Adozioni, in Italia oltre 420 bambini con bisogni speciali

Redattore Sociale del 26.04.2019

Adozioni, in Italia oltre 420 bambini con bisogni speciali: le storie di chi li accoglie

Per loro è difficile trovare una mamma e un papà, anche se in questi casi è consentita l’adozione anche da parte di coppie non sposate o single. Se ne parla nel numero di aprile di“SuperAbile Inail”, il mensile sui temi della disabilità pubblicato dall’istituto. 

ROMA. Un’inchiesta sulle adozioni dei bambini disabili, un’intervista a Luca Trapanese – single, cattolico, gay, oggi papà di una piccola con la sindrome di Down che ha adottato dopo l’abbandono da parte della madre –, un servizio sulla cooperativa sociale Spazio Vita e le sue attività all’interno dell’Unità spinale dell’ospedale Niguarda di Milano, un reportage fotografico di Sebastiano Bellomo sulla storia di Federica, dieci anni, affetta da Smard1. E poi ancora: lo sport, il tempo libero e tanta cultura. È uscito il numero di aprile di“SuperAbile Inail”, la rivista sui temi della disabilità pubblicata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e consultabile anche online.

Oggi, in Italia, sono circa 424 i bambini con bisogni speciali senza famiglia che risultano adottabili. Ma per loro è difficile trovare una mamma e un papà, anche se esiste una sorta di “corsia preferenziale” (grazie all’articolo 44 della legge 184 del 1983) per i casi particolari, tra cui quelli di minori con disabilità certificata, per i quali è consentita l’adozione anche da parte di coppie non sposate o single. Nonostante questo, le domande di adozione di bambini disabili pervenute ai Tribunali per i minorenni italiani nel 2016 (l’ultimo anno per il quale ci sono dati disponibili), sono state solamente sette. E altrettante sono state le sentenze di adozione. Eppure c’è chi è pronto ad accoglierli nella propria vita come Andrea e Veronica, genitori di Tong, oppure come le “MammeMatte” dell’associazione M’aMa. La parola ai protagonisti.

“Alba non è stata una seconda scelta. Se avessi potuto accedere al Registro delle adozioni, avrei comunque fatto domanda per un bambino disabile”. Luca Trapanese, il 42enne single che nell’estate del 2017 ha preso in affido e poi adottato una neonata con sindrome di Down non riconosciuta dalla madre alla nascita e rifiutata da 30 famiglie, non ha dubbi. Invece «ci sono tante persone che, pur non avendo una relazione, possono essere ottimi genitori». Trapanese ha una lunga esperienza con la disabilità: nel 2007 ha fondato a Napoli l’associazione A ruota libera onlus per dare alle persone disabili la possibilità di socializzare, coltivare talenti, integrarsi, oltre a una comunità per ragazzi orfani e disabili, una scuola di recupero di antichi mestieri per giovani disagiati e una casa-famiglia per bambini con gravi patologie. 

Ma sul numero di aprile di“SuperAbile Inail” trovano posto anche l’esperienza emiliano romagnola del coach familiare, una nuova figura in supporto delle persone disabili, il golf per tutti, una mappatura dei sentieri naturalistici in Braille e dei giardini sensoriali sparsi per il mondo. Spazio inoltre all’ultimo graphic novel di Marco Galli, “La notte del corvo”, illustratore ritornato al disegno dopo mesi di paralisi, alle recensioni di libri, al film “Dafne” di Federico Bondi (con protagonista una donna con sindrome di Down) e all’arte irregolare. Senza dimenticare, infine, le nuove rubriche su app, hi-tech e mondo social, oltre all’ironia irriverente delle strisce di “Fabiola con l’acca”. (mt)