L’ Isola Che Non C’è

<<L’ Isola Che Non C’è>>

di Paolo Manzelli
egocreanet2016@gmail.com  

<<L’ Isola Che Non C’è>>  .  L’ impatto della Quarta Rivoluzione Industriale 4.0 sul lavoro basata sulla robotizzazione e la  dematerializzazione digitale dello sviluppo rendera’ il lavoro tradizionale un qualcosa che, come l’ isola che non c’e , si cerca ma non si trova; questo accadra’ se non modificheremo alle radici il modello di sviluppo contemporaneo per dar vita a molte opportunita di lavoro socialmente innovativo e creativo.

Il Lavoro tradizionale con la nuova concezione di sviluppo della  industria 4.0 cambiera rapidamente  pertanto   lavoro socialmente creativo sara’ consapevolmente da innovare

In ogni momento storico di cambiamento si aprono alternative  che sbloccano le possibilita’ di rinnovare  obsolete modalita di concepire la realta’ evolutiva dello sviluppo sociale ed economico.

(1)-http://nuovadidattica.lascuolaconvoi.it/agire-educativo/2-la-mediazione-plurale-nel-lavoro-educativo/thomas-samuel-khun/

Purtroppo l’ uomo contemporaneo si comporta come colui che cerca il suo cappello ovunque e non lo trova perche’ lo tiene sulla sua testa  cosi che similmente non pensa che le radici della regressione progressiva della crescita economica e sociale  risiedono nelle modalita riduzioniste  incluse nella concezione meccanica della scienza e della cultura del progresso  industriale, la quale è  stata fondata sulla paradigma utile per la costruzione di macchine anziche sulla comprensione della evoluzione della vita biologicca e relazionale.

Pertanto al fine di evitare motivi irreversibili di crisi permanente diventa oggi necessario superare obsolete concezioni meccaniche che in primariamente determinano insanabili contraddizioni logiche.

La prima tra esse e il “Dualismo Kantiano tra Fenomeno e Noumeno” che rende trascendente il pensiero cosi da affermare un “Realismo Ingenuo” della concettualita’ meccanica per la quale si ritiene oggettivo cio’ che è solo una nostra rappresentazione del mondo esterno  costruita dal cervello.(2)- http://www.caosmanagement.it/n67/art67_03.html

Infatti dalla neuro-chimica  sappiamo che “non” ci sono occhi nella idea di un “soggetto isolato ed astratto” che al posto nostro percepisce oggettivamente la realta’ .  Diversamente sappiamo che quando gli occhi di una persona reale vengono temporaneamente accecati da un forte flash di luce i recettori fotochimici non emettono il segnale neuronale e pertanto rimaniamo temporaneamente come fossimo al buio malgrado la intensita’ luminosa esterna sia elevata.

 Cio significa che quando normalmente apriamo gli occhi non vediamo oggettivamente la luce esterna  cio’ i quanto  la sensazione di luce che percepiamo “non” e’ oggettivamente quella dei fotoni della luce interagenti nell’ ambiente esterno ma altresi proviene dalla sensazione cerebrale interiore che crea una immagine di luce diffusa che in realta’ è quella  prodotta dal cervello.

 Infatti sappiamo che  l’ impulso neuronale, generato dalla reazione fotochimica dei coni e bastoncelli della fovea, va a stimolare le sinapsi cerebrali, in particolare quelle bioelettriche che avvicinando il “gap” tra le cariche positive e negative emettono “sparks” di luce ( “biofotoni” ) ;  quindi è la produzione cerebrale di luce all’ interno del nostro cervello quella che genera la effettiva sensazione dei  luminosita che vediamo. (3)-   http://www.caosmanagement.it/n67/art67_03.html

Dallo sviluppo della storia delle conoscenze sappiamo come l “realtà percepita ” non sia  mai stata la stessa nel quadro del cambiamento dei paradigmi di sviluppo storico dei sapere sociale .

(4)- https://noemalab.eu/ideas/essay/tempo-–-bidimensionale-nell’arte

In seguito agli sviluppi della “Intelligenza Artificiale “ che  permettono la visione di una   “Realta’ Virtuale” oggi sappiamo che gli ologrammi   che osserviamo in tre dimenzioni (  3D ) sono fisicamente costituiti da immagini piatte che assumono la visione tri-dimensionale solo nel cervello che le osserva .

Si tratta senza ombra di dubbio che la terza dimensione in cui si esplica un ologramma nella visione cerebrale non è oggettiva , cio proprio  in quanto la nostra percezione del mondo esterno è stata biologicamente programmata per elaborare immagini visive tridimensionali poiche’ esse fanno seguito a costruzioni cognitive che si limitano a descrivere il mondo materiale  come reale oggettivazione della realta’ della  vita,  che in verita sappiamo essere  molto piu’ complessa per essere coerente con tutte le altre forme di energia che non vediamo.

(5)- https://dabpensiero.wordpress.com/2015/04/07/linterpretazione-quantistica-della-percezione-e-il-cambiamento-di-conoscenze-nella-scienza-e-nell-arte-contemporanea/

La organizzazione del lavoro sociale del futuro ,sulla base del riduzionismo meccanico della scienza, somiglia quindi “Isola che non c’e” in quanto in assenza di un netto cambiamento del paradigma della oggettivita della percezione materiale del mondo, la mancanza di lavoro  diverra una carenza effettiva  che provochera’ un regresso irreversibile della societa’ e dell’ ambiente . Di conseguenza  diviene una esigenza prioritaria rimodulare le nostre concezioni della creativita dello sviluppo in modo che esse non siano piu’ limitate da concezioni di oggettivita’ percettiva che come nel “Mito della Caverna di Platone” ci costringono ad essere prigionieri di una illusione materialistica di ombre olografiche come condizione di apparenza cerebrale ed inganno mentale che progressivamente ci condurra’ verso una irreversibile  catastrofe biologica e ambientale dei sistema vivente sul nostro Pianeta.

Simili considerazioni hanno dato origine al “Principio Olografico” sviluppato dall’ istituto Astronomico del FERMI-LAB – in USA  , dove si studia la Astrofisica Quantica , partendo dal fatto noto che suddividendo un ologramma piatto in due parti ,ogni meta e in grado di far vedere tutta la figura in 3D. Allora gli scienziati del FERMI LAB hanno ritenuto che fosse possibile suddividere il Quadrivettore della Energia dell’ Universo, definito come “HOLOMETER” in (4D) nelle varie dimensioni della  “matrix del cronotopo”  cosi da suddividerla in ( 4-1 )  dimensioni , che sono quelle del mondo materiale che percepiamo in 3D , per poi proiettarla in ( 4-2 ) cioe in due Dimensioni Olografiche, ma successivamente fosse possibile trasformarla anche in ( 4-3 ) dimensioni (2D) riducendo l’ Universo  in un campo  di onde/particelle i cui PIXEL QUANTICI fluttuano nella dimensione del “Quanto di azione di Plank” generando la fondamentale dimensione di uno spazio “non” continuo  perche quantistico , che è molto  diverso da quanto abbiamo ritenuto fino ad oggi assumendo come  oggettiva la illusione della nostra percezione visiva.

(6)-https://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/filippo-bonaventura/siamo-solo-ologrammi-2d/settembre-2014

à Di queste affascinanti probabilita’ fondanti il cambiamento futuro delle nostre conoscenze , discuteremo  al <<Seminario Anticipazione di un Futuro Migliore>> Firenze 30 .03. 2019 , c/o –Info-Point , Sala Multimediale “Visitor Centre” in Piazza della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze.

Lo obiettivo del Seminario di Studi e Ricerca, Organizzato dal Cluster Egocreanet (NGO-Firenze)) è quello di promuovere una rinnovata consapevolezza per osservare lo sviluppo culturale e sociale  da un punto di vista piu ampio e creativo di quello ereditato dal riduzionismo meccanico in modo da riconoscere la effettiva opportunita’ del cambiamento di una nuova dimensione della vita finalizzata a reinterpretare la realta’ dello sviluppo eco-economico e sociale contemporaneo in modo da  rimodulare creativamente  il modello formativo tradizionale

Vedi il Programma  sul : Portale Giovani del Comune Firenze in :

https://portalegiovani.comune.fi.it/pogio/news_publish/rubrica_pace_dettaglio.php?ID_REC=16714

RICERCA DI PARTNERS del Progetto:

“SFIDA CONTEMORANEA PER LA  FORMAZIONE CREATIVA E COSCIENTE”

Come Egocreanet Cluster (ONG no for profit) richiediamo  ai potenziali partners  la partecipazione al seminario nella intenzione di proseguire nella collaborazione del  Progetto di Formazione trans-disciplinare da condividere con giovani Talenti allo scopo di realizzare successivamente una progettazione formativa  del tipo “Job Coaching” tendente a creare nuovi profili professionali emergenti e percorsi di inclusione nell’ impresa sociale innovativa. In estrema sintesi riteniamo che per tale obiettivo si debbano superare le ormai obsolete concezioni del paradigma meccanico che con ogni evidenza non sono piu complementari allo sviluppo al tempo della  industria 4.0 .

Attendiamo pertanto proposte  di collaborazione e partecipazione.