa dei servizi di consulenza educativa e di sostegno psicologico dell’Istituto e responsabile della progettazione e supervisione dei campi estivi. Il campo educativo e riabilitativo “Bas – My body, My autonomy, My sport!” si svolgerà nel Camping Villaggio del Sole di Marina Romea (Ravenna). Possono iscriversi fino a 20 ragazzi e ragazze ciechi e ipovedenti anche con pluripatologie, di età compresa tra 8 e 16 anni. È organizzato in collaborazione con l’Irifor (Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione) Consiglio Regionale Emilia-Romagna. “Questo permette alle famiglie di avere tariffe abbastanza accessibili”, aggiunge Cimini.

“Di solito conosciamo già la maggior parte degli iscritti. Come servizio di consulenza educativa, lavoriamo sull’ambiente educativo, familiare e scolastico, di ciascun bambino nel suo specifico momento di crescita”, spiega la psicologa. Per questo la progettazione del campo estivo si completa una volta che sono chiuse le iscrizioni, quando alla responsabile arrivano tutte le informazioni necessarie a conoscere il collettivo che parteciperà quest’anno. “Ci sono sempre ragazzini nuovi. Teniamo conto della descrizione che ne danno i genitori, che è sempre soggettiva, e della diagnosi funzionale, il documento redatto dalla neuropsichiatria dell’azienda sanitaria di riferimento per i bambini con disabilità”. Queste informazioni permettono di conoscere i punti deboli ma anche i punti di forza dei ragazzi, che durante il campo condivideranno in gruppi di 3-4, insieme a un educatore, un bungalow. “L’educatore cerca di dare loro stimoli all’autonomia. Sotto questo aspetto ci sono molte differenze tra i ragazzi. Ma nel rapporto coi pari emerge la voglia di imitare chi sa già, per esempio, farsi la doccia, usare il bastone…”.

“Per i genitori è importante aver già frequentato il nostro servizio, si sentono più tranquilli a lasciare i figli al campo”. Saranno presenti solo all’inizio e alla fine, quando i ragazzi e le ragazze mostreranno cosa hanno imparato durante la vacanza. Ma il loro coinvolgimento durerà oltre l’estate, perché, spiega Cimini, “durante il campo si creano legami di amicizia e si resta in contatto anche grazie alle famiglie”. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 giugno 2018.

di Benedetta Aledda