Vaccini di nuovo obbligatori, ma rispunta l’autocertificazione

da Il Sole 24 Ore

Vaccini di nuovo obbligatori, ma rispunta l’autocertificazione

Per la frequenza dell’anno scolastico scolastico 2018-19, ormai al via, sarà necessario portare il certificato Asl di avvenuta vaccinazione. Un emendamento della maggioranza al decreto milleproroghe abroga infatti la disposizione, approvata tra le polemiche ad agosto dal Senato, che faceva slittare l’obbligatorietà all’anno scolastico 2019-20.

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Anche se potrebbe bastare l’autocertificazione: un altro emendamento al milleproroghe presentato stamane alle commissioni Bilancio e Affari costituzionali proroga, appunto, la validità dell’autocertificazione da parte delle famiglie fino al 10 marzo 2019. La possibilità di autocertificare la vaccinazione era già prevista dalla circolare Grillo-Bussetti, ma con l’eventuale approvazione nel milleproroghe acquisterebbe validità di legge. L’emendamento ha scatenato i dissensi tra Lega e M5s, con i “no” di due deputati nel primo voto. Le votazioni riprenderanno alle 14.

Conte: lavoriamo a intervento di sistema
Sui vaccini «stiamo lavoriamo a un intervento di sistema, ma che non vi anticipo» ha detto il premier Giuseppe Conte. Ieri «c’era stato un emendamento» al Dl proroghe «che aveva contribuito a creare incertezza» ha spiegato Conte, «ora dobbiamo risolvere questa incertezza. Abbiamo deciso di intervenire con un nuovo emendamento che assorbe quello precedente e estende il regime transitorio dell’autocertificazione per consentire a tutte le famiglie di far fronte all’anno scolastico».

Le novità
In attesa dell’esito del voto del nuovo emendamento, con la nuova modifica introdotta alla Camera, dunque, al nido e alla materna non si entra se non vaccinati; chi invece frequenta la scuola dell’obbligo (7-16 anni) potrà entrare anche senza certificato Asl, ma dovrà pagare una sanzione da 100 a 500 euro. Per i genitori resta inoltre la possibilità di autocertificare di essere in regola ma chi presenta una dichiarazione falsa rischia la denuncia. I bambini che frequentano le scuole dell’obbligo e non possono essere vaccinati per motivi di salute (che devono essere documentati) vengono invece inseriti in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati.

Ma quali sono i vaccini obbligatori per la scuola? In base alla legge Lorenzin le profilassi obbligatorie sono: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Tutte queste vaccinazioni sono, pertanto, obbligatorie e devono essere offerte in maniera attiva e gratuita, secondo le specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale.

Le vaccinazioni che sono invece raccomandate e gratuite per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, sempre in base alle specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale, sono: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus, HPV. Queste vaccinazioni «non sono state incluse tra quelle obbligatorie in ragione del fatto che le malattie che prevengono si verificano con minore frequenza nel nostro Paese o del minore impatto della loro contagiosità nelle collettività chiuse, ad esempio nidi e scuole», è stato precisato.

In molti casi, più vaccini vengono somministrati al bambino contemporaneamente con un’unica iniezione. Le più comuni formulazioni combinate sono: esavalente (difterite-tetano-pertosse-epatite B-poliomielite-Haemophilus influenzae di tipo B); trivalente DTPa (difterite-tetano-pertosse); quadrivalente DTpaIPV (difterite-tetano-pertosse-polio); trivalente MPR (morbillo-parotite-rosolia); quadrivalente MPRV (morbillo-parotite-rosolia-varicella); meningococco quadrivalente (A-C-W-Y).

In caso sia già stata fatta una delle malattie per le quali è prevista la vaccinazione obbligatoria, la nuova legge sui vaccini consente di richiedere vaccini in formulazione monocomponente o combinata, ma priva dell’antigene in questione. Ma non è detto che questi vaccini siano disponibili – al momento, per esempio, non sono autorizzati in Italia vaccini monocomponenti contro difterite, pertosse, morbillo, rosolia e parotite – e che le Regioni li abbiano effettivamente acquistati (in genere costano di più).

Ed ecco, di seguito, il calendario delle vaccinazioni in base all’età del bambino.
Tre mesi
Obbligatorie: prima dose difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B (esavalente).
Raccomandate: prima dose meningococco B; prima dose pneumococco.
Quattro mesi
Raccomandate: seconda dose meningococco B.
Cinque mesi
Obbligatorie: seconda dose difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae di tipo B (esavalente).
Raccomandate: seconda dose pneumococco.
Sei mesi
Raccomandate: terza dose meningococco B.
Tra 3 e 7 mesi
Raccomandate: rotavirus (due o tre dosi a seconda del tipo di vaccino).
11 mesi
Obbligatorie: terza dose difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae di tipo B (esavalente).
Raccomandate: terza dose pneumococco.
13 mesi
Raccomandate: quarta dose Meningococco B.
Tra 13 e 15 mesi
Obbligatorie: prima dose morbillo, parotite e rosolia (MPR); prima dose varicella (oppure prima dose tetravalente MPRV).
Raccomandate: prima dose Meningococco C.
Sei anni
Obbligatorie: richiamo difterite, tetano, pertosse, polio (DTP + polio); richiamo morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPR o MPRV).
Tra 12 e 18 anni
Obbligatorie: richiamo difterite, tetano, pertosse, polio (DTP + polio).
Raccomandate: HPV (due o tre dosi, sia per le femmine sia per i maschi, in funzione di età e vaccino); richiamo meningococco C, nella forma quadrivalente ACWY.

Obblighi e scadenze: il vademecum per le famiglie

Una autocertificazione in cui si dichiara l’avvenuta vaccinazione dei propri figli. E’ questa la
documentazione che – in base al nuovo emendamento presentato ieri al Milleproroghe – i genitori saranno tenuti a presentare alle scuole, in attesa di fornire la certificazione ufficiale.

I certificati
Per l’anno scolastico che sta per cominciare, 2018-19, è prorogata la validità dell’autocertificazione da parte delle famiglie. E’ quanto prevede il nuovo emendamento dei
relatori sui vaccini al Milleproroghe. L’autocertificazione potrà avere ad oggetto anche la prenotazione della vaccinazione presso il centro di riferimento. Resta tuttavia una situazione di confusione, come ribadiscono i presidi i quali sottolineano di essere da parte loro tenuti a rispettare il decreto Lorenzin: ovvero, se non si è in regola non si entra nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Dunque, rilevano, le autocertificazioni, che «in questo momento non varrebbero, a voler chiudere un occhio devono essere strettamente temporanee e rimpiazzate di corsa con gli originali».

Le scadenze
L’autocertificazione sarà valida fino al 10 marzo 2019. Entro quella data le famiglie dovranno infatti presentare «la documentazione comprovante l’effettuazione delle
vaccinazioni obbligatorie». Dopo il 10 marzo dunque, se sarà ancora in vigore l’attuale legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale per la frequenza scolastica, le famiglie saranno tenute a
presentare le certificazioni ufficiali. La mancata presentazione dei certificati ufficiali, in base alla normativa, comporta il divieto di frequenza di materne e nidi per i bambini (da 0 a 6
anni) non in regola. I ragazzi da 6 a 16 anni possono invece accedere comunque a scuola ma in entrambi i casi, se i genitori rifiutano ripetutamente di far vaccinare i figli incorrono in
sanzioni pecuniarie fino a 500 euro.

I vaccini da fare
In base alla legge Lorenzin sono dieci i vaccini da fare. Si tratta di anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.