L’obiettivo centrale diventa accertare le competenze

da Il Sole 24 Ore

di Carmela Palumbo*

La revisione della prima prova scritta di italiano e della seconda prova scritta relativa alle materie caratterizzanti risponde alla finalità di rendere le due prove nazionali idonee a testare le competenze degli studenti, più che a limitarsi ad accertare le conoscenze disciplinari.

La prima prova

Per quanto riguarda la prima prova, la finalità esplicita è quella di verificare la “padronanza” della lingua italiana da parte dei candidati, cioè la competenza nell’uso della lingua sotto vari profili. Prima di tutto quello della comprensione e dell’analisi di testi scritti; in altre parole la capacità di individuare i nuclei argomentativi fondamentali di un testo, dimostrando di saperli gerarchizzare. In secondo luogo la competenza nel riassunto e nella produzione di una propria argomentazione e/o riflessione originale, cioè la capacità di sintetizzare correttamente ed efficacemente il testo proposto e quella di produrre, a propria volta, un testo argomentativo o un testo che contiene riflessioni personali in ordine alle tematiche presentate.

In altri termini, la prova scritta di italiano vuole accertare competenze che verranno messe quotidianamente in gioco dai maturandi nella futura dimensione di studenti universitari, di lavoratori e di cittadini. Infatti, è di comune esperienza quanto nella vita personale e professionale di ciascuno sia importante avere la capacità di comprendere, sintetizzare, come pure produrre un proprio testo organizzando le informazioni e le conoscenze.

Questa finalità dichiarata ha portato il ministero a introdurre tre tipologia di prove di italiano, sulla scorta delle proposte della commissione di esperti presieduta da Luca Serianni, linguista e accademico dei Lincei: la tipologia dell’analisi e interpretazione di un testo letterario, la tipologia dell’analisi e produzione di un testo argomentativo e, infine, quella della riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo.

In complesso allo studente verranno proposte sette tracce tra cui scegliere quella da svolgere. Due riguarderanno la prima tipologia, tre la seconda tipologia e due la terza.

A differenza degli scorsi anni per ciascuna traccia i testi di riferimento saranno assai ridotti, per evitare che lo studente, suo malgrado, si trovi a fare il collage delle tante tesi, in genere molto autorevoli, ma al contrario possa concentrarsi sullo sviluppo delle proprie argomentazioni e riflessioni, basandosi sulle conoscenze acquisite. Le sette tracce potranno spaziare tra diversi ambiti del sapere, quali quello artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale, in modo da offrire agli studenti di tutti gli indirizzi di studio tematiche che hanno avuto modo di approfondire durante il percorso scolastico.

Per la redazione delle tracce gli esperti del ministero dovranno attenersi ad un quadro di riferimento, cioè ai criteri generali relativi ai contenuti e alla struttura della prova, già definiti a novembre e la cui lettura e approfondimento da parte delle scuole può risultare molto utile al fine di orientare la preparazione degli studenti allo svolgimento dell’esame.

La seconda prova

La seconda prova è stata riorganizzata con la finalità di dare assoluto rilievo nell’esame di Stato alle materie che hanno caratterizzato, per tutti i cinque anni del corso di studi, il curricolo dello studente e che ne definiscono, come si dice in termini tecnici, il profilo di competenze in uscita. Ecco perché nella seconda prova da quest’anno scolastico saranno presenti due materie caratterizzanti e non una sola come in passato. Ciò spiega anche perché il ministro abbia deciso, molto opportunamente, di anticipare al 18 gennaio il decreto di pubblicazione delle due materie oggetto della seconda prova per ciascun indirizzo di studi.

La struttura della prova e i tempi di svolgimento sono definiti, anche in questo caso, da appositi quadri di riferimento che, a seconda della natura degli indirizzi di studio, ne prevedono l’effettuazione in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositiva/esecutiva, musicale e coreutica, in modo da permettere l’accertamento delle specifiche competenze disciplinari acquisite dagli studenti. È il caso di sottolineare che le tracce prevederanno l’organica presenza delle due discipline coinvolte (ad esempio latino e greco al liceo classico o matematica e fisica al liceo scientifico) e non si presenteranno come la somma di due prove, difficili da sostenere da parte degli studenti in un’unica giornata e nel tempo assegnato.

Per quanto riguarda gli istituti professionali la seconda prova presenta un’importante peculiarità che è stata introdotta in coerenza con la recente revisione dei percorsi. Infatti, accanto a una prima parte di carattere nazionale predisposta dal ministero, la commissione d’esame elabora una parte specifica che tiene conto della particolare declinazione territoriale che la scuola ha dato al percorso. Per esempio, se un percorso di meccanica ha assunto una curvatura che privilegia la robotica, la commissione potrà approfondire le conoscenze degli studenti in questo campo.

*Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Miur