Concorso Dsga 2019, i posti disponibili distribuiti per regione

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Come scritto in precedenza, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando del concorso per Dsga nel rispetto di quanto stabilito dal decreto ministeriale 863 del 18 dicembre 2018, recante le indicazioni concernenti il concorso per titoli ed esami per l’accesso al profilo professionale del Direttore dei servizi generali e amministrativi. In palio 2004 posti

Fino al 28 gennaio 2019 sarà possibile presentare domanda di partecipazione.

La distribuzione dei posti nel territorio nazionale

Come scritto in precedenza, in palio ci sono 2004 posti per diventare direttore dei servizio generali amministrativi e come riporta il bando di concorso all’articolo 2, comma 8, le procedure concorsuali sono espletate a livello regionale per il numero di posti di seguito indicato e il candidato, a pena di esclusione,
può presentare domanda per una sola regione:

 

 

Sede Numero posti concorso Posti riserva 30%
Abruzzo 13 4
Basilicata 11 3
Calabria 33 10
Campania 160 48
Emilia-Romagna 209 63
Friuli-Venezia Giulia lingua italiana 64 19
Friuli-Venezia Giulia lingua slovena 10 3
Lazio 162 49
Liguria 53 16
Lombardia 451 135
Marche 49 15
Molise 3 1
Piemonte 221 66
Puglia 29 9
Sardegna 45 13
Sicilia 75 23
Toscana 171 51
Umbria 45 13
Veneto 200 60

 

La regione che presenta il maggior numero di posti è la Lombardia, mentre quella con meno posti a disposizione il Molise.

L’indizione del concorso, ricordiamolo, non riguarda i posti vacanti e disponibili nelle Province di Trento e Bolzano e della Regione Valle d’Aosta, per i quali sono previste, ai sensi della vigente normativa, autonome procedure di reclutamento del personale.

Inoltre, sono, destinati dieci posti alle scuole con lingua di insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno italiano della Regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia, per i quali il competente dirigente dell’USR, anche mediante delega al dirigente preposto all’ufficio di cui all’art. 13, comma 1, della legge 23 febbraio 2001, n. 38, provvede ad indire apposito bando in base all’art. 23.

Chi può partecipare?

Al concorso potranno partecipare i candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:

– Laurea in Giurisprudenza,

– Laurea in Scienze politiche, sociali o amministrative;

– Laurea in Economia e commercio;

– Diploma di Laurea specialistica (LS 22, 64, 71, 84, 90 e 91) o Laurea Magistrale (LM) corrispondente a quelle specialistiche (ai sensi della tabella allegata al DI 9 luglio 2009).

ATA facenti funzione con tre anni di servizio

Sono ammessi al concorso gli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA con almeno tre incarichi annuali, anche non consecutivi, maturati al 1° gennaio 2018, data di entrata in vigore della legge di bilancio 2018. In quest’ultimo caso si prescinde dal possesso del diploma di laurea.

Nello specifico, tre anni interi di servizio devono essere calcolati, anche non consecutivi, nel caso in cui si sia svolto il servizio in via continuativa, fino al 31 agosto.

Per l’ammissione al concorso, riporta il bando, è richiesto il possesso, entro il termine di scadenza per la presentazione della domanda di cui al successivo art. 6, dei seguenti requisiti:

a) cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione europea, oppure cittadinanza di uno Stato diverso da quelli appartenenti all’Unione europea, qualora ricorrano le condizioni di cui all’art. 38 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall’art. 7 della legge 6 agosto 2013, n. 97;

b) godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza;

c) diploma di laurea (DL), laurea specialistica (LS) e laurea magistrale (LM) di cui all’Allegato A del decreto ministeriale, ovvero analoghi titoli conseguiti all’estero considerati equipollenti o equivalenti ai sensi della normativa vigente. I titoli accademici rilasciati dalle università straniere saranno considerati utili purché riconosciuti equiparati alle lauree suddette ai sensi dell’art. 38, comma 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. A tal fine, nella domanda di concorso devono essere indicati, a pena di esclusione, gli estremi del provvedimento di riconoscimento dell’equiparazione al corrispondente titolo di studio rilasciato dalle università italiane in base alla normativa vigente o
della richiesta di riconoscimento entro la data del termine per la presentazione dell’istanza di partecipazione. È fatta comunque salva la possibilità per gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2017, n. 205, abbiano maturato, sulla base di incarichi annuali, almeno tre interi anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto nelle mansioni di direttore dei servizi generali ed amministrativi, di partecipare alla procedura concorsuale di cui al presente bando anche in mancanza dei predetti titoli di studio;

d) idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni relative al posto da ricoprire. Ai fini del possesso della predetta idoneità, l’amministrazione si riserva la facoltà di sottoporre a visita medica di controllo gli aventi titolo all’assunzione in base alla vigente normativa;

e) posizione regolare nei confronti del servizio di leva per i cittadini soggetti a tale obbligo.

2. Non possono essere ammessi al concorso coloro che siano stati esclusi dall’elettorato politico attivo, nonché coloro che siano stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento o dichiarati decaduti per aver conseguito la nomina o l’assunzione mediante la produzione di documenti falsi o viziati da nullità insanabile, ovvero licenziati ai sensi della vigente normativa di legge e/o contrattuale, nonché coloro che abbiano riportato condanne penali con sentenza passata in giudicato per reati che costituiscono un impedimento all’assunzione presso una pubblica amministrazione.

3. Per i candidati di cittadinanza diversa da quella italiana, ai fini dell’accesso ai posti nella pubblica amministrazione, è richiesto, oltre ad un’adeguata conoscenza della lingua italiana, il possesso di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini della Repubblica italiana, fatta eccezione per la titolarità della cittadinanza.

IL BANDO (clicca qui)