Il 100 e lode vale un premio statale in denaro e agevolazioni per l’università

da Il Sole 24 Ore

di Francesca Barbieri

Prendere 100 e lode? Missione possibile ma di certo non facile, con una “partita” che si gioca nell’ultimo triennio del ciclo di studi. Vediamo quali sono i requisiti. È necessario avere totalizzato il massimo del credito scolastico, pari a 40 punti, con un voto unanime del consiglio di classe in sede di scrutinio, e aver raggiunto il 100 al termine degli esami.

Bisogna quindi aver totalizzato 20 punti alla prima prova, 20 punti alla seconda prova, 20 punti al colloquio, senza l’aiuto dei 5 punti di bonus.

Gli studenti che si distinguono nell’esame di Stato vengono inseriti nell’Albo nazionale delle eccellenze, che ha l’obiettivo di raccogliere i nomi degli studenti meritevoli ed è pubblicato all’indirizzo internet www.indire.it/eccellenze. I nominativi di questi studenti sono resi disponibili per le università, le accademie, le istituzioni di ricerca e le imprese.

Il massimo dei voti

I 100 e lode hanno diritto a un premio in denaro, come stabilito dalla legge 1/2007. Il premio negli ultimi anni è stato ridotto: nel 2007 l’assegno era di 1.000 euro, nel 2010 di 600 euro, nel 2011 di 500 euro fino ad arrivare a 300 euro per i diplomati del 2018. La ragione? Banalmente, perché negli ultimi anni c’è stato un aumento dei diplomati con 100 e lode. Così, un numero crescente di ragazzi eccellenti è stato costretto a dividersi il budget totale a disposizione.

Di conseguenza, se da una parte il numero dei 100 e lode sale, parallelamente la quota pro capite del premio di maturità ha subìto negli anni un progressivo calo.

I dati degli esami di Stato riportati dal Miur mostrano che a meritare il massimo dei voti nel 2018 sono stati 6.004 maturandi: l’1,3%, contro l’1,2% del 2017; numero che a sua volta risultava in crescita rispetto all’anno precedente, quando si era fermato all’1,1%. Prima ancora – da quando è stato introdotto l’esame di maturità con la terza prova – non aveva mai superato l’1%.

Gli incentivi di tipo economico riconosciuti agli studenti che hanno conseguito livelli di eccellenza nell’ambito scolastico non sono sottoposti ad alcun regime fiscale in quanto questi «incentivi – chiarisce la risoluzione dell’agenzia delle Entrate 280/E del 25 novembre 2009 – perseguono la finalità di interesse generale di stimolare e accrescere in senso ampio l’interesse degli studenti al conseguimento di un più elevato livello di formazione culturale e professionale».

Prendere un bel voto offre, ovviamente, una marcia in più, per chi punta a iscriversi ai corsi a numero chiuso, ma anche agevolazioni sulle tasse universitarie e rimborsi dei contributi per i test d’ingresso. Alcuni atenei prevedono la riduzione dell’importo delle tasse universitarie e altri invece l’esonero totale: non esiste una regola valida per tutti a livello nazionale, è quindi fondamentale far riferimento al regolamento studenti dell’università prescelta e vedere se sono previste esenzioni o agevolazioni per studenti meritevoli.

La distribuzione sul territorio

Secondo i numeri del ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2017/18, un 100 e lode su cinque (il 20,3% del totale) è stato assegnato a studenti diplomati da licei classici e ben il 37,7% a quelli in uscita da un liceo scientifico. In totale i licei hanno ricevuto l’82,3% delle lodi, i tecnici il 15,2%, mentre i professionali si sono fermati al 2,5 per cento.

Da una regione all’altra però i risultati variano moltissimo, e il solo essere nati in un luogo o in un altro può rendere questo risultato parecchio più facile o difficile. La differenza massima è quella che passa fra studenti lombardi e pugliesi. Se nei primi la percentuale si abbassa ad appena lo 0,5% del totale (secondo gli ultimi dati del Miur riferiti al 2016/17), tra i secondi invece è diverse volte quel numero e arriva al 2,6 per cento. Molte regioni del Nord presentano valori sotto la media nazionale, mentre c’è stata una maggior percentuale di eccellenze in Puglia (come scritto in precedenza), oltre che in Calabria, Marche e Umbria.