Posti di sostegno. Il PD insiste: la legge di bilancio prevede sostanziali tagli

da Tuttoscuola

Nella legge di Bilancio 2019 nello stato di previsione del Miur si riduce notevolmente, rispetto alla legge di Bilancio 2018, la spesa per la voce ‘interventi di integrazione scolastica degli studenti con bisogni educativi speciali, incluse le spese per i docenti di sostegno’. Il taglio ammonta a 73 mln per il 2019 e a 230 mln per il 2020.

Questo implica l’impossibilità di assumere gli oltre 40 mila insegnanti specializzati promessi dal governo e vengono penalizzati i 245.500 alunni e studenti con disabilità, che non troveranno nella scuola adeguata risposta ai loro bisogni. Il ministro Bussetti non può negare questi fatti”.

Lo ha affermato la senatrice Vanna Iori, capogruppo del Pd nella Commissione Istruzione del Senato, intervenuta nel corso del question time, confermando i timori di Tuttoscuola segnalati all’indomani dell’approvazione della manovra.

Il 36% degli insegnanti supplenti di sostegno – prosegue Iori –  non sono specializzati. Il ministro a parole ha detto di puntare sull’integrazione. Ma prevedere la formazione di 40 mila insegnanti in 3 anni come fa la legge di bilancio, cosa positiva, non significa colmare le lacune nell’organico dei docenti di sostegno con adeguati piani di assunzioni, esigenza che viene negata dai tagli”.

Il ministro, senza fornire dati, si è difeso: “Non è vero che la legge di bilancio ha diminuito le risorse per i docenti di sostegno. Il ministero continuerà a dare sostegno a tutti gli alunni con disabilità certificata, nessuno escluso. Il bilancio approvato non contraddice quanto ho affermato. È concreto l’impegno per l’effettiva inclusione scolastica”.

Le parole del ministro non hanno convinto la senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo PD, che ha dichiarato: “Un uomo di scuola come Bussetti non può venire nell’Aula del Senato a difendere l’indifendibile, perché le sue dichiarazioni sono smentite dalla legge di Bilancio.

A settembre non ci saranno le nuove assunzioni a tempo indeterminato di 40 mila insegnanti di sostegno, come era stato previsto, perché il governo M5s-Lega non ha stanziato un euro per l’integrazione scolastica degli alunni e degli studenti disabili”.

Il governo del cambiamento– ha aggiunto Malpezzi – ha cambiato il lessico: ha predisposto la formazione di 40 mila insegnanti per il sostegno. Ma formazione, fino a prova contraria, non significa assunzione. Questo vuole dire che molti bambini e ragazzi rimarranno senza i docenti di sostegno”.