Con 15 progetti di contrasto allo spaccio di stupefacenti «Scuole sicure» entra nel vivo

da Il Sole 24 Ore

Con 15 progetti di contrasto allo spaccio di stupefacenti «Scuole sicure» entra nel vivo
di Paolo Canaparo

L’operazione «Scuole sicure» disegnata dal ministro dell’Interno con la direttiva del 20 agosto 2018 entra nel vivo. Sono stati approvati tutti i 15 progetti locali trasmessi al ministero dell’Interno dopo la preliminare valutazione positiva espressa dai competenti comitati provinciali per l’ordine e la pubblica sicurezza e destinati a una più efficace azione di prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole.
Nella consapevolezza del ruolo fondamentale che le amministrazioni locali possono svolgere, il ministero dell’Interno, in linea anche con l’esperienza positivamente sperimentata questa estate con l’operazione «Spiagge sicure», ha individuato un plafond di risorse pari a 2,5 milioni di euro per sostenere sul piano finanziario tutte le specifiche iniziative che si intendano attivare sul territorio, a integrazione di quelle messe in campo dalle forze di polizia.

La ripartizione delle risorse
Le risorse messe a disposizione a valere sul Fondo unico giustizia sono destinate a Bari (81.500 euro), Bologna (98.250 euro), Catania (78.500 euro), Firenze (96.000 euro), Genova (146.250 euro), Messina (59.000 euro), Milano (344.750 euro), Napoli (243.750 euro), Palermo (168.750 euro), Padova (53.00 euro), Roma (724.750 euro), Torino (222.750 euro), Trieste (51.500 euro), Venezia (66.000 euro) e Verona (62.250 euro).
Si tratta di aree urbane da circa 10milioni di persone, preventivamente individuate in quanto con più di 200mila abitanti secondo gli indici Istat aggiornati al 31 dicembre 2017 e caratterizzate dalla maggiore diffusione dello spaccio di stupefacenti e dalla più elevata concentrazione di studenti. Circa la metà delle risorse finanziate, pari a 1 milione e 248 mila euro, sono destinate a spese correnti: 703mila euro per gli straordinari del personale di polizia municipale, con assunzioni a tempo determinato per 35mila euro; 371 mila euro per l’impiego delle unità cinofile, addestramento degli operatori ed acquisto di strumentazione e 139mila euro, infine, sono stati destinati a campagne educative.
Le risorse destinate alle spese d’investimento ammontano a 1,255 milioni e saranno impiegate prevalentemente per realizzare impianti di videosorveglianza, per l’acquisto di veicoli speciali, per comprare sistemi di localizzazione e di altre attrezzature.
Gli istituti scolastici al momento coinvolti dai progetti sono 98.

Il ruolo delle prefetture nell’attuazione e nel monitoraggio
Un punto fondamentale per l’esame dei progetti è stato il passaggio in prefettura con una valutazione espressa dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il prossimo passaggio prevede che l’erogazione del contributo debba essere assistita da uno specifico protocollo d’intesa che ne regolerà tempi e modalità di attuazione. Qualora non contempli impegni ulteriori rispetto a quelli contenuti nella scheda progettuale preventivamente esaminata dal comitato, il protocollo non dovrà comunque essere sottoposto all’assenso del Viminale per essere sottoscritto.
Al termine dell’anno scolastico, infine, gli enti locali beneficiari saranno tenuti a presentare alle prefetture una relazione sull’iniziativa, corredata dal rendiconto economico/finanziario della gestione svolta e dalla documentazione di spesa, anche per verificare il corretto impiego delle risorse.
Un report mensile verrà curato dalle singole prefetture, per essere trasmesso al Viminale.