Asse Federmeccanica-presidi: non smontare la formazione «on the job»

di Cl. T.

da Il Sole 24 Ore

Federmeccanica e Anp, l’Associazione maggioritaria dei presidi uniscono le forze per chiedere al governo di non ridimensionare l’alternanza «in considerazione dei buoni risultati raggiunti e del fatto che, come lo stesso Miur ha reso noto, nel nuovo esame di maturità gli studenti dovranno esporre le esperienze on the job svolte con una breve relazione o un elaborato multimediale nel corso degli orali, a riprova della sua validità formativa».

L’appello
A questo fine Federmeccanica ha lanciato la petizione Più Alternanza a sostegno dell’alternanza scuola lavoro e della formazione di qualità, per sollecitare il Governo a mantenere, in particolare negli istituti tecnici e professionali, 400 ore di alternanza scuola-lavoro, nel triennio per tutti gli studenti e continuare a garantire alle scuole direttamente interessate strumenti e dotazioni finanziarie semmai superiori, e non inferiori, a quelle attualmente previste.

Le dichiarazioni
«L’alternanza scuola lavoro – dichiara Antonello Giannelli, presidente dell’Anp – è un percorso utile per gli studenti. Le attività variano in base ai progetti che ogni scuola definisce con le aziende del territorio. L’alternanza non è manodopera a costo zero per le aziende, come qualcuno vuole far credere, ma un progetto formativo che consente di entrare in contatto con il principio fondante della nostra Costituzione che afferma che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Le esperienze negative sono in percentuale insignificante rispetto ai successi».«Il nostro obiettivo – commenta Federico Visentin, vicepresidente di Federmeccanica con delega all’Education – è di costruire una alternanza scuola-lavoro di qualità e in questo c’è piena sintonia con l’intento del Miur. Purtroppo, nel provvedimento del ministero, alla riduzione delle ore corrisponde una riduzione dei finanziamenti, quindi per le scuole sarà più complicato organizzare percorsi on the job più lunghi rispetto al minimo previsto dalla legge».