Le Regioni al Miur: recuperare i 30 milioni per le borse di studio congelati dalla manovra

da Il Sole 24 Ore

di Marzio Bartoloni

Le Regioni bussano al Miur e chiedono di recuperare i 30 milioni congelati dalla legge di bilancio – è una delle voci che in tutto valgono 2 miliardi usate dal Governo come clausola salva-conti – nel Fondo per il diritto allo studio e quindi destinati a finanziare le borse di studio. La richiesta formale arriva in un documento approvato nei giorni scorsi dalla Conferenza delle Regioni.

Il fondo integrativo statale «rappresenta – avvertono le Regioni – una delle leve finanziarie principali per sostenere il sistema nazionale per il diritto allo studio universitario. In aggiunta alle risorse regionali ed al gettito della tassa dsu, risponde all’obiettivo strategico di garantire a tutti gli studenti in possesso dei requisiti di reddito e di merito la borsa di studio». Nel 2018 il FIS assegnato alle regioni è stato pari a 237 milioni di euro. Ma nella legge di bilancio – ricordano ancora le Regioni – «nonostante si preveda un incremento del Fis di 10 milioni di euro» è arrivato anche il congelamento tra le somme accantonate (2 miliardi in tutto) di 30 milioni del Fis che «non solo non consentirà di avvicinarsi all’obiettivo del 100% di copertura, ma produrrà un abbassamento significativo del livello di copertura degli studenti idonei a livello nazionale, in evidente controtendenza con gli
obiettivi redistributivi e di equità sociale enunciati dall’Esecutivo». «Questa disposizione – concludono le Regioni – rappresenta quindi un elemento fortemente critico per tutte le regioni e per il sistema del diritto allo studio universitario; tanto più in quanto l’importo reso “indisponibile” appare, in termini proporzionali, il più elevato».