Nuova Maturità Ecco cosa cambia

da Corriere della sera

a cura di Gianna Fregonara

Quest’anno l’esame di Maturità sarà diverso, non si sa ancora se più facile o più difficile, più moderno o meno adatto a valutare gli studenti. Intanto, a meno di cento giorni dall’inizio, cominciano a diradarsi i dubbi sui dettagli delle nuove prove. Quelle scritte sono due, quella di italiano lievemente modificata nelle modalità e nei contenuti con l’abolizione del tema storico; la seconda invece sarà mista, cioè su due materie. I ragazzi del classico hanno saputo da poco che comunque la versione sarà di latino, mentre il greco sarà oggetto delle domande di cultura. «È la maturità della riforma della Buona Scuola», ripete il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che si trova a doverla tenere a battesimo. Vero in parte, perché proprio lui è riuscito in pochi mesi a cambiare in corsa i connotati dell’esame che risponde ora molto di più alla sua visione della Scuola: diventa residuale l’alternanza Scuola-lavoro che doveva essere al centro dell’orale. La sostituisce il sorteggio dell’argomento da cui cominciare il colloquio: ogni studente avrà tre buste da cui estrarre il temuto «spunto». Bussetti ha anche cancellato l’obbligatorietà della prova Invalsi come requisito di accesso all’esame. Per quest’anno la prova si fa, gli esiti verranno consegnati ai ragazzi — compresa la certificazione parziale per l’inglese — e potranno anche essere richiesti nei colloqui di lavoro, ma non faranno in nessun caso parte dell’esame.

In una busta c’è lo «spunto» del colloquio

L’esame di Maturità, che comincia il 19 giugno alle 8.30, con la prova di italiano, prevede quest’anno le simulazioni delle prove per allenare gli studenti a svolgerle e gli insegnanti a correggerle: saranno il 26 marzo (italiano) e il 2 aprile (seconda prova). L’orale presenta la novità più inattesa. Scomparsa la tesina, bocciata dal ministro Bussetti la prova sull’alternanza scuola-lavoro, sarà un’estrazione a sorte a dare inizio alla prova: la commissione d’esame dovrà infatti preparare tante buste quanti sono gli studenti più due, il presidente ne sceglierà tre e il candidato estrarrà di volta in volta la sua: contiene l’argomento da cui cominciare.

Il ritorno dell’educazione civica

Scomparsa o quasi l’alternanza scuola-lavoro (dell’esperienza fatta sul campo si potrà parlare durante l’orale, ma non è un obbligo), entra nel colloquio una nuova disciplina che si chiama «Cittadinanza e Costituzione», insomma l’educazione civica. Poiché non fa parte del curriculum della scuola secondaria con ore dedicate, ma viene svolta di solito nell’ambito di altre discipline, starà al consiglio di classe nel documento che preparerà entro il 15 maggio, e poi alla commissione, prima dell’inizio delle prove, fissare le modalità e i temi da trattare durante l’esame a seconda del programma svolto dalle singole classi.

Cresce il peso dei risultati nel triennio

Il nuovo voto di Maturità — sempre su base 100 — è composto da un massimo di 40 punti accumulati in base ai voti dell’ultimo triennio (erano 25 fino all’anno scorso) e di 60 punti assegnati per le prove d’esame: fino a 20 per ciascuno dei due scritti e per l’orale. Si ottiene la promozione a quota 60. Il voto può essere motivatamente integrato fino a 5 punti, se lo studente ha un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato nell’esame di almeno 50 punti. Per essere ammessi bisogna avere il 6 in tutte le materie, compreso il comportamento. In caso di un’insufficienza, il Consiglio di classe può ammettere lo studente motivando la scelta.

Con il diploma un «patentino europeo»

Le scuole, insieme al diploma di Maturità, rilasciano agli studenti il «Supplemento Europass». Si tratta di un documento standard, riconosciuto in tutti i Paesi dell’Unione europea, riferito a ciascun indirizzo di studio: contiene informazioni sul percorso scolastico dello studente, l’indicazione del livello EQF («European Qualifications Framework») a cui corrisponde il diploma, le competenze generali e d’indirizzo e le attività professionali cui il diplomato potrebbe accedere, nel caso voglia lavorare in un altro Paese. Il Supplemento Europass sostituisce per quest’anno il curriculum dello studente.