Pensioni scuola, boom: sono 35mila. Più posti per supplenze, poi assunzioni

da Orizzontescuola

Pensioni scuola, boom: sono 35mila. Più posti per supplenze, poi assunzioni

di redazione

Sono oltre 35mila le richiesta di pensionamento quest’anno, a fronte dei 25mila degli anni precedenti. Si tratta di 25 mila docenti, cui si aggiungono quasi 8 mila Ata (bidelli, assistenti tecnici, amministrativi) e circa 300 presidi.

Boom di pensionamenti

A scriverlo è oggi il Messaggero spiegando che il picco sarebbe dovuto a un precedente blocco stabilito dalla legge Fornero. A chiedere di andare in pensione sono i docenti e il personale Ata classe ’51: quella che, secondo i requisiti richiesti, nel 2018 raggiunge i 67 anni di età, a cui i aggiungono tutti quelli che raggiungono invece 41 anni e 10 mesi di contributi.

Ma ora il rischio è che non possano vedere realizzato il loro sogno di pensione a causa, scrive il quotidiano, della nuova procedura per la verifica dei requisiti in mano, per la prima volta, all’Inps. Cosa che potrebbe avere ripercussioni sull’avvio del prossimo anno scolastico. Un rischio concreto perché i docenti in attesa di una risposta positiva alla domanda di pensionamento dovranno riceverla entro il 31 agosto, non possono avere un incarico dal 1° settembre.

MIUR al lavoro per corretto avvio anno scolastico

Il ministero dell’Istruzione è al lavoro per garantire un corretto avvio dell’anno scolastico, anche alla luce delle domande di pensionamento, già presentate all’inizio dell’anno, di prof e personale non docente.

Le domande di pensionamento, quest’anno, sono

  • circa 25 mila insegnanti, docenti di sostegno compresi;
  • quasi 8 mila Ata (bidelli, assistenti tecnici, amministrativi) e
  • circa 300 presidi.

Il Ministro Marco Bussetti ha attivato subito un percorso rafforzato di collaborazione fra Miur e l’Inps, con il tavolo di lavoro attivato a metà giugno, “proprio per facilitare lo scambio dei dati e delle informazioni tra le due istituzioni“.

Tra gli obiettivi primari del tavolo c’è “quello di velocizzare il dialogo tra uffici territoriali del Miur e dell’Ente previdenziale e far ‘parlare’ tra loro i rispettivi sistemi informativi, agevolando l’inserimento e il reperimento di quelle informazioni che consentono di accertare il diritto alla pensione del personale docente”.

Supplenze e assunzioni

Per quanto riguarda l’avvio dell’anno scolastico, infine, a Viale Trastevere si spiega che, in attesa si capire quante domande di pensione saranno effettivamente accettate, i posti rimasti vacanti a settembre saranno coperti da supplenti con un incarico annuale, in attesa di fare l’assunzione definitiva il successivo anno scolastico.