Ptof, le scuole possono sforare

da Italiaoggi

Ptof, le scuole possono sforare

La legge 107 prevede il termine di ottobre, il Miur concede la deroga con una circolare

Marco Nobilio

Le istituzioni scolastiche hanno tempo fino alla data di apertura delle iscrizioni per predisporre e deliberare il piano triennale dell’offerta formativa (Ptof). La data precisa sarà comunicata alle scuole nel mese di novembre con la circolare annuale sulle iscrizioni. Lo ha fatto sapere il ministero dell’istruzione con la nota 17832 del 16 ottobre scorso.

L’amministrazione centrale ha giustificato lo slittamento del termine, previsto entro il mese di ottobre dall’articolo 1, comma 14 della legge 107/2015, con un intervento interpretativo. Il ministero ha spiegato che vi è la necessità di dare più tempo alle scuole per istruire la relativa procedura. Ma in ogni caso il documento dovrà essere pronto in tempo per le iscrizioni. Perché il comma 17 della legge 107/2015 prevede che «le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie» devono assicurare «la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell’offerta formativa». D’altra parte il termine del mese di ottobre non è perentorio perché, per dirla con il Tar della Sardegna: «quando la legge fissa un termine esso si presume ordinatorio in assenza di espressa previsione normativa decadenziale (246/2018)». Ma è comunque necessario assicurare la piena fruizione dei diritti delle famiglie, di orientarsi nella scelta della scuola da far frequentare ai propri figli sulla base della consultazione del Ptof, che è una sorta di carta di identità della scuola.

Con la nota del 16 ottobre l’amministrazione ha anche spiegato ai dirigenti scolastici che, per provvedere agli adempimenti connessi con la redazione del Ptof, potranno avvalersi di una piattaforma informatica predisposta direttamente dal ministero. La piattaforma è una specie di modulo dove i dirigenti potranno inserire i vari dati. Che però non va inteso come una sorta di istanza da riempire in ogni sua parte. Il modulo è suddiviso in 5 sezioni: 1) la scuola e il suo contesto; 2) le scelte strategiche; 3) l l’offerta formativa; 4) l’organizzazione; 5) il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione.

Ma ogni scuola potrà apportare regolazioni e personalizzazioni all’interno delle sezioni. I campi, infatti, anche quando presentano dei dati precaricati, sono sempre forniti in maniera modificabile e non ci sono sezioni o sottosezioni che devono obbligatoriamente essere compilate perché il piano si intenda compiutamente predisposto. Tutto è opportunamente rimesso alle scelte autonome delle scuole che, quindi, oltre a personalizzare il contenuto, potranno scegliere di utilizzare o non utilizzare le sezioni o le sottosezioni presenti nell’indice. La nota ministeriale reca anche alcuni chiarimenti.

A proposito della rendicontazione sociale, per esempio, l’amministrazione ha spiegato che il decreto del presidente della repubblica del 28 marzo 2013, n. 80, in merito al procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche, all’art. 6, comma 1, lettera d, identifica quest’ultima fase con la «pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza». In più il ministero ha ricordato ai dirigenti scolastici che è necessario armonizzare la tempistica del procedimento di valutazione con quella di attuazione del Ptof, in modo da prevedere l’effettuazione della rendicontazione sociale allo scadere del triennio di vigenza del Ptof.

Pertanto le scuole, al termine dell’anno scolastico 2018/2019, potranno iniziare ad analizzare i risultati raggiunti con riferimento alle azioni realizzate per il miglioramento degli esiti, mentre l’effettivo procedimento di rendicontazione, da realizzare attraverso la «pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti», sarà effettuata entro dicembre 2019 secondo le indicazioni che il Miur avrà cura di fornire alle scuole. La nota del 16 ottobre reca anche una tabella con le scadenze da rispettare collegate ai vari adempimenti.

L’eventuale revisione annuale del Ptof 2016/2019 dovrà avvenire entro la fine di ottobre. Mentre, entro la data di apertura delle iscrizioni alle scuole per l’anno scolastico 2019/2020 bisognerà porre in atto le prime analisi sui risultati del piano di miglioramento2016/2019 per definire il nuovo piano 2019/2022, il dirigente dovrà predisporre l’atto di indirizzo, il collegio dei docenti dovrà predisporre il Ptof 2019/2022 e, infine, il consiglio di istituto dovrà procedere alla relativa approvazione.

La rendicontazione sociale dovrà, invece, essere effettuata entro dicembre 2019. Per sostenere le scuole nella nuova fase di progettazione e rendicontazione, che si apre con l’anno scolastico 2018/19, è previsto un piano di accompagnamento da parte del ministero in collaborazione con gli uffici regionali. Le date, i contenuti e le modalità previste per gli incontri verranno diffusi tramite gli uffici regionali. Le funzioni della piattaforma sono già attive dal 17 ottobre scorso.