Nuove lauree a misura di lavoro

da ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Un’offerta formativa tagliata sulle esigenze del mercato del lavoro. È stato l’obiettivo fondante degli Its, gli istituti tecnici superiori, concepiti come canale alternativo alle università, ma gli stessi atenei (l’altra gamba della formazione superiore) si stanno attrezzando. Dopo il decreto Giannini, che ha aperto la via, oggi sono in campo con ben quattordici corsi di laurea sperimentali ad orientamento professionale, ulteriori sei corsi di laurea sperimentali risultano proposti dall’articolo 8, comma 2, del decreto ministeriale n. 6 del 2019. Una corsa a intercettare i fabbisogni delle aziende e degli ordini che ha portato il Cun, il Consiglio universitario nazionale, a chiedere l’attivazione di altre quattro lauree. Richiesta che ha ottenuto il parere favorevole del ministro dell’istruzione, università e ricerca, Marco Bussetti. A renderlo noto il viceministro Lorenzo Fioramonti rispondendo a un’interrogazione in aula alla Camera.

Ecco le nuove lauree professionalizzanti: Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali; Professioni tecniche industriali e dell’informazione; Professioni tecniche paraveterinarie; Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio. Tutte caratterizzate da maggiore presenza di laboratori e attività in azienda: dei 180 Cfu complessivi, almeno 48 si prevede che siano di attività formative frontali, altrettante di laboratorio e di tirocinio. Obiettivo: formare tecnici di livello avanzato a immediato ingresso nel mondo del lavoro.

«I titoli delle nuove classi sono stati scelti in modo da rendere immediatamente chiari agli studenti scopi e sbocchi occupazionali dei corsi», si legge nel documento predisposto dal Cun, «distinguendoli dalle altre offerte di formazione terziaria (lauree triennali non a orientamento professionale e Its), così che ciascuno possa scegliere con consapevolezza il percorso più adatto alle proprie attitudini e ai propri interessi».

Una sovrapposizione, quella con gli Its, che sarebbe deleteria, commenta il deputato (Misto) ed ex sottosegretario all’istruzione, Gabriele Toccafondi: «C’è spazio per tutti, c’è una prateria, spero che il Miur svolga fino in fondo il suo ruolo di regista per evitare duplicazioni che porterebbero al fallimento di entrambi i percorsi». Sempre il Cun ha proposto nuove classi intedisciplinari: Data Science, Ingegneria dei materiali, Neuroscienze e Scienza dei materiali, tutte magistrali, Scienza dei materiali, triennale. All’insegna della contaminazione dei saperi.