Concorso straordinario primaria e infanzia: pubblicato il decreto in Gazzetta Ufficiale

da Tuttoscuola

Concorso straordinario primaria e infanzia: pubblicato il decreto in Gazzetta Ufficiale 

La Gazzetta Ufficiale concorsi di oggi, 26 ottobre, ha pubblicato il decreto ministeriale del 17 ottobre per il concorso straordinario di scuola primaria, dell’infanzia e del sostegno, annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’istruzione, Marco Bussetti.

Il decreto predispone criteri e regole del bando vero e proprio, atteso a breve e che indicherà, tra l’altro, la scadenza e le modalità per la presentazione delle domande.

Questo concorso straordinario è riservato ai docenti magistrali diplomatisi entro il 2001-02 e ai laureati in scienze della formazione primaria; per gli uni e gli altri è previsto, come requisito di ammissione, che abbiano prestato almeno due anni di servizio negli ultimi otto anni scolastici.

Il servizio è considerato anno intero se nel medesimo anno scolastico sono stati prestati complessivamente almeno 180 giorni di supplenza oppure una supplenza continuativa dal 1° febbraio fino al termine delle attività didattiche.

Trattandosi di un concorso non selettivo, tutti i partecipanti potranno essere inseriti in graduatoria di merito in base ai titoli di servizio e di cultura posseduti (max 70 punti) e in base al punteggio della prova orale (max 30 punti); conseguentemente tutti i candidati iscritti risulteranno, prima o poi, vincitori.

La prova orale consiste in una lezione simulata, preceduta da un’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute.

Le immissioni in ruolo avverranno gradualmente secondo la disponibilità dei posti e in base allo scorrimento di graduatoria.

Ma, proprio per questo, l’entrata in ruolo potrebbe farsi attendere per molto tempo, anni in molti casi, soprattutto per la scuola dell’infanzia.

Nell’interesse dei candidati (soprattutto per i meno giovani), visto che per i titoli ormai i giochi sono fatti, è conveniente ottenere il massimo nella prova orale.

I 30 punti a disposizione potrebbero fare la differenza e far guadagnare anni per l’immissione in ruolo.