Vaccini, presidi e sindacati chiedono chiarezza

da Tuttoscuola

Vaccini, presidi e sindacati chiedono chiarezza

Dopo la presa di posizione dei presidi, secondo quanto riportato dall’Ansa, anche i sindacati ora alzano gli scudi e bollano come inaccettabile “la confusione e l’incertezza sui vaccini”. “Si deve fare rapidamente chiarezza eliminando ogni dubbio interpretativo delle norme e degli indirizzi amministrativi”, scrivono Cgil, Cisl e Uil Scuola in un comunicato unitario. E affermano di ritenere “indispensabile che ogni disposizione organizzativa che pone oneri e responsabilità a carico dei dirigenti scolastici e delle segreterie delle scuole debba essere oggetto di informazione sindacale”. E per questo motivo chiedono di esser convocati al più presto.

Il caso, sottolineano, non riguarda solo le scuole ma anche le famiglie che non possono restare nella confusione delle indicazioni. “Sia le famiglie che le scuole hanno bisogno di disposizioni chiare e giuridicamente fondate: al contrario il delicato tema delle vaccinazioni e dell’accesso alla scuola pubblica continua ad essere utilizzato per l’ennesima polemica ed è oggetto di pesanti strumentalizzazioni”, scrivono Francesco Sinopoli segretario generale FLC CGIL, Roberta Fanfarillo responsabile dirigenti scolastici scolastici di FLC CGIL, Maddalena Gissi segretario generale CISL FSUR, Paola Serafin responsabile dirigenti scolastici CISL FSUR, Pino Turi, segretario generale UIL RUA e Rosa Cirillo, responsabile dirigenti scolastici UIL RUA. Aggiungono inoltre: “È necessario il rispetto del diritto allo studio e la buona gestione delle soluzioni che non devono e non possono essere a carico delle scuole”.

Sul fronte dei presidi – continua ancora Ansa – prendono la parola i dirigenti scolastici dell’Anp Lazio che paventano gravi difficoltà per scuole e bimbi immunodepressi se non sarà fatta chiarezza. “La legge Lorenzin, attualmente in vigore, impegna i genitori che hanno iscritto i propri figli all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia a presentare il certificato vaccinale non essendo sufficiente, sempre per la stessa legge, l’autocertificazione”, spiega Mario Rusconi, presidente ANP-Lazio. E continua: “Abbiamo apprezzato l’intervento del Ministro Bussetti. Se inspiegabilmente non si dovesse giungere ad una decisione condivisa e basata sulle norme vigenti, si metterebbero in gravi difficoltà non solo i presidi e le scuole, ma soprattutto le famiglie dei bambini immunodepressi che sono una minoranza da proteggere, perché più debole e maggiormente esposta”. Inoltre, conclude Rusconi: “La scuola non può trasformarsi in uno spazio di disputa ideologica e di polemica politica, strattonata e contesa per interessi di parte”.