Tfa Sostegno, prove rinviate Vince il fronte degli atenei

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

I rettori fanno fare retromarcia al Miur sul IV ciclo del Tfa per gli insegnati di sostegno. Su tutta la linea. Il ministro dell’istruzione Marco Bussetti, infatti, non ha solo rinviato al 15 e al 16 aprile le date delle prove di accesso preliminari al Tfa, ma anche a marzo 2020 la fine prevista per la conclusione dei corsi. Mentre il Miur ha lasciato libere le università di stabilire i costi dei percorsi che, leggendo i bandi finora pubblicati dai singoli atenei, oscillano tra i 2.500 e i 3.700 euro. Un salasso «a costi variabili» per Gianni Verga, segretario generale Uil Scuola di Puglia, che, «fatta salva l’autonomia di ciascuna università», parla di «un’incomprensibile ingiustizia».

A convincere il Miur per il rinvio è stata la Conferenza dei rettori (Crui) che in una nota del 26 febbraio, appena 5 giorni dopo la pubblicazione del decreto ministeriale, spiegava che «al fine di consentire una migliore organizzazione delle prove e del percorso di formazione» occorreva rinviare sia le date dei test sia quella di conclusione dei corsi. Detto fatto.

Solo due giorni dopo, il 27 febbraio, Bussetti con un nuovo decreto sposta al 15 aprile (dal 28 marzo) il test preliminare per la scuola dell’infanzia e la primaria e al 16 aprile quello per le medie e le superiori, ma rinvia anche di un mese la conclusione dei percorsi formativi che dovranno concludersi non più entro febbraio 2020 ma «entro marzo 2020».«Questo rinvio è l’ennesima riprova di una modalità di gestione dei processi decisionali improntata alla mancanza di confronto», commenta la Fcl-Cgil. «Una scelta che contribuisce ad aumentare le criticità presenti nel decreto del Tfa».

Tra cui la tempistica della conclusione dei percorsi che rischia di sacrificarne la qualità. I 60 crediti formativi Cfu, infatti, devono essere acquisiti in non meno di 8 mesi con i percorsi che dovranno partire entro giugno, collocandone le attività didattiche nei mesi estivi ed anche a cavallo di agosto. «Una corsa contro il tempo, che oltretutto impedirà agli specializzandi l’accesso alle 150 ore del diritto allo studio».