S. Viscardi, Abbastanza

Viscardi, una testimone dei tempi

di Antonio Stanca

   Il romanzo Abbastanza di Sofia Viscardi è stato pubblicato da Mondadori nel 2018 ed a Febbraio di quest’anno ha avuto la prima edizione nella collana Oscar Bestsellers della stessa casa editrice. E’ il secondo della scrittrice, che nel 2016 aveva pubblicato il primo, Succede, dal quale è stato tratto il film omonimo.

   La Viscardi, nata a Milano nel 1998, ha ventuno anni e già prima di finire la scuola superiore aveva cominciato ad impegnarsi nell’ambito della comunicazione telematica, dove su Youtube aveva creato un proprio canale per dire di sé, della sua vita. Era riuscita interessante tanto da diventare una nota Youtuber e da meritare nel 2019, insieme ad altri giovani, l’Attestato d’Onore come Alfiere della Repubblica.

   Il mondo, la vita dei giovani, dei ragazzi d’oggi, i loro bisogni, i loro linguaggi  interessano alla Viscardi, i moderni mezzi di comunicazione lei spesso usa per parlarne,  di problemi attuali dice. E così anche nei libri dove completamente nuova è la forma espressiva, la costruzione del discorso, la scelta delle parole. Dialoghi, scambi continui avvengono tra i ragazzi interpreti di Abbastanza, non finiscono mai di parlare tra loro, di dire delle loro cose, di chiedersi se sono abbastanza per gli altri e di concludere sempre che l’importante è essere abbastanza per sè. Sono ragazzi che frequentano l’ultimo anno del Liceo “Virgilio” di Milano. Devono sostenere gli esami di maturità e questo li preoccupa anche se non al punto da rinunciare per lo studio alle loro abitudini, alle loro maniere. Sono i ragazzi della quinta A del “Virgilio” e come tutti i ragazzi d’oggi vivono tra telefonini, auricolari, ritrovi pubblici, bevute, fumo, droghe leggere, brevi amori, piccoli imbrogli e quant’altro è venuto a formare, a riempire il loro mondo. In questo la scrittrice li riprende, in ogni loro momento iniziando dal primo giorno di scuola e arrivando all’ultimo, quello precedente gli esami. Non ci sarà tregua, la Viscardi procederà senza fermarsi. Passerà da un ragazzo all’altro senza che il discorso risulti interrotto, diviso e possibile sarà sempre scoprire nei pensieri, nelle parole di un ragazzo la presenza, l’azione degli altri.

  Nell’opera la scrittrice si muoverà a brevi passi, per paragrafi, per piccole parti intitolate ognuna al nome di uno di quei ragazzi. Trasformerà questi nelle tessere di un mosaico che non cesseranno di comparire e scomparire, di dire e fare, di andare e venire, di cominciare e finire. Un movimento, un processo senza sosta ne risulterà, un percorso che si animerà, si rinnoverà in continuazione poiché il dialogo sarà il modo di comunicare per i ragazzi. I loro dialoghi serrati, i loro discorsi sempre diretti, le loro parole saranno le parti essenziali del libro. Parleranno tutti e sempre. Tutte le loro voci finiranno per diventare una sola, una sola opera, un solo romanzo

   Dei tanti ragazzi che si alterneranno all’inizio il numero si andrà riducendo fino a soltanto quattro, Leo, Marco, Cate e Ange. Saranno loro i protagonisti finali del lungo racconto della Viscardi, tramite loro la scrittrice farà sapere di quant’altro succede intorno, compagni, scuola, famiglie, città.

   All’inizio dell’anno i quattro erano ragazzi completamente diversi, ognuno aveva le sue cose e non sembrava che potessero avvicinarsi, combinarsi. Alla fine, invece, erano diventati amici inseparabili, avevano conservato le loro maniere ma vi avevano fatto rientrare quei sentimenti, quegli affetti che sono propri dell’amicizia e che la fanno durare più d’ogni altro rapporto.    E’ quanto, in effetti, può succedere a quell’età ed oltre a questo aspetto della vita dei giovani tanti altri contiene e rappresenta il libro della Viscardi. Un documento, una testimonianza dei tempi moderni va esso considerato. Ed una delle più autentiche, delle più appassionate poiché compiuta da chi a quei tempi appartiene.