Concorsi per tutti i laureati ma solo se ci sono i posti

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da la Repubblica

Concorsi per tutti i laureati ma solo se ci sono i posti

Il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti ieri alle 18 ha partecipato al consueto videoforum con “Repubblica Tv” sull’avvio dell’anno scolastico. Ha risposto a tredici domande scelte tra le centinaia inviate dai lettori anunciando «una bomba» sull’arruolamento dei docenti: «I laureati — ha detto — devono accedere subito ai concorsi ed entrare in cattedra». E ha rivelato: «Sto lavorando a un progetto per semplificare la Babele di formazioni, brevetti, specializzazioni oggi presenti».

Ecco un ampio riassunto delle domande.

Sono assistente amministrativo da vent’anni e mai ho visto la scuola nel caos e nell’anarchia come adesso. I volti dei docenti sono scuri, presi da un’infinita burocrazia. Noi lavoratori di segreteria siamo all’osso, gravati da una mole di lavoro sproporzionata alle nostre capacità. Romano Lucii «È vero, c’è un’emergenza. La parte amministrativa è l’asse portante della nostra scuola. Il mio impegno è quello di ripotenziare gli uffici centrali e periferici. Ne ho già parlato con la ministra della Funzione pubblica, Giulia Bongiorno. I docenti sono scuri perché hanno bisogno di nuovi stimoli, passione. Ci stiamo adoperando con le organizzazioni sindacali».

Hanno bisogno di certezze.

Scrive Augusto Vico: «Oggi, 12 settembre, comincia la scuola e io non so ancora se lavorerò sulle Dolomiti o a Milano».

«Gli uffici stanno chiudendo queste operazioni, non mancherà molto per dare al docente una risposta».

Perché i precari non possono usufruire del bonus docente, riservato solo ai colleghi di ruolo? Non ne hanno forse il diritto?Federica Romeo «Ne hanno diritto, vedremo di farlo. Grazie a questa segnalazione ci attiveremo».

Da almeno trent’anni tutti ripetono che gli stipendi degli insegnanti italiani sono umilianti, ingiusti, vergognosi, immorali.

Anche lei lo ripeterà per poi non fare nulla?

Sergio, insegnante da Ravenna

«Non voglio parlare di cifre, ma il ruolo del docente si misura anche attraverso una contribuzione giusta. Ho ereditato una situazione economica per cui bisognerà verificare con il Mef le possibilità di un incremento stipendiale. Certo, non possiamo togliere quello che è stato dato, 80 euro. Dobbiamo mantenere».

Può bastare mantenere lo stipendio vigente? Lega e Cinque Stelle hanno promesso molto in campagna elettorale.

«C’è una grande sensibilità del governo su questo tema».

Sono un docente delle superiori. Ogni anno mi trovo in classe alunni che hanno recuperato due, tre, quattro anni in scuole private nelle quali non hanno mai studiato, con le promozioni garantite dal pagamento delle rette. Altri prendono il diploma con esami farsa in istituti (soprattutto in Campania e nel Lazio) dove vengono inviati dalle scuole private locali. Il suo ministero interverrà su questa piaga?

Massimo Cogotti

«Questa denuncia va circostanziata. Conosco il fenomeno, da ispettore l’ho verificata. E così la concessione delle idoneità per gli esami. In molte zone d’Italia, però, i diplomifici hanno avuto un calo enorme» .

Lei intende mantenere un regime fiscale d’aiuto rispetto alle scuole paritarie?

«I fondi statali per le scuole paritarie dovranno essere dati in modo inversamente proporzionale alla retta. Chi mantiene le rette basse avrà più finanziamenti».

Chi le scrive è un vincitore del concorso primaria 2016 Sicilia che, nonostante abbiamo superato la prova in 708, non ha ancora il posto come tutti i suoi colleghi precari. Santino Formoso «Vado a verificare subito, questa è un’anomalia».

Quando ci saranno i bandi di sostegno?

«Presto, entro quest’anno, con la Legge di Stabilità. E sono tanti posti, diecimila su due tornate».

«Ho due lauree, Scienze dell’educazione e Scienze della formazione primaria, specializzazione su sostegno e sto conseguendo un master di didattica: perché invece di me volete assumere con un concorso non selettivo solo chi ha il diploma magistrale e due anni di servizio? Samantha Donati «Sui diplomati magistrali mettiamoci d’accordo. La pratica giaceva dal 20 dicembre 2017. Per superare il problema usciremo con due operazioni di reclutamento: questo concorso riservato per diplomati e subito l’ordinario, parallelamente, per superare queste situazioni. Non è normale insegnare, se va bene, a 32-33 anni.

Ho un progetto, a cui lavoro con il mio staff legale da agosto, che prevede che un laureato acceda a un concorso e lo provi. Se non riesce, ne proverà uno successivo.

Vinci il concorso e diventi insegnante, punto. Non servono brevetti, titoli, percorsi per dire “posso ambire al posto”. Se uno è laureato in Lettere non deve fare altri perfezionamenti. Potremmo trasformare il tirocinio Fit post-concorso in qualcos’altro. Non cancellarlo: chi lo ha fatto non capirebbe. Magari può diventare un titolo in più per lo stesso concorso.

Le prove devono essere più snelle, agevole e chiare. Dovremo dire quanti posti ci sono nella regione sulla singola materia. Concorsi nazionali ogni due anni? No, quando serve. Magari un anno e mezzo, magari tre. Concorsi quando servono. Il concorso per non abilitati congelato? Il tirocinio universitario Tfa cancellato?

Vogliamo semplificare le procedure per consentire a giovani professori bravi e impegnati di essere indipendenti subito dopo la laurea.

Troveremo le formula migliore per evitare concorsi straordinari, c’è il rischio che la Consulta ci indica che sono incostituzionali».

L’Alternanza scuola lavoro?

«Non abbasserò il numero di ore massimo, 400 ai ntecnici, 200 ai licei. Voglio abbassare il minimo. In certe zone d’Italia sono troppe».

Era informata della nomina della Iena Dino Giarrusso come controllore dei concorsi universitari?

«Ero informato ed è stata una nomina fiduciaria del sottosegretario Lorenzo Fioramonti, prevista dai regolamenti. Certo, il ministero non ha bisogno di sceriffi sui concorsi falsi, per questo basta la magistratura».