Terza media, un esame per tutti

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da ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

All’epoca fece discutere la possibilità di ammettere all’esame di terza media anche gli studenti con una insufficienza in una materia o comunque con risultati non pienamente in linea con gli obiettivi di apprendimento. E lo scontro tra rigoristi e garantisti arrivò fin dentro le stanze del ministero dell’istruzione. A un anno dell’entrata in vigore della riforma voluta con la Buona scuola, e firmata con il decreto n. 62 del 2017 dalla ministra Valeria Fedeli, il Miur ha pubblicato il primo report di analisi. Che conferma le attese: il tasso di ammissione è salito al 98,3%. Era al 98% l’anno prima. Un trend, quello dell’ammissione a maglie sempre più larghe, che era partito in verità nel 2010/2011: era il 95,9%, poi il 96,3% e via via a salire.

Se otto anni fa insomma quasi quattro studenti su 100 furono costretti a ripetere la terza media, ora sono meno di due. L’abbondanza è stata certificata dal dicastero guidato da Marco Bussetti anche per le promozioni finali: il 99,8% si diploma. Stesso dato del 2017. Anche negli scrutini del primo e del secondo anno si conferma un tasso di promozioni in crescita: 98,1%. Era il 97,7% nel 2016/2017, il 97% nel 2015/2016.

A livello regionale, il dato sui promossi all’esame è abbastanza omogeneo. Sardegna, Valle d’Aosta, Sicilia e Piemonte registrano un tasso di ammissioni all’esame inferiore rispetto a quello nazionale. Al di sopra della media, invece, Basilicata e Abruzzo, dove il tasso di ammissione supera quello nazionale rispettivamente dello 0,8% e dello 0,6%.

I licenziati con voto sei sono stati il 22,1%, quelli con sette il 28,2%, il 23,7% con otto, il 16,6% con nove, il 5,4% con dieci, il 4% con dieci e lode. La regione con il minor numero di sei è l’Umbria (16,2%), quella con il numero maggiore la Sicilia (26,3%). La Valle d’Aosta registra il minor tasso di dieci e dieci e lode (5,3%).

Gli studenti più brillanti risultano essere quelli della Puglia e della Calabria (13,5% di dieci e dieci e lode), anche questa una conferma del trend degli anni passati.

Conferma infine pure per il rendimento delle studentesse: se il 58,8% degli studenti ha conseguito la promozione con voto sei o sette, la stessa percentuale delle studentesse ha riportato un voto pari o superiore a otto. E questo andamento si riscontra in genere in tutte le materie: italiano, ma anche matematica, lingue e colloquio.

Per non parlare dei tassi di promozione negli anni precedenti. Al primo anno il 98,6% di promosse e il 97,2% di promossi. Al secondo, le rispettive percentuali sono 98,8% e 97,8%. Hanno riportato risultati migliori rispetto alla media nazionale, in termini di ammissioni, gli studenti di Basilicata (+1,1%); Veneto, Abruzzo e Calabria (+0,6%); Emilia e Puglia (+0,5%).

Un capitolo analizza il voto medio per materia e la cittadinanza: gli studenti stranieri risentono ancora nel rendimento delle difficoltà di comprensione ed espressione, anche se con le seconde generazioni il divario si va lentamente colmando.

Gli studenti cinesi riportano i risultati migliori in matematica con un voto medio di 7,4, al pari dunque della media degli italiani. Nelle lingue eccellono i filippini: media di 7,5: più bravi degli italiani di 0,1 punti.