Con 200 giorni di lezione l’anno scolastico italiano è tra i più lunghi in Ue

da Il Sole 24 Ore

Con 200 giorni di lezione l’anno scolastico italiano è tra i più lunghi in Ue

di Alessia Tripodi

In Europa l’anno scolastico dura in media tra i 170 e 190 giorni, ma l’Italia (insieme con la Danimarca) segna il record dei 200 giorni di lezione . Nella maggior parte dei paesi, poi, la prima campanella suona all’inizio di settembre, ma in 10 paesi si torna sui banchi già ad agosto. È la fotografia scattata dal nuovo rapporto di Eurydice, che mette a confronto i calendari scolastici e accademici per il 2018/2019 nei 38 paesi europei che partecipano al programma Erasmus+.

Quando suona la prima campanella
Danimarca e Finlandia sono i paesi dove si torna prima sui banchi, tra il 9 e il 14 agosto. Caso particolare quello della Germania, dove l’anno scolastico inizia ufficialmente il 1° agosto, ma in realtà – spiega Eurydice – nei diversi Lander la campanella suona tra il 6 agosto e l’11 settembre. C’è poi un gruppo di 19 Stati in cui si parte il 3 settembre, mentre l’Italia rientra fra quei paesi dove le lezioni iniziano intorno alla metà di settembre. Gli ultimi a tornare sui libri, alla fine di settembre, sono infine gli studenti di Malta.

Quanto durano le scuole in Europa
La durata dell’anno scolastico varia da un massimo di 200 giorni in Italia e Danimarca a un minimo di 156 in Albania. Nella metà dei paesi si sta tra i banchi per un periodo variabile tra i 170 e 180 giorni, mentre in 17 stati tra i 181 e i 190 giorni. In generale, dice il rapporto, i giorni di lezione sono gli stessi per la scuola primaria e secondaria, ma in certi casi – per esempio in Francia, Grecia e Serbia – alle medie e al liceo l’anno scolastico dura di più.

Vacanze di Natale uguali per tutti
La diversa durata dell’anno scolastico nei paesi Ue dipende ovviamente anche dalle vacanze , che non hanno la stessa durata ovunque. Oltre alle ferie estive, le scuole europee si fermano in autunno, a Natale, per Carnevale e per le vacanze di primavera (Pasqua). Pause organizzate con modalità diverse da paese a paese, fatta eccezione per quella natalizia che, invece, è uguale per tutti.