Caro libro senza fine ” I prof mettano un freno”

da la Repubblica

Caro libro senza fine ” I prof mettano un freno”

L’appello dei genitori al ministero per contenere la spesa

Ilaria Venturi

Cara scuola, quanto mi costi. Ogni anno si ripropone un settembre da profondo rosso nel bilancio familiare per arrivare al suono della campanella con tutto l’occorrente: libri e dizionari, zaini e quaderni. Al punto che ora i genitori sbottano: «Mettiamo un freno, il welfare per le famiglie si sta disgregando e la fatica a sostenere i costi per la scuola aumenta. Chiediamo un tavolo col ministero all’Istruzione, gli editori, gli studenti e i docenti: si apra un dibattito pubblico».

L’appello viene dal coordinamento genitori democratici per voce della presidente Angela Nava Mambretti. E il senso è quello di un’inversione di rotta. «Una reale rivisitazione della cultura del libro di testo non c’è stata, anzi si sono fatti passi indietro anche rispetto ad esperienze positive come le biblioteche di classe, i diari autoprodotti. Il ministero impone dei tetti di spesa sui libri adottati dai docenti, ma sono gli stessi tetti che cominciano ad essere insostenibili per tante famiglie».

Ma quanto si spende per mandare i figli in classe? A fare i conti è un’indagine, realizzata da Doxa, dell’Osservatorio Findomestic: 611 euro in media. Il conto scende a 458 euro per chi ha un figlio e sale a 686 per chi ne ha di più. Nel Nord-Ovest si spendono 698 euro contro i 540 al Sud. Le voci che più incidono sono i libri e i dizionari, seguono la cancelleria, per un 43%, e i trasporti per un quinto.

L’andamento della spesa negli ultimi tre anni è abbastanza costante e si aggira intorno ai 600 euro. «Gli indicatori di consumo non ci portano a dire che le famiglie sono più in difficoltà dello scorso anno», spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio.

Ma è anche vero che le famiglie per sostenere i costi della scuola sono costrette a fare rinunce: un intervistato su due ammette che dovrà limitare beni quali elettrodomestici, spese per la casa e per il tempo libero. Ed è caccia al risparmio.

Curiosamente cala chi si rivolge al mercato dell’usato (dal 73% dello scorso anno al 59%), ma perché sempre più si cerca lo sconto con l’acquisto online.

L’indagine rivela anche che quasi una famiglia su due non sa che può detrarre il 19% delle spese per la scuola dei figli.

«Nelle casse dello Stato rischiano di rimanere centinaia di milioni che le famiglie potrebbero recuperare», commenta Bardazzi.

Il tema caldo è sul costo dei libri. Gli editori, che hanno appena annunciato testi gratuiti per gli alunni colpiti dal crollo del ponte a Genova, chiariscono che la spesa è ferma da almeno quattro anni. «Non ci sono stati rincari sostanziali: l’1,67% per le medie, lo 0,82% alle superiori – afferma Giovanni Bonfanti, presidente del Gruppo educativo dell’associazione italiana editori – spesso, invece, è la spesa sostenuta per il corredo scolastico a essere confusa con quella dei libri».

I digitale non decolla, i libri autocostruiti lanciati a Brindisi dal preside Salvatore Giuliano, ora sottosegretario, rimangono un’alternativa ma non per tutti.

A Verona l’Associazione genitori (Age) sperimenta alle medie il comodato d’uso gratuito: testi acquistati per tutti e riconsegnati ogni anno ai nuovi alunni. «Così si aiutano i ragazzi a un uso corretto dei libri e i docenti a non fare cambi continui», spiega Chiara Crivelli, segretaria dell’Age. Il problema sono le nuove edizioni. E i libri non obbligatori ma solo consigliati, «quel sottile ricatto a cui le famiglie cedono», commenta Angela Nava Mambretti invitando, appunto, «a una nuova pedagogia del libro di testo».